Roma: indagati quattro esponenti di Militia per razzismo e insulti alla Comunità Ebraica

 
Emanuel Baroz
21 maggio 2010
11 commenti

Razzismo e insulti alla comunità ebraica: indagati quattro esponenti di Militia

Insultarono Pacifici, macchiarono le pietre d’inciampo, per anni hanno sporcato i muri di Roma con scritte offensive. Perqusizioni nei confronti dei militanti dell’organizzazione di estrema destra. Le accuse: apologia del fascismo, diffusione di idee fondate sull’odio razziale ed etnico

militia-roma-focus-on-israelRoma, 21 Maggio 2010 – Colpo all’organizzazione di estrema destra Militia, con quattro indagati a Roma per apologia del fascismo, diffusione di idee fondate sull’odio razziale ed etnico e violazione della Legge Mancino del ’93, che punisce xenofobia e razzismo. Sono accusati di essere i responsabili delle azioni compiute negli ultimi tempi contro la comunità ebraica romana e la figura del sindaco, Gianni Alemanno. Sarebbero stati loro, tra l’altro, a ‘macchiare’ le pietre d’inciampo sistemate davanti alle abitazioni delle vittime della deportazione e a deturpare con frasi deplorevoli i muri della capitale, scritte che non hanno risparmiato neanche la facciata del Museo di via Tasso. Azioni continue, che hanno offeso la memoria della Shoah e funestato ricorrenze. Vergogne.

Dalle prime ore del mattino i carabinieri del Ros hanno eseguito perquisizioni locali e personali, su esecuzione di decreti emessi dalla Procura della Repubblica di Roma, contestualmente ad “avvisi di garanzia” nei confronti degli esponenti dell’organizzazione: tutti soggetti con un radicato inserimento negli ambienti dell’estremismo politico di destra e precedenti penali alle spalle. L’attività d’indagine, coordinata dal Pool Antiterrorismo della Procura, si è concetrata sugli appartenenti all’organizzazione “Militia”. Indagati: Maurizio Boccacci, Stefano Schiavulli, Massimiliano De Simone e Giuseppe Pieristè.

Maurizio Boccacci, personaggio molto noto nell’estremismo di destra, 53 anni, originario di Verona ma residente ad Albano Laziale (Roma), al pari degli altri tre indagati è accusato in primo luogo di “apologia del fascismo” e di “diffusione di idee fondate sull’odio razziale ed etnico”. Oltre a Boccacci gli altri tre indagati nell’inchiesta su Militia coordinata dal pubblico ministero di Roma Luca Tescaroli sono Stefano Schiavulli, di 25 anni, originario di Tivoli e residente a Roma; Massimiliano De Simone, di 42, di Roma; e Giuseppe Pieristè, di 53, originario di Ascoli Piceno e residente ad Appignano del Tronto (Ascoli Piceno).

In particolare, i quattro (uno dei quali già appartenente all’organizzazione eversiva “Ordine Nuovo”) sono ritenuti responsabili di:
– aver prospettato azioni violente contro Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica romana;
– aver annerito le “pietre di inciampo”, poste in Piazza Rosolino Pilo n. 17, in memoria delle vittime della persecuzione nazista in Roma, il 28 febbraio scorso;
– aver affisso striscioni o scritto sui muri frasi a firma “Militia” dal gennaio del 2009, tra le quali, “Alemanno con l’A.N.P.I.??? Il più infame di tutti quanti”; “25 aprile non ho tradito. Onore R.S.I.”; “Militia osa con noI”; “Vigne nuove feudo di militia – Via S.Tofano 6 – Noi lupi mannari contro pecorelle impauritE – Militia via S.Tofano 6”; “Lode e gloria ai fascisti. Morte ai partigiani”; “Blocco (Blocco Studentesco, ndr) servi della Gelmini – Reddito per tutti – Militia – Potere precario Militia”.

Nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti e sequestrati un machete, mazze da baseball e bastoni, oltre a documentazione ideologica di estrema destra e manifesti e strumenti per scrivere sui muri; striscioni a firma “Militia”; materiale informatico; una divisa dell’Esercito israeliano. Le operazioni di perquisizione sono state estese alla “Palestra Popolare Primo Carnera”, sede di “Militia”, e alla Discoteca “Kinky Club”.

Proprio alla ‘palestra popolare’ Primo Carnera, a Roma punto di ritrovo degli aderenti a Militia era stata organizzata per domani una “adunanza nazionale”, secondo quanto si è appreso, finalizzata all’espansione del gruppo. L’organizzazione, sostengono i Ros, “puntava a diventare una formazione più ampia, volta ad aggregare attorno a sè ulteriori movimenti con vocazione di destra estrema”. Secondo gli inquirenti, questa struttura politica più ampia sarebbe stata proiettata a perseguire finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando la violenza come metodo di lotta per fini di natura xenofoba (oltre a colpire la comunità ebraica romana, anche i cittadini rumeni) e denigrando le istituzioni, in particolare il sindaco di Roma Alemanno. Gli indagati, sempre secondo l’accusa, avrebbero diffuso “idee fondate sull’odio razziale ed etnico nei confronti, in particolare, del presidente della comunità ebraica Riccardo Pacifici e, più in generale dell’intera comunità e dei cittadini rumeni: tutto ciò, sia mediante la rivista “Insurrezione”, sia con striscioni e scritte sui muri in vari punti della città di Roma.

“Nulla mi sorprende. A nome della comunità ebraica e a nome mio personale – ha commentato il presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici – voglio fare un plauso ai Ros per il coraggioso e determinato blitz che è stato effettuato. E’ evidente che a questo punto la palla passa alla magistratura”. “Attendiamo fiduciosi che i capi di accusa mossi e le prove presentate si trasformino in condanne certe e senza alcuna attenuante. E’ un servizio questo che più che alla comunità ebraica viene fatto al Paese verso organizzazioni e singoli, in alcuni casi già noti alle cronache, che con le loro gesta e azioni sono una minaccia concreta per la democrazia nel nostro paese”.(21 maggio 2010)

Repubblica.it

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  • #1Mirko Viola

    pena di morte subito per questi “gentili” che osano insultare il popolo eletto…
    ma forse la pena di morte non basta… prima bisognerebbe torturarli per un mese, anzi due… facciamo tre… chiamiamo il Mossad??? loro sanno come si fa…
    haaaaaaaaaaaaaaaahahahahahahahahahaha
    che spettacolo… LA SHOAH E’ UNA TRUFFA…! LA VERA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA SONO RICCARDO PACIFICI E LA SUA GHENGA DI FANATICI.
    e adesso mandatemi un avviso di garanzia…
    dall’e-mail potete risalire alla ditta dove lavoro e Mirko Viola è il mio nome vero…
    resto in trepidante attesa…

    21 Mag 2010, 19:19 Rispondi|Quota
  • #2Enrico

    alcune persone a pancia piena si annoiano e intraprendono inziative fuori luogo, spero che un pò galera li riporti tra i vivi

    21 Mag 2010, 21:56 Rispondi|Quota
  • #3Jenny

    E’ una cosa veramente vergognosa!!! Sembra che siano ritornati Hitler e Mussolini!Devono pagare per quello che fa questa gente a noi ebrei! E comunque non saranno loro a fermarci!Io sono fiera di essere ebrea,sono molto orgogliosa di esserlo! E non sranno di certo loro a toglierci la nostra preziosa identità!Ammiro molto Il Rabbino Capo della comunità ebraica di Roma e il suo corraggio!E’ un grande uomo! Shalom a tutti cari amici e fratelli ebrei,non lasciamoci intimorire da questi delinquenti che vogliono cancellarci per sempre,ma non saranno loro a farlo!!! Un abbraccio caloroso da Jenny una ebrea pienamente orgoliosa di esserlo!

    22 Mag 2010, 16:35 Rispondi|Quota
  • #4Alberto Pi

    «Gli ebrei devono sapere che noi semo tutti matti»

    ROMA (21 maggio) – «Gli ebrei devono sapere che noi semo tutti matti». Parole poco tranquillizzanti nei confronti della comunità ebraica quelle che il 3 febbraio 2010 Stefano Schiavulli rivolge a Maurizio Boccacci, due dei quattro indagati nell’operazione del Ros. Si tratta di una delle tante conversazioni intercettate agli atti dell’inchiesta dalle quali emergerebbe, secondo gli inquirenti, che l’organizzazione Militia (di cui Boccacci e Schiavulli avrebbero fatto parte della struttura di vertice) era «proiettata a compiere azioni violente anche di natura xenofoba», in particolare ai danni degli ebrei capitolini.

    All’affermazione di Schiavulli, Boccacci replica che prima di morire «me levo qualche piccola soddisfazione». Schiavulli concorda e dice: «Certo, ti aiuto io…». Sempre nel corso della stessa conversazione telefonica, «facendo riferimento – affermano gli inquirenti – alla figura di Riccardo Pacifici», il presidente della comunità ebraica romana, Boccacci dice: «…trasformo, tu immagina che bella cosa, prima de annammene, due o tre mesi prima eh, trasformo un porco con un bell’angelo…».

    «Io ve sparo in testa a tutti quanti». Quasi due mesi dopo, il 24 marzo 2010, altri scenari inquietanti emergono dal dialogo tra Schiavulli e un altro degli indagati, Massimiliano De Simone. De Simone spiega a Schiavulli di trovarsi insieme ad un’altra persona con cui stava parlando «di SS e del futuro di Militia a livello ideologico ed esoterico». «A me non me ne frega un c. del livello ideologico esoterico…», replica con rabbia Schiavulli: «sto cornuto non viene a allenasse pe parlà…». De Simone ribatte che secondo il suo amico «il pensiero viene prima dell’azione, perchè l’azione senza il pensiero diventa solo forza bruta…». E Schiavulli: «Viva la forza bruta… Ma io ve sparo in testa a tutti quanti… ve lo dico eh…».

    In un’altra conversazione, il 29 marzo, Schiavulli viene contattato da una persona che dice di trovarsi in compagnia di De Simone ad un concerto organizzato «per la commemorazione della morte di Giuseppe Dimitri», militante di estrema destra, già terrorista nero negli anni Settanta e poi in Alleanza Nazionale, scomparso nel 2006. Un concerto al quale erano presenti «personaggi storici dell’ambiente», tra cui «Stefano delle Chiaie», «Francesco Bianco» e «il Pantera» (Luigi Aronica). Schiavulli ribatte: «…Che ce vado a fà… A ammazzalla a gente… Mò vado là ci sta tutta a gente del Pdl… li devo ammazzà…».

    http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=29442&sez=HOME_ROMA&npl=&desc_sez=

    23 Mag 2010, 10:51 Rispondi|Quota
  • #5Alberto Pi

    Nelle telefonate minacce agli ebrei…

    “Ma quale esoterismo… Viva la forza bruta”. Stefano Schiavulli, 25 anni, è uno abituato a menare le mani: gestore della palestra occupata ‘Primo Carnerà, sede di ‘Militià, fa l’istruttore di pugilato. Ma gli investigatori del Ros che l’hanno intercettato al telefono sospettano che non si riferisse ad un incontro di boxe. A loro avviso si tratta di una conferma che il giovane è “ben propenso a ricorrere alla violenza per fini di natura xenofoba”.

    Massimiliano ‘Max’ De Simone e Schiavulli, entrambi indagati nell’inchiesta, parlano al telefono il 24 marzo 2010. De Simone spiega di trovarsi insieme ad un’altra persona con cui stava parlando “di SS e del futuro di Militia a livello ideologico ed esoterico”. “…a me non me ne frega un c. del livello ideologico esoterico…”. De Simone ribatte che secondo il suo amico “il pensiero viene prima dell’azione (…) esiste un nucleo imprescindibile, infatti adesso stiamo diventando molto più esoterici, ho deciso! (…) perché (…) l’azione senza il pensiero diventa solo forza bruta…”. E Schiavulli: “viva la forza bruta (…) ma io ve sparo in testa a tutti quanti… ve lo dico eh…”.

    In un’altra conversazione intercettata, il 29 marzo, Schiavulli viene contattato da una persona che dice di trovarsi in compagnia di ‘Max’ De Simone ad un concerto della “Compagnia dell’anello” in viale Tor di Quinto, a Roma, organizzato “per la commemorazione della morte di Peppe (Giuseppe – ndr) Dimitri”. Un concerto al quale erano presenti, dice l’interlocuture di Schiavulli, “personaggi storici dell’ambiente”, cioè dell’estremismo di destra, tra i quali “Stefano delle Chiaie”, “Francesco Bianco” e “il Pantera” (Luigi Aronica). Schiavulli ribatte: “…che ce vado a fà… a ammazzalla a gente… (…) mò vado là ci sta tutta a gente del Pdl… li devo ammazzà…”. Il 3 febbraio 2010 Schiavulli parla invece con Maurizio Boccacci e dice: “gli ebrei devono sapere che noi semo tutti matti”. Boccacci concorda e ribatte che prima di morire “me levo qualche piccola soddisfazione”. E Schiavulli: “certo, ti aiuto io…”. Sempre nel corso della stessa conversazione telefonica, “facendo riferimento – affermano gli inquirenti – alla figura di Riccardo Pacifici”, il presidente della comunità ebraica romana, Boccacci dice: ‘…trasformo, tu immagina che bella cosa, prima de annammene, due o tre mesi prima eh, trasformo un porco con un bell’angelo…”.
    21 maggio 2010

    http://www.unita.it/news/cronaca/98998/nelle_telefonate_minacce_agli_ebrei

    23 Mag 2010, 10:54 Rispondi|Quota
  • #6Emanuel Baroz

    Vigne Nuove, oscurate le scritte di Militia

    All’incrocio tra Vigne Nuove e via Giovanni Conti, nella periferia Nord-est di Roma, c’è un muretto usato dai militanti di destra come una ‘lavagna’ per i messaggi. Ma questa mattina la scritta “Contro tutti i partiti” è stata cancellata con vernice bianca. Al suo posto, un nuovo messaggio: “Contro sfratti e precarietà riprendiamoci la città”, firmato “Inglorious Bastards”.

    L’iniziativa di alcuni attivisti dei centri sociali della zona, hanno trasformato anche lo slogan vergato sul muro di fronte, l’invito “Se sei come noi, osa con noi”, firmato sempre da Militia, è stato oscurato con la scritta: “Roma Città Aperta” di Valeria Forgnone

    http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/05/22/foto/scritte_militia_oscurate-4261527/1/

    23 Mag 2010, 11:02 Rispondi|Quota
  • #7Emanuel Baroz

    Gli abitanti di Vigne Nuove: «Militia? Bravi ragazzi»

    ROMA (21 maggio) – «Non abbiamo mai avuto fastidi, sono tranquilli». Così gli abitanti di Vigne Nuove definiscono gli esponenti di Militia, che in zona hanno il loro luogo di ritrovo. E tra la gente c’è anche qualcuno che li definisce «bravi ragazzi» e li finanzia sostenendo le loro attività.

    «Sono bravi ragazzi, hanno anche una palestra e non fanno baccano», dicono alcune signore. Gli esponenti di Militia occupano da cinque anni uno stabile già da molti anni in disuso, in via Tofano, dove hanno creato una palestra intitolata al pugile Primo Carnera, con tanto di ring al secondo piano per allenamenti di boxe, attrezzi e un centro tatuaggi con a fianco un altro locale dove si riuniscono per incontri e seminari.

    Ogni tanto qualcuno, soprattutto anziani, passa davanti alla palestra salutando sorridente e i ragazzi ricambiano il gesto. «Prima – spiegano alcuni esponenti di Militia – questa era una zona per i tossici, l’abbiamo ripulita e adesso siamo un centro attorno al quale ruotano circa un cinquantina di giovani, anche non militanti. Ci autofinanziamo, non abbiamo problemi con nessuno qui. Anzi a volte qualcuno del quartiere ci dà anche un contributo».

    http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=29444&sez=HOME_ROMA&npl=&desc_sez=

    23 Mag 2010, 11:03 Rispondi|Quota
  • #8Emanuel Baroz

    Militia avverte Alemanno: stai attento. Gli estremisti minacciano nuove azioni

    Incontro con la stampa nella sede del movimento di estrema destra. I militanti annunciano un dossier che svelerebbe segreti sul primo cittadino. “Minacce inconsistenti”. Previsto un raduno nazionale in serata

    Il sindaco “non faccia lo stupido, se tiro fuori delle cose su di lui come sindaco dura solo un’altra mezz’ora”. Queste le parole di Maurizio Boccacci, noto estremista di destra, leader di Militia, riferite da un altro esponente, Stefano Schiavulli durante una conferenza stampa che si è svolta oggi nella sede del movimento neofascista

    Boccacci e Schiavulli sono due delle quattro persone indagate dopo l’operazione dei Ros che si è svolta all’alba di ieri negli ambienti dell’estrema destra romana. Gli esponenti di Militia hanno annunciato “un dossier su Alemanno che riguarda il suo passato e cose che ancora non si sanno di lui. Sappiamo noi quando scegliere il momento per rendere noto il dossier”. Annunciate anche nuove azioni dimostrative nella Capitale.

    “Dall’88 al ’91 ho passato delle notti con Alemanno ad attaccare i manifesti di Forza Nuova a Montesacro, ha riferito un altro esponente del movimento, anche lui indagato, Massimiliano De Simone. Davanti ai microfoni dei cronisti, i militanti hanno anche etichettato il sindaco di Roma con epiteti offensivi, accusandolo di essere sceso a “compromessi con i sionisti, i palazzinari ed il Vaticano per essere eletto”.

    Più tardi, in serata, la replica del sindaco. “Come non mi sono fatto intimorire dagli striscioni contro di me che sono stati affissi negli ultimi due anni – ha fatto sapere Gianni Alemanno in una nota – così non mi faccio certo intimorire da oscure e inconsistenti minacce di ricatti sul mio passato o sul mio presente politico. Nella nostra città chiunque può manifestare le proprie idee politiche a patto che non siano propaganda di odio, di razzismo e di antisemitismo. Roma ha già pagato un prezzo troppo alto alle culture dell’odio di destra e di sinistra e non vuole tornare indietro”.

    Durante l’incontro con i militanti di destra a Vigne Nuove, un messaggio anche per Riccardo Pacifici, il presidente della comunità ebraica romana che aveva invitato i presunti autori delle scritte razziste a visitare i campi di sterminio. “No, non siamo mai stati ad Auschwitz e non ci andremo. Ma se Pacifici ci chiede di andare lì, lui vada ad assistere agli stermini in Palestina”.

    In merito alle intercettazioni dalle quali emerge, secondo i Ros, che alcuni esponenti stavano pianificando attacchi violenti a Pacifici e al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, Stefano Schiavulli e Massimiliano De Simone, entrambi indagati per questo, hanno spiegato che “erano telefonate fatte scherzosamente ed estrapolate dal contesto. “C’era uno scambio di battute in cui si parlava di uno sparo in testa mentre ridevamo – hanno voluto chiarire. – Inoltre il machete che ci hanno trovato era per tagliare i rami del giardino all’esterno della palestra e i cosiddetti manici di piccone sono stati trovati in palestra perché servono per allenarci, ma è chiaro che se dovessimo venire attaccati da qualcuno li utilizzeremmo per difenderci”, hanno proseguito ricordando il rischio di attacchi contro di loro durante l’anniversario della morte di Valerio Verbano a febbraio. A proposito di Maurizio Boccacci, gli amici hanno ricordato che lui “ha vissuto da fascista e morirà da fascista”.

    Gli attivisti del movimento che ha la sua base operativa nella palestra “Primo Carnera” hanno anche detto di avere organizzato un raduno per questa sera. Per l’occasione sono state chiamate oltre un centinaio di persone, contattate in tutta Italia. Militanti “fedeli”, “solo gente disposta al sacrificio estremo per le proprie idee”, avvertono. Stefano Schiavulli e Massimiliano De Simone hanno tenuto a “rivendicare la nostra radice culturale e ideologica”, e quindi a precisare alcuni contenuti di questa ideologia: “Militia è un movimento fascista basato su tre principi: siamo anticapitalisti, contro l’immigrazione e la società multirazziale, antisionisti e contro le lobby ebraiche che dominano il mondo”. La riunione di questa sera servirà a fare il punto sulla situazione nazionale del movimento. L’intenzione è quella di “aprire nuove sedi a Roma e non solo”.

    “Siamo sicuri – hanno detto i militanti – che dopo questi attacchi contro di noi guadagneremo consensi”. Probabilmente, il raduno in programma questa sera sarà anche occasione per contare i militanti nazionali di un movimento che a Roma “conta 150-200 simpatizzanti e una quarantina di militanti attivi”.

    (22 maggio 2010)

    http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/05/22/news/militia_boccacci_attacca_alemanno-4266734/

    23 Mag 2010, 11:08 Rispondi|Quota
  • #9Ruben DR

    Militia, nel mirino i legami dei neofascisti con frange di ultrà della Lazio

    di Valentina Errante

    ROMA (23 maggio) – Ci sono anche i contatti con la tifoseria più estremista biancoceleste nell’inchiesta del pool antiterrorismo di Roma coordinata dal Luca Tescaroli su ”Militia”, il movimento neofascista e xenofobo che, secondo gli accertamenti del Ros e le intercettazioni, puntava al salto di qualità e a un’azione violenta contro Riccardo pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma.

    Un’indagine ancora lontana dalla chiusura e balzata alle cronache solo per la perquisizione eseguita venerdì dal Ros. Un decreto firmato in fretta dal pm Luca Tescaroli, proprio per evitare i rischi di un salto di qualità e il passaggio dalle azioni dimostrative a quelle violente. Dal silicone nelle serrature dei negozi di commercianti ebrei, messo in atto nel gennaio del 2009 quando ventidue esercizi (otto gestiti da ebrei) si trovarono con le saracinesche bloccate, alle armi. E intanto sono gli stessi carabinieri del Raggruppamento operativo speciale, delegati alle indagini, a esaminare i rapporti dei neofascisti con gli ultras della Lazio, protagonisti di scontri violenti e già coinvolti nelle inchieste dell’antiterrorismo. E’ del 2008 l’operazione firmata dal procuratore aggiunto Pietro Saviotti, che ha visto poi condannare per associazione a delinquere, lesioni e incendio a fini di odio razziale alcuni tra i protagonisti della guerriglia, scatenata a Roma l’11 novembre 2007. Dalle intercettazioni, anche in quel caso, emergeva con chiarezza il progetto xenofobo.

    Intanto oltre a Stefano Schiavulli, ritenuto l’anima violenta dell’organizzazione, Massimiliano De Simone, Giuseppe Piersitè e Maurizio Boccacci, leader storico della destra estrema, tutti indagati per apologia di fascismo, diffusione di idee fondate sull’odio razziale e violazione della legge Mancino, c’è la posizione di altre dieci persone all’attenzione della procura. I magistrati hanno individuato anche contatti tra ”Milita”, «organizzazione di stampo nazional rivoluzionario», e le fasce più estreme della tifoseria laziale legate da sempre agli ambienti ”neri”. Indagini ancora in corso. Ed è questo uno dei punti sui quali la procura sta cercando di fare chiarezza. I magistrati vogliono stabilire, tra l’altro, quanto in alto puntasse l’organizzazione e quali legami avesse con gli ambienti dell’eversione di estrema destra. Non a caso la massima attenzione è rivolta a quelle intercettazioni nelle quali emergono i nomi dell’estremismo degli anni buii. E’ il 29 marzo quando Schiavulli viene contattato telefonicamente da due amici che si trovano al concerto della ”Compagnia dell’anello”, gruppo storico della destra più nera. L’informazione è chiara «Ci sono tutti i personaggi storici dell’ambiente… Stefano Delle Chiaie, Francesco Bianco e Luigi Aronica».

    Ma l’organizzazione avrebbe messo in atto anche una campagna contro il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Schiavulli è ritenuto l’autore di uno striscione piazzato in via Salaria: un metro e trenta di lunghezza per sei metri: «Alemanno con l’Anpi (associazione nazionale partigiani ndr) il più infame di tutti quanti».

    E adesso ”Militia” avverte il sindaco e promette di diffondere «al momento giusto» un dossier ”pesantissimo” sul suo passato politico. «Alemanno non faccia lo stupido – ha detto Schiavulli in conferenza stampa, riportando le parole di Boccacci – se tiro fuori delle cose su di lui, come sindaco dura solo un’altra mezz’ora».

    http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=103187&sez=HOME_ROMA

    23 Mag 2010, 21:08 Rispondi|Quota
  • #10Ruben DR

    LA COMUNITA’

    “Noi ebrei, stanchi e arrabbiati pronti a un’altra via Domodossola”

    Angelo Sermoneta, detto “Baffone”, rievoca gli scontri del ’92 e avverte: “Basta con gli attacchi”. L’anima dura del Ghetto racconta la rabbia dei giovani pronti a battersi. “Sono passati sessant’anni e la storia non cambia. Non abbiamo paura”

    di GABRIELE ISMAN

    “C’è rabbia nel Ghetto. Una ventina di giorni fa io e Riccardo Pacifici abbiamo dovuto fermare un gruppo di ragazzi che voleva attaccare di nuovo le loro sedi, farne una nuova via Domossola”. A parlare è Angelo Sermoneta, detto Baffone, 62 anni, anima del Circolo I ragazzi del ’48, nei dintorni del Portico d’Ottavia, e anima dura della comunità ebraica romana, presieduta da Pacifici.

    In via Domossola, il 5 novembre 1992 un centinaio di ragazzi della comunità, in risposta a precedenti provocazioni dei neofascisti, assalì la sede del Movimento politico occidentale – guidato da Maurizio Boccacci fino allo scioglimento nel 1993, dopo l’entrata in vigore della legge Mancino – causando due feriti e diversi danni alle strutture. Per la città fu un pomeriggio di tensione e di panico. Diciotto anni dopo, Boccacci è di nuovo indagato per le scritte offensive di Militia, e nelle intercettazioni di aderenti al movimento emerge il piano per colpire Pacifici. “Via Domossola per loro, sconfitti dalla Storia, è stata una Caporetto. Gli portammo via anche la bandiera. Alcuni ragazzi della comunità erano pronti a partire. Erano tanti, ed erano già nei box con i motorini: noi li abbiamo convinti a desistere, li abbiamo fermati” dice Sermoneta, al termine dello shabat, il sabato ebraico.

    L’anima politica – Pacifici – e quella d’azione – Baffone – unite per placare i più arrabbiati della loro comunità: “La violenza è sbagliata – dice ancora Sermoneta – ma io capisco che faccia male trovarsi insultati e minacciati dai neofascisti. Siamo stanchi di vedere le svastiche, le scritte offensive, la nostra memoria offesa dagli stessi personaggi senza cervello che riescono ad attirare ragazzini esaltati in nome di ideali perdenti. Sessant’anni dopo è sempre la stessa storia”. Pacifici l’aveva detto: “Chi immagina l’ebreo impaurito, sbaglia di grosso”. Sermoneta conferma: “Mai avuto paura, loro non sono niente”. E davanti agli ultimi annunci di Militia – “noi non ci fermiamo” – la risposta di Sermoneta è durissima: “Stiano in campana. Non vogliamo sostituirci a polizia e carabinieri, la giustizia faccia il suo corso, ma se disgraziatamente non dovessero pensarci loro, noi sappiamo chi sono e dove abitano. Gli ebrei sono stanchi, e anche arrabbiati. Abbiamo tempo e modo per rispondere a ogni provocazione”.

    (23 maggio 2010)

    http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/05/23/news/comunit_ebraica_basta_attacchi-4275418/

    23 Mag 2010, 21:10 Rispondi|Quota
  • #11Emanuel Baroz

    LA SCHEDA

    Chi è Maurizio Boccacci, indagato dai Ros per apologia di fascismo

    Già fondatore del Movimento Politico Occidentale sciolto in base alla legge Mancino. Molti i precedenti

    ROMA – Una vita all’estrema destra. Sempre estremista, fondatore di gruppi duri come il Movimento Politico Occidentale, poi sciolto dalla Legge Mancino, passando per Base Autonoma fino ad essere animatore di Militia, formazione estremista ora al centro di un’indagine dei Ros e della Procura di Roma. Maurizio Boccacci, 54 anni, da sempre ha militato nella destra extraparlamentare. Ex bancario ed ex sindacalista della Cisnal, nel 1984 fonda a Grottaferrata, vicino a Roma, il Movimento Politico Occidentale di cui è leader fino allo scioglimento nel 1993, in seguito all’entrata in vigore della legge Mancino. Divenne poi il leader di Base autonoma. Chi indagò in quegli anni ricorda alcune azioni come quella di un’aggressione a Grottaferrata contro un giovane di sinistra o quando nell’aprile del ’94 guidò un centinaio di naziskin all’assalto del centro sociale Break Out a Primavalle.

    ARRESTATO NEL 1997 – Ma il suo nome compare anche negli scontri avvenuti allo stadio di Brescia nel ’94 durante i quali fu ferito il vicequestore Giovanni Selmin. Nel 1997 fu arrestato per aver aggredito una guardia carceraria in tribunale, dopo aver tentato di avvicinare alcuni detenuti accusati di rapine, vicini alle posizioni dell’ex Mpo. Quel giorno era imputato in un processo per aver affisso manifesti inneggianti a Mussolini. Fuoriuscito da Fiamma Tricolore e definitosi sempre lontano dalla destra ‘in giacca e cravattà, fu lui ad organizzare i presidi di solidarietà per l’ex SS Erich Priebke responsabile dell’eccidio alla Fosse Ardeatine, e anche tra i primi, a portare la politica di destra nelle curve dello stadio, in nome della filosofia dello scontro con le forze dell’ordine. Le sue ultime gesta politiche riguardano il movimento Militia, che fa riferimento ai principi cardine della sua militanza politica. Boccacci nel 2008 fu coinvolto e denunciato per alcuni striscioni, a firma Militia, contro Gianfranco Fini e Israele. Sempre nel 2008 fu lui stesso ad ammettere alla Digos di Roma che c’era la sua firma dietro gli striscioni contro il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il presidente della comunità ebraica Riccardo Pacifici. (Fonte: Ansa)

    21 maggio 2010

    http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/10_maggio_21/scheda-boccacci-militia-1703061751633.shtml

    23 Mag 2010, 23:13 Rispondi|Quota
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