Roma, 16 Ottobre 1943: per non dimenticare

 
Emanuel Baroz
16 ottobre 2010
4 commenti

Roma, 16 ottobre 1943: per non dimenticare

di Carlo Cipriani


“All’alba di sabato 16 ottobre 1943 a Roma un centinaio di soldati tedeschi catturarono 1022 ebrei, tra cui circa 200 bambini. Caricati su un treno che due giorni dopo, lunedì 18 ottobre, parte verso Auschwitz. Dei 1022 ebrei catturati il 16 ottobre ne sono tornati solo 16, di cui una sola donna (Settimia Spizzichino). Nessuno degli oltre 200 bambini è sopravvissuto”

La luce fioca accarezza i tetti mentre nel silenzio fresco un rumore rompe il risveglio assonnato della città. Sono camion che si fermano davanti alla Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte a Via del Portico d’Ottavia, quasi di fronte alla Sinagoga. Sono carri con dentro uomini, cento soldati tedeschi che scendono di corsa, facendo fuggire i gatti spelacchiati.

Mentre la brezza soffia leggera alle 5 del mattino di questo sabato romano, i soldati bussano alle porte delle case mostrando un bigliettino dattiloscritto. C’è un ordine per tutti gli ebrei: prepararsi in 20 minuti, portare cibo per 8 giorni, soldi e preziosi, vi porteranno in un campo attrezzato, con tutti i comfort, anche un’infermeria. Molti obbediscono e radunano le loro cose. Altri cercano di nascondersi, scappano. Ma i tedeschi sfondano le porte ed entrano nelle case, caricando uomini e donne, vecchi e bambini.

Nel Ghetto, ma anche nel resto della città, i tedeschi caricano la gente sui carri. Roma addormentata assiste silenziosa alla tratta di. questa “povera carne innocante”. Gli arresti continuano a Trastevere, a Testaccio e a Monteverde. La gente di Roma, la Roma città aperta, la Roma del Papa, guarda e non vuole credere ai suoi occhi, quando scopre che quell’ordine riservatissimo, partito qualche giorno prima da Berlino per “trasferire in Germania” e “liquidare” tutti gli ebrei romani “mediante un’azione di sorpresa”, arrivato al tenente colonnello Herbert Kappler, comandante delle SS, viene davvero eseguito.

Non ci possono credere. Non ci vogliono credere. Pensano ai 50 chili d’oro richiesti dai tedeschi in cambio della tranquillità, oro che con enormi difficoltà la comunità ebraica ha messo insieme e consegnato qualche giorno prima in Via Tasso. Pensavano che i tedeschi sarebbero stati di parola e che nessun atto di violenza  sarebbe stato compiuto contro di loro. Ed ora guardano quella “povera carne innocente” strattonata, mentre il sole comincia ad illuminare il cielo plumbeo di Roma, riflesso nei camion grigi fermi davanti alla case con il motore acceso.

Camion che partono e si portano via più di mille persone senza colpa, tra cui 200 bambini. Partono nel silenzio atterrito di chi è riuscito a scappare in tempo ed ora guarda nascosto il fratello, la madre, l’amico che parte. Partono quei camion, viaggiano nel mattino romano, vanno verso Via della Lungara, entrano nel Collegio Militare di Palazzo Salviati. Restano lì per ore interminabili, mentre fuori la gente passa distratta, persa nei fatti suoi, in questa Roma abbandonata dal Re vigliacco, aperta per davvero, ma ai soprusi di bestie senza cuore e senza anima.

Dentro, si sente la voce di qualche madre e il pianto di qualche bambino. Ma tutto è tranquillo, ordinato, mentre i soldati preparano il viaggio di questa “povera carne innocente”, di quest’umanità senza futuro che parte: carne da macello, bestiame pronto per l’olocausto. Vanno via, verso la stazione Tiburtina, silenziosi e senza forza, caricati dolcemente e con ordine su un convoglio di 18 carri bestiame. Bestiame pronto per la Soluzione finale. Partono muti e con gli occhi senza luce, verso un viaggio senza ritorno, in una livida giornata di un ottobre romano di tanti anni fa. Partono per non tornare, mentre intorno il venticello romano soffia, sempre più forte. Un vento che soffia e che cresce, un urlo straziante che si perde nella notte dell’uomo.

Un urlo che ancora si sente distintamente: a Roma, in Italia e in tutto il mondo. Ogni giorno. Ogni notte.  Anche oggi.

Giornalettismo.com

Nella foto in alto: la targa posta a memoria di quell’infame giorno

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  • #1Ruben DR

    Quel lungo inverno del ’43, l’oro, gli ebrei

    ROMA – Dal 12 settembre del ’43 Roma e’ in mano ai tedeschi che controllano la città. A guidare i servizi segreti militari tedeschi nella capitale è il colonnello Herbert Kappler. I fonogrammi che intercorrono tra Roma e Berlino sono regolarmente intercettati e decifrati da Ultra, il sistema di decrittazione in mano agli inglesi. Dopo il dissolvimento del regime fascista i tedeschi hanno campo libero nel loro piano di colpire “l’infezione ebraica mondiale”.

    Già da metà settembre del ’43 si mettono a punto i piani per la deportazione di tutti gli ebrei romani nei lager tedeschi. Roma non e’ esente. Anzi le prime vittime designate sono proprio gli ebrei romani, la comunità più antica. Il 25 settembre arriva a Kappler l’ordine di predisporre la deportazione degli ebrei della Capitale “senza distinzione alcuna di nazionalità, sesso e condizione”.

    Viene fissata la data del 7 ottobre. Kappler , certo ormai della deportazione, convoca per il 26 settembre il Presidente della Comunità israelitica di Roma, Ugo Foà e il Presidente della Unione delle comunità israelitiche italiane, Dante Almansi. Nel giro di 36 ore gli ebrei romani debbono consegnare 50 kg di oro oppure 200 di loro saranno deportati in Germania. 15 kg vennero prestati alla comunità dal Vaticano su indicazione di Pio XII.

    Dal 9 di ottobre comincia a circolare a Roma la voce di una prossima retata. Gli ebrei non ci credono avendo consegnato l’oro ai tedeschi che ora aggiornano rapidamente le schede dell’Ovra, la polizia politica del regime, in vista della retata. Tra il vertice tedesco della capitale c’é però chi non è d’accordo. Si vorrebbe proporre di utilizzare gli 8.000 ebrei della capitale (secondo i calcoli delle SS ma in effetti erano 13.000) per i lavori di fortificazione in vista di un ipotetico tentativo di sbarco ad Ostia, come già era avvenuto a Tunisi. Il 9 ottobre Hitler ordina che gli ebrei vengano portati a Mauthausen, sul Danubio.

    “Gli ebrei devono essere immediatamente e totalmente eliminati”, scrive il generale Kaltenbrunner a Kappler, che predispone l’operazione. Tutte le ipotesi alternative vengono spazzate via. Per la retata, a causa della “inaffidabilità” degli italiani, in particolare dei carabinieri, si utilizzano i nostri soldati solo per gli arresti individuali. Alla fine 365 uomini arrestano, a “Roma città aperta” 1.259 persone.

    Conclusa l’operazione “trappola” gli ebrei fermati saranno 1.002. Tutti gli altri sono stati via via rilasciati. Il 18 ottobre alle 14 il treno che li racchiude parte dalla stazione Tiburtina verso il campo di concentramento di Auschwitz. Su quel treno sono in 1007. Vi salgono anche “l’ariana” Carolina Milani, che assiste una signora immobilizzata e Costanza Sermoneta, che ha cercato di ritrovare suo marito tra gli arrestati. Dal campo di concentramento tornarono in 15.

    (ANSA, 18 ottobre 2008)

    18 Ott 2010, 09:57 Rispondi|Quota
  • #2Archivio Storico – CER

    Secondo le ultime ricerche, coloro che sono stati arrestati durante la razzia del 16 ottobre 1943 erano 1264 ai quali andrebbe aggiunto anche Ermanno Samuele Valabrega di Emanuele, che però è morto proprio durante la razzia, quindi i coinvolti nell’arresto sono stati 1265.

    Mentre erano detenuti presso il Collegio Militare, 252 sono stati liberati (sono rimasti in 1012) ed è nato un bambino, figlio di Cesare Di Veroli e Marcella Perugia (quindi sono diventati 1013).

    Il 18 ottobre sono stati portati alla Stazione Tiburtina, dove Costanza Sermoneta si è aggregata al convoglio diretto ad Auschwitz (sono diventati 1014).

    Quindi si può affermare che gli ebrei coinvolti nell’arresto e la deportazione del 16 ottobre 1943 a Roma sono stati 1015 (599 donne, 416 uomini, di questi i bambini e gli adolescenti sotto i 15 anni erano 272, tra questi 107 avevano meno di 5 anni), mentre, effettivamente, sul treno per Auschwitz erano in 1014.

    Sono ritornati in 16:

    1) Michele Amati, nato a Roma il 20/10/1926, liberato a Buchenwald il 04/04/1945

    2) Lazzaro Anticoli, nato a Roma il 03/01/1910, liberato a Stolberg l’08/05/1945

    3) Enzo Camerino, nato a Roma il 02/12/1928, liberato a Buchenwald in data ignota,
    tornato a Roma il 09/06/1945

    4) Luciano Camerino, nato a Roma il 23/07/1926, liberato a Buchenwald in data ignota

    5) Cesare Di Segni, nato a Roma il 05/10/1926, liberato ad Auschwitz il 27/01/1945

    6) Lello Di Segni, nato a Roma il 04/11/1926, liberato a Dachau il 29/04/1945

    7) Angelo Efrati, nato a Roma il 29/04/1924, liberato a Ravensbrueck il 02/05/1945

    8) Cesare Efrati, nato a Roma il 02/05/1927, liberato a Flossenburg il 22/05/1945

    9) Sabatino Finzi, nato a Roma l’08/01/1927, liberato a Buchenwald l’11/04/1945

    10) Ferdinando Nemes, nato a Fiume l’08/06/1921, liberato a Buchenwald l’11/04/1945

    11) Mario Piperno, nato a Roma il 06/06/1916, liberato a Dachau il 29/04/1945

    12) Leone Sabatello, nato a Roma il 18/03/1927, liberato a Ravensbrueck il 30/04/1945

    13) Angelo Sermoneta, nato a Roma il 10/06/1913, liberato a Dachau il 29/04/1945

    14) Isacco Sermoneta, nato a Roma l’08/03/1912, liberato a Monaco l’01/05/1945

    15) Settimia Spizzichino, nata a Roma il 15/04/1921, liberata a Bergen Belsen il 15/04/1945

    16) Arminio Wachsberger, nato a Fiume il 04/11/1913, liberato a Dachau il 29/04/1945

    Fonte: S.H. Antonucci, C. Procaccia, G. Rigano, G. Spizzichino, Roma, 16 ottobre 1943. Anatomia di una deportazione, Guerini e Associati, Milano 2006

    N.B.: Da tale volume risulta che gli ebrei che furono coinvolti nella razzia il 16 ottobre 1943 a Roma furono 1016, ma recentemente è stato riscontrato un errore (Bellina Calò, che invece è morta nel 1933), quindi il numero effettivo allo stato attuale delle ricerche è 1015.

    16 Ott 2012, 20:17 Rispondi|Quota
  • #3Parvus

    Tre volte le Fosse Ardeatine. Nessun attentato da vendicare, nessuna provocazione, fra loro donne e bambini.
    Ma non erano né ariani, né comunisti.
    Per loro, nessun punito. Per loro, quelli di Albano non andranno ad oltraggiare nessun carro funebre

    16 Ott 2013, 16:18 Rispondi|Quota
  • #4Archivio Storico – CER

    Dati aggiornati sulla razzia del 16 ottobre 1943 a Roma

    Secondo le ultime ricerche, coloro che sono stati arrestati durante la razzia del 16 ottobre 1943 a Roma e sono rimasti imprigionati al Collegio Militare fino al giorno 18 erano 1018, ai quali andrebbe aggiunto anche Ermanno Samuele Valabrega di Emanuele, che però è morto proprio durante la razzia, quindi, coloro che sono stati coinvolti nell’arresto e sono rimasti al Collegio Militare fino al 18 ottobre sono stati 1019.
    Durante la detenzione è nato un bambino, figlio di Cesare Di Veroli e Marcella Perugia (quindi i detenuti sono diventati 1019).

    E’ da sottolineare che tra gli arrestati vi era anche Carolina Milani, non ebrea, assistente di Enrichetta De Angeli che era molto malata e che la Milani non volle lasciare.
    Il 18 ottobre 1943 le 1019 persone detenute nel Collegio Militare sono state portate alla Stazione Tiburtina, a queste è stato aggiunto anche Massimo Darmon (che era stato arrestato il 20/09/1943); alla stazione, Costanza Sermoneta si è aggregata al convoglio diretto ad Auschwitz (quindi i deportati sono diventati 1021).

    Quindi si può affermare che gli ebrei (e non) coinvolti nell’arresto e la deportazione del 16 ottobre 1943 a Roma sono stati 1022, mentre, effettivamente, sul treno per Auschwitz erano in 1021.

    Sono ritornati in 16:

    1) Michele Amati, nato a Roma il 20/10/1926, liberato a Buchenwald il 04/04/1945

    2) Lazzaro Anticoli, nato a Roma il 03/01/1910, liberato a Stolberg l’08/05/1945

    3) Enzo Camerino, nato a Roma il 02/12/1928, liberato a Buchenwald in data ignota, tornato a Roma il 09/06/1945

    4) Luciano Camerino, nato a Roma il 23/07/1926, liberato a Buchenwald in data ignota

    5) Cesare Di Segni, nato a Roma il 05/10/1926, liberato ad Auschwitz il 27/01/1945

    6) Lello Di Segni, nato a Roma il 04/11/1926, liberato a Dachau il 29/04/1945

    7) Angelo Efrati, nato a Roma il 29/04/1924, liberato a Ravensbrueck il 02/05/1945

    8) Cesare Efrati, nato a Roma il 02/05/1927, liberato a Flossenburg il 22/05/1945

    9) Sabatino Finzi, nato a Roma l’08/01/1927, liberato a Buchenwald l’11/04/1945

    10) Ferdinando Nemes, nato a Fiume l’08/06/1921, liberato a Buchenwald l’11/04/1945

    11) Mario Piperno, nato a Roma il 06/06/1916, liberato a Dachau il 29/04/1945

    12) Leone Sabatello, nato a Roma il 18/03/1927, liberato a Ravensbrueck il 30/04/1945

    13) Angelo Sermoneta, nato a Roma il 10/06/1913, liberato a Dachau il 29/04/1945

    14) Isacco Sermoneta, nato a Roma l’08/03/1912, liberato a Monaco l’01/05/1945

    15) Settimia Spizzichino, nata a Roma il 15/04/1921, liberata a Bergen Belsen il 15/04/1945

    16) Arminio Wachsberger, nato a Fiume il 04/11/1913, liberato a Dachau il 29/04/1945

    Si sottolinea che anche Fiorella Anticoli di Marco ed Ester Frascati ed Enrica Spizzichino di Prospero e Belladonna Frascati furono liberate, ma morirono subito dopo.
    Quindi le persone liberate furono 18 (15 uomini e 3 donne), ma le persone effettivamente ritornate che hanno potuto riprendere la propria vita sono state 16 (15 uomini ed 1 donna).

    CONTEGGIO RAZZIA 16 OTTOBRE 1943:
    Arrestati vivi esclusi i liberati (1017 persone+1 non ebreo) 1018
    Morto durante l’arresto 1
    TOTALE COINVOLTI NELL’ARRESTO 1019

    Imprigionati al Collegio Militare subito dopo la razzia 1018
    Nato nel Collegio Militare 1
    TOTALE DETENUTI NEL COLLEGIO MILITARE 1019

    Aggiunto al gruppo dei deportati ma arrestato precedentemente 1
    Aggiunta al treno 1
    TOTALE DEPORTATI 1021

    TOTALE COINVOLTI IN ARRESTO E DEPORTAZIONE 1022

    Si sottolinea, per completezza di informazione, che la razzia del 16 ottobre 1943 avvenne in tutta Roma, non solo nell’area dell’ex ghetto e si ribadisce che durante il periodo nazista a Roma non vi fu nessun ghetto; l’unico è stato quello istituito da Papa Paolo IV Carafa che durò dal 1555 al 1870.

    17 Ott 2013, 17:01 Rispondi|Quota
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