Gaza: liberta di stampa secondo Hamas

 
Emanuel Baroz
29 gennaio 2013
4 commenti

Gaza: liberta di stampa secondo Hamas

Ramallah, 27 Gennaio 2013 – Il sindacato dei giornalisti palestinesi ha richiamato l’attenzione di Hamas per domandare il rilascio dei sei giornalisti detenuti a Gaza City dopo una campagna di arresti arbitrari contro reporter e cronisti effettuato  la scorsa settimana, conclusosi con l’arresto di sei persone considerate troppo vicine a Fatah. Anche la federazione internazionale dei giornalisti ha accusato giovedì scorso le forze di sicurezza di Gaza di aver lanciato una vera e propria razzia al giornalismo. “Il clima di pura brutalità e di spietata intimidazione, che prende di mira il giornalismo a Gaza, ha nuovamente mostrato che Hamas non è certo amico della libertà di stampa” ha detto in un comunicato il presidente della federazione Jim Boumelha.

Hamas ha ripetutamente preso di mira il sindacato dei giornalisti negli anni seguenti alla presa di potere nel 2007, e ha cercato di rimpiazzare i membri di questo gruppo con giornalisti affiliati ad Hamas stesso. Mercoledì il governo di Hamas ha categoricamente negato di aver arrestato nessun giornalista, ha affermato un corrispondente di Ma’an dopo un incontro con gli ufficiali del ministero degli interni a Gaza City.

Un comunicato dal ministro degli interni annuncia che “Alcune adunate di persone con mestieri differenti stava ponendo domande su alcune questioni che mettono a repentaglio la sicurezza della comunità”. Ha aggiunto “Queste persone non sono giornalisti in maniera categorica. Persino coloro che lavorano come giornalisti in realtà usano questo campo come una copertura per portare a termine atti alquanto loschi”

Progetto Dreyfus

Per ulteriori dettagli sulla notizia cliccare qui

Nella foto in alto: giornalisti palestinesi durante una protesta (foto d’archivio)

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  • #1Emanuel Baroz

    Hamas, giornalisti dietro le sbarre

    In pochi giorni le forze di sicurezza di Gaza arrestano sette giornalisti perchè affiliati o vicini a Fatah.Il governo nega: portano avanti attività sospette.

    Betlemme, 25 gennaio 2013- Associazioni per i diritti umani e la tutela della libertà di stampa hanno mosso gravi accuse al governo di Hamas, esecutivo de facto della Striscia di Gaza, e alle forze di sicurezza per una campagna di arresti arbitrari contro giornalisti.

    Il tutto si sarebbe verificato nei primi due giorni della settimana: il Palestinian Center for Huma Rights (PCHR) ha pubblicato una lista con i nomi dei giornalisti palestinesi arrestati a Gaza da lunedì e rapidamente processati dalle autorità di Hamas.

    Tra loro, Ashraf Jamal Abu Khseiwan e Monir Joma al-Monirawi, della tv satellitare al-Katab; Mostafa Mohammed Meqdad del sito Fatah Youth e Joma Adnan Shawarma di al-Hurriya radio.

    Martedì è toccato a Omar Mohammed al-Dahoudi e mercoledì a Hussein Abdul Jawwad Karsou del sito web Aswar e a Abdul Karim Fathi Hejji, a cui i servizi di intelligence di Hamas hanno chiesto le loro affiliazioni politiche in lunghi interrogatori.

    A preoccupare PCHR e Mada, associazione per la difesa della libertà di stampa, è la natura degli arresti: detenzioni politiche, accompagnate da abusi fisici e psicologici e legate all’appartenenza di partito o alla vicinanza a fazioni rivali di Hamas.

    Da parte sua Hamas nega e in un incontro con le organizzazioni palestinesi per i diritti umani, tenutosi mercoledì a Gaza City, il ministro degli Interni, Islam Shahwam, ha detto ai presenti che nessun giornalista è stato arrestato né è attualmente detenuto nelle carceri di Gaza. Aggiungendo però che, coloro che sono stati recentemente fermati, sono stati accusati di crimini specifici. Insomma, non si sarebbe trattato di mere intimidazioni e in ogni caso gli arrestati “non sono giornalisti – si legge in una successiva dichiarazione del Ministero degli Interni – Anche quelli che lavorano come giornalisti usano questo campo per coprire attività sospette”.

    Un simile clima di sospetti, vessazioni e bocche cucite non aiuta di certo il processo di riconciliazione tra Hamas e Fatah: ieri a Gaza è stata annunciata la ripresa dei lavori della Commissione Elettorale per condurre la Striscia a nuove elezioni insieme alla Cisgiordania. Resta da vedere quanto a lungo le due fazioni rivali saranno in grado di non pestarsi ulteriormente i piedi e portare a termine la creazione di un governo di unità.

    (Fonte: Nena News, 25 Gennaio 2013)

    31 Gen 2013, 14:08 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    GAZA CITY, 29/01/2013 (Ma’an) – Il comitato per le libertà civili, un organismo creato per attuare la riconciliazione nazionale, ha raggiunto un accordo con i servizi di sicurezza di Gaza affinchè i giornalisti palestinesi detenuti a Gaza vengano liberati.

    L’incarcerazione di sei giornalisti, avvenuta in pochi giorni durante la scorsa settimana a Gaza, ha sollevato preoccupazioni ed una battuta d’arresto nel processo di riconciliazione. Riferendosi a degli accordi del 2011, Hamas a Gaza e il governo guidato da Fatah in Cisgiordania hanno accettato di cessare gli arresti dei giornalisti per motivi politici.

    La commissione delle libertà pubbliche si è riunita lunedì mattina a Gaza City per la prima volta dopo circa un anno. Il rappresentante della Jihad islamica Khalid al-Batsh ha dichiarato che il servizio di sicurezza interna di Gaza avrebbe accettato di liberare i giornalisti incarcerati, alcuni dei quali sono stati già rilasciati nella notte tra domenica e lunedì scorsi.

    Il premier Ismail Haniyeh qualche giorno fa ha chiesto ai suoi servizi di sicurezza di fornirgli alcune informazioni sui giornalisti detenuti, per decidere se rivedere i loro casi e comunque per decidere il da farsi.

    La commissione per le pubbliche libertà ha il compito di garantire il rispetto di un certo numero di principi dell’accordo sull’unità, compresi i prigionieri politici, i passaporti, la chiusura delle istituzioni, i divieti di viaggio e la libertà di espressione politica.

    Il Vice segretario generale dell’Unione Democratica Palestinese Fida Khalid al-Khatib ha dichiarato all’agenzia Ma’an che l’incontro di lunedì sarebbe servito per discutere su come riattivare il lavoro del comitato dopo un periodo di inattività di circa un anno.

    La commissione ha deciso di sospendere i lavori perché nessuna delle sue raccomandazioni è stata considerata, in particolare quelle relativi ai detenuti politici e alle libertà civili e pubbliche.

    31 Gen 2013, 14:08 Rispondi|Quota
  • #3Alberto Pi

    31/01/2013 La tv siriana ha annunciato mercoledì sera che jet israeliani avrebbero attaccato un centro di ricerca militare alla periferia di Damasco. Secondo un sito web di news libanese, l’attacco sarebbe avvenuto la notte scorsa con alcuni missili lanciati da aerei contro un “centro specializzato nello sviluppo di armi chimiche e ricerche connesse a questo settore”.

    31/01/2013 L’asteroide 271763, scoperto da David H. Levy e Wendee Levy, americani, e Tom Glinos, canadese, è stato intitolato all’Università di Gerusalemme dalla International Astronomical Union. L’asteroide si trova in una fascia di asteroidi tra le orbite di Marte e Giove. Levy, che ha scoperto, da solo o con altri, 22 comete e più di 150 asteroidi, ha voluto onorare l’ateneo dove ha completato il dottorato nel giugno 2010.

    31/01/2013 “Il mito dell’Olocausto è un’industria inventata dagli americani. I sei milioni di ebrei non vennero affatto uccisi dai nazisti, in realtà vennero portati negli Stati Uniti con un’operazione dei servizi segreti americani, in cooperazione con i loro alleati, per screditare la Germania e giustificare le distruzioni massicce contro le potenze dell’Asse, specialmente le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki”. Lo ha detto Fathi Shihab-Eddim, stretto consigliere del presidente egiziano Mohamed Morsi e responsabile per la nomina dei direttori di tutta la stampa statale. Shihab-Eddim ha rilasciato queste dichiarazioni domenica scorsa, in occasione della Giornata Internazionale della memoria della Shoà.

    31/01/2013 Il presidente d’Israele Shimon Peres ha ricevuto mercoledì dal giudice Elyakim Rubinstein, presidente della Commissione Elettorale Centrale, i risultati ufficiali e definitivi delle elezioni per la 19esima Knesset, svolte il 22 gennaio scorso. Il presidente israeliano ha così avviato le consultazioni per la formazione della nuova consultazione, iniziando con l’incontrare i rappresentanti del Likud e di Yesh Atid.

    31/01/2013 Il Vaticano ha promesso un dono di 100.000 dollari per la ristrutturazione della Chiesa della Natività a Betlemme. Ne ha dato notizia mercoledì l’Autorità Palestinese, citata dall’agenzia Ma’an. Una delegazione vaticana ha incontrato a Ramallah il ministro degli esteri dell’Autorità Palestinese, Riyad Al-Maliki, per mettere a punto il progetto di accordo bilaterale. La delegazione della Santa Sede era guidata dal sotto-segretario per le relazioni esterne Ettore Balestrero.

    31/01/2013 Israele ha sbloccato 100 milioni di dollari, una parte del gettito fiscale destinato all’Autorità Palestinese che era stato congelato dopo che lo scorso novembre l’Autorità Palestinese si era fatta riconoscere alle Nazioni Unite come “stato osservatore” senza negoziato né accordo con Israele in violazione degli accordi firmati. La decisione è stata presa dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu “a causa della difficile situazione finanziaria dell’Autorità Palestinese”, ha spiegato un funzionario governativo, aggiungendo che si tratta di un “trasferimento provvisorio che riguarda solo l’importo di un mese”.

    31/01/2013 Secondo un sondaggio dell’istituto Smith Research, il 38% della popolazione israeliana vorrebbe una coalizione di governo senza i partiti ultra-ortodossi come Shas o Yahadut Hatorah. In particolare, vorrebbero escludere gli ultra-ortodossi il 68% degli intervistati che hanno votato Atid Yesh e il 34% di quelli che hanno votato Likud-Beitenu.

    30/01/2013 Secondo fonti occidentali della sicurezza basate a Beirut, citate mercoledì dalla Associated Press, Israele avrebbe attaccato in territorio siriano, vicino al confine con il Libano, un convoglio di camion carichi di moderni missili terra-aria tipo SA-17, di produzione russa, che avrebbero radicalmente alterato la situazione strategica rispetto a Hezbollah. Anche la tv araba Al Arabiya ha parlato di un convoglio di missili terra-aria, ma senza armi chimiche. La britannica Sky News ha invece menzionato missili anti-nave, precisando che il raid avrebbe avuto luogo nella zona del villaggio Nabi Chit, nella Bekaa libanese, a sud di Baalbek, presso il confine siriano.

    30/01/2013 Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dato disposizione ai membri del governo israeliano di non commentare le notizie relative al presunto attacco aereo israeliano della notte scorsa contro un convoglio di armi siriane.

    30/01/2013 Di fronte alla possibilità che il regime siriano stia per crollare, “non si deve in nessun caso permette che Hezbollah s’impadronisca di armi sofisticate attualmente in possesso del regime di Damasco”. Lo ha dichiarato mercoledì pomeriggio l’ex capo del Mossad, Danny Yatom, secondo il quale il movimento terrorista sciita libanese “farà di tutto per prendere il controllo di queste armi”, cosa che Israele dovrebbe considerare un ‘casus belli’.

    30/01/2013 Aerei israeliani avrebbero attaccato, nella notte fra martedì e mercoledì, un obiettivo militare, forse un convoglio di armi, al confine tra Siria e Libano. Lo affermano fonti occidentali e fonti vicine all’intelligence israeliana, riprese dalla stampa araba e internazionale. Le Forze di Difesa israeliane non hanno rilasciato commenti. Le autorità libanesi hanno confermato che una dozzina di jet israeliani avrebbero sorvolato il suo territorio a più riprese, nelle zone di En Nakura e di Ramish. Secondo alcune fonti della sicurezza citate da AFP, il bersaglio sarebbe stato colpito in territorio siriano. Israele ha sempre dichiarato che avrebbe considerato un ‘casus belli’ l’eventuale trasferimento a gruppi terroristici come Hezbollah di armamenti particolarmente pericolosi, o addirittura non-convenzionali, provenienti dall’arsenale siriano.

    30/01/2013 Siria. I ribelli anti-Assad avrebbero catturato nel nord della Siria due membri iraniani dei Guardiani della Rivoluzione islamica. Lo ha detto martedì la tv Al Arabiya.

    30/01/2013 Khaled Meshaal, capo del politburo di Hamas, vorrebbe assumere la presidenza dell’Olp (Organizzazione per la Liberazione della Palestina), attualmente guidata da Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Lo ha riferito il quotidiano pan-arabo edito a Londra Al Quds al Arabi, secondo il quale la decisione di Meshaal di non farsi confermare a capo di Hamas è motivata dalla sua ambizione di prendere la guida dell’Olp.

    30/01/2013 Il governatore della Banca d’Israele, Stanley Fischer, ha annunciato martedì che lascerà l’incarico alla fine di giugno 2013. Non ha spiegato le ragioni della decisione, ma ha detto che avrebbe tenuto mercoledì una conferenza stampa in merito, a Gerusalemme. Fischer è stato a capo della Banca d’Israele per più di 8 anni e avrebbe dovuto restare in carica fino al 2015.

    30/01/2013 Egitto. Un tribunale del Cairo ha confermato martedì le condanne a morte in contumacia per blasfemia contro sette cristiani copti egiziani, per il loro coinvolgimento nella produzione del film anti-islam che fece esplodere sanguinose proteste nel mondo musulmano lo scorso settembre (più di 30 morti). Ridotta, invece, la condanna a carico di un pastore americano. Ne hanno dato notizia fonti giudiziarie.

    30/01/2013 Amir Eshel, comandante in capo delle forze aeree israeliane, intervenendo martedì a Herzliya in un simposio aerospaziale internazionale dedicato alla memoria dell’astronauta israeliano Ilan Ramon (nel decimo anniversario del disastro dello Space Shuttle Columbia), ha parlato delle tensioni sul fronte siriano. “La Siria sta subendo scosse telluriche e un processo di disintegrazione, ed è un paese in possesso di un enorme arsenale comprendente anche armi non convenzionali. Quell’arsenale potrebbe essere schierato ai nostri confini”.

    30/01/2013 Siria. Almeno 65 persone uccise con un colpo alla testa sono state trovate, con le mani legate, presso la città settentrionale di Aleppo. Allo stato, non è chiaro chi abbia compiuto la carneficina.

    30/01/2013 L’amministratore della NASA, Charles Bolden, è arrivato in Israele lunedì per partecipare al lancio di Moona, un nuovo centro scientifico, spaziale e ambientale posto a Sakhnin (nord Israele).

    30/01/2013 Siria. L’Alto Commissariato Onu per i rifugiati avanza la cifra di 700.000 profughi siriani nei paesi vicini o in attesa di attraversare il confine per fuggire dalla guerra civile che devasta il paese. Solo la scorsa settimana sarebbero giunti 21.000 profughi nel campo di Zaatari, nel nord della Giordania: una quantità cinque volte maggiore di quella che il campo è in grado di assorbire.

    29/01/2013 Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, intervenendo domenica a Tehran alla 26esima Conferenza Internazionale dell’Unità Islamica (in coincidenza con la Giornata internazionale della Memoria della Shoah), ha esortato tutto il mondo musulmano a unirsi per “sradicare il sionismo”, che Ahmadinejad ha definito ”corrotto, ignorante e omicida”. Lo ha riferito l’agenzia semi-ufficiale iraniana PressTV.

    29/01/2013 Si apprende che Forze di Difesa e servizi di sicurezza israeliani hanno arrestato, nel dicembre scorso, nel villaggio di Kfar Fadjer, vicino a Betlemme (Cisgiordania), una cellula terroristica appartenente a Fatah che stava pianificando una serie di attentati.

    29/01/2013 Arabia Saudita. I negozi che impiegano uomini e donne dovranno erigere una separazione alta almeno 160 cm per impedire ai due sessi di mescolarsi. Lo ha annunciato lunedì la stampa saudita, che riferisce di un memorandum in questo senso firmato da Abdel Latif Al-Sheikh, capo della potente polizia religiosa incaricata di garantire il rispetto della morale islamica, e dal ministro del lavoro, Adel Faqih.

    29/01/2013 Iran. Arrestati negli ultimi giorni undici giornalisti accusati di ”cooperare con i mass-media stranieri in lingua persiana”. A cinque mesi dalla elezioni presidenziali, le autorità di Tehran sembrano determinate a imbavagliare la stampa per evitare il ripetersi delle proteste che fecero seguito alla contestata rielezione di Mahmoud Ahmadinejad nel giugno 2009.

    29/01/2013 Secondo il partito salafita egiziano Al Nour, ”i sionisti” sarebbero responsabili dei disordini nel paese. ”L’obiettivo di Israele è quello di distruggere l’Egitto, come la Libia e la Siria”, hanno dichiarato gli estremisti islamisti egiziani.

    29/01/2013 Tafferugli, lunedì, nel quartiere arabo Silwan di Gerusalemme, durante la demolizione di un edificio abusivo.

    29/01/2013 La presidente argentina Cristina Kirchner ha annunciato domenica un accordo con l’Iran per la creazione di una commissione indipendente che indaghi sull’attentato contro l’Amia (Associazione di assistenza israelita) a Buenos Aires, nel 1994, in cui morirono 85 persone, e per il quale l’Argentina chiede da tempo l’estradizione di otto sospettati iraniani fra cui l’attuale ministro della difesa di Tehran, Ahmad Vahidi, e l’ex presidente Akbar Hashemi Rafsandjani. “Siamo rimasti sorpresi nell’apprendere questa notizia – ha dichiarato Yigal Palmor, portavoce del ministero degli esteri israeliano – Aspettiamo che gli argentini ci comunichino i dettagli di quanto sta avvenendo, poiché questa vicenda riguarda direttamente Israele”.

    29/01/2013 Nayeh Hawatmeh, capo del gruppo terrorista Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina (FDLP), ha deciso di non entrare nei territori palestinesi di Cisgiordania nonostante le voci che lo davano in procinto di recarvisi. Lo ha detto lunedì l’ufficio politico del gruppo, secondo il quale Israele avrebbe chiesto che la fazione rinunciasse alla “lotta armata” in cambio del permesso d’ingresso per Hawatmeh: una condizione respinta dall’ufficio politico, ha spiegato uno dei suoi membri, Talal Abu Tharifa.

    29/01/2013 A causa dei segni di smottamento del regime di Bashar al-Assad, Hezbollah avrebbe stabilito dei campi militari vicino ai magazzini di armi chimiche siriane. Lo affermano fonti israeliane, secondo le quali vi è il pericolo che l’organizzazione terrorista islamista libanese possa impadronirsi delle armi non convenzionali, approfittando del caos che regna in Siria, per trasferirle in Libano. Nei giorni scorsi Israele ha schierato batterie anti-missile “Cupola di ferro” nella baia di Haifa e presso Tzfat-Safed (nord Israele).

    29/01/2013 Secondo il sito web palestinese Shefa, più di 7.000 uomini armati di Hamas sarebbero penetrati dalla striscia di Gaza in Egitto per recarsi al Cairo a proteggere il palazzo presidenziale di Mohamed Morsi (della Fratellanza Musulmana) dai disordini attualmente in corso nel paese. L’informazione del sito palestinese non è confermata da altre fonti.

    29/01/2013 Un funzionario dei servizi di intelligence israeliani, citato dal Times di Londra, ha confermato che l’esplosione avvenuta il 21 gennaio nel sito della centrale nucleare iraniana sotterranea di Fordo ha causato danni considerevoli. Le autorità iraniane sostengono che l’informazione non ha alcun fondamento.

    (Fonte: Israele.net)

    31 Gen 2013, 16:01 Rispondi|Quota
  • #4Daniel

    La libertà di stampa (secondo Hamas)

    di Dimitri Buffa

    Di questo ovviamente Human rights watch non se ne occupa e Amnesty “Amnesy” neanche (tranne qualche raro caso): la libertà di stampa sarà mai concepibile nel futuro stato di Palestina già ammesso come osservatore all’Onu con l’inopinato voto del governo Monti? Secondo il sindacato dei giornalisti palestinesi, a fine gennaio di nuovo in sciopero contro le prepotenze squadristiche di Hamas ma anche dell’Anp, sicuramente no. Per ora vige l’intimidazione, la bastonatura e in non pochi casi l’omicidio. Hamas ha ripetutamente preso di mira il sindacato dei giornalisti negli anni seguenti alla presa di potere nel 2007, e ha cercato di rimpiazzare i membri di questo gruppo con giornalisti affiliati ad Hamas stesso.

    Le uniche notizie in materia vengono prevalentemente da un gruppo su facebook che si chiama “Progetto Dreyfus” e che tutela il diritto alla inormazione corretta su Israele, senza disdegnare di occuparsi di diritti umani nei paesi arabi limitrofi. Pare che un po’ di giorni orsono il governo di Hamas abbia categoricamente negato di aver arrestato nessun giornalista, ha affermato un corrispondente di Ma’an dopo un incontro con gli ufficiali del ministero degli interni a Gaza City.

    Ma proprio un sibillino comunicato dal ministro degli interni che annunciava che «alcune adunate di persone con mestieri differenti stava ponendo domande su alcune questioni che mettono a repentaglio la sicurezza della comunità» erano state disperse con la forza ha posto più di un dubbio sulla versione ufficale. Secondo Hamas i randellati non sarebbero giornalisti veri e propri: «Queste persone non sono giornalisti in maniera categorica. Persino coloro che lavorano come giornalisti in realtà usano questo campo come una copertura per portare a termine atti alquanto loschi».

    Sia come sia, il sindacato dei giornalisti palestinesi si è rivolto ad Hamas per domandare il rilascio dei sei giornalisti detenuti a Gaza City dopo una campagna di arresti arbitrari contro reporter e cronisti effettuata nell’ultima settimana di gennaio e conclusasi con l’arresto di sei persone considerate spie di Fatah. Anche la federazione internazionale dei giornalisti, di solito molto attiva soprattutto contro Israele, ha accusato giovedì scorso le forze di sicurezza di Gaza di aver lanciato una vera e propria caccia al cronista.

    «Il clima di pura brutalità e di spietata intimidazione, che prende di mira il giornalismo a Gaza, ha nuovamente mostrato che Hamas non è certo amico della libertà di stampa» ha detto in un comunicato il presidente della federazione Jim Boumelha.

    (Fonte: L’Opinione, 6 febbraio 2013)

    6 Feb 2013, 12:47 Rispondi|Quota