Il pregiudizio antisraeliano degli esponenti dell’M5S è sempre più evidente: Paolo Bernini: “Il Sionismo è una piaga”

 
Emanuel Baroz
27 luglio 2013
10 commenti

Il pregiudizio antisraeliano degli esponenti dell’M5S è sempre più evidente: Paolo Bernini: “Il sionismo è una piaga”

M5S-viaggio-palestina-morgantini-focus-on-israelRoma, 27 Luglio 2013 – E’ notizia di oggi che alcuni deputati del Movimento Cinque Stelle siano dovuti tornare dal loro viaggio in Israele in cui sono stati guidati da Luisa Morgantini, già vicepresidente del Parlamento Europeo e nota per le sue posizioni completamente propalestinesi e antisraeliane (e per le interviste rilasciate a riviste neonaziste, ma questa è un’altra storia…), perchè richiamati a gran voce dall’Italia dai propri colleghi a causa di una votazione importante in programma alla Camera dei Deputati.

La delegazione comprendeva Carlo Sibilia, Manlio Di Stefano (di cui ci siamo già occupati pochi mesi fa), Stefano Vignaroli, Paola Carinelli, Maria Edera Spadoni e Alessandro Di Battista, e non sono mancate le polemiche sui social network a causa delle foto e delle frasi postate sui propri profili da parte di alcuni di loro. Scrive Stefano Vignaroli: “Eccomi a Gerusalemme, città della pace dove l’uomo occupa, separa, violenta”, e Manlio Di Stefano che ha pubblicato una foto di Gerusalemme con la didascalia “Buongiorno Palestina”. Intelligenti invece le dichiarazioni di Carlo Sibilia (deputato della Commissione Esteri): “Sulla questione non ho un giudizio netto, sarebbe da stupidi. Bisogna approfondire”.

A questo tipo di posizioni, che sanno molto di provocazione o, peggio ancora, di ignoranza totale dell’argomento, si aggiunge quella di Paolo Bernini, già noto alle cronache per la faccenda del microchip nel corpo umano, che ha dichiarato come per lui il sionismo sia “una piaga” (e non dimentichiamo le dichiarazioni di Salvatore Mandarà di qualche tempo fa…).

Da notare inoltre come nel programma di questo viaggio non sia previsto alcun incontro con esponenti politici israeliani o con vittime civili israeliane colpite dagli attacchi dei terroristi palestinesi, o visite di solidarietà nelle città colpite da razzi sparati dalla Striscia di Gaza, ma solamente giri tra Nablus, Betlemme, Ramallah e Hebron, oltre all’incontro con il console italiano di Gerusalemme e alcuni “refusnik”, gli obiettori che hanno rifiutato il servizio militare in Israele.

Non che questo ci sorprenda vista la guida scelta per il viaggio e il suo pregiudizio antisraeliano che contraddistingue da anni la sua linea politica, umiliando l’intelligenza di chi legge i suoi “reportage”, ma resta una domanda di fondo:  è questa la posizione del Movimento Cinque Stelle sullo Stato di Israele?

Nella foto in alto: l’immagine postata dal deputato dell’M5S Manlio Di Stefano sul proprio profilo, in cui compare tutto il gruppo partito per questo “illuminante” viaggio. Da sinistra verso destra: Manlio Di Stefano, Edera Spadoni, Luisa Morgantini, Carlo Sibilia, Alessandro Di Battista, Paola Carinelli e Stefano Vignaroli

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  • #1Emanuel Baroz

    L’onorevole Bernini e le affermazioni antisioniste

    “Io sono antisionista. Per me il sionismo è una piaga”. Lo ha affermato, in una dichiarazione riportata dal Corriere della Sera, il deputato del Movimento Cinquestelle Paolo Bernini.

    Al cittadino Bernini, che tanto orgogliosamente si definisce antisionista, non possiamo che consigliare un approfondimento della storia del popolo ebraico e delle complesse vicende che hanno riguardato il Medio Oriente negli ultimi 150 anni, con l’umiltà necessaria per vincere un pregiudizio che sembra radicato e profondo.

    Il Sionismo nacque sul finire del diciannovesimo secolo, in un’Europa a lungo ostile agli ebrei. Ispirato dal giornalista viennese Theodor Herzl, rappresentò per molte comunità ebraiche e per singoli individui l’unico modo per arrivare a una condizione di vita libera e al tempo stesso la concretizzazione dell’aspirazione plurimillenaria di tornare a vivere nella terra dei loro padri.

    Il Sionismo fu uno straordinario movimento di liberazione, paragonabile al Risorgimento italiano, che raccolse attorno a sé le migliori energie intellettuali dell’epoca e che andò a saldarsi con la componente ebraica che aveva continuato a vivere nella regione mediorientale contribuendo alla nascita del moderno Stato di Israele, unica nazione nella quale hanno sempre convissuto e continuano a convivere pacificamente e democraticamente ebrei, cristiani e musulmani.

    Esprimiamo l’auspicio che il deputato Bernini riveda le proprie posizioni storiche e ideologiche e che i vertici del movimento al quale egli appartiene, a partire dal suo fondatore, assumano una posizione chiara, netta ed equilibrata.

    Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

    (28 luglio 2013)

    http://moked.it/blog/2013/07/28/lonorevole-bernini-e-le-affermazioni-antisioniste/

    29 Lug 2013, 18:20 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    M5S: Manlio di Stefano in Israele a caccia di voti antisemiti

    di Bianca B.

    Secondo quanto scrive sulla sua pagina Facebook (https://www.facebook.com/pages/Manlio-Di-Stefano-M5S/152760598115408?fref=ts), l’On. Manlio di Stefano insieme ad altri personaggi del M5S sarebbe arrivato in Israele. A dire il vero l’On. Di Stefano dice di essere in Palestina, ma è chiaro che si tratta dell’ennesimo lapsus dovuto probabilmente ad una cattiva cultura generale che fa confondere il prode cittadino pentastellato le scritte in ebraico con quelle in arabo.

    Un vecchio aforisma, non ricordo di chi, diceva più o meno; la cosa che temo di più è un cretino che ha ragione. Ecco, la missione (chiamiamola così) di Manlio Di Stefano in Israele è molto, ma molto furba. L’obbiettivo lo fa capire benissimo lo stesso Di Stefano quando dice: «ci chiedevate di vedere coi nostri occhi prima di parlare di queste terre e così siamo venuti ad imparare, a studiare e conoscere». Il riferimento alle stupidaggini dette a più riprese dal deputato del M5S e alle conseguenti polemiche è chiaro. Quello che ai più forse non è chiaro è che Manlio Di Stefano ha trasformato (o sta cercando di trasformare) questa sua stupidaggine in un bacino di utenza e di voti per il M5S, un bacino immenso che può contare su milioni di antisemiti.

    Orami Di Stefano è diventato il nuovo guru della politica anti-israeliana, non perde occasione per mettere il nome di Israele dentro a ogni discorso o ipotesi di complotto, il suo gradimento tra gli antisemiti è schizzato alle stelle. Perché allora non sfruttare questa occasione, andare in Israele e magari raccontare qualcosa di brutto su Israele parlando direttamente dal “territorio nemico”? Perché magari non organizzare qualche ripresina (cosa in cui i pentastellati sono maestri) nella quale inserire qualche immagine shock adeguatamente preparata come ormai è uso tra tutti i media? Magari, se proprio gli va bene, potrebbe andare a intervistare il povero bambino palestinese arrestato dai cattivissimi militari israeliani e, tra il pianto a dirotto del poverello, chiedergli di raccontare la sua versione dei fatti.

    A Napoli dicono: “ccà nisciuno è fesso” e l’obbiettivo di Manlio Di Stefano e della sua cricca è talmente palese che sarebbe da stupidi sottovalutarlo. Hanno capito che pescare nel mare degli antisemiti è molto ma molto conveniente, che si possono ottenere centinaia di migliaia di voti. E allora eccoli li pronti a raccontare dal vivo l’occupazione israeliana, il “gomblotto” giudaico-pluto-massonico. Gli antisemiti di tutto il mondo li ameranno.

    http://www.rightsreporter.org/m5s-manlio-di-stefano-in-israele-a-caccia-di-voti-antisemiti/

    30 Lug 2013, 18:21 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    30 Lug 2013, 18:27 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    30 Lug 2013, 18:29 Rispondi|Quota
  • #5Daniel

    Manlio Di Stefano e le mirabolanti avventure in Palestina

    di Franco Londei

    Come tutti (o quasi) sapranno in questi giorni l’On. Manlio Di Stefano insieme ad altri colleghi del Movimento 5 Stelle si trova in Israele. I Grillini (o grullini, a seconda delle interpretazioni) sono accompagnati nella loro “missione” da niente po’ po’ di meno che dalla sig.ra Luisa Morgantini, una garanzia solida di bieco antisionismo.

    Ma quale’è la missione del prode gruppo grullino? Capire la situazione in Medio Oriente e possibilmente diventare parte fondamentale del possibile processo di pace. Lo dicono loro stessi sostenendo che il M5S diventerà decisivo nel processo di pace in Medio Oriente (su Facebook c’è una collezione di dichiarazione da far crepare dalle risate).

    E va bene, apprezziamo la volontà di “capire” dei grullini e anche quella di diventare parte fondamentale del processo di pace in Medio Oriente. Apprezziamo anche la fenomenale capacità di capire un problema che da oltre 60 anni attanaglia la mente dei più grandi statisti e analisti del mondo, mentre a loro sono bastate solo poche ore per dipanare la matassa. Bisogna ammetterlo, l’Ayatollah Beppe Grillo gli ha tirati su proprio bene questi fenomeni.

    E che cosa hanno capito i grullini di così importante tanto da diventare fondamentali per il processo di pace in Medio Oriente? Analizziamo la cosa con fredda calma perché la scoperta è epocale. Prima di tutto hanno capito – in particolare Manlio Di Stefano che sembra il più sveglio e preparato del gruppo – che le scritte in ebraico che si vedono a Gerusalemme sono in effetti scritte in arabo travestite. C’è voluto un softaware di Casaleggio per decriptare l’inganno. Questi sionisti le studiano tutte. Volevano far credere che Gerusalemme fosse una città israeliana invece che araba. Ma Manlio Di Stefano li ha sgamati subito. Che dire poi della scoperta che Israele in effetti non si chiama Israele, ma Palestina. La scoperta è davvero epocale perché conferma tutto quello che i terroristi di Hamas, i loro adepti, tutto il mondo arabo e persino Ahmadinejad vanno dicendo da tempo, cioè che Israele non esiste. E’ solo una invenzione sionista appoggiata da un occidente succube del complotto pluto-giudaico-massonico. Che fenomeno questo Manlio Di Stefano, è atterrato a Tel Aviv e ha capito subito che si trovava in Palestina.

    Ora però un dubbio sorge spontaneo: chi glielo va a dire all’Onu che per oltre 60 anni ha trattato con la Palestina credendo di trattare con Israele? Chi glielo dice a 7,9 milioni di cittadini israeliani che non sono affatto israeliani ma che sono palestinesi? Come gli spieghiamo che quelle scritte in ebraico sono in effetti scritte in arabo mascherate? E come spieghiamo il fatto che uno stato che esiste (Israele) in effetti non esiste e che uno Stato che non esiste (la Palestina) in effetti esiste?

    Accidenti a Manlio Di Stefano e al gruppo dei grullini. Non potevano rimanere a casa e magari cercare di scoprire che l’Italia in effetti non è l’Italia ma una colonia tedesca? Non poteva sgamare la Merkel e il suo complotto per la conquista dell’Europa? Non potevano interessarsi delle scie chimiche o dei microchip che gli americani installano a tutti? No sono andati a scoprire gli altarini del complotto sionista.

    E adesso la domanda delle domande? Ma questi qui, per fare queste cose, sono pagati? E li paghiamo noi?

    http://www.francolondei.it/manlio-di-stefano-e-le-mirabolanti-avventure-in-palestina/

    30 Lug 2013, 20:23 Rispondi|Quota
  • #6Daniel

    Bernini (M5S) chiarisca in Parlamento la sua posizione antisionista

    di Mara Carfagna

    Ho atteso invano 24 ore nella speranza di una smentita, anche un cinguettio che correggesse l’amenità che ho letto ieri sul Corriere della Sera. E invece il silenzio. Un assordante e inquietante silenzio. Rotto solamente, nel tardo pomeriggio di ieri, da un mio tweet di denuncia e oggi dalla dura presa di posizione del presidente dell’unione delle comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna, pubblicata dal quotidiano milanese.

    “Io sono antisionista. Per me il sionismo è una piaga”. Non è il delirio del signor qualunque origliato di nascosto in un bar di periferia. È il pensiero di Paolo Bernini – deputato del Movimento 5 Stelle e segretario della commissione Difesa – riportato ieri dal quotidiano di Via del Solferino (‘Ci servite per l’ostruzionismo’ E i cinquestelle tornarono da Israele – Alessandro Trocino – pag. 5).

    Tra i banchi del Parlamento italiano siede un rappresentante del popolo che si oppone al diritto di esistere dello Stato d’Israele. Tra i banchi del Parlamento italiano siede un rappresentante del popolo che ritiene una ‘piaga’ l’affermazione del diritto all’autodeterminazione del popolo ebraico con l’istituzione di uno Stato ebraico.

    Perfettamente in linea con quanto sostenuto dal suo leader Beppe Grillo. Resta impressa nella memoria, infatti, l’intervista al giornale israeliano Yedioth Ahronot dove vengono tessute le lodi dell’Iran di Ahmadinejad e denunciata una presunta lobby ebraica che controlla il sapere.

    Tutto questo è aberrante. Antistorico. Pericoloso.

    Lo ha ricordato molto bene il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano quando, celebrando alcuni mesi fa il giorno della memoria al Quirinale, ha detto che solo dal “rifiuto intransigente e totale dell’antisemitismo – e di ogni suo travestimento ideologico come l’antisionismo – si potranno esprimere legittimamente e con serenità anche giudizi critici sulle linee politiche dei diversi governi israeliani”.

    Negare la Patria a un popolo che ha subito la Shoah, conosciuto i campi di concentramento nazisti e i Gulag comunisti, significa essere portatori sani dei germi più pericolosi che il genere umano ha avuto modo di conoscere. L’odio razzista si manifesta anche attraverso queste inusitate e inquietanti prese di posizione. La violenza contro il ‘diverso’ si alimenta anche con queste miserrime manifestazioni di odio.

    Perché, una cosa è certa: chi è portatore di queste tesi, oltre a dover essere isolato e condannato fermamente, non è credibile quando si candida come forza di governo. L’Italia è un amico di Israele, non è tollerabile che ciò possa essere messo in discussione da chi ricopre una carica istituzionale. Urge un chiarimento. In Parlamento.

    http://www.maracarfagna.net/2013/07/28/bernini-m5s-chiarisca-in-parlamento-la-sua-posizione-antisionista/

    30 Lug 2013, 20:24 Rispondi|Quota
    • #7francovirga

      @Daniel: E’ mai possibile che se qualcuno spara una cretinata, ed e’ il caso dell’on Bernini, qualcun altro ne approfitta per spararne cento. Gettando il lettore nella confusione piu’ totale si confonde antisemitismo con antisionismo, si fa riferimento alla shoah che col sionismo non ha nulla a che fare e per dirla con G.B Shaw ci si comporta come ” a dog barking to keep the truth out” ( hearthbreak house). Anche Hannah Arendt ed Albert Einstein , cosi come tanti ebrei, si espressero contro il sionismo.

      3 Ago 2013, 22:13 Rispondi|Quota
    • #8Daniel

      @francovirga: bisognerebbe intendersi sulle parole: cosa è il sionismo? Il sionismo è un ideale di molti ebrei (non tutti purtroppo) che prevede il ritorno in una terra che si considera propria, che è stata in larga parte disabitata per secoli, dove una parte del popolo ebraico è sempre stato, in uno stato in cui si è liberi e non si viene perseguitati. Ora, definirsi antisionisti significa negare questo ideale agli ebrei. Questo sfocia nell’antisemitismo.

      Si può essere contro alcune decisioni dei vari governi dello Stato ebraico, ma quando si è aprioristicamente contro qualsiasi decisione venga presa da qualsiasi governo israeliano sia in quel momento in piedi, denota un chiaro pregiudizio antisraeliano.

      Accusare lo Stato di Israele di praticare l’apartheid è una falsità storica: basterebbe informarsi meglio. Ma questo i vari Bernini del momento non lo fanno, perchè preferiscono cavalcare l’onda dell’odio antiebraico che oggi si manifesta anche con l’odio e il pregiudizio contro lo Stato di Israele

      6 Ago 2013, 18:50 Rispondi|Quota
  • #9nico

    sulla bacheca Facebook di Manlio Di Stefano ho chiesto:
    “Perché non avete incontrato nessun parlamentare israeliano?”

    e lui ha risposto:
    “Perché non era il motivo del viaggio, ci siamo concentrati sulla società civile.”

    no comment

    31 Lug 2013, 12:59 Rispondi|Quota
    • #10barbara

      @nico: quelli di hamas lo hanno sempre detto molto chiaro: non esistono civili israeliani, sono tutti soldati nemici da abbattere, neonati compresi. Ovvio quindi che una missione finalizzata ai civili non può riguardare gli israeliani. Sarebbe come se io decidessi di confrontare il mio PENSIERO con quello di qualcun altro, e poi mi mettessi a discutere con Di Stefano.

      31 Lug 2013, 18:48 Rispondi|Quota
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