Ex funzionario UNRWA: “Agenzia strumentalizzata per fini politici e terroristici”

 
Emanuel Baroz
10 febbraio 2009
1 commento

Unrwa strumentalizzata per fini politici e terroristici

image_2402James Lindsay, già alto funzionario dell’Unrwa, l’agenzia Onu per gli aiuti ai profughi palestinesi (e loro discendenti), ha pubblicato la scorsa settimana un rapporto nel quale critica diverse pratiche dell’organizzazione e la accusa di eccessiva ingerenza negli aspetti politici anziché in quelli umanitari del suo mandato.

Lindsay, che è stato consulente legale e consigliere generale dell’ dell’Unrwa dal 2002 al 2007, afferma nel suo rapporto che l’agenzia ha bisogno di serie riforme se vuole rispondere in modo adeguato all’accusa d’aver strumentalizzato politicamente la questione dei profughi palestinesi.

Tra le raccomandazioni formulate da Lindsay figurano la necessità che l’Unrwa ponga fine all’assistenza a centinaia di migliaia di profughi e discendenti di profughi palestinesi oggi cittadini giordani a tutti gli effetti, ma che continuano ad essere qualificati come profughi; la necessità di passare dal sistema dell’assistenza garantita in base allo “status di profugo”, per la quale chi è definito profugo riceve aiuti anche quando gode di un tenore di vita nettamente migliore di tanti altri, a favore di un sistema basato sui “bisogni effettivi”; la necessità di evitare il coinvolgimento in questioni politiche con prese di posizioni unilaterali e finanziando la pubblicazione di libri scolastici che incoraggiano la discriminazione; la necessità di condurre controlli molto più accurati sul background degli impiegati dell’agenzia, in gran parte palestinesi, per rimediare al rischio di assumere e stipendiare (col denaro dell’Onu) palestinesi appartenenti a organizzazioni terroristiche né di prestare loro aiuti in natura; la necessità di permettere a chi lo voglia di andarsene dai campi-profughi grazie ad una più lungimirante politica di prestiti.

Andrew Whitley, direttore dell’ufficio di rappresentanza dell’Unrwa a New York, ha seccamente respinto il rapporto di Lindsay accusando l’autore di essere tendenzioso e prevenuto.

(Da: Haaretz, 8.02.09)

Nella foto in alto: su una targa-premio finanziata dall’Unrwa, la rappresentazione della mappa della Palestina dove Israele risulta cancellato

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  • #1Edgar

    L’Onu in Palestina

    L’Unrwa, ricattata da Hamas, assume terroristi e li difende

    L’Unrwa, cioè l’organismo Onu che da oltre sessanta anni si occupa, quasi ossessivamente, dei profughi palestinesi potrebbe avere assunto in passato anche dei terroristi tra quei 29mila dipendenti che al 95% sono tutti provenienti dai campi profughi palestinesi di Gaza e del Libano. E quando lo ha fatto, come precisa James Lindsay, cioè colui che ha dato questa notizia che più che altro è una conferma ai sospetti sia americani sia israeliani, vi è stata costretta da Hamas che opera a Gaza esattamente come la mafia, la ‘ndrangheta e la camorra operano con gli appalti in Sicilia, Calabria e Campania.

    Urge ora presentare la figura di Lindsay che è stato un capo dell’Unrwa e che tuttora vi coopera. Lindsay, lo scorso 29 gennaio, ha fatto pubblicare uno studio di 84 pagine sull’Unrwa (United Nations Relief and Work Assistance) che è praticamente un atto di accusa senza precedenti verso un ente non solo assistenzialista e inutile ma anche, a quanto pare, un pochino pericoloso. Lindsay cita anche l’esempio di accuse, in realtà mai giunte in tribunale, di un autista di ambulanze che trasportava esplosivo nel 2002 e di un altro dirigente Unrwa che era anche un esperto di tritolo e affini per la Jihad Islamica. Il commento di Lindsay è il seguente: “Di sicuro l’Unrwa non ha mai fatto abbastanza per prevenire il fenomeno dell’infiltrazione terroristica tra i propri dirigenti o tra i beneficiari dei fondi elargiti e questo include anche l’avere assunto gente di Hamas nel proprio staff…”

    Sul perché di questa specie di omertà, più che di complicità, Lindsay ha le idee chiare e le esplicita a pagina 32 del proprio rapporto: “alcuni membri dello staff dell’Unrwa supportano la violenza e il terrorismo perché ritengono tale il sentimento della popolazione”. Per di più: “…la recente storia palestinese ha dimostrato che esistono gruppi armati che non hanno scrupoli a usare queste armi con chi non si allinea al proprio pensiero”. Dirigenti Onu compresi. Poi viene citato tra le note al testo, precisamente la numero 28, un esempio veramente illuminante, quello di John Ging, attuale direttore del campo profughi di Gaza (lo stesso che ha dovuto ammettere che Israele non aveva bombardato alcuna scuola lo scorso 6 gennaio, ndr) che il 15 giugno 2007 fu attaccato, insieme alla propria scorta e al convoglio che stava guidando, da uomini armati, a colpi di kalashnikov, scampando miracolosamente alla morte e restando solo lievemente ferito. Da quel giorno Ging si è distinto molto più che in passato per le dichiarazioni favorevoli non tanto al popolo palestinese, quanto ai gruppi armati che pretendono di rappresentarlo e che invece lo tengono in ostaggio. Più o meno come fa l’Eta con i baschi o le Farc con i cocaleros colombiani, di cui poi sfruttano il raccolto tramutandolo in cocaina da vendere in America. Chissà se, leggendo il rapporto Lindsay, qualcuno anche qui in Europa la farà finalmente finita di dipingere e idolatrare queste agenzie Onu per i profughi palestinesi come dei totem intoccabili e a prendere un po’ più con le pinze le dichiarazioni catastrofiste e anti israeliane che promanano dai suoi dirigenti.

    Dimitri Buffa

    Articolo tratto dall’edizione n° 21 del 05 Febbraio 2009, L’opinione.it

    10 Feb 2009, 13:32 Rispondi|Quota
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