Hamas detta le sue leggi a YouTube

 
Emanuel Baroz
22 dicembre 2010
1 commento

Hamas detta le sue leggi a YouTube

In un mondo alla rovescia sono i fan dei terroristi che impongono la censura

di Dimitri Buffa

L’ultima notizia sul fronte del “mondo alla rovescia” viene da “YouTube” che lo scorso 15 dicembre ha chiuso il canale di “Palestinian Media Watch” di Itamar Marcus. Sì, proprio quello che monitorava le tv arabe e palestinesi dell’odio diffondendone esempi di predicazioni e incitamenti alla violenza da parte dei loro imam fondamentalisti ed esponenti politici vari.

Stralci presi da al Jazeera specialmente, ma soprattutto da tv come Al Aqsa, quella di Hamas, o da al Manar, quella di Hezbollah, rigorosamente trasmessi in originale, cioè in arabo (e talvolta in farsi, quando si trattava delle Tv di Teheran) ma sottotitolandole in inglese perché tutti potessero rendersi conto del livello della minaccia.

Ebbene è bastato che alcuni simpatizzanti europei di Hamas ed Hezbollah facessero la segnalazione automatica per “contenuto offensivo” e “incitamento all’odio religioso” contro il sito di Itamar Marcus (che aveva anche un proprio canale dedicato su YouTube) perché molto intelligentemente, o furbescamente, quelli di Google, che gestiscono anche la piattaforma “YouTube”, scambiassero il dito che indica la luna con il problema.

Chiudendo quindi non i canali di Hamas ed Hezbollah su “YouTube”, che pure esistono, ma quello che li ha denunciati, cioè Palestinian Media Watch. Risultato? Lo scorso 19 dicembre PMW ha diramato un comunicato a tutti i propri iscritti chiedendo “il vostro aiuto” e invitando tutti a protestare contro “YouTube” per la chiusura del canale “Palwatch”, che già dal nome dice tutto.

Prima di chiudere il canale definitivamente le segnalazioni degli amici dei fondamentalisti erano riuscite a far togliere i seguenti sei video: “Hamas TV teaches kids to kill Jews” (Hamas insegna in Tv come uccidere gli ebrei), rimosso per “violazione dei nostri termini d’uso” in data 10/02/2009; “Jews are a virus like Aids” (gli ebrei sono un virus come l’Aids), rimosso per “violazione dei nostri termini d’uso” in data 01/18/2010; “Farewell video before suicide attack of Hamas suicide bomber Adham Ahmad Hujyla Abu Jandal” (video di addio prima dell’attentato suicida di Adham Ahmad Hujyla Abu Jandal), rimosso per “violazione dei nostri termini d’uso” in data 06/10/2010, “Hamas suicide farewell video: Jews monkeys and pigs; Maidens reward for killing Jews” , (video di addio di un attentatore suicida di Hamas, che predica: gli ebrei sono discendenti di scimmie e maiali e le vergini attendono in paradiso chi uccide gli ebrei), rimosso per “violazione dei nostri termini d’uso” in data 08/14/2010; “PA cleric: Kill Jews, Allah will make Muslims masters over Jews” (religioso dell’Autorità Palestinese predica: Allah renderà i musulmani padroni degli ebrei), rimosso per “violazione dei nostri termini d’uso” in data 12/12/2010 e infine “Hamas suicide terrorist farewell video: Palestinians drink the blood of Jews” (video di addio di un attentatore suicida di Hamas, che predica: i palestinesi bevono il sangue degli ebrei) rimosso per “violazione dei nostri termini d’uso” in data 12/15/2010.

Analogo destino sembra attendere anche quelli di Memri, molto seguiti anche nel mondo arabo moderato sunnita che ormai piano piano sta prendendo le distanze da Hamas e Hezbollah passati al servizio di Teheran e degli odiati sciiti. Specialmente dopo che lo scorso 15 novembre è stata rivelata a tutti la sostanza di uno degli ultimi discorsi del premier Ismail Haniyeh che in pratica definiva quello di Gaza come “il popolo della jihad”.Quel giorno proprio su Al Aqsa Tv è andato in onda un discorso molto duro nel quale fra l’altro si diceva che “noi siamo una nazione guerriera, una nazione che fa sacrifici, una nazione della jihad. Le nostre grida sono per la jihad nel nome di Allah. Questa è una nazione di martirio e di gente che cerca il martirio, una nazione di jihad nel nome di Allah”. E ancora: “Il nostro popolo fa grandi sacrifici. Sacrifica i suoi figli per amore della Palestina e per amore della terra dell’Islam e dei musulmani. La potenza della nazione della jihad si è rivelata in terra di Palestina, così come in Iraq, Afghanistan e Sudan, e su tutti i fronti di battaglia contro i nemici di Allah”.

Grazie ai monitoraggi e alle segnalazioni di Memri e di PMW anche molti paesi arabi moderati stanno facendo restrizioni alle frequenze delle Tv dell’estremismo e del terrorismo islamico. E questo non va giù a Teheran che ha passato parola anche in Europa a tutti i “pacifinti” finanziati dall’Iran sottobanco (non sono pochi anche nelle varie flottiglie turche per Gaza) di segnalare questi siti e questi canali “YouTube” a “Google” con il pretesto che incitano all’odio.

Confidando nell’idiozia burocratica o nella pavidità dei server e dei social network dove è facile venire “bannati” per stupidaggini senza motivo, mentre talvolta così non accade quando si fondano siti dichiaratamente antisemiti (e non che ne denuncino invece l’odio con esempi concreti) questa gente sta per ora ottenendo i propri risultati.

(Fonte: L’Opinione.it, 21 dicembre 2010)

Nell’immagine in alto: il messaggio che appare su Youtube

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  • #1Emanuel Baroz

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    27 Dic 2010, 12:52 Rispondi|Quota