Al Qaeda, il nuovo leader Zawahiri annuncia: “Continueremo la guerra santa contro USA e Israele”

 
Emanuel Baroz
17 giugno 2011
1 commento

Terrorismo – Al Zawahiri sul trono del terrore: avanti con Jihad

L’ascesa al vertice di Al Qaida annunciata in un comunicato

DUBAI, 16 giu. – Il medico egiziano Ayman al Zawahiri è il nuovo capo di al Qaida, pronto a proseguire la jihad contro americani e israeliani. L’annuncio dell’incoronazione del successore di Osama bin Laden alla guida dell’organizzazione terroristica islamica più temuta al mondo, è stato dato con un comunicato diffuso oggi sui principali siti islamisti. Considerato il “cervello” di Al Qaida, Ayman al Zawahiri – che compirà 60 anni fra pochi giorni e sulla cui testa pende una taglia da 25 milioni di dollari del Dipartimento di stato americano – è stato designato “dopo consultazioni” dal “comando generale di al Qaida”.

Sotto la guida del suo nuovo leader, Al Qaida si impegna a proseguire la guerra santa contro gli Stati Uniti e Israele. La rete terroristica porterà avanti “la jihad contro gli apostati che aggrediscono la terra dell’islam, guidati dai crociati americani e dai loro accoliti israeliani”. “Faremo loro la guerra con tutte le nostre forze ed esortiamo la nazione islamica a combatterli (…) in tutti i modi fino alla cacciata di tutti gli eserciti invasori dalle terre islamiche e all’instaurazione della sharia”.

Come il fondatore di Al Qaida – Osama bin Laden, ucciso lo scorso 2 maggio dalle forze speciali Usa in un blitz ad Abbottabad, in Pakistan – anche al Zawahiri vive alla macchia da 10 anni, all’indomani degli attentati dell’11 settembre. La moglie, il figlio e le due figlie sono stati uccisi nel corso di raid aerei americani a Kandahar.

(Fonte: TMNews, 16 giugno 2011)

Nella foto in alto: l’egiziano Ayman al Zawahiri, nuovo leader di Al Qaeda

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  • #1Emanuel Baroz

    Successore La scelta dopo 6 settimane dalla morte di Osama rivela contrasti nel movimento

    Zawahiri nuovo capo di Al Qaeda Gli Usa: «Uccideremo anche lui»

    Gli obiettivi principali dei terroristi restano gli Stati Uniti e Israele

    di Guido Olimpio

    WASHINGTON – Ci sono volute 6 settimane, ma alla fine il consiglio di Al Qaeda ha designato il nuovo leader: Ayman Al Zawahiri. Una scelta arrivata – come ha precisato un comunicato – «dopo consultazioni». La fazione ha avuto bisogno di tempo. Per due motivi. Il primo è legato ai contrasti. I militanti del Golfo, in particolare quelli yemeniti ispirati dal giovane imam Anwar Al Awlaki, si sarebbero dichiarati contrari alla promozione del medico egiziano e ciò avrebbe portato all’ investitura temporanea di Saif Al Adel. Il secondo riguarda la sicurezza.

    Dopo l’ uccisione di Bin Laden, l’ organizzazione si sente braccata e si è fatta più cauta. Sull’ estremista, nascosto forse in Pakistan, c’ è una taglia da 25 milioni di dollari ed è sfuggito almeno tre volte ai raid. Ora i militanti cercano il rilancio affidandosi all’ uomo che ha condiviso con Osama tutte le fasi critiche di Al Qaeda. Un rapporto stretto anche se segnato da dissensi. E, a giudizio di molti osservatori, il problema di Al Zawahiri sta proprio nel suo profilo. Nato nel 1951, figlio della buona borghesia egiziana, Ayman è considerato un uomo di rottura. Invece che cementare i ranghi tende a dividerli. Ha scritto pagine su pagine solo per attaccare chi non era d’ accordo con la sua linea. Inoltre gli imputano di non avere le stesse capacità di leadership di Bin Laden e neppure la preparazione religiosa.

    L’ amministrazione Obama osserva che «Bin Laden aveva un carisma che il suo successore non ha», ma promette di dargli la caccia: «Lo uccideremo». I punti deboli non hanno impedito a Zawahiri di essere sempre al vertice. Una presenza testimoniata dai numerosi messaggi via web per i seguaci. E anche ieri, insieme all’ annuncio, i qaedisti hanno ribadito che Usa e Israele restano gli obiettivi principali. Poi una citazione di quasi tutti i fronti – Cecenia, Yemen, Somalia, Iraq, Maghreb – dove operano gli affiliati. E un atto di sottomissione nei confronti del mullah Omar, il capo dei talebani. Parole che fotografano la realtà qaedista, che appare in declino e costretta ad affidarsi a gruppi regionali che inseguono prima di tutto i loro obiettivi locali.

    A tenerli insieme la fedeltà ad un’ idea piuttosto che una gerarchia. Al Zawahiri e i «nuovi missionari della Jihad» – come Abu Yahya al Libi o Khalid Al Husaynan – fanno da ispiratori mentre solo alcuni dirigenti minori hanno davvero il ruolo di impartire ordini precisi. Il resto è lasciato alle filiali che agiscono con l’ etichetta di Al Qaeda. Ma poiché alcune di queste hanno acquistato una propria forza non sono degli strumenti docili nelle mani della vecchia guardia. Hanno una loro autonomia e la difendono, anche se poi possono offrire in «dote» l’ attacco alla casa madre. E questo potrebbe essere il caso della componente yemenita che, a giudizio dell’ intelligence, starebbe lavorando a nuove operazioni contro gli Usa. Altrettanto critico è il rapporto con i talebani afghani e pachistani: senza il loro appoggio Al Qaeda può far poco e dunque Al Zawahiri dovrà preservarlo anche se non ha certo le leve di Bin Laden. Il «dottore» potrebbe avere problemi a tenere a bada i piccoli Osama. Ma non bisogna sottovalutarlo.

    La visione di lotta di Al Zawahiri privilegia la guerra al «nemico vicino», ossia i regimi filo-occidentali. L’ Egitto su tutti, ma anche il Pakistan, più volte indicato come bersaglio. E questo lo mette in sintonia con gli affiliati. Poi la sua storia racconta che è capace di imprimere svolte estremamente violente. Atti decisi anche quando era in minoranza. Ora che è l’ emiro di Al Qaeda potrebbe dimostrare la sua autorità con qualche sorpresa. In gioco non c’ è solo il suo prestigio ma la credibilità del movimento.

    (Fonte: Corriere della Sera, 17 Giugno 2011, pag. 18)

    http://archiviostorico.corriere.it/2011/giugno/17/Zawahiri_nuovo_capo_Qaeda_Gli_co_9_110617062.shtml

    19 Giu 2011, 10:00 Rispondi|Quota