Roma: divelta la targa in memoria di Settimia Spizzichino, unica donna tornata viva dalla retata nazista nel Ghetto di Roma il 16 Ottobre 1943

 
Emanuel Baroz
7 luglio 2012
2 commenti

Rubata a Roma la targa di Settimia Spizzichino

La strada intitolata all’unica donna tornata viva dalla retata al ghetto nel ’43 si trova nel XX municipio. Carla Di Veroli: “Chiedo a tutte le forze antifasciste di rispondere a un oltraggio così grave. Alemanno: “Il Comune la rimetterà al suo posto”. Zingaretti: “Una ferita per la città”.

Roma, 6 Luglio 2012 – La targa in zona Tomba di Nerone, nel municipio XX, che indica la via intitolata a Settimia Spizzichino è stata rimossa. La denuncia è stata fatta dalla nipote della donna, Carla Di Veroli, attraverso un messaggio pubblicato sul suo profilo Facebook. “Sono la nipote di Settimia Spizzichino e sono sconvolta. Credo che questa sia la risposta di coloro che male hanno sopportato la mia recente battaglia per impedire che a Roma fosse intitolata una strada a Giorgio Almirante. Chiedo che tutte le forze democratiche e antifasciste rispondano ad un oltraggio così grave, fatto contro la memoria di Settimia Spizzichino, unica donna tornata viva dalla retata del 16 ottobre del 1943 nel Ghetto di Roma“.
“Mi aspetto – ha concluso la donna – che il presidente del XX municipio e il sindaco Alemanno ripristino immediatamente la targa sottratta, con una cerimonia cittadina”.

“Condanniamo duramente la rimozione della targa – ha detto Gianni Alemanno – è stato un gesto vile che offende la memoria e l’onore di una donna che ha vissuto il male assoluto della Shoah. Il Campidoglio ripristinerà la targa al più presto con una cerimonia di commemorazione aperta a tutta la città. Simili comportamenti vanno condannati con assoluta fermezza. Roma, città simbolo della lotta di liberazione, dei valori di civiltà, libertà e democrazia, non merita di essere sfregiata in questo modo”.

“Se si tratta di un ‘semplice’ atto vandalico, è evidente che la condanna è netta. Rivolgo al contempo un appello al sindaco, affinché venga ripristinata la targa, perché Settimia Spizzichino, unica sopravvissuta alla retata del 16 ottobre del 1943, rappresenta un simbolo”. Così, Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma, ha commentato, prima dell’inizio dello Shabbat, la notizia della rimozione della targa toponomastica di via Settimia Spizzichino. “Quella di Settimia è una storia particolare: è la storia di una donna, l’unica, che, appena rientrata, decise di iniziare a raccontare, di fronte alle perplessità di molti, ciò che aveva vissuto. E lo ha fatto fino alla sua morte. E’ stata una donna che ha continuato a combattere, ogni giorno della sua vita, contro le ideologie nostalgiche del nazismo e del fascismo”. “Se invece stiamo parlando di un atto ostile, proprio per i significati che ho appena enunciato – ha aggiunto Pacifici – è evidente che oltre a ripristinare la targa, è corretto promuovere insieme a tutte le autorità locali (Comune, Regione, Provincia), una grande cerimonia. In quell’occasione Roma vorrà gridare che la città vuole la sua via alla memoria di Settimia Spizzichino. Oltre a condannare queste azioni, che ogni tanto si ripresentano nella città e non solo a Roma, dobbiamo anche dire a questi signori che non ci impauriscono”.

Per il presidente della Provincia Nicola Zingaretti “l’episodio è una ferita per la città, un gesto vigliacco che colpisce profondamente tutti noi. Per questo mi auguro che venga ripristinata in tempi brevissimi”. “Settimia Spizzichino – continua – rappresenta un’eroina dei nostri tempi, una donna coraggiosa che ha avuto la forza di condividere i suoi atroci ricordi, raccontando tutte le terribili umiliazioni subite e le sofferenze vissute alle nuove generazioni. Le sue parole sono state di enorme valore per tutti noi: hanno contribuito a non disperdere la memoria della Shoah. Mi auguro che il prima possibile siano individuati i responsabili di tale gesto e individuate le ragioni della rimozione della targa. E’ opportuno, e non è secondario – conclude Zingaretti – capire se si è trattato di un atto vandalico o di un atto rivolto a colpire un simbolo della storia della Shoah”.

(Fonte: La Repubblica – Roma, 6 luglio 2012)

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  • #1Franco Marta

    Che si può dire d’altro, di fronte a questo insulto ai nostri principi di umanità e di memoria?……Vergogna per i barbari che hanno compiuto tale indegna azione!……

    9 Lug 2012, 16:58 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Roma – Al Parco della Pace torna la targa per Spizzichino

    Al Parco della Pace torna la targa intitolata a Settimia Spizzichino, l’unica donna superstite della retata al Ghetto di Roma del 16 ottobre del 1943. «Viale Settimia Spizzichino – vittima dellapersecuzione nazista (1921-2000)», si legge sull’insegna, installata nel parco di via di Grottarossa, dopo che ignoti l’avevano trafugata pochi giorni fa.

    Alla cerimonia, oltre all’assessore alla Cultura e alla Memoria delMunicipio XI e nipote della Spizzichino, Carla Di Veroli, e ai pronipoti diSettimia, Jonathan e Miriam Spizzichino, erano presenti tra gli altri ilsindaco di Roma, Gianni Alemanno, il presidente della Provincia di Roma,Nicola Zingaretti, il presidente della Comunità ebraica di Roma, RiccardoPacifici, il presidente del Municipio XX, Gianni Giacomini, e il questore diRoma, Fulvio Della Rocca. «Chi pensava che basta trafugare una targa percancellare la memoria – ha detto Miriam Spizzichino, pronipote della signoraSettimia – ha ottenuto l’effetto opposto: noi non dimenticheremo mai cos’èstata la Shoah». Per Carla Di Veroli «oggi è stato riparato un gestovigliacco nei confronti di una donna simbolo di questa città. Settimiainfatti non era solo ebrea, era romana e amava la sua città. La trafugazionedella targa – ha aggiunto Di Veroli – non è stato solo un gesto divandalismo, ma un oltraggio ai parenti e alla città di Roma: oggi – haconcluso – Roma ha riparato questo oltraggio». Per Riccardo Pacifici «ègiusto che le istituzioni abbiano subito condannato fermamente questo gesto esi siano adoperati per ricollocare la targa il prima possibile. Quella dioggi – ha aggiunto Pacifici – non dev’essere solo una cerimonia simbolica:noi dobbiamo avere la forza di individuare quei gruppi che si riuniscono, siaddestrano e preparano le loro azioni xenofobe. Dopo la recente vicenda diFilippo Rossi bisogna fare pulizia: serve l’intervento delle istituzioni edelle forze dell’ordine, perché c’è un problema in Italia e in tuttaEuropa». Per il presidente Zingaretti la trafugazione della targa «è stataun’offesa per tutti noi, perché quando si aggredisce una persona comeSettimia Spizzichino si offendono la civiltà e la comunità, in questo casoquella di Roma. È giusto che oggi le istituzioni insieme pongano rimedio aquesta offesa, è un atto di civiltà».

    Per ultimo ha preso la parola ilsindaco di Roma, Gianni Alemanno: «Spizzichino è un simbolo che non dobbiamodimenticare. Bisogna mantenere la memoria, il tempo che passa non può maiessere un alibi». Alemanno ha aggiunto poi di avere l’impressione «chel’antisemitismo sia una sorta di fiume carsico che periodicamente scompare eriemerge e che sembra non essere mai cancellato. Noi dobbiamo chiederciperché, ancora nel 2012, ci sono queste forme di intolleranza, che non sonoun tema solo di Roma, ma di tutta l’Europa. Di fronte a questa targa – haconcluso il sindaco – ricordo che Roma Capitale non lascerà mai spazio alrazzismo e all’antisemitismo: faremo di tutto perché questo grande mostrovenga definitivamente stroncato».

    (Fonte: OnLine-News, 16 luglio 2012)

    16 Lug 2012, 15:14 Rispondi|Quota
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