Napoli: il Sindaco De Magistris armatore della Freedom Flotilla

 
Emanuel Baroz
27 settembre 2012
10 commenti

De Magistris armatore della Freedom Flotilla

di Dimitri Buffa

Il 4 ottobre sarà un giornata memorabile per Napoli e il suo porto. Sta infatti per arrivare la terza Freedom Flotilla per Gaza. Il sindaco Luigi De Magistris non sta più nella pelle. Anzi, è già in spolvero e rilascia dichiarazioni ad effetto alle tv locali. Ad esempio parlando di «assedio dell’esercito israeliano» e di «cibi e medicine che non passano». Tutte banalità plurismentite dai fatti, ma sempre buone per il volgo.   Al tg di Julie Italia parla di «Napoli città di pace», e di «pagina storica da scrivere a Napoli», «laddove persino l’amministrazione Obama non è riuscita».

Bellissime parole, ma diventeranno fatti sponsorizzando un’iniziativa a senso unico, dichiaratamente anti israeliana, come la Freedom Flotilla? Che naturalmente neanche quest’anno si dirigerà verso i porti del Libano, magari per poi dirigersi in Siria, ma sempre verso la detestata patria degli ebrei. Con tanto di concerto dei 99 Posse a fungere da fanfara di accoglienza e di raccolta fondi.

In sostanza, la nave Estelle partirà da Barcellona ed arriverà a Napoli il 4 ottobre come ultima tappa, per potersi rifornire di soldi e altri beni, grazie anche al concerto che si terrà la sera dello stesso giorno, presso la Mostra d’Oltremare. Il sindaco De Magistris ha patrocinato personalmente l’evento, insieme al suo assessore alle politiche sociali, Sergio D’Angelo, sicuro candidato alle prossime elezioni nazionali nella Lista Civica Arancione, che probabilmente farà parte di una coalizione dove ci sarà anche Rifondazione comunista.

Una non indifferente parte della popolazione napoletana, compresa la locale comunità ebraica e le associazioni di amicizia con Israele, non ha però ben digerito l’ennesima trovata pubblicitaria dell’ex pm Lugi de Magistris. E così, dichiarandosi «indignata», gli ha scritto una lettera aperta dai toni molto duri. A essa si è aggiunta la lettera da Israele vergata dall’ex rabbino capo di Napoli, Pierpaolo Pinhas Punturello, che si definisce «un cittadino napoletano, nato a Napoli, di famiglia napoletana da molte generazioni per parte di madre, da appena una sola per parte di padre».

«Ho vissuto a Napoli – esordisce la missiva – dove sono stato rabbino della locale comunità ebraica e certamente Lei avrà già conosciuto chi mi sostituisce, il rabbino Scialom Bahbout. Dico certamente perché da buon primo cittadino il 27 gennaio avrà onorato la Memoria delle vittime della legislazione e persecuzione razzista che ha visto dolore anche nella nostra città, anche tra gli ebrei partenopei».

E ancora: «le Leggi Razziali resero Napoli non più madre ma matrigna e molti ebrei di origine straniera persero per decreto leggi il passaporto italiano e furono espulsi dal Regno di Italia. Così, dopo meno di vent’anni dal loro arrivo a Napoli, molti ebrei greci, ormai partenopei, si ritrovarono di nuovo al porto, imbarcandosi per non tornare. Non erano emigranti, caro sindaco, erano espulsi: apolidi per legge, rifiutati per identità. I fortunati che riuscirono a partire per le Americhe si salvarono, ma molti di loro preferirono tornare in Grecia, dove trovarono la morte per deportazione dopo l’invasione nazifascista».

Poi l’ex rabbino entra nel vivo: «Il nostro porto ha continuato, come il mare che lo bagna, ad accogliere e veder partire umanità e proprio pochi minuti fa ho letto che il veliero Estelle, il convoglio internazionale della “Freedom Flotilla”, dal 4 al 6 ottobre sarà accolto nella nostra città che Lei al momento amministra. Ho letto anche del bel concerto che il 22 settembre sarà un momento di raccolta fondi per “sensibilizzare la cittadinanza sulle tragiche condizioni di vita dei palestinesi”. Ho citato le informazioni prese dal sito del Comune di Napoli. Caro Sindaco, io le ho raccontato, in poche righe, storie reali, documentate, che Lei potrà verificare di persona, ma a questo punto, Lei mi potrebbe descrivere e documentare le “tragiche condizioni di vita palestinese” che la “Estelle” verrà a lenire?».

«Nel mio piccolo – prosegue la lettera aperta dell’ex rabbino capo di Napoli – nel mio essere cittadino napoletano e gerosolomitano, nel mio essere stato rabbino di quella città, Le chiedo: è mai stato in visita in Israele e Palestina? Prima di pensare al suo dovere di “sensibilizzare la cittadinanza sulle condizioni di vita a Gaza” Lei, gentile Sindaco, è mai stato a Gaza o Ramallah? O ha mai passeggiato per le città israeliane di Sderot, Ashdod, Ashkelon, Beer Sheva ed altre ancora che sono sotto il costante lancio di missili che partono proprio da Gaza? Queste condizioni di vita israeliane non meritano una Flotilla o un concerto? I bambini che hanno imparato a correre nei rifugi prima ancora che a parlare, non hanno diritto ad una qualsiasi barca salvifica?».

Poi la chiosa finale: «Egregio Sindaco, Napoli, attraverso questa iniziativa voluta dalla Sua amministrazione, mi ha schiaffeggiato in quanto suo figlio e non è meno matrigna di quando fece imbarcare i suoi figli espulsi per mondi lontani dai quali non tornarono. Sono certo che il prossimo 27 gennaio Lei renderà omaggio alla Memoria delle vittime degli anni bui del fascismo, prima di farlo, La prego di venire a trovarmi in Israele. Sarà mia cura portarla ad Ashdod. Impari prima a correre però e sappia che il porto di Ashdod è chiuso a causa dei missili lanciati da Gaza. Sensibilizzi i miei concittadini anche su questo argomento».

Insomma una brutta gatta da pelare per il sindaco ex pm e neo-Masaniello del sentire popolare, che si scorda degli ebrei napoletani convinto, forse, che i “poveri palestinesi” di Gaza facciano più audience. Ora si aspetta una sua risposta, possibilmente non burocratica o di repertorio.

(Fonte: L”Opinione, 26 settembre 2012)

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  • #1Emanuel Baroz

    Per la cronaca Mercoledì 3 Ottobre 2012 la Freedom Flotilla sbarcherà ad Ostia:

    http://ostia.romatoday.it/freedom-flotilla-vauro-senesi-ascanio-celestini-3-ottobre-2012.html

    27 Set 2012, 19:39 Rispondi|Quota
  • #2Daniel

    27/09/2012 Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso di rispondere con fermezza al presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, che dal podio delle Nazioni Unite ha preconizzato l’eliminazione dello stato ebraico. “Per quanto riguarda l’Iran, siamo tutti uniti intorno all’obiettivo di impedirgli l’acquisizione di armi nucleari – ha dichiarato Netanayahu, in partenza per New York dove giovedì interverrà all’Assemblea Generale dell’Onu – Proprio in occasione di Yom Kippur, giorno sacro per il popolo ebraico, è stata offerta una tribuna al regime tirannico dell’Iran, che non perde occasione per condannarci a morte; e il tiranno iraniano ha deciso di propugnare pubblicamente davanti al mondo la nostra scomparsa. Questo è un giorno nero per chi ha scelto di rimanere in quella sala ad ascoltare quelle parole di odio”. (Le delegazioni americana, israeliana e canadese hanno abbandonato la sala, mentre quelle dei paesi dell’Unione Europea sono rimaste.)

    27/09/2012 Secondo il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, intervenuto mercoledì all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l’Iran è minacciato dai “barbari sionisti”. Ahmadinejad ha invocato un “nuovo ordine mondiale” non dominato “dalle potenze occidentali al servizio del demonio”.

    27/09/2012 Un altro razzo siriano è caduto mercoledì pomeriggio (Yom Kippur) su una zona non abitata nel nord delle alture del Golan (sotto controllo israeliano). Il portavoce delle Forze di Difesa israeliane ha confermato che, anche questa volta, l’ordigno non era diretto contro Israele, ma era stato sparato nel quadro degli scontri tra ribelli e forze del regime.

    26/09/2012 Yom Kippur, il giorno più sacro del calendario ebraico, quest’anno inizia al tramonto di martedì 25 settembre e si conclude al tramonto di mercoledì 26 settembre.

    26/09/2012 Secondo un sondaggio Ynet-Gesher, il 64% degli ebrei israeliani intende rispettare il digiunato di Kippur e il 46% conta di recarsi in sinagoga per la preghiera. Il 36% intende trascorre “un bel momento” in famiglia o da soli, il 10% intende guardare un film, il 3,5% fare visita ad amici e lo 0,5% fare un viaggio.

    26/09/2012 “La difesa dell’omosessualità è una faccenda da capitalisti che non si preoccupano dei veri valori umani”. Lo ha detto lunedì il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad in un’intervista alla CNN.

    26/09/2012 “Faremo quello che occorre fare” (per impedire all’Iran di acquisire un arsenale nucleare). È quanto intende dichiarare il presidente Usa Barack Obama all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in base a estratti del suo discorso diffusi in anticipo dalla Casa Bianca. Secondo Obama, c’è ancora tempo per negoziare una soluzione alla crisi, ma “questo tempo non è illimitato”.

    26/09/2012 Un convoglio di carri armati egiziani è entrato lunedì nel nord della penisola del Sinai per un’ampia operazione antiterrorismo nella regione. Lo ha riferito il giornale Al-Youm a-Saba nella sua edizione di lunedì. Fonti della sicurezza e testimoni hanno riferito al giornale che i carri sono arrivati a bordo di grandi camion speciali.

    26/09/2012 La Banca d’Israele ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita per il prossimo anno: ora per il 2013 ci si attende una crescita del 3%, contro il 3,4% atteso tre mesi fa e il 3,5% atteso sei mesi fa. Negli ultimi 12 mesi l’inflazione in Israele è stata del 2,6% contro una precedente stima del 2,4%.

    26/09/2012 Il comandante delle forze aeree delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, generale Amir Ali Hajizadeh, ha detto che il drone (velivolo telecomandato) di fabbricazione iraniana ha una capacità operativa di 2.000 km, il che porrebbe gran parte del Medio Oriente all’interno del suo raggio d’azione. Secondo l’agenzia Fars, il generale avrebbe precisato che l’apparecchio, la cui costruzione è stata annunciata dall’Iran la scorsa settimana, “assomiglia” al drone americano abbattuto in Iran l’anno scorso.

    26/09/2012 Alcuni colpi di mortaio sparati dal villaggio siriano di Jubta Al-Hashab si sono abbattuti martedì mattina su aree agricole nella parte nord delle alture del Golan (sotto controllo israeliano). Le Forze di Difesa israeliane hanno dichiarato che i colpi sono stati sparati nel quadro di scontri tra ribelli e forze del regime di Bashar al-Assad, e che non erano intenzionalmente diretti verso Israele. Un reclamo formale è stato comunque inoltrato da Israele alle forze Onu di stanza al confine fra i due paesi.

    26/09/2012 Dopo due settimane, il presidente Usa Barack Obama ha riconosciuto che l’attentato costato la vita a quattro americani a Bengasi, in Libia, non è stato causato semplicemente da una folla inferocita. “Non c’è dubbio che il tipo di armi utilizzate e le modalità dell’aggressione dimostrano che l’attacco non era dovuto soltanto a una folla inferocita”, ha affermato Obama in un’intervista al programma televisivo The View.

    26/09/2012 Siria. Il principale organismo della coalizione dell’opposizione siriana, il Consiglio Nazionale Siriano, con un comunicato diramato lunedì ha preso l’impegno ad evitare atti di vendetta contro la minoranza alawita, a cui appartiene il presidente Bashar al Assad. ”Nessuno deve temere la vittoria della rivoluzione”, ha affermato il portavoce del Consiglio Nazionale Siriano, George Sabra, un eminente dissidente cristiano che ha redatto la dichiarazione per rassicurare i membri della setta alawita che temono rappresaglie da parte dei ribelli.

    25/09/2012 “Israele non ha alcun rapporto con il Medio Oriente, non è in alcun modo collegato storicamente alla regione”. Lo ha sostenuto il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, monopolizzando l’attenzione dei mass-media americani al suo arrivo a New York per l’Assemblea Generale annuale delle Nazioni Unite.

    25/09/2012 Una squadra di vigili del fuoco israeliani, chiamati lunedì sera per un incendio a Shuafat (poco a nord di Gerusalemme), è stata presa di mira da una fitta sassaiola e tratta in salvo dall’intervento della polizia di frontiera israeliana.

    25/09/2012 In un’intervista pubblicata lunedì dal quotidiano Israel HaYom, il ministro della difesa israeliano Ehud Barak ha ipotizzato, in caso di continuo stallo negoziale, un ritiro unilaterale dalla maggior parte di Giudea e Samaria (Cisgiordania) con smantellamento di decine di insediamenti, mantenendo a Israele i principali gruppi di insediamenti a ridosso della ex linea armistiziale e una presenza militare lungo il confine con la Giordania (Valle del Giordano).

    25/09/2012 Iran. L’agenzia di stampa statale IRNA ha annunciato l’arresto del figlio dell’ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani, due giorni dopo l’arresto della sorella. Madhu Hashemi è stato arrestato lunedì, all’indomani del suo ritorno dall’Inghilterra.

    25/09/2012 “L’Iran potrebbe scatenare un attacco preventivo, se ritiene che i suoi nemici stiano per passare all’offensiva”. Lo ha detto lunedì il presidente iraniano Ahmadinejad, parlando ai giornalisti riuniti a New York in occasione dell’avvio dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

    25/09/2012 Egitto. Il mufti (giureconsulto islamico) d’Egitto ha approvato la decisione delle autorità giudiziarie di infliggere la pena di morte a 14 membri di un’organizzazione islamista, e l’ergastolo ad altri quattro, giudicati colpevoli di un attacco, lo scorso anno, contro istituzioni egiziane nel Sinai costato la vita a sette persone.

    25/09/2012 “Notte degli scienziati”, lunedì sera, in tutto Israele: istituti scientifici e di ricerca aprono le porte al pubblico e offrono tutta una gamma di attività, conferenze, visite guidate, incontri ed esperienze. La manifestazione quest’anno si svolge all’insegna del centesimo anniversario della nascita del pioniere dell’informatica, lo scienziato britannico Alan Turing.

    25/09/2012 Il vice ministro degli esteri israeliano, Danny Ayalon, ha chiesto ai paesi donatori di sospendere il trasferimento incondizionato di fondi all’Autorità Palestinese perché questa, ha spiegato, ne passa la metà al “governo” di Hamas della striscia di Gaza che li utilizzata per finanziare terroristi e relative famiglie. Nel corso della riunione dei paesi donatori all’Autorità Palestinese, tenuta nella sede dell’ONU a New York, Ayalon ha detto che “oggi, per un giovane palestinese, è più redditizio arruolarsi coi terroristi che fare l’infermiere o l’insegnante”. Ayalon ha illustrato le misure prese da Israele per sostenere l’economia in Cisgiordania, ma ha avvertito che Gerusalemme sarà meno disposta ad aiutare economicamente l’Autorità Palestinese se questa continua a sostenere il terrorismo e continua a portare avanti politiche unilaterali nelle sedi internazionali. Infine, ha esortato i palestinesi a smettere di schivare i problemi e a riprendere al più presto negoziati di pace diretti con Israele. E ha concluso: “Nessun finanziamento estero potrà aiutare l’Autorità Palestinese a risolvere i suoi problemi in mancanza di un vero processo di pace con Israele”.

    25/09/2012 Lo studioso israeliano Avraham Trahtman è riuscito a risolvere un problema di teoria dei grafi usato in matematica e nei corsi di informatica per creare modelli legati al concetto di rete (sociale, informatica, delle telecomunicazioni ecc.) e in molti altri settori (ad esempio la genetica).

    25/09/2012 Pluripremiato, domenica, al 64esimo Emmy Awards il serial americano Homeland, basato su un format israeliano.

    25/09/2012 Il ministro dell’economia dell’Autorità Palestinese, Jawad Naji, ha annunciato domenica la fine delle restrizioni sulle importazioni di beni di consumo israeliani in Giudea e Samaria (Cisgiordania), per combattere l’aumento dei prezzi che ha innescato proteste sociali. “Consentiremo a tutti i negoziati interessati di rifornirsi direttamente dal mercato israeliano senza intermediari”, ha annunciato Naji. Il governo palestinese intende inoltre imporre prezzi fissi per otto prodotti: latte, uova, carne, pollo, olio vegetale, zucchero, riso e pane.

    25/09/2012 Archeologi israeliani hanno rinvenuto, vicino a Ein Zippori, una serie di reperti risalenti a 7.000 anni fa, fra cui una ciotola di pietra contenente oltre 200 grani di pietra forati. Secondo gli esperti si tratta di oggetti che vennero “importanti” da centinaia di chilometri di distanza da esponenti della élite della civiltà Wadi Rabbah, chiamata così dal nome del sito presso Tel Aviv in cui furono per la prima volta scoperte tracce di questa antica popolazione preistorica.

    (Fonte: Israele.net)

    27 Set 2012, 19:48 Rispondi|Quota
  • #3Roberto Modiano

    Egregio sig. Sindaco,

    sono uno dei discendenti della famiglia Modiano citata nella lettera che lei ha ricevuto dal rabbino Pierpaolo Punturello ed a tale lettera mi associo a livello personale.

    In merito alla cosiddetta flotilla, più che vederla arrivare nel porto di Napoli, mi aspettavo che veleggiasse verso la Siria dove lì, veramente, decine di migliaia di persone vengono massacrate da un crudele dittatore arabo, e dove più efficacemente potrebbero mettere in pratica il loro pacifismo. Invece…niente di ciò! La flotilla viene a Napoli a farsi un giro pubblicitario. Mi permetto di affermare serenamente che il pacifismo a senso unico di questi signori della flotilla non si dimostra troppo sincero ed imparziale. Lei che ne pensa?

    Un concerto “pro-popolazione palestinese”, popolo bistrattato, ancora senza patria e con ben pochi diritti, è indubbiamente una lodevole iniziativa, ma a mio modesto parere, si determinerebbe una grande ingiustizia nel momento in cui Lei non agisse con altrettanto interesse e senso umanitario, programmando iniziative altrettanto efficaci per solidarizzare con le centinaia di migliaia di civili israeliani soggetti ogni giorno, ormai da oltre 10 anni, al lancio di (oltre 12.800) missili e colpi di mortaio provenienti da Gaza, che hanno prodotto numerose vittime e continuano a produrre patologie e terrore nei bambini e negli adulti che vivono nelle aree vicine a tale territorio. (vedi alla fine della mia mail il link con wikipedia)

    Penso che il rabbino Punturello abbia ragione. ConoscendoLa come un sincero democratico, forse quello che a Lei manca è proprio una conoscenza diretta e ravvicinata delle reali condizioni di vita di entrambe le popolazioni: israeliana e palestinese. Sono certo che una visita in loco, Le riserverebbe grosse sorprese.

    In conclusione, da cittadino napoletano, da suo elettore e da ebreo, mi aspetto che a questa Sua iniziativa “pro-popolo palestinese” ne segua una altrettanto eclatante “pro-popolazione israeliana”, rivolta cioè a solidarizzare, non con il governo di Israele, ma direttamente con quei cittadini israeliani che, ogni giorno e da troppi anni, subiscono sulla propria pelle il fanatismo ed il terrorismo di Hamas e degli Hezbollah. Senza dimenticare poi anche tutta la popolazione israeliana nel suo complesso, che ogni giorno è minacciata di sterminio totale da parte dell’Iran ed altri fanatici islamici.

    Distinti saluti

    Ing. Roberto Modiano

    P.S. allego una citazione da wikipedia che, anche se è datata 2009 e difetta nelle cifre (il vero numero totale, ad oggi, supera i 12.800 attacchi), Le darà qualche informazione in più: http://en.wikipedia.org/wiki/Palestinian_rocket_attacks_on_Israel

    27 Set 2012, 20:15 Rispondi|Quota
  • #4Daniel

    30 Set 2012, 16:08 Rispondi|Quota
  • #5lassiebaubau

    che discorsi stai facendo e’ logico che se sono proprio le Autorita’ di Sicurezza di Israele a no acquisire la denuncia Penale di “favoreggiamento al Controspionaggio” si offre come vittima a tutti i Paesi Arabi e deve dare i propri soldi al proprio nemico con rischio di essere bombardato. Israele e’ debole e deve ingrassarsi di piu’ contro il proprio nemico e’ logico che anche lòe sue Autorita’ di Sicurezza devono lavorare se no vuole mettersi in guerra.

    4 Ott 2012, 15:58 Rispondi|Quota
  • #6Ruben DR

    L’approdo nella città di De Magistris

    Alla Freedom Flottilla, più che un viaggio a Napoli, potrebbe servire un avvocato

    di Costantino Pistilli

    6 Ottobre 2012

    Buon viaggio agli attivisti della Freedom Flotilla III, ospiti per pochi giorni del sindaco De Magistris. Da Napoli a Gaza il viaggio sarà lungo. Molto lungo e magari tutto quel tempo si potrebbe impiegarlo per leggere l’ultimo rapporto pubblicato dall’organizzazione Human Rights Watch (HRW) dove si accusa Hamas di violazione dei diritti umani contro gli stessi gazawi. Nelle 53 pagine stilate dall’organizzazione che si batte per i diritti dell’uomo si denunciano torture per estorcere confessioni e processi iniqui per i detenuti nelle carceri di Hamas, si denuncia l’impunità concessa ai responsabili del servizio di sicurezza del movimento terrorista e quella concessa alla polizia civile, si denunciano arresti senza mandato e di non informare tempestivamente le famiglie sulla sorte dei detenuti mentre pubblici ministeri spesso negano agli stessi detenuti un avvocato.

    Approdati a Gaza potrebbero accertarsi della veridicità del rapporto di HRW cercando un incontro con la madre di Abdel Karim Shrair, arrestato e torturato nel mese di agosto 2008 dalle Brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas, e trattenuto per tre settimane prima di consegnarlo alla polizia con l’accusa di collaborazionismo con Israele ma sulla base di confessioni che sembrano essere state estorte sotto tortura. La madre di Shrair ha dichiarato a HRW di aver visto suo figlio con gambe e viso lividi, piedi gonfi e sulle braccia segni di corda e sul petto segni di bruciature. Oppure, potrebbero cercare il suo avvocato che ha riferito a HRW che durante le udienze in un tribunale militare il suo cliente mostrava segni di lividi e cicatrici e soffriva di incontinenza.

    Nel 2011 un plotone di esecuzione ha ucciso Shrair e la polizia di Hamas picchiò quella madre perché cercava di dargli l’ultimo addio. Se i pirati della Freedom Flotilla non riuscissero a trovare notizie su Shrair, allora potrebbero chiedere chi fosse Nihad al-Dabaki, morto nelle carcere di “chi non resta umano” nel febbraio 2009. Un’indagine interna palestinese scoprì che al-Dabaki era morto a causa del freddo e per le pessime condizioni di salute mentre un’indagine da parte della Commissione indipendente per i diritti umani mostrò che la morte sopraggiunse a causa di “chiari segni di tortura” sul corpo di al-Dabaki. Stessa sorte che toccò Razeq, un altro palestinese finito nel girone giudiziario di Hamas che fece dichiarare dalle autorità competenti di esser morto dopo una caduta da una sedia mentre la famiglia dichiara a HRW che il corpo Razeq aveva lividi sulla testa e sulle gambe, le costole rotte, dopo essere stato era senza un mandato.

    Insomma, se l’equipaggio della Freedom Flotilla avrà tempo di leggere quel rapporto forse prenderà coraggio di chiedere anche ad Hamas di “Restare Umani”. O magari si convincerà a far salire a bordo un buon avvocato. O un forse un giudice. Infondo se Ingroia se ne è andato in Guatemala, perché De Magistris non potrebbe andare a vivere a Gaza?

    http://www.loccidentale.it/node/118885

    7 Ott 2012, 13:00 Rispondi|Quota
  • #7Emanuel Baroz

    Una domanda a De Magistris: ma lei è antisemita?

    di Carlotta Visentin

    Caro sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, in questi giorni apprendiamo che il suo comune ha patrocinato un gruppo di personaggi che si definiscono anti-sionisti, anti-israeliani e filo-palestinesi. Per carità, ognuno con i soldi suoi (dei suoi cittadini) ci fa quello che vuole. Ma come la mettiamo con il patrocinio dell’antisemitismo, emblema di nazismo e di fascismo che lei dice di combattere?

    Lo sa chi è il “Free Gaza Movement” che sta alle spalle della “Fredom Flotilla”? No? Ok, glielo dice il blog “bugiedallegambelunghe” in questo post. Come potrà facilmente vedere (e verificare) stiamo parlando di persone che sostengono idee fortemente antisemite, fino ad arrivare al punto di affermare che gli ebrei erano complici di Hitler nello sterminio (lo ha fatto Avi Mayer su Twitter).

    Guardi, non le voglio nemmeno ricordare che a Gaza non c’è alcuna crisi umanitaria se non quella provocata da Hamas verso una parte minoritaria di persone (magari provi a vedere la crisi umanitaria dei poveri a Napoli e a paragonarla con quella di Gaza). Che non c’è alcun assedio e tantomeno occupazione. Che Hamas, checché se ne dica, è una organizzazione terroristica giudicata tale da Unione Europea, Stati Uniti e, soprattutto, dall’Italia che lei ha l’onore e l’onere di rappresentare in quanto carica pubblica. Non le voglio dire tutte queste cose perché sono sicurissima che ne è al corrente. Le voglio solo fare una domanda: ma lei è un antisemita?

    Dando per scontato che un uomo come lei, abituato alle indagini, sappia perfettamente chi siano quelli del Free Gaza Movement e accertato che, nonostante lo sapesse, ha deciso comunque che il suo comune (quindi tutti napoletani) dovessero patrocinare questa vacanza a Gaza, come la mette con le dichiarazioni di Avi Mayer e quindi del Free Gaza Movement? Dobbiamo dare per scontato che lei le condivida? E se così fosse, come pare, la diffameremmo se la definissimo un antisemita? La diffameremmo che sostenessimo che lei appoggia Hamas e quindi il terrorismo? Le nostre sono domandine semplici semplici alle quali gradiremmo avere risposta.

    http://www.rightsreporter.org/una-domanda-a-de-magistris-ma-lei-e-antisemita/

    13 Ott 2012, 21:13 Rispondi|Quota
  • #8lassiebaubau

    Devo aggiungere che l’Egitto,il Partito dei Fratelli Musulmani e a differenza dal movimento. dimostra sempre piu’ di sostenere la Democrazia e di sfavorire la fratellanza e che e’ l’arabia Saudita a dover prendere dei seri provvedimenti contro l’Egitto. De Magistris e’ un bamboccio ed e’ ripieno di falso e di parole false. Chi no e’ capace di dire bugie a tutti dal mattino alla sera per occupare il proprio tempo? Tanto e’ vero che se vai al mio Sito la Mecca ha dichiarato in pubblico di essere contro il Regime. https://www.facebook.com/eantolini1

    14 Ott 2012, 15:11 Rispondi|Quota
  • #9Emanuel Baroz

    Che fine ha fatto la flotilla per Gaza?
    analisi di Daniele Coppin

    Che fine ha fatto la Flotilla per Gaza ? Quanto è stata appoggiata dal sindaco di Napoli ? Come si è permesso De Magistris di apporre lo stemma della città di Napoli su una iniziativa chiaramente di parte ? Allora non è sindaco di tutta la città, ma soltanto di una parte.
    A pochi giorni dalla partenza della Estelle dal porto di Napoli, l’analisi di Daniele Coppin:

    A una settimana di distanza dalla partenza del veliero Estelle per la Freedom Flotilla III sono necessarie alcune considerazioni “a mente fredda” sulle polemiche che hanno coinvolto il Comune di Napoli e, in particolare, il Sindaco Luigi De Magistris.

    La prima considerazione è quella sulla situazione di Gaza che costituirebbe, a dire degli organizzatori e dei sostenitori (comuni e istituzionali) della Freedom Flotilla III, il motivo della loro iniziativa.

    La striscia di Gaza, politicamente annessa all’Egitto in seguito al conflitto del 1948-49 e occupata da Israele nella cosiddetta “Guerra dei sei Giorni” del 1967, è stata abbandonata dagli Israeliani nel 2005. Dal 2000, missili di vario tipo (Qassam 1, Qassam 2, Qassam 3, Grad, WS-1E) vengono lanciati dal territorio di Gaza verso le città del Sud di Israele (principalmente Sderot, ma anche Be’er Sheva, Askelon e Ashdod).

    Nel 2006, un anno dopo il ritiro di Israele, nel corso di un attacco di miliziani di Hamas lungo il confine tra Gaza e Israele, restano uccisi due soldati israeliani e viene sequestrato il caporale Gilad Shalit, che resterà in ostaggio di Hamas per cinque anni. Nel 2007, in seguito al persistere degli attacchi missilistici, dei tentativi di intrusione in territorio israeliano e del sequestro Shalit, Israele dichiara Gaza “territorio ostile”, le frontiere vengono chiuse ai civili, le merci in ingresso vengono controllate e viene imposto un blocco navale. Ciononostante, continua la fornitura di energia elettrica a Gaza da una centrale israeliana.

    Nel 2008, in seguito ad intensi lanci di missili da Gaza, scatta l’Operazione “Cast Lead” (Piombo Fuso), finalizzata a distruggere le strutture militari, amministrative controllate da Hamas dopo le elezioni del 2006 che videro la sconfitta di Fatah.

    Qual è la reale situazione di Gaza? Secondo le ONG degli attivisti filopalestinesi e dei loro sostenitori ci sarebbe una vera e propria crisi umanitaria. Al contrario, i dati dello UN Office for the Coordination and Humanitarian Affairs occupied Palestinian territory dimostrano che a Gaza entrano regolarmente e quotidianamente grandi quantità di merci che smentiscono l’esistenza di una crisi umanitaria. Ulteriori smentite provengono dalla Vice Direttrice del Comitato Internazionale della Croce Rossa, Mathilde de Riedmatten, e dai numerosi documenti video e fotografici disponibili in rete, a conferma del fatto che il cosiddetto embargo (che alcuni, dimenticando o non sapendo che Gaza confina anche con l’Egitto, chiamano “assedio”) è rivolto contro il governo di Hamas, secondo una consolidata prassi internazionale che prevede il ricorso ad embarghi e blocchi navali per indebolire i governi. Ne consegue che forzare il blocco navale per portare aiuti “umanitari” (che nel caso della Estelle sono costituiti da palloni di calcio e attrezzature veliche!) è, in realtà, un’azione politica che, indipendentemente da quello che può affermare il Sindaco di Napoli, determina un sostegno ad Hamas proprio perché è contro Hamas che il blocco navale è rivolto.

    Ma cos’è Hamas? Hamas (Ḥarakat al-MuqÄwama al-IslÄmiyya, “Movimento islamico di Resistenza”) è un’organizzazione che governa Gaza dalle elezioni del 2006. L’organizzazione nel suo Statuto incorpora concetti antisemiti. In particolare, all’art. 7 si sostiene che i Musulmani debbano combattere ed uccidere gli Ebrei. Le tesi negazioniste della Shoà sono sostenute da uno dei suoi fondatori, Abd al-Aziz al-Rantisi che, in un articolo su al-Risala (pubblicazione settimanale di Hams) parla della “più grande delle menzogne” a proposito dello sterminio degli Ebrei perpetrato dai Nazisti. Hamas è stata definita come “gruppo terroristico”, oltre che dall’Unione Europea, dal Canada, dagli Stati Uniti d’America e dalla United Nations Commission on Human Rights. In particolare l’Unione Europea, con la Posizione Comune 2001/931/PESC, nel 2001 riconosceva come organizzazione terroristica, tra le altre, Hamas-Izz al-Din al-Qassem (“braccio armato” di Hamas) mentre nel 2005, con la Posizione comune 2005/847/PESC, riconosceva Hamas come organizzazione terroristica.

    La sintesi della situazione attuale di Gaza dimostra l’avventatezza e la superficialità della decisione di sostenere la flotilla, da un lato, l’ignoranza della Storia recente del Medio Oriente e della questione israelo-palestinese, dall’altro, dei soggetti che formano la Giunta di Napoli e del Sindaco.

    All’indomani dell’incontro con una delegazione della Comunità Ebraica di Napoli, dopo la lettera aperta di Pierpaolo Pinhas Punturello, una raccolta di 700 firme e vari articoli giornalistici De Magistris aveva annunciato un “comunicato forte” sulla vicenda. In realtà, il “comunicato” è stato un post sulla pagina facebook di De Magistris di ben diverso valore, in termini di ufficialità, dell’annuncio del sostegno alla flotilla pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Napoli.

    De Magistris ha tenuto a sottolineare che l’iniziativa di questa venuta del veliero non è stata sua e nemmeno quello dello spettacolo musicale “Pro Popolazione della Palestina”, ma di gruppi locali napoletani di sostegno alla Palestina e che lui ha dato il suo appoggio come pura iniziativa umanitaria a favore di un popolo che soffre e certamente non l’ha data a Hamas o all’OLP, e tantomeno contro Israele.

    Tale affermazione, apparentemente condivisibile, in realtà si scontra con l’evidenza che, in un qualsiasi conflitto, schierarsi “a favore” della popolazione di una sola delle parti significa, automaticamente, schierarsi “contro” l’altra, sminuendo le sofferenze patite, in questo caso, dalla popolazione israeliana. Che poi nel post pubblicato su facebook, per la prima volta da quando De Magistris interviene sulla questione israelo-palestinese, si sia riconosciuto il diritto degli Israeliani a vivere in pace e sicurezza, appare più un esercizio di cerchiobottismo che una sincera partecipazione alle sofferenze e difficoltà degli abitanti del sud di Israele. Tanto più che il carattere non ufficiale del post non permette di evidenziare quell’aspetto che, secondo il Sindaco di Napoli, avrebbe dovuto rassicurare gli amici del popolo di Israele sulla sua equidistanza.

    Questo della supposta equidistanza di De Magistris rispetto al popolo israeliano ed al popolo palestinese è un ulteriore elemento da analizzare, soprattutto alla luce della disponibilità da lui dichiarata a sostenere iniziative in favore di Israele analoghe a quelle della flotilla per Gaza.

    A parte il fatto che il sostegno ad un popolo si può esprimere in tanti modi e che quello della flotilla è estraneo alle modalità solitamente seguite dagli amici del popolo e dello Stato di Israele che prediligono la concretezza degli argomenti e dei documenti alla teatralità ed alla demagogia, vale la pena sottolineare che a guardare indietro negli anni risulta molto difficile riscontrare l’“equidistanza” di De Magistris sulla questione israelo palestinese, come dimostrano alcuni esempi provati dai relativi link.

    – Settembre 2009: sostegno di De Magistris alla Gaza Freedom March http://penlib.blogspot.it/2009/11/palestina-e-dintorni.

    – Novembre 2009 : articolo di De Magistris sull’Unità in cui esprime le sue posizioni filopalestinesi http://penlib.blogspot.it/2009/11/palestina-e-dintorni.html

    – Dicembre 2010 – Febbraio 2011: sostegno alla Freedom Flotilla II http://www.freedomflotilla.it/2010/12/29/de-magistris-con-la-freedom-flotilla-2/ http://www.youtube.com/watch?v=yQEtmkLpM3Un http://www.youtube.com/watch?v=z14ICf3Xr7I http://www.infopal.it/de-magistris-con-la-ff-2/

    – Giugno 2011: Festa palestinese per De Magistris Sindaco (dal che si comprendono le prese di posizione filopalestinesi del Sindaco di Napoli) https://www.facebook.com/events/178068515585465/?ref=nf

    – Settembre 2011: De Magistris riceve quello che sul sito istituzionale del Comune di Napoli viene definito l’”ambasciatore di Palestina” (sostituendosi agli organi istituzionalmente deputati all’accreditamento delle rappresentanze diplomatiche) http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/15416

    – Novembre 2011: De Magistris dichiara il sostegno del Comune di Napoli per il riconoscimento della Palestina all’ONU http://www.youtube.com/watch?v=il7e1c95lSM

    – Febbraio 2012: De Magistris e la Giunta Comunale di Napoli condannano la realizzazione di una linea ferroviaria tra Tel Aviv e Gerusalemme (in Israele!), ricevendo i ringraziamenti dl Sindaco di Ramallah (in Palestina!) http://www.freedomflotilla.it/2012/02/21/il-sindaco-di-ramallah-ringrazia-il-sindaco-di-napoli/

    – Giugno 2012: le voci del conferimento della cittadinanza onoraria alla cantante israeliana Noà mettono in allarme i circoli antiisraeliani che vengono subito “rassicurati” dal Comune di Napoli che nega l’intenzione di una tale scelta (sempre in nome dell’equidistanza, c’è da immaginarsi!) http://www.freedomflotilla.it/2012/06/25/nessuna-cittadinanza-di-napoli-a-noa/

    Ovviamente De Magistris, in qualità di Sindaco, non ha sentito la necessità, a differenza di altri suoi colleghi, di spendere una parola in favore di Gilad Shalit, quando questi era ancora prigioniero di Hamas. Né ha ravvisato la necessità, in occasione delle Olimpiadi, non dico di partecipare alla manifestazione indetta a Piazza dei Martiri da alcuni cittadini e annunciata su Il Mattino e sull’edizione napoletana de la Repubblica in memoria degli atleti israeliani assassinati dai terroristi palestinesi di Settembre Nero, ma quantomeno di ricordare quel tragico episodio della storia olimpica. Il tutto sempre in nome della equidistanza.

    Gli amici di Israele organizzeranno iniziative e inviteranno il Sindaco che, forse, si comporterà diversamente da come lui e i suoi assessori sono soliti fare in occasione di manifestazioni e ricorrenze ebraiche, e parteciperà. Ma risulta molto difficile pensare che iniziative in favore di Israele possano essere condivise da un personaggio che rivela sempre di più la sua malcelata ostilità per uno Stato la cui unica colpa è quella di essere lo Stato degli Ebrei nella Terra degli Ebrei.

    https://www.facebook.com/notes/daniele-coppin/gaza-flotilla-e-israele-ovvero-dellequidstanza-di-de-magistris/357423231018929

    18 Ott 2012, 12:26 Rispondi|Quota
  • #10Daniel

    MO: FLOTILLA,QUATTRO PARLAMENTARI EUROPEI SALGONO SU ESTELLE DA SPAGNA, GRECIA, NORVEGIA E SVEZIA; ANCHE ITALIANO A BORDO

    (ANSA) – ROMA, 16 OTT – Quattro parlamentari provenienti da diversi Paesi europei sono saliti oggi a bordo della ‘Estelle’, l’imbarcazione della Freedom Flotilla III diretta a Gaza per «rompere l’embargo israeliano». Sale a oltre venti, quindi il numero di persone a bordo del peschereccio, sul quale naviga anche un attivista italiano, le cui generalità saranno rese note nelle prossime ore dal coordinamento italiano della Flotilla.

    I parlamentari unitisi agli attivisti filo-palestinesi sono lo spagnolo Ricardo Sixto Iglesias, il greco Vangelis Diamandopoulos, il norvegese Aksel Hagen e lo svedese Sven Britton a cui va aggiunto l’ex deputato canadese Jim Mainly. I cinque si sono imbarcati questa mattina sulla Estelle mentre il peschereccio si trovava a largo delle isole meridionali di un arcipelago ellenico il cui nome, per motivi di sicurezza, non è stato comunicato. A bordo della nave, tra gli altri, vi sono attivisti e artisti scandinavi e tre persone di nazionalità israeliana.

    Secondo quanto comunicato dagli attivisti, l’Estelle, organizzata dalla Ong svedese Ship To Gaza e battente bandiera finlandese, arriverà a largo delle coste di Gaza nella
    giornata di sabato prossimo. I passeggeri, ha spiegato infine la Flotilla III, sono preparati ad assumere un «comportamento non violento in caso di arrembaggio violento da parte dei militari israeliani».(ANSA).

    19 Ott 2012, 14:58 Rispondi|Quota
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