Sfiorata la strage: un razzo sparato da Gaza colpisce scuola ad Ashkelon

 
Emanuel Baroz
19 novembre 2012
4 commenti

Un razzo sparato da Gaza colpisce scuola ad Ashkelon

Gerusalemme, 19 Novembre 2012 – Ancora razzi, missili e colpi di mortaio palestinesi questa mattina dalla Striscia di Gaza contro il sud di Israele. Oggi scuole chiuse nel raggio di 40 chilometri di Gaza. Una di queste, ad Ashkelon, è stata raggiunta da un missile Grad sparato dai terroristi palestinesi, non intercettato da Iron Dome.

Come abbiamo giustamente letto su Il Borghesino: da queste parti i bambini non sono usati come scudi umani.

Altri razzi su Ashkelon e uno su Beersheva sono stati intercettati dal sistema anti-missili “Cupola di ferro”. “I lanci di razzi continuano, ma la loro capacità di fuoco sta nettamente diminuendo” ha dichiarato il portavoce delle Forze di Difesa israeliane Yoav Mordechai. Che ha aggiunto: “Hamas usa i civili palestinesi come scudi umani. Abbiamo diffuso i filmati di razzi sparati da moschee, luoghi pubblici, campi sportivi, case private. E molti dei loro razzi ricadono all’interno della Striscia di Gaza”.

(Fonte: Israele.net, Il Borghesino, 19 Novembre 2012)

Per ulteriori dettagli sulla notizia cliccare qui e qui

Nella vignetta in alto: l’utilizzo degli scudi umani da parte dei terroristi palestinesi (Grazie a Progetto Dreyfus)

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  • #1Ruben DR

    19 Nov 2012, 22:54 Rispondi|Quota
  • #2Daniel

    20/11/2012 Il sesto giorno dell’operazione “Colonna di nube difensiva” è stato caratterizzato da un significativo calo del numero di razzi lanciati contro Israele e da ingenti danni inflitti dalle Forze di Difesa israeliane a postazioni di lancio di missili a medio e lungo raggio. Cresce intanto l’attenzione rispetto a una possibile “raffica finale” da parte di Hamas, che è alla disperata ricerca di un “successo simbolico” prima dell’eventuale cessate il fuoco. Lo hanno spiegato lunedì fonti militari israeliane.

    20/11/2012 Si moltiplicano i casi di foto diffuse da Hamas come documentazione di atrocità israeliane e che invece sono state scattate in altri conflitti, soprattutto nella guerra interna siriana. Un’altra foto circolata sul web mostra un bambino morto che lo stesso Centro Palestinese per i Diritti Umani ha accertato essere vittima di un razzo palestinesi fuori bersaglio. Sabato attivisti filo-Hamas hanno persino fatto circolare la foto di una bambina israeliana ferita a Kiryat Malachi spacciandola per quella di una vittima palestinese. “Cosa ci si può aspettare da un’organizzazione che mente spudoratamente in questo modo?” ha commentato il direttore dell’Agenzia Ebraica per i nuovi mass-media, Avi Mayer, sottolineando che non si tratta certo di un fenomeno nuovo. “Evidentemente – ha notato Natalie Menaged, direttrice per l’educazione – Hamas conta sul fatto che una menzogna fa il giro del mondo prima di essere smentita dalla verità”.

    20/11/2012 Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha voluto ringraziare, lunedì, tutti i volontari dell’informazione: “Stiamo operando su quattro fronti – ha detto Netanyahu – sul fronte interno, sul fronte militare, sul fronte politico e sul fronte dell’informazione. Il fatto che voi vi sforzate di contrastare l’industria della menzogna è estremamente utile per la Stato di Israele”.

    20/11/2012 Il vice capo della Jihad Islamica palestinese, Ziad Nakhleh, ha affermato lunedì che i razzi sparati da Hamas e dalla ”resistenza palestinese” contro città e cittadine israeliane sono di origine iraniana. Lo ha riferito il quotidiano libanese el-Nashra. Nakhleh ha anche detto che alcune delle armi sarebbero state prodotte in loco da una fabbrica iraniana. Da tempo Israele denunciava l’arrivo nella striscia di Gaza di grandi quantità di missili Fajr-5 iraniani dello stesso tipo di quelli usati da Hezbollah durante la seconda guerra in Libano del 2006. I Fajr-5 hanno una gittata di circa 75 km, una testata da 45 a 90 kg di esplosivo, e vengono lanciati da una piattaforma mobile che contiene fino a quattro missili per lanciatore.

    20/11/2012 Hackers anti-israeliani hanno cercato più volte, nei giorni scorsi, di sferrare attacchi informatici ai computer del sistema difensivo anti-missilistico israeliano “Cupola di ferro”. Se fossero riusciti, avrebbero potuto causare decine o centinaia di vittime. “Oggi raccogliamo i frutti degli investimenti fatti negli anni scorsi nello sviluppo di sistemi di difesa per computer”, ha commentato il ministro delle finanze israeliano, Yuval Steinitz.

    20/11/2012 A partire da domenica l’Ufficio Stampa del governo israeliano ha accreditato, con libero accesso alle zone di conflitto, 500 giornalisti stranieri che vanno ad aggiungersi ai quasi 1.400 giornalisti che già fanno base in Israele. Il governo ha dato istruzione al direttore dell’Ufficio Stampa, Nitzan Chen, di concedere l’accredito ai giornalisti nei tempi più rapidi possibile, anche con orari di lavoro prolungati, e di organizzare visite al sud.

    20/11/2012 Il Consiglio dell’Unione Europea ha diffuso lunedì una dichiarazione in cui si riafferma sia il diritto di Israele a difendersi, sia l’appello a cessare tutte le ostilità. Esprimendo ”grave preoccupazione” per la situazione, l’Unione Europa fa appello a una ”de-escalation urgente e cessazione delle ostilità” tra le parti, e ”condanna fermamente” il lancio di razzi di Hamas su Israele aggiungendo che ”non c’è giustificazione per il prendere deliberatamente di mira civili innocenti”. ”Israele ha il diritto di proteggere la sua popolazione da questo tipo di attacchi” continua il comunicato, per poi sollecitare Israele ad ”agire in modo proporzionato e garantire la protezione dei civili in ogni momento”.

    19/11/2012 121 razzi palestinesi sono stati lanciati dalla striscia di Gaza contro Israele nella giornata di lunedì, due si sono abbattuti in aree urbane mentre 19 sono stati intercettati dal sistema anti-missile “Cupola di ferro”. Dall’inizio dell’operazione “Colonna di nube difensiva” 1.113 razzi sono stati lanciati contro Israele. In totale, 324 sono stati intercettati dal sistema “Cupola di ferro” sopra zone densamente abitate. Le squadre della Stella Rossa di Davide hanno soccorso 252 israeliani dall’inizio dell’operazione.

    19/11/2012 Aerei israeliani hanno attaccato lunedì Muhammad Shmalach, un importante capo terrorista di Hamas che viaggiava su un veicolo contrassegnato con l’adesivo ”TV”.

    19/11/2012 Di nuovo, lunedì pomeriggio, un colpo vagante dalla Siria ha raggiunto una unità delle Forze di Difesa israeliane sul confine del Golan. Non si segnalano feriti.

    19/11/2012 Il capo di Hamas Khaled Mashaal, parlando lunedì dal Cairo, ha dichiarato che “non è Hamas, ma Israele che ha chiesto una tregua”. Un alto funzionario israeliano ha risposto che ”le dichiarazioni di Hamas secondo cui Israele sta elemosinando un cessate il fuoco sono attendibili più o meno quanto le dichiarazioni secondo cui Hamas avrebbe abbattuto un caccia F-15 e avrebbe bombardato la Knesset”. Ed ha aggiunto: “Mashaal sta solo cercando di salvarsi la faccia”. La fonte governativa ha invece ribadito che “ci sono due strade parallele: l’ampliamento dell’operazione anti-terrorismo coi preparativi per un’offensiva di terra e un tentativo di soggetti internazionali di trovare una soluzione che porti a un cessate il fuoco”.

    19/11/2012 Israele è pronto a un’operazione di terra nella striscia di Gaza, ma preferisce una soluzione diplomatica. Lo ha detto lunedì un alto funzionario vicino al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. ”Preferiremmo vedere una soluzione diplomatica che garantisca tranquillità alla popolazione del sud di Israele – ha detto alla Reuters la fonte governativa – Se questo fosse possibile, allora un’operazione di terra non sarebbe più necessaria. Ma se la diplomazia fallisce, potremmo non avere altra scelta che inviare forze di terra”. Parole che riecheggiano quelle del presidente degli Stati Uniti Barack Obama che domenica, ribadendo il diritto di Israele all’autodifesa, aveva aggiunto che “sarebbe preferibile evitare una operazione dentro Gaza”.

    19/11/2012 “Non abbiamo alcun desiderio di prendere il controllo della striscia di Gaza o di entrarvi con le nostre forze – ha detto lunedì il presidente d’Israele Shimon Peres, intervistato da Sky New – Fondamentalmente il nostro obiettivo è la pace, mentre il loro obiettivo è distruggere Israele. Non è una situazione facile. Chiunque al nostro posto cercherebbe di fermarli, e questa non si chiama escalation. Apprezziamo gli sforzi del presidente egiziano di arrivare a un cessate il fuoco. Ma finora Hamas ha respinto le proposte di Morsi. Hamas non ascolta nemmeno i fratelli arabi”. A proposito dell’uccisione settimana scorsa del capo terrorista Ahmed Jabari, Peres ha aggiunto: “Stiamo parlando di un assassino responsabile, fra l’altro, del lancio di un razzo anti-carro contro uno scuolabus durante la hudna [tregua]. Hudna significa forse che loro possono sparare ai bambini e noi non possiamo nemmeno reagire?”.

    19/11/2012 “I lanci di razzi continuano, ma la loro capacità di fuoco sta nettamente diminuendo” ha dichiarato il portavoce delle Forze di Difesa israeliane Yoav Mordechai. Che ha aggiunto: “Hamas usa i civili palestinesi come scudi umani. Abbiamo diffuso i filmati di razzi sparati da moschee, luoghi pubblici, campi sportivi, case private. E molti dei loro razzi ricadono all’interno della striscia di Gaza”.

    19/11/2012 Nuova raffica di razzi e colpi di mortaio palestinesi, lunedì’ mattina, dalla striscia di Gaza contro il sud di Israele. Colpita una scuola (vuota) ad Ashkelon. Altri razzi su Ashkelon e uno su Beersheva sono stati intercettati dal sistema anti-missili “Cupola di ferro”. Domenica i razzi su Israele sono stati 120, compresi due Fajr-5 a lunga gittata intercettati sopra Tel Aviv. Nella notte le Forze di Difesa israeliane hanno colpito più di 80 obiettivi come: lancia-razzi, campi d’addestramento, depositi di munizioni (portando a 1.350 il totale degli obiettivi colpiti dall’inizio dell’operazione). Colpiti anche due capi della Jihad Islamica e una postazione della polizia di Hamas a Gaza. Diverse le cellule terroristiche colpite mentre lanciavano razzi. Secondo la Reuters, è salito a più di 90 il bilancio dei morti palestinesi dall’inizio dell’operazione anti-terrorismo (un terzo dei quali non combattenti).

    19/11/2012 Dall’inizio dell’operazione “Colonna di nube difensiva” (sera del 14 novembre) sino a domenica sera, le Forze di Difesa israeliane hanno colpito più di 1.100 obiettivi terroristici nella striscia di Gaza, dei quali circa 130 nella giornata di domenica. In totale sono 540 i razzi palestinesi esplosi in Israele da mercoledì, dei quali 31 in aree urbane. Più di 70 i razzi esplosi in Israele domenica, quattro dei quali in aree urbane. Circa 280 razzi sono stati intercettati dal sistema anti-missile “Cupola di ferro” dall’inizio dell’operazione. Un relativa calma, domenica sera, nel sud di Israele sembra dare credito alle notizie di trattative in corso al Cairo per un cessate il fuoco.

    19/11/2012 Il sistema anti-missili “Cupola di ferro” ha intercettato domenica pomeriggio, sopra l’area di Tel Aviv, altri due missili palestinesi Fajr-5 (di produzione iraniana) lanciati dalla striscia di Gaza. Le sirene anti-aereo sono suonate in tutta l’area di Tel Aviv, Rishon Lezion, Bat Yam, Holon e Bnei Brak.

    19/11/2012 Israele ha inviato domenica, nella striscia di Gaza, 80 camion con medicinali e forniture alimentari attraverso i valichi di Kerem Shalom e di Erez. Lo ha comunicato il Coordinatore per le attività nei territori, aggiungendo che 35 diplomatici e rappresentanti internazionali hanno lasciato Gaza attraverso i valichi, insieme a una trentina di palestinesi bisognosi di cure in ospedali israeliani.

    19/11/2012 Proiettili vaganti siriani hanno colpito sabato notte una jeep israeliana di pattuglia sulle alture del Golan, nell’area di Tel Hezeka. Danni, ma nessun ferito. È il quarto incidente su questo confine in una settimana. L’artiglieria israeliana ha reagito con un colpo di mortaio, e quella siriana ha a sua volta sparato un colpo che è caduto nella zona smilitarizzata. Le Forze di Difesa israeliane hanno inoltrato formale protesta alla forza di interposizione delle Nazioni Unite.

    18/11/2012 Le Forze di Difesa israeliane hanno bombardato domenica pomeriggio la casa di Yahia Abia, capo delle unità di lanciatori di razzi di Hamas. Abia è rimasto ucciso nel raid, insieme ad altre quattro persone che erano con lui.

    18/11/2012 Quattro civili israeliani sono rimasti feriti, domenica pomeriggio, da un razzo Grad palestinese che ha colpito il loro veicolo all’ingresso della città di Ofakim.

    18/11/2012 “Siamo pronti a prendere in considerazione tutti i suggerimenti offerti dai nostri amici in tutto il mondo – ha dichiarato domenica il ministro degli esteri israeliano Avigdor Liberman – ma la prima e più importante condizione è che le organizzazioni terroristiche a Gaza devono smetterla di sparare. Appena si impegneranno a smettere di sparare, siamo pronti a prendere in considerazione tutte le proposte avanzate”.

    18/11/2012 ”Non c’è paese al mondo che tollererebbe una pioggia di missili sui suoi cittadini da oltre frontiera. Sosteniamo pienamente il diritto di Israele di difendersi”. Lo ha detto il presidente Usa, Barack Obama, domenica durante una conferenza stampa in Thailandia, dove si trova in visita. Obama ha chiesto di porre fine al lancio di missili contro Israele da parte dei militanti della striscia di Gaza, per poter far ripartire un processo di pace.

    18/11/2012 La portavoce delle Forze di Difesa israeliane, Avital Leibovich, ha spiegato alla stampa che l’attacco di domenica mattina a un edificio nella striscia di Gaza che ospita alcune testate giornalistiche, fra cui la tv di Hamas “al-Quds”, è servito per colpire antenne di trasmissione usate da Hamas per le sue operazioni terroristiche. “Sapevamo che dentro l’edificio c’erano giornalisti – ha detto Leibovich – e per questo siamo stati attenti a non attaccare nessun altro piano dello stabile”. Nell’attacco sono riamasti feriti sei giornalisti. Leibovich ha aggiunto che il consiglio ai giornalisti a Gaza è di “tenersi distanti da tutte le postazioni di Hamas”.

    18/11/2012 Il sito web del giornale egiziano Al-Ahram ha riferito di forti contrasti all’interno dei Fratelli Musulmani circa le modalità di sostegno a Hamas. Sotto accusa, in particolare, il traffico di armi verso la striscia di Gaza. Khairat El-Shater, ex candidato alla presidenza per la Fratellanza, avrebbe sostenuto che chiudere gli occhi di fronte a questo traffico di armi può mettere in serio imbarazzo l’Egitto sulla scena internazionale.

    18/11/2012 Pochi minuti dopo che il sistema “Cupola di ferro” aveva intercettato, domenica mattina, due missili diretti su Tel Aviv, le Forze di Difesa israeliane hanno colpito l’area nella striscia di Gaza da cui i due ordigni erano stati lanciati.

    18/11/2012 Le Forze di Difesa israeliane hanno confermato d’aver iniziato a occupare di tanto in tanto le frequenze radio usate da Hamas per comunicare con gli abitanti della striscia di Gaza. Tra l’altro, l’esercito israeliano utilizza questo mezzo per avvertire i residenti locali di tenersi lontani da aree destinate ad essere colpite.

    18/11/2012 Più di 30 i razzi palestinesi lanciati domenica mattina dalla striscia di Gaza contro Beersheba, Ashdod, Ashkelon, Sderot e altre città israeliane. Il sistema anti-missilistico “Cupola di ferro” ha intercettato domenica mattina almeno 17 ordigni, compresi due missili diretti verso Tel Aviv, dove le sirene d’allarme hanno suonato per la quarta volta dall’inizio dell’operazione anti-terrorismo. Sempre domenica mattina, le Forze di Difesa israeliane hanno colpito più di 70 obiettivi terroristici nella striscia di Gaza. Una dozzina gli israeliani che domenica mattina hanno avuto bisogno dell’intervento dei servizi di pronto soccorso della Stella Rossa di Davide. Un razzo ha centrato un’auto a Holon (poco a sud di Tel Aviv) mandandola a fuoco: il guidatore si è salvato perché era uscito dal veicolo appena sentita la sirena anti-aerea.

    18/11/2012 Dall’inizio dell’operazione “Colonna di nube difensiva” (sera del 14 novembre) sino a domenica mattina, i terroristi della striscia di Gaza hanno sparato circa 900 razzi, dei quali poco più di 500 hanno raggiunto il territorio israeliano e solo in piccola percentuale le sue aree urbane. (Decine di razzi palestinesi si sono abbattuti all’interno della striscia di Gaza e non si escludono danni ai civili che vi abitano.) Almeno 280 razzi palestinesi diretti verso aree israeliane densamente abitate sono stati intercettati in volo dal sistema “Cupola di ferro”. Restano chiuse tutte le scuole israeliane nel raggio di 40 km dal confine con la striscia di Gaza. Lezioni normali, invece, in tutta l’area metropolitana di Tel Aviv.

    18/11/2012 Dall’inizio dell’operazione “Colonna di nube difensiva” (sera del 14 novembre) sino a domenica mattina, le Forze di Difesa israeliane aeree e navali hanno compiuto più di mille attacchi contro arsenali, postazioni di lancio, basi e quartier generale dei terroristi della striscia di Gaza e su alcune abitazioni dei loro capi. Secondo fonti palestinesi i morti sarebbero 48, compresi circa 20 civili.

    17/11/2012 “Hamas non è nella posizione di dettare condizioni. Qualunque cosa stesse accadendo sul versante del terrorismo prima di questa operazione, di certo non continuerà ad accadere allo stesso modo dopo che l’operazione sarà conclusa. Nel momento in cui saremo certi di questo, l’operazione avrà termine”. Lo ha detto a YnetNews il ministro israeliano Gideon Saar. Ed ha aggiunto: “Quello che conta è raggiungere i nostri obiettivi [restaurare la calma nel sud del paese, ripristinare la deterrenza di Israele, distruggere gli arsenali di missili dei terroristi nella striscia di Gaza]. Se lo si potrà fare senza intervento di terra, benissimo. Se invece sarà necessario l’intervento di terra, lo faremo”.

    17/11/2012 Per la terza volta in tre giorni le sirene dell’allarme anti-aereo hanno suonato a Tel Aviv e Rishon LeZion sabato pomeriggio, verso le 16.30 (ora locale). Questa volta è entrata in azione la batteria del sistema anti-missilistico “Cupola di ferro” schierata sabato mattina nell’area e ha intercettato un Fajr 5 (di produzione iraniana). Il lancio è stato rivendicato dalle Brigate Izz al-Din al-Qassam (Hamas). Un secondo missile dello stesso tipo, forse anch’esso abbattuto da “Cupola di ferro”, è caduto su un terreno non edificato.

    17/11/2012 Il portavoce di Hamas Taher al-Nunu ha affermato ala stampa, sabato pomeriggio, che le fazioni palestinesi della striscia di Gaza “stanno avendo la meglio nel conflitto”.

    17/11/2012 Dall’inizio dell’operazione “Colonna di nube difensiva” (sera del 14 novembre) sino al primo pomeriggio di sabato, i terroristi di Gaza hanno sparato 703 razzi verso Israele, dei quali 27 (4%) sono riusciti a raggiungere aree urbane. Il sistema anti-missile israeliano “Cupola di ferro”, programmato per concentrare il fuoco contro razzi diretti su centri densamente popolati, ha finora intercettato 217 razzi. Secondo il governo israeliano, una sessantina di razzi palestinesi si sono abbattuti all’interno della striscia di Gaza: non si escludono danni ai civili che vi abitano.

    17/11/2012 “Le nostre unità suicide sono pronte, in caso di invasione di terra – si legge in una dichiarazione pubblicata su un sito web di Hamas – e verranno attivate al primo tank che entrerà nella striscia di Gaza”.

    17/11/2012 “L’obiettivo dell’operazione è restaurare la calma, ripristinare la forza deterrente di Israele e distruggere gli arsenali di missili a lungo raggio dei terroristi nella striscia di Gaza”. Lo ha detto il ministro degli esteri israeliano Avigdor Lieberman, che ha aggiunto: “Questa non è una guerra a tutto campo, è un’operazione con obiettivi definiti. Ma siamo pronti a lanciare un’operazione di terra, se sarà necessario”.

    17/11/2012 Tre case colpite sabato ad Ashdod da razzi palestinesi: una decina di feriti.

    17/11/2012 Almeno 50 i razzi palestinesi lanciati dalla striscia di Gaza sulle città del sud di Israele nelle prime ore di sabato mattina. In totale, sono almeno 650 gli ordigni lanciati dai palestinesi su Israele dall’inizio dell’operazione “Colonna di nube difensiva” (sera del 14 novembre) sino a sabato mattina. Di questi, solo 27 hanno raggiunto centri abitati. Il sistema anti-missile israeliano “Cupola di ferro”, programmato per concentrare il fuoco contro razzi diretti su centri densamente popolati, ha intercettato finora 213 ordigni, con un tasso di successo del 90%. Quattro soldati israeliani sono rimasti feriti sabato mattina da schegge di un obice di mortaio nella zona di Eshkol (poco dopo, l’aviazione ha colpito la cellula che aveva fatto fuoco). Dall’inizio dell’operazione, 74 israeliani hanno avuto bisogno dell’intervento di pronto soccorso della Stella Rossa di Davide.

    17/11/2012 Sono più di 830 gli obiettivi terroristici attaccati dalle Forze di Difesa israeliane dall’inizio dell’operazione “Colonna di nube difensiva” (sera del 14 novembre) sino a sabato mattina. I morti, secondo fonti palestinesi, sarebbero 39, per la maggior parte miliziani (una cifra che, se confermata, significherebbe un morto ogni 21 bombardamenti, e confermerebbe il carattere “chirurgico” delle incursioni israeliane).

    17/11/2012 Forze aeree israeliane hanno bombardato nelle prime ore di sabato mattina il quartier generale di Hamas nella striscia di Gaza, sede del capo di Hamas, Ismael Haniyeh. Completamente distrutto l’edifico di quattro piani (vuoto al momento del raid) a causa anche dell’esplosione secondaria degli ordigni che vi erano immagazzinati. Le Forze di Difesa israeliane hanno spiegato che l’edificio veniva usato per organizzare attacchi terroristici e serviva da base per le cellule di lancia-razzi.

    17/11/2012 Uno dei capi di Hamas, Abu Marzouq, citato venerdì sera dall’agenzia palestinese Ma’an, ha rifiutato ogni ipotesi di tregua dicendo: “Ci sono molti appelli per un cessate il fuoco, ma non vi si arriverà tanto presto”. Il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha confermato all’agenzia Ma’an che Hamas ha respinto “le aperture di vari mediatori”, pur avendo ricevuto “proposte di mediare un cessate il fuoco da parte di diversi soggetti internazionali e regionali”.

    17/11/2012 Le Forze di Difesa israeliane hanno confermato venerdì sera d’aver colpito il “ministero degli interni” di Hamas nella striscia di Gaza. In precedenza era stato mandato un messaggio telefonico a 12.000 abitanti di Gaza in cui si diceva: “Tenetevi lontani dagli attivisti di Hamas. Sta per iniziare la prossima fase”.

    17/11/2012 Le sirene dell’allarme anti-aereo hanno suonato anche a Gerusalemme, venerdì sera. Due razzi (che le Brigate Izz al-Din al-Qassam di Hamas hanno rivendicato, definendoli Qassam M76) si sarebbero abbattuti su terreni non edificati alle porte sud della città, uno nel deserto di Giudea presso Takua, l’altro nei pressi di un villaggio palestinese nell’area di Gush Etzion. Venerdì sera, razzi su Israele anche dal Sinai egiziano.

    (Fonte: Israele.net)

    19 Nov 2012, 22:56 Rispondi|Quota
  • #3Ruben DR

    Israele e stampa italiana: lo scandaloso silenzio e la diffamazione

    di Franco Londei

    Cosa sta succedendo in Medio Oriente? Sembra una domanda banale ma sono convinto che la maggioranza degli italiani non sappia quello che accade veramente in uno dei teatri più importanti e decisivi del mondo. Non perché non interessi ma perché la cosiddetta “informazione” italiana omette sapientemente di renderne conto o, nella migliore delle ipotesi, distorce le informazioni.

    Mentre ieri continuavano a piovere missili come fossero caramelle su Israele del sud, al nord arrivavano per la seconda volta i colpi di mortaio dalla Siria scatenando la giusta reazione israeliana (ne rende conto puntualmente Michael Sfaradi in questo articolo).Ci sarebbe di che farne titoli a bizzeffe. Invece gli unici titoli che si sono visti navigando in rete (ormai la stampa cartacea non fa più testo tanto è in ritardo con le notizie in tempo reale) erano quelli che riferivano, distorcendone la verità, di “attacchi israeliani su Gaza” oppure di “cannonate israeliane sul Golan”. Addirittura una certa Chantal Leoni domenica scorsa su Il Fatto Quotidiano scriveva di “Gaza sotto attacco”. A tutti questi presunti “giornalisti” non è passato per la testa l’idea di spiegare a chi li legge che ormai da mesi, ogni giorno nel Sud di Israele cadono decine di missili con punte straordinarie che arrivano a oltre 100 in un solo giorno. Nessuno (o pochissimi) parlano di “reazione israeliana agli attacchi” preferendo parlare di “attacco israeliano” invertendo così i fattori e distorcendo scientemente la verità.

    Questa non è una novità per la stampa italiana (se di stampa si può parlare) che vive e si nutre di odio anti-israeliano. Ma a tutto c’è un limite e quando la “cattiva informazione” si trasforma in “disinformazione studiata a tavolino” non si può più nemmeno parlare di “informazione faziosa” ma si dovrebbe parlare di vera e propria diffamazione di un intero popolo e di uno Stato democratico.

    Ora, a me nessuno toglie dalla testa che questa gente non sia affatto incompetente ma che sappia esattamente quello che sta facendo e che lo faccia coscientemente con l’intenzione di istigare odio verso uno Stato democratico, Israele, e verso una popolazione, gli israeliani. Se poi a farlo sono personaggi che percepiscono soldi statali (e quindi pagati da noi) come quelli di RAI NEWS 24, la cosa assume connotati ancora più gravi.

    Qui non si sta mettendo in discussione la possibilità di chiunque di esprimere una sua opinione, cosa assolutamente lecita, qui si discute di “diffamazione a mezzo stampa” cioè di diffusione di informazioni volutamente alterate allo scopo di danneggiare uno Stato democratico e favorire un gruppo terrorista.

    Non voglio passare per il solito “piagnucolone” che si lamenta della cattiva informazione. La cattiva informazione la fanno gli incompetenti. Qui non siamo di fronte a degli incompetenti ma ci troviamo a fronteggiare persone assolutamente competenti e preparate che alterano volutamente (o le omettono) le informazioni con l’obbiettivo di danneggiare Israele e il popolo israeliano. In Italia tutto questo si chiama diffamazione.

    E, a mio avviso, non è più sufficiente il buonissimo lavoro svolto ogni giorno da decine di volontari (mi viene in mente Informazione Corretta oppure Sionismo: istruzioni per l’uso, per citarne solo due) per smontare le tante deliberate bugie che ogni giorno vengono vomitate sugli ignari lettori da questi diffamatori (chiamiamoli con il loro nome). Arrivati a questo punto servono azioni legali. Le firme, le petizioni, le mail di protesta non servono a niente se non a dare a queste persone un certo risalto.

    In un momento in cui Israele è attaccato al sud dai terroristi di Hamas e della Jihad Islamica, al nord dai terroristi di Hezbollah al soldo dell’Iran mentre giornalmente da Teheran piovono minacce di genocidio nucleare, non è accettabile che la cosiddetta “informazione italiana” diffonda deliberatamente menzogne su quella che è l’unica democrazia in Medio Oriente che da oltre 60 anni lotta per sopravvivere. Questa è una situazione a cui va posto rimedio.

    Personalmente penso che l’unico sistema sia quello di denunciare penalmente queste persone per diffamazione e per istigazione all’odio razziale. Certo, mi rendo conto che qualcuno potrebbe vedere questa mia “pazza idea” come il tentativo di imbavagliare la “stampa libera”. Ma nessuno da il Diritto alla stampa di istigare odio verso uno Stato, un popolo e una razza (ci sono leggi internazionali a tal proposito) e confondere la libertà di opinione con vere e proprie campagne contro un popolo o una razza è una cosa non più accettabile nel mondo del web 2 (o web 3 che sia).

    L’esplosione di antisemitismo e di odio verso Israele a cui si è assistito nell’ultimo anno con episodi anche di una certa violenza verso gli ebrei, è il frutto di questa campagna d’odio mascherata da libertà di opinione e/o di stampa, di questa continua omissione o distorsione della verità. E quando la libertà di opinione sfora nell’istigazione all’odio qualcosa bisogna pur fare.

    http://www.watchinternational.org/israele-e-stampa-italiana-lo-scandaloso-silenzio-e-la-diffamazione/

    20 Nov 2012, 12:37 Rispondi|Quota
    • #4bain

      @Ruben DR: È uno schifo, io sono veramente indignata e nel contempo profondamente scoraggiata. I nostri connazionali si muovono sempre e solo a seconda della moda del momento, ed anche in una situazione dolorosa come questa non fanno eccezione: pronti a brandire la bandiera palestinese e scendere in piazza a ripetere quello che hanno sentito due secondi prima in televisione dal tg di parte o dall’incompetente di turno reinventatosi per l’occasione un esperto del caso coi controfiocchi. Oh, aspettate, l’hanno già fatto sabato scorso a Milano, al convegno di Grossman! e non si son fatti neanche mancare nulla… bandiere e insulti, tutto l’occorrente dell’Italiano medio in missione per conto della disinformazione.

      20 Nov 2012, 15:11 Rispondi|Quota
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