Gaza: il regime di Hamas è sempre più radicale e rende la vita dei palestinesi impossibile

 
Emanuel Baroz
3 aprile 2014
6 commenti

Il giro di vite di Hamas: amputazioni, frustate ed esecuzioni di massa

di Monica Ricci Sargentini

gaza-hamas-regime-diritti-civili-morte-focus-on-israelNon si sa se a ispirarli sono stati i talebani, quello che è certo è che Hamas, al governo dal 2007 (sarebbe più corretto dire “dopo essersi impadronito con la forza del potere“…), vuole imporre a Gaza una legge ispirata alla Sharia che prevede frustate, amputazioni e pena di morte che è già in vigore. Il motivo ufficiale per mandare in pensione il vecchio codice del 1936 sarebbe quello di ridurre il crimine.

A spiegare le nuove norme è stato Faraj Al Ghoul, capo del dipartimento legale del Consiglio legislativo palestinese a Gaza in quest’articolo uscito su Gulf News.  Invece di pensare ad alleviare la dura situazione economica dei suoi cittadini, il regime pensa a imporre la sua agenda radicale. Si prevedono dalle 20 alle 80 frustate per una serie di reati minori, il furto è punito con l’amputazione della mano e l’uso della pena di morte è molto più ampio che in precedenza.

Una decisione che non piace alle altre fazioni palestinesi come il gruppo terroristico Fronte per la Liberazione della Palestina (FPLP): “La nuova legge lede gli interessi dei palestinesi – si legge in un comunicato del gruppo – e acuisce le divisioni. Hamas deve fare marcia indietro e dare priorità a cose più importanti come la soluzione delle dura situazione sociale ed economica dei palestinesi a Gaza. Sono otto anni che Hamas fallisce l’obiettivo”.

Le associazioni per i diritti umani  da tempo accusano Hamas di aver notevolmente ridotto la libertà nella striscia. Le minoranze non musulmane vengono oppresse, le donne sono vivamente incoraggiate a coprirsi dalla testa ai piedi, la musica non è vista di buon occhio come anche internet. Molti libri sono stati messi al bando.

Corriere.it

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  • #1Emanuel Baroz

    GAZA, HAMAS INTRODUCE ALCUNE LEGGI DELLA SHARIA: FRUSTATE E ARTI AMPUTATI PER I CRIMINALI

    Vi è un allarme rosso sulla giustizia di Hamas a Gaza, che gli stessi palestinesi della Cisgiordania guardano con molta preoccupazione. Pochi giorni fa, il Segretario del Parlamento di Hamas, Nafez Al–Madhoun, ha fatto sapere che il Governo sta lavorando per introdurre alcuni articoli della Sharia, la legge islamica, affinché le pene più dure scoraggino la criminalità e siano d’esempio per l’intera società. In particolare, i parlamentari di Ismail Hanyeh vogliono rintrodurre la frusta: 20 frustate per i reati minori, 80 per le azioni più gravi. Secondo Al–Madhoun, le leggi che attualmente regolano la giustizia a Gaza, non scoraggiano i criminali, che vedrebbero il carcere come un luogo di vacanza; visto che le frustate sono cumulabili, spiega il Segretario, quando si è davanti a più reati si può pensare di dividere la pena in più blocchi, in modo da non rendere le frustate pericolose per la vita del delinquente.

    Sull’argomento si è espresso anche Faraj Al Ghoul, capo del Consiglio Legislativo Palestinese del Dipartimento Legale di Gaza, il quale ha aggiunto che sarà rimessa in vigore l’ordinanza 74, che punisce gli atti omosessuali fra uomini. Anche l’introduzione delle amputazioni degli arti sono in programma, come vuole la Sharia, per tutti coloro che si macchieranno del reato di furto, mentre i recidivi finiranno in carcere per 7 anni.

    A quanto pare, questa situazione è smisurata anche per l’organizzazione terroristica Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, che ha condannato le scelte di Hamas, non solo perché non compatibili con la società palestinese, ma perché il leader di Hamas Ismail Hanyhe è salito al potere nel 2006 e da quel momento non sono più state indette elezioni a Gaza, pertanto secondo il FPLP l’attuale leadership governa e legifera illegalmente.

    Neanche la pena di morte viene risparmiata in questa società malata, spesso anche senza processi legali né regolari: nel luglio e nel dicembre 2013 le ultime esecuzioni ai danni di tre palestinesi accusati di spionaggio in favore di Israele.

    https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/photos/a.387495981326769.85422.386438174765883/611342605608771/?type=1&stream_ref=10

    3 Apr 2014, 19:42 Rispondi|Quota
  • #2Daniel

    3 aprile 2014 – L’ambasciatore dell’Autorità Palestinese all’Onu, Ibrahim Khrishi, ha detto all’agenzia di stampa palestinese Ma’an che ci sono “550 trattati ed enti internazionali a cui possiamo aderire”. Secondo Khrishi, ci vorranno 3 o 4 mesi per aderire ai 15 trattati ed enti per cui il presidente Mahmoud Abbas ha firmato le domande martedì. “Le domande di adesione inoltrate dai palestinesi presso le Nazioni Unite non sono incoraggianti – ha commentato la ministra e capo-negoziale israeliana Tzipi Livni – ma non dobbiamo gettare la spugna. La mossa dei palestinesi danneggia i loro stessi interessi. Se vogliono uno stato, devono capire che devono passare attraverso il processo di pace con Israele”.

    3 aprile 2014 – Il Segretario di stato Usa John Kerry ha parlato mercoledì sera con il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) e gli ha chiesto di “tenere aperta la porta ai negoziati”. Lo ha riferito l’emittente di notizie libanese Al-Mayadeen. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Ma’an, nella conversazione Kerry e Abu Mazen hanno concordato di rimanere in contatto nei prossimi giorni. Kerry mercoledì ha parlato anche con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

    3 aprile 2014 – “Ho presentato questa mattina le lettere firmate dal presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) all’inviato speciale delle Nazioni Unite Robert Serry e ai rappresentanti di Paesi Bassi e Svizzera”. Lo ha detto il Ministro degli esteri palestinese Riyad al-Malki confermando che i palestinesi hanno avviato il “processo tecnico” necessario per ottenere l’adesione dello “stato palestinese” a circa 15 convenzioni e trattati internazionali, compresa la Quarta Convenzione di Ginevra. Secondo il ministro palestinese, l’iniziativa “non riduce l’importanza dei negoziati”. L’ambasciatrice degli Stati Uniti all’Onu Samantha Power ha affermato mercoledì sera che gli Stati Uniti sono contrari a tutte le azioni unilaterali che i palestinesi intraprendono per ottenere uno stato (senza accordo con Israele) spiegando che “non ci sono scorciatoie per arrivare all’indipendenza” e che tutte le azioni unilaterali possono essere “tremendamente distruttive” per il processo di pace. Il segretario generale della Lega Araba, Nabil al-Arabi, ha invece espresso sostegno alla mossa, definendola “un diritto naturale dell’Autorità Palestinese” e attribuendo a Israele la volontà di “silurare i negoziati”.

    3 aprile 2014 – Raggiunto un accordo col governo, è terminato mercoledì lo sciopero di due settimane del personale del Ministero degli esteri israeliano.

    3 aprile 2014 – Dopo 15 anni di scavi considerati fra i più complessi mai condotti in Israele, gli archeologi hanno terminato di portare alla luce una massiccia fortezza cananea risalente ai tempi dei re Davide e Salomone. La “Cittadella della sorgente”, antica di 3.800 anni, è stata rinvenuta nel parco archeologico nazionale “Città di David”, a Gerusalemme, da decine di ricercatori guidati da Ronny Reich, dell’Università di Haifa, e da Eli Shukrun, della Israel Antiquities Authority. La Cittadella era stata costruita per proteggere dai nemici la fonte d’acqua della città e la gente che veniva ad attingere l’acqua per portarla in città, ha spiegato la direttrice dello sviluppo della Città di David, Oriya Dasberg. Si ritiene che la fortificazione difendesse la sorgente di Ghihon, descritta nel Libro dei Re come il luogo dell’unzione di Re Salomone. Si tratta della più grande fortezza cananea sinora scoperta in Israele e si ritiene che sia la più grande fortezza conosciuta prima dell’epoca di re Erode. Il sito è ora aperto al pubblico che desidera esplorare un pezzo di storia biblica.

    3 aprile 2014 – Egitto. Una persona uccisa, mercoledì, nella terza esplosione in poche ore davanti all’Università del Cairo, poco dopo che una coppia di ordigni aveva ucciso in mattinata un alto ufficiale delle forze di polizia egiziane. Almeno sette i feriti, fra civili e militari.

    3 aprile 2014 – Le autorità israeliano hanno fatto sgomberare mercoledì mattina alcune strutture illegali in legno costruite nell’insediamento di Yitzhar, in Samaria (Cisgiordania settentrionale).

    3 aprile 2014 – L’Autorità Palestinese minaccia di lanciare una campagna internazionale contro Israele. Lo ha detto mercoledì a radio Galei Tzahal il ministro palestinese per i detenuti, Issa Karaka, spiegando che potrebbe chiedere agli enti internazionali di definire i detenuti palestinesi in Israele come “prigionieri di un paese occupato” anziché terroristi o criminali, come li definisce Israele (che li ha processati per reati di carattere terroristico).

    3 aprile 2014 – La nuova legge anti-terrorismo in Arabia Saudita condanna come “terroristi” non solo i Fratelli Musulmani, al-Qaeda, lo Stato Islamico dell’Iraq e del levante e gli Hezbollah “all’interno del regno”, ma anche “il pensiero ateo in qualsiasi forma e la messa in discussione dei fondamenti della religione islamica su cui si fonda questo paese”. La segnalazione è contenuta in un rapporto di Human Rights Watch.

    3 aprile 2014 – Scoperto dalla Israel Antiquities Authority nei pressi del villaggio beduino di Hura, nel Negev, vicino ai resti della città bizantina Horvat Hora, un eccezionale mosaico di epoca bizantina del VI secolo e.v. Si tratta di pavimenti musivi con colori rari, appartenenti a un monastero che probabilmente faceva parte di una serie di monasteri situati lungo una strada che collegava la Transgiordania alla valle di Beersheba. La struttura comprendeva diversi vani, tra cui una sala di preghiera e un refettorio, ciascuno con un diverso disegno a mosaico, iscrizioni relative al completamento dei lavori e dediche in greco ai diversi capi del monastero: Elia, Nonus, Salomone e Ilario. Si suppone che l’edificio sia crollato durante un terremoto e che si sia conservato grazie al fatto che era a un solo piano e che nessuno vi a più costruito sopra nulla. Gli scavi hanno portato alla luce anche una serie di vasi di creta e vari oggetti in vetro del periodo bizantino nonché un certo numero di monete.

    2 aprile 2014 – Secondo un reportage della tv Canale 10, il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) avrebbe firmato martedì un documento che chiede l’ammissione dello “stato palestinese” nelle agenzie delle Nazioni Unite e nelle organizzazioni internazionali, una mossa unilaterale che i palestinesi si erano impegnati a non intraprendere finché sono in corso i negoziati con Israele mediati dagli Stati Uniti. In serata, il Segretario di stato Usa John Kerry ha commentano la notizia dicendo che “nessuno dei documenti firmati da Abu Mazen è per le Nazioni Unite”. Kerry ha aggiunto che Abu Mazen gli ha dato la sua parola che avrebbe proseguito i colloqui fino alla scadenza del 29 aprile. Kerry ha anche detto che “sinora nessun accordo è stato raggiunto per quanto riguarda i detenuti”.

    2 aprile 2014 – Secondo alcune fonti non confermate, si profilerebbe la possibilità che gli Stati Uniti rimettano in libertà Jonathan Pollard (ebreo americano in carcere negli Stati Uniti dal 1987 per una condanna all’ergastolo per spionaggio a favore di Israele) nel quadro di un’intesa proposta dal Segretario di stato Usa John Kerry che prevedrebbe la scarcerazione da parte israeliana di centinaia di detenuti palestinesi per reati di terrorismo e il consenso da parte dell’Autorità Palestinese a proseguire i negoziati fino al 2015. In serata il portavoce della Casa Bianca Jay Carney ha detto che Obama non ha preso la decisione di scarcerare Jonathan Pollard.

    2 aprile 2014 – Nel tentativo di salvare dallo stallo i negoziati israelo-palestinesi, il Segretario di stato Usa John Kerry ha incontrato martedì mattina il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per la seconda volta in meno di 12 ore. Kerry, che lunedì aveva interrotto il suo programma di viaggi per una visita-lampo a Gerusalemme, è rientrato in Europa dopo i suoi colloqui con Netanyahu, ma dovrebbe tornare in Israele già mercoledì.

    2 aprile 2014 – Jamal al-Jamal, l’ambasciatore palestinese morto a Praga in un’esplosione nella sua sede il giorno di capodanno, teneva l’esplosivo in mano al momento dell’esplosione. “Un test effettuato da esperti ha confermano questa teoria – ha spiegato lunedì Andrea Zoulova, portavoce della polizia ceca – L’esplosivo non era posto sulla porta o all’interno della cassaforte e non era lì per proteggerla”. L’inchiesta è ancora in corso. Jamal al-Jamal, 56 anni, è morto il primo gennaio, tre mesi dopo aver assunto l’incarico. Dopo l’incidente, la polizia ceca trovò nella sede diplomatica palestinese una dozzina di armi da guerra non registrate. I diplomatici palestinesi si sono successivamente scusati per la presenza di armi illegali presso la loro ambasciata.

    2 aprile 2014- Il Vaticano ha confermato il viaggio di papa Francesco in Terra Santa (Giordania, Israele e Autorità Palestinese) in programma dal 24 al 26 maggio, a 50 anni dall’incontro a Gerusalemme tra papa Paolo VI e il patriarca Atenagora. La sala stampa vaticana ha diffuso un programma della visita che prevede tappe ad Amman, Betlemme e Gerusalemme.

    2 aprile 2014 – Il sistema anti-missile “Cupola di ferro” è stato accidentalmente attivato per un falso allarme-missili, martedì mattina, nell’area di Eilat (sud Israele). Lo ha confermato un portavoce delle Forze di Difesa israeliane.

    (Fonte: Israele.net)

    3 Apr 2014, 20:37 Rispondi|Quota
  • #3Samuel

    Dalla pagina Facebook di Progetto Dreyfus del 1° Aprile 2014:

    IL VIDEO CHE RIVELA LA STRATEGIA DI ISRAELE

    https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/posts/10153990682800571?stream_ref=10

    GAZA, HAMAS INTRODUCE ALCUNE LEGGI DELLA SHARIA: FRUSTATE E ARTI AMPUTATI PER I CRIMINALI

    https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/photos/a.387495981326769.85422.386438174765883/611342605608771/?type=1&stream_ref=10

    AUTORITÀ PALESTINESE: GLI EBREI NON HANNO DIRITTO DI PREGARE AL “MURO DEL PIANTO”

    https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/photos/a.387495981326769.85422.386438174765883/611355485607483/?type=1&stream_ref=10

    A TUTTI QUELLI CHE NON DIFFIDANO DI MARINE LE PEN

    https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/posts/611349865608045?stream_ref=10

    ISRAELE PER L’AMBIENTE: SALVIAMO I PESCI DEL GIORDANO

    https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/photos/a.387495981326769.85422.386438174765883/611362268940138/?type=1&stream_ref=10

    STUDENTI PALESTINESI IN VISITA AD AUSCHWITZ

    https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/photos/a.387495981326769.85422.386438174765883/611363542273344/?type=1&stream_ref=10

    4 Apr 2014, 13:00 Rispondi|Quota
  • #4Samuel

    Dalla pagina Facebook di Progetto Dreyfus del 2 Aprile 2014:

    Il sionista che vorremmo vedere dentro ognuno di noi è Jonathan Pollard, condannato all’ergastolo circa 27 anni fa per spionaggio a favore d’Israele, annulla l’audizione di scarcerazione perché deve essere scambiato con 200 terroristi palestinesi.

    ‪#‎FreePollard!

    https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/posts/611758655567166?stream_ref=10

    GERUSALEMME E L’ODIO GRATUITO: ANCORA UNA AGGRESSIONE CON LANCIO DI PIETRE

    https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/photos/a.387495981326769.85422.386438174765883/611770612232637/?type=1&stream_ref=10

    DOPO 29 ANNI DI CARCERE POLLARD RIFIUTA DI ESSERE SCAMBIATO CON TERRORISTI.

    https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/photos/a.387495981326769.85422.386438174765883/611844235558608/?type=1&stream_ref=10

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    4 Apr 2014, 13:00 Rispondi|Quota
  • #5Samuel

    Dalla pagina Facebook di Progetto Dreyfus del 3 Aprile 2014

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    https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/posts/612276928848672?stream_ref=10

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    https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/posts/612285728847792?stream_ref=10

    4 Apr 2014, 13:00 Rispondi|Quota
  • #6Parvus

    Speriamo che i palestinesi si ribellino presto a questi pazzi criminali.

    4 Apr 2014, 18:27 Rispondi|Quota