La denuncia di Netanyahu: “L’Iran ha mentito e continua a mentire”

 
Emanuel Baroz
1 maggio 2018
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L’Iran ha mentito, continua a mentire e Israele ha le prove

“Questa sera vi mostreremo qualcosa che il mondo non ha mai visto. Stasera riveleremo nuove e conclusive prove del programma segreto per armi nucleari che l’Iran ha nascosto per anni alla comunità internazionale nel suo archivio atomico segreto”. Con queste parole ha esordito il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, rivolgendosi lunedì sera alla stampa e al Paese dalla sede del Ministero della difesa.

iran-nucleare-netanyahu-focus-on-israelNetanyahu: Stasera vi mostreremo i file segreti nucleari dell’Iran. Come sapete, i leader iraniani hanno ripetutamente negato di aver mai perseguito armi nucleari. Potete ascoltare la Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei: “[Khamenei] Sottolineo che la Repubblica Islamica non ha mai cercato armi nucleari”. Potete ascoltare il presidente iraniano Hassan Rouhani: “[Rouhani] Armi nucleari e altre armi di distruzione di massa non hanno posto nella dottrina di difesa e di sicurezza dell’Iran e sono in contraddizione con le nostre fondamentali convinzioni religiose ed etiche”. La stessa cosa è stata ripetuta dal ministro degli esteri iraniano Javad Zarif: “[Zarif] Non abbiamo nessun programma di sviluppo di armi nucleari. In ogni caso, consideriamo le armi nucleari sia irrazionali che immorali”. Ebbene, stasera sono qui per dirvi una cosa: l’Iran ha mentito. E alla grande.

Dopo aver firmato l’accordo sul nucleare nel 2015, l’Iran ha intensificato gli sforzi per nascondere i suoi dossier nucleari segreti. Nel 2017 l’Iran ha trasferito i suoi dossier sulle armi nucleari in un luogo altamente segreto a Teheran. Questo [foto satellitare] è il distretto Shorabad, nella Teheran sud, e qui [nel cerchio rosso] è dove tenevano gli archivi atomici. Pochi iraniani sapevano dove fossero, molto pochi. E anche pochi israeliani. Ora, dall’esterno questo appariva come un innocente capannone, sembra un magazzino in rovina. Ma all’interno conteneva gli archivi atomici segreti iraniani chiusi in massicci schedari, più grandi di quanto appaiano [nella foto]. Alcune settimane fa, con una grande impresa di intelligence, Israele ha ottenuto mezza tonnellata di materiale dall’interno di questo seminterrato. Ed ecco cosa abbiamo in mano: 55mila pagine e altri 55mila file su 183 CD. Tutto quello che state per vedere è una copia esatta del materiale iraniano originale. Magari vorreste sapere dove sono gli originali. Beh, posso dire che ora sono in posto molto sicuro. I dossier comprendevano documenti incriminanti, grafici incriminanti, presentazioni incriminanti, progetti incriminanti, foto incriminanti, video incriminanti e altro ancora. Abbiamo condiviso questo materiale con gli Stati Uniti, e gli Stati Uniti possono garantire della sua autenticità. L’abbiamo condiviso anche con altri paesi e lo condivideremo con l’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (AIEA).

Vediamo dunque la storia di questo materiale. Sappiamo da anni che l’Iran aveva un programma nucleare segreto chiamato Progetto Amad. Ora possiamo provare che il Progetto Amad era un programma completo per progettare, costruire e testare armi nucleari. Possiamo anche provare che l’Iran sta segretamente immagazzinando materiali del Progetto Amad per usarli in un momento di sua scelta per sviluppare armi nucleari. Ecco qual era l’obiettivo esplicito del Progetto Amad: creare armi nucleari. Questa [sullo schermo] è una presentazione originale iraniana da quei file e questa è l’enunciazione della missione: “Progettare, produrre e testare … cinque testate, ciascuna con una resa da 10 chilotoni TNT da montare su un missile”. Non occorre saper leggere il farsi per vedere qui “10 chilotoni”. Questo è l’obiettivo specifico del Progetto Amad. L’equivalente di cinque bombe di Hiroshima da montare su missili balistici. Quest’altro è un foglio elettronico originale iraniano dai loro archivi sul Progetto Amad. Guardate cosa c’è qui: produzione di yellowcake [prodotto finale dei processi di concentrazione e purificazione dell’uranio], processo di arricchimento con centrifughe, progetto testate, progetto simulazione, e test. E in effetti, quando analizziamo quello che c’è in questi archivi troviamo che il progetto Amad aveva tutti i cinque elementi chiave di un programma per armi nucleari. Vediamoli uno per uno. Primo elemento: progettare un’arma nucleare. Questa è un’illustrazione originale iraniana di un’arma. Di nuovo, non c’è bisogno di saper leggere il farsi per capire questo [nell’ovale rosso]: “U-235”, cioè uranio arricchito, esattamente qui nel core [nucleo]. E’ il solo posto dove si trova uranio arricchito nel core. E quest’altra è una simulazione originale iraniana che mette insieme tutti questi componenti. Secondo elemento: sviluppare i core. Questa è una foto che mostra il processo di fusione e un core di metallo colato, sempre dai loro archivi. E in quest’altra foto, la struttura sotterranea che gli iraniani stavano costruendo per produrre core. Abbiamo centinaia di documenti per ciascuno di questo componenti. Terzo elemento: costruire un sistema di implosione nucleare. Questa è una foto originale iraniana di uno strumento per la misurazione di implosioni, e questa è una simulazione di un’implosione nucleare. Quarto elemento: allestire test nucleari. Questa è una mappa di cinque potenziali siti per test nucleari nell’Iran orientale. Abbiamo moltissimi altri documenti come questo. Quinto: montare armi nucleari su missili. Questo è il progetto per una carica nucleare su un missile Shahab 3, sempre dai loro archivi. Quest’altra è la testata, e qui dentro la bomba. E non occorre che vi ricordi che l’Iran sta continuamente ampliando la gittata dei suoi missili balistici capaci di portare testate nucleari. Sono partiti da 1000 km fino a circa 2.000: possono raggiungere Riad, Tel Aviv, Mosca. Ma stanno lavorando per gittate molto molto più lunghe. Stanno progettando missili con gittate molto più lunghe per portare armi nucleari. Dunque questi file dimostrano in modo conclusivo che l’Iran mente spudoratamente quando dice di non aver mai avuto un programma per armi nucleari. I file lo dimostrano.

Ma ecco cosa è successo dopo. L’Iran ha dovuto fronteggiare crescenti pressioni nel 2003. Ve lo ricordate, fu dopo la guerra nel Golfo. Così fu costretto ad abbandonare il Progetto Amad, ma non abbandonò le sue ambizioni nucleari. L’Iran congegnò un piano per fare due cose. Primo, preservare il know-how nucleare del Progetto Amad. Secondo, sviluppare ulteriormente le sue capacità relative alle armi nucleari. Questo piano arrivò direttamente dalla massima dirigenza iraniana. Ecco un altro documento dai loro archivi: “Facendo seguito alle nuove direttive del ministro della difesa (Shamkhani)”… Oggi è il Direttore del Consiglio di Sicurezza Nazionale. Dunque: “Facendo seguito alle nuove direttive del ministro della difesa … il lavoro verrà diviso in due parti: coperta e aperta”. Una parte cruciale del piano era quella di cerare nuove organizzazioni per continuare il lavoro. Ecco come la spiegò il dottor Mohsen Fakhrizadeh, capo del Progetto Amad. Prendete nota di questo nome: Mohsen Fakhrizadeh. Dunque, ecco le sue direttive. Dice: “Il proposito generale è annunciare la chiusura del Progetto Amad”. Ma poi aggiunge: “Attività speciali…”, voi sapete di che si tratta. “Attività speciali saranno condotte all’insegna dello sviluppo di know-how scientifico”. E infatti questo è esattamente ciò che l’Iran si mise a fare. Continuò questo lavoro in una serie di organizzazioni nel corso degli anni e oggi, nel 2018, questo lavoro viene svolto dalla SPND: un’organizzazione all’interno del Ministero della difesa iraniano. E non vi stupirà sentire che l’SPND è guidata dalla stessa persona che guidava il Progetto Amad: il dottor Mohsen Fakhrizadeh. E che, non per caso, molto del personale chiave della SPND ha lavorato sotto Mohsen Fakhrizadeh nel Progetto Amad. Sicché questi archivi atomici mostrano chiaramente che l’Iran ha pianificato ai livelli più alti di continuare il lavoro relativo alle armi nucleari sotto diverse vesti e usando lo stesso personale. Voglio darvi un altro esempio delle attività iraniane relative alle armi nucleari che sono proseguite dopo il Progetto Amad. Tutti ricordate l’impianto di Fordow per l’arricchimento dell’uranio. Era un impianto segreto sotterraneo per l’arricchimento, che gli iraniani costruirono sotto una montagna. Non si mettono migliaia di centrifughe sotto una montagna per produrre isotopi a scopo medico. Si mettono là sotto per una sola ragione: l’arricchimento per armi nucleari. Ma i file mostrano che Fordow venne progettato fin dall’inizio per armi nucleari nell’ambito del Progetto Amad. Ecco un progetto originale iraniano di Fordow. E cosa è successo? Che l’Iran ha continuato a costruire segretamente Fordow per anni dopo la fine del Progetto Amad. Ecco [in una foto] come si presenta: quella è l’entrata e poi va sotto la montagna. Non vi sorprenderà nemmeno che l’Iran insistette per mantenere Fordow e fondamentalmente l’accordo sul nucleare [del 2015] gli ha permesso di farlo.

Gli ha permesso di farlo, ma con un intoppo: l’Iran era tenuto dall’accordo sul nucleare a presentarsi all’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (AIEA) ripulito dal suo programma nucleare. Questa era una condizione esplicita per l’attuazione dell’accordo sul nucleare. L’Iran deve presentarsi pulito. Così, nel dicembre 2015 la AIEA pubblicò la sua valutazione finale di quelli che definiva gli aspetti militari del programma nucleare iraniano. Ecco il rapporto. Era l’occasione per l’Iran di presentarsi completamente ripulito all’AIEA. Avrebbero potuto dire la verità, potevano dire: avevamo questo programma segreto, ora è finito, l’abbiamo abbandonato, non esiste più, abbiamo distrutto il materiale. Ecco cosa disse in realtà l’Iran all’AIEA. “L’Iran … ha negato l’esistenza di un programma coordinato mirante allo sviluppo di un ordigno esplosivo nucleare, e in modo specifico ha negato…”. Badate bene: “…in modo specifico ha negato l’esistenza del Piano Amad”. Il materiale [del loro archivio] prova il contrario. I file provano invece che “l’Iran ha autorizzato, avviato e finanziato il Progetto Amad, un programma coordinato mirante allo sviluppo di un ordigno esplosivo nucleare”. E qui c’è un altro documento dai loro archivi: questo è un piano generale del progetto Amad. L’Iran disse all’AIEA: “Non è stato condotto nessun lavoro con tecnologia MPI…” Dovete scusare questo gergo, è terminologia scientifica, qualcosa che è necessario capire per la produzione di armi nucleari. Ma ecco cosa dice: “Non è stato condotto nessun lavoro con tecnologia MPI in geometria emisferica”. Ma, di nuovo, gli archivi mostrano che è un falso completo. “L’Iran ha condotto ampi lavori con tecnologia MPI in geometria emisferica”. E qui [nella foto] c’è un esempio. Centinaia di altri documenti lo dimostrano. L’Iran disse all’Agenzia che “non aveva condotto lavori metallurgici specificamente progettati per un ordigno nucleare”. Ma i file, di nuovo, dimostrano che è una bugia. “L’Iran ha condotto ampi lavori metallurgici specificamente progettati per un ordigno nucleare”. E qui c’è una foto originale iraniana. Ce n’è una quantità di altre nei loro archivi.

Quella che vi ho mostrato stasera è solo una frazione di tutto il materiale in nostro possesso. Ma anche solo da questo campione, si possono trarre quattro conclusioni principali. Primo, l’Iran ha mentito sul fatto di non aver mai avuto un programma per armi nucleari. Centomila file segreti dimostrano che hanno mentito. Secondo, anche dopo l’accordo [del 2015], l’Iran ha continuato a preservare ed espandere il suo know-how delle armi nucleari per un uso futuro. Perché mai un regime terrorista nasconde e archivia meticolosamente i suoi file segreti nucleari se non per usarli in una data successiva? Terzo, l’Iran ha di nuovo mentito quando non si è presentato all’AIEA ripulito, come richiesto dall’accordo sul nucleare. Infine, quarto: l’accordo sul nucleare iraniano è basato sulle menzogne: è basato sulle menzogne iraniane e sull’inganno iraniano. I centomila file che abbiamo qui dimostrano che hanno mentito. Questo è il punto: l’Iran continua a mentire. Proprio la settimana scorsa Zarif ha detto: “[Zarif] Non abbiamo mai voluto produrre la bomba”. Sentiamolo di nuovo: “[Zarif] Non abbiamo mai voluto produrre la bomba”. Sì che lo volevate. Sì che lo volete. E i vostri archivi atomici lo dimostrano.

L’accordo sul nucleare apre all’Iran la strada verso un arsenale atomico. Lo fa perché dà loro i tre componenti che sono necessari per produrre questo arsenale. Primo, arricchimento senza limiti fra pochi anni. E loro progettano di farlo. Progettano di avere svariate centinaia di migliaia di centrifughe avanzate che possono arricchire montagne di uranio per quel core che vi ho mostrato prima, per moltissimi di quei core. Secondo, [l’accordo] non si occupa minimamente del continuo sviluppo iraniano di missili balistici. Terzo, non si occupa minimamente del programma segreto iraniano per la bomba nucleare e della sua avanzata opera di armamento. Dunque si tratta di un accordo terribile. Non lo si sarebbe mai dovuto sottoscrivere. Tra pochi giorni, il presidente Trump prenderà una decisione su cosa fare con l’accordo sul nucleare. Sono certo che farà la cosa giusta. La cosa giusta per gli Stati Uniti, la cosa giusta per Israele e la cosa giusta per la pace nel mondo.

Israele.net

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