Roma: intitolata una strada a Giuseppe Tucci: “Scelta inopportuna e non sufficientemente meditata”
(ANSA) Roma, 26 mag – Ai margini della presentazione del libro “Binario21”, il presidente del Museo della Shoah di Roma Leone Paserman e Victor Magiar, assessore alla Cultura e alla Memoria dell’UCEI, hanno dichiarato “inopportuna e non sufficientemente meditata la decisione di intitolare una strada a Giuseppe Tucci” auspicando quindi “un ripensamento da parte del Comune di Roma fino a che non verrà comprovata da prove scientifiche la dissociazione di Tucci dal regime fascista e dalle cosiddette Leggi Razziali”.
Paserman e Magiar hanno voluto sottolineare che Tucci, nato nel 1894, ha speso la sua vita da adulto e da studioso dentro il regime fascista, e che nel 1938 (anno della promulgazione delle Leggi Razziali) accettò di far parte di una Commissione di studio sui problemi della razza istituita dall’Accademia d’Italia (di cui era membro).
La storica Annalisa Capristo ha ricostruito la vicenda, dimostrando che altri membri dell’Accademia, interpellati, rifiutarono di farne parte.
Nella foto: l’assessore capitolino alla cultura Umberto Croppi, insieme al sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi, mentre scorpono la targa intitolata a Giuseppe Tucci, all’interno del Bioparco di Roma
#1Emanuel Baroz
Bufera sulla targa a Tucci: firmò il manifesto della razza
ROMA (26 maggio) – È polemica aperta, tra centrodestra e centrosinistra, sulla decisione di intitolare un largo nel Bioparco all’esploratore e orientalista Giuseppe Tucci, sottoscrittore del “Manifesto della Razza”, documento su cui si sono basate le leggi razziali fasciste. Il fatto: ieri mattina l’assessore capitolino alla cultura Umberto Croppi, insieme al presidente della Repubblica del Congo e al sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi, ha inaugurato la targa “Largo Giuseppe Tucci-esploratore ed orientalista 1894-1984” intitolata allo studioso che, nel 1933, fondò insieme a Giovanni Gentile l’istituto Italiano per il Medio ed Estremo oriente di Roma. «Sono qui con particolare orgoglio – ha detto Croppi alla cerimonia – perché conosco bene e a fondo l’opera di Tucci. Ho seguito personalmente i suoi percorsi in Tibet ed è stata una figura importante nella conoscenza dell’Oriente».
Una tesi, quella di Croppi, contestata dai deputati del Pd Verini, Fiano, Morassut, Touadi e Coscia: «L’esploratore orientalista – hanno sottolineato – fu infatti tra le 180 personalità che il 14 luglio 1938 sottoscrissero il “Manifesto sulla razza”: fondamento delle leggi razziali fasciste e addirittura legato all’ideologo dell’estrema destra Julius Evola». I parlamentari del Pd hanno presentato sul tema un’interrogazione ai ministri Bondi e Maroni. Scelta «inopportuna» l’ha definita il presidente della fondazione Museo della Shoah Marcello Pezzetti.
«L’intitolazione del largo a Tucci era stata decisa dalla precedente amministrazione – ha poi precisato Croppi – Noi abbiamo aspettato che decorressero i dieci anni previsti dalla legge. È stata votata all’unanimità dalla commissione, di cui fa parte il direttore del dipartimento cultura della comunità ebraica. La figura di Tucci non può essere legata a un episodio della sua vita. Se la fonte del documento che vede Tucci tra i firmatari della razza fosse vera egli si troverebbe in compagnia di Amintore Fanfani, Giorgio Bocca, Luigi Gedda, Giovanni Guareschi e Alessandro Chigi». E Croppi ha ricordato il celebre psicoanalista tedesco di origine ebrea, Ernst Bernhard, che nel suo libro “Mitobiografia” aveva raccontato l’ intervento di Tucci, che gli salvò la vita.
Walter Verini, ex capo della segreteria di Veltroni: «Non è vero che sarebbe stata una decisione della giunta Veltroni e Croppi lo sa benissimo. Si tratta di una decisione della commissione toponomastica adottata quasi 20 anni fa, e rimasta giustamente senza alcun seguito durante le amministrazioni Rutelli e Veltroni». Netta la posizione del presidente della Provincia, Nicola Zingaretti: «Non so di chi sia stata originariamente la scelta di dedicare una piazza a Tucci, si tratta in ogni caso di una scelta inopportuna e sbagliata – ha detto Zingaretti – Roma non può dedicare una propria strada a chi aderì al Manifesto sulla Razza, una delle pagine più vergognose che la nostra storia nazionale ricordi».
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=103669&sez=HOME_ROMA
#2Valerio
Credo che a Tucci sia stata dedicata una strada per le sue inoppugnabili qualità di orientalista. Può aver sbagliato a firmare il manifesto della razza, ma che questo venga usato per annullare tutti i suoi meriti, sa di censura ottusa e a priori.
#3Daniele Coppin
Ci sono scelte che, pur a fronte di una vita virtuosa e ricca di meriti, macchiano (giustamente) un’esistenza. Il manifesto della razza fu un documento ignobile che non tutti gli accademici dell’epoca firmarono. Chi sottoscrisse quel documento porta la responsabilità di una scelta che determinò discriminazioni e sofferenze morali (prima che si concretizzassero quelle fisiche, ad opera dei nazisti) a tanti. I meriti accademici dei Tucci non possono cancellare il dolore indotto anche dalla sua scelta sbagliata.
#4Valerio
Se non avesse firmato sarebbe cambiato qualcosa?
Tucci ha mai rastrellato personalmente degli ebrei?
Mi auguro che un trattamento tale verrà riservato un giorno anche a Giorgio Bocca e Dario Fo, ora ferventi antifascisti, firmatario del manifesto (e autore di numerosi articoli antisemiti fino al 1943) il primo, arruolato nella RSI il secondo.
#5Valerio
Tra l’altro, dopo oltre 60 anni di crimini verso i palestinesi e pure gli aiuti umanitari, dove troviate il coraggio….
#6Emanuel Baroz
e ricominciamo con i pregiudizi…….non c’è niente da fare: si possono qualsiasi tipo di discorsi, ma tanto alla fine il pregiudizio antisraeliano esce sempre fuori….che strazio!