Germania, al bando una ONG turca di Francoforte: “Finanzia Hamas”
Francoforte – Il ministro dell’Interno tedesco, Thomas de Maiziere, ha vietato oggi le attività dell’organizzazione non governativa islamica turca IHH, che ha sede a Francoforte, accusandola di appoggiare il movimento integralista palestinese Hamas.
”Sotto la copertura degli aiuti umanitari, la Ihh appoggia finanziariamente da molto tempo e in modo notevole il cosiddetto lavoro sociale nella Striscia di Gaza di associazioni legate ad Hamas”, ha detto de Maiziere.
”Hamas è responsabile di azioni di violenza contro Israele e i cittadini israeliani – ha proseguito il ministro -, quindi pregiudica la comunicazione pacifica tra israeliani e palestinesi”.
La IHH aveva organizzato a fine maggio la missione umanitaria per Gaza (missione umanitaria?????Evidentemente le bugie dei pacifinti hanno fatto il loro effetto con l’autore di questo articolo….). Secondo quanto ha reso noto il ministero dell’Interno, il divieto è entrato in vigore questa mattina e interessa tutti gli uffici dell’organizzazione, che si trovano nelle regioni di Amburgo, Assia e Nord Reno-Westfalia.
Hamas, ha proseguito il ministro in un comunicato, ”nega nel proprio statuto il diritto di esistere di Israele e promuove l’uso della violenza per l’imposizione dei propri obiettivi politici e religiosi”. Thomas de Maiziere ha sottolineato poi che il movimento integralista palestinese ”opera in modo aggressivo e combattivo contro membri e istituzioni dello Stato di Israele, anche con l’uso del terrorismo…”. La IHH, ha aggiunto il ministro nella nota, ”appoggia in modo consapevole e mirato organizzazioni legate ad Hamas o che, a loro volta, appoggiano Hamas”.
Una sentenza del 2004 emessa dalla Corte amministrativa federale tedesca, ha ricordato de Maiziere, ha stabilito che le attivita’ di Hamas nel settore sociale non possono essere separate dalle sue azioni terroristiche e politiche. Per questo, ha commentato, associazioni come la Ihh ”in realta”’ appoggiano Hamas ”nel suo complesso” e quindi la Ihh ‘’serve a rafforzare ulteriormente l’influenza di Hamas in seguito al suo presunto impegno sociale”, In questo modo, secondo il ministero dell’Interno tedesco, il budget di Hamas non viene appesantito e l’organizzazione ”ha a disposizione maggiori mezzi per le attivita’ terroristiche”.
Risultato: ”La IHH favorisce il regime di terrore e la violenza nelle aree palestinesi”. Il ministro ha inoltre definito ”addirittura cinico” il comportamento della IHH, sottolineando che essa ”abusa dell’aiuto di donatori in buona fede per sostenere un’organizzazione terroristica con i fondi ricevuti per presunte opere di bene”.
(Fonte: Blitz quotidiano, 12 luglio 2010)
#1giovanni
siete dei falsari:
http://30secondi.wordpress.com/2010/07/14/ce-ihh-e-ihh/
#2Emanuel Baroz
Premesso che noi qui riportiamo prevalentemente notizie scritte da altri, alle quali magari apportiamo un nostro commento, e quindi l’affermazione secondo la quale “…….Prosegue Blitz quotidiano, che fa proprio il salto della quaglia dicendo che l’IHH aveva organizzato la Freedom Flotilla (l’articolo è scomparso da Blitz ma è riportato, non so quanto fedelmente, da Focusonisrael…….” non corrisponde al vero poichè la notizia è stata presa proprio da quel sito, la sua affermazione ci giunge nuova e cercheremo conferme a quanto da lei affermato. Ma la dicitura “falsari” se la tenga per lei e per quelli come lei
#3Emanuel Baroz
E cmq è stato lo stesso ministro tedesco a confermare che questa organizzazione finanzia Hamas, quindi sia una IH o l’altra, la notizia è vera. Mi spiace per lei…se ne faccia una ragione
#4Emanuel Baroz
La Germania dichiara fuorilegge l’organizzazione islamica IHH
Lunedì 12 Luglio 2010 18:23
Anche la Germania ha la sua ramificazione dell’IHH. Berlino, infatti, ha dichiarato fuori legge l’organizzazione caritatevole islamica IHH (Internationale Humanitaere Hilfsorganisation) accusata di finanziare, con le sue attività, l’organizzazione di Hamas.
“L’IHH” – ha dichiarato il Ministro dell’Interno tedesco Thomas de Maiziere – “usava le sue attività umanitarie per trasferire donazioni finanziarie ad Hamas, organizzazione che non riconosce Israele, considerata terroristica sia dagli Stati Uniti che dall’Unione Europea”.
http://www.focusmo.it/component/content/article/37-prima-pagina/3330-la-germania-dichiara-fuorilegge-lorganizzazione-islamica-ihh.html
#5Alberto Pi
C’è il governo turco dietro la «flottiglia per Gaza»
di Roberto Fabbri
Il «New York Times» denuncia: l’organizzazione IHH, che ha finanziato il vaiggio della nave «Marmara», è direttamente collegata al partito del premier Erdogan
Brutte notizie per il governo Erdogan e la fonte è il «New York Times». Secondo il quotidiano americano, l’IHH – l’organizzazione che ha finanziato il viaggio della nave Mavi Marmara nella Freedom Flottilla verso Gaza – sarebbe direttamente collegata con il suo esecutivo e sarebbe pronta a sostenerlo nelle prossime elezioni politiche che si terranno nel 2011 e che saranno particolarmente critiche per il partito islamico moderato del premier. La fonte è un dirigente vicino al governo di maggioranza che ha parlato in condizioni di assoluto anonimato, vista la materia particolarmente delicata.
La Mavi Marmara era carica di aiuti umanitari diretti proprio agli abitanti della Striscia. All’alba del 31 maggio, dopo aver rifiutato l’ispezione da parte delle autorità competenti è stata attaccata in acque internazionali dalla marina israeliana. Il bilancio degli scontri a bordo (con i “pacifisti” che hanno usato bastoni e coltelli) è stato di 9 morti, tutti da parte turca. L’IHH era schedata dal 2008 dal Mossad e dalla Cia come organizzazione che finanziava Hamas. Per questo in molti avevano parlato di provocazione da parte dell’IHH e automaticamente anche di Ankara. Le reazioni del governo turco e del popolo della Mezzaluna all’accaduto sono state molto dure e ora i rapporti fra Ankara e Gerusalemme sono in profonda crisi.
Sempre secondo il «New York Times», c’erano anche 10 parlamentari dell’Akp, il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo che guida la maggioranza nel Parlamento turco, che erano pronti a salire sulla nave al momento della sua partenza da Istanbul a fine maggio, ma sono stati fermati all’ultimo momento dal ministero degli Esteri, perché la loro presenza avrebbe potuto fare salire troppo la tensione. Inoltre, almeno 21 delle persone a bordo della Mavi Marmara avrebbero legami molto stretti con la formazione di Erdogan.
Nel board dell’IHH inoltre ci sarebbero persone che hanno addirittura ricoperto incarichi ufficiali nel partito, anche quello di parlamentare.
(il Giornale, 17 luglio 2010)
#6Emanuel Baroz
Nella tana dei lupi: come la IHH vede la Palestina e il “bene mondiale”
di Miriam Bolaffi
Appena si entra nella sede della IHH la prima cosa che balza agli occhi è una grande cartina che nella visione di questa Ong turca rappresenta la Palestina. Nella cartina Israele non esiste e dove oggi c’è lo Stato ebraico è tutto occupato da territorio attribuito allo Stato palestinese (la foto sotto, non mia, è esplicativa). Chiedo gentilmente come mai nella cartina non c’è Israele, mi viene risposto che “quella è la cartina del futuro”. Incominciamo bene!!!
L’addetto stampa è molto cortese con i giornalisti stranieri anche se alla fine scoprirò che poi di giornalisti veri ce ne sono ben pochi (a partire dalla sottoscritta). Non so perché ma mi aspettavo maggiori controlli vista l’attenzione che c’è su questa Ong.
Tiene banco la questione della Freedom Flotilla e di quello che è successo sulla Navi Marmara. L’addetto stampa parla di “atto terroristico di Israele” e ripete a memoria, come un mantra, il comunicato stampa diffuso dalla IHH dove la Ong turca chiede una commissione d’inchiesta internazionale sui fatti avvenuti al largo di Gaza. Obbietto che ci sono dei filmati dove si vede chiaramente “attivisti della IHH” attaccare a sprangate i soldati israeliani scesi sulla Navi Marmara. In un filmato si vede addirittura che gli “attivisti della IHH” cercano di tirare giù un elicottero israeliano legandolo alle strutture della nave. Mi viene chiesto, con sospetto, per quale giornale italiano io scriva. Rispondo (mentendo) che sono una free lance e che scrivo per diverse testate (ne elenco un po’ a caso) e che sono solo alla ricerca della verità. “La verità è che c’è stato un assalto terroristico in acque internazionali a una nave che trasportava aiuti umanitari a una popolazione sotto assedio e che molti giovani turchi sono morti” mi risponde l’addetto stampa della IHH. Insisto sui filmati dove si vede chiaramente “attivisti della IHH” attaccare i soldati israeliani. A quel punto mi viene risposto che gli elicotteri avevano già sparato e che quella era solo “una reazione all’attacco terroristico condotto dai militari sionisti”.
OK, non calchiamo troppo la mano, a me interessa sapere chi sono e cosa fanno quelli della IHH, nel senso che mi interessa sapere quello che non scrivono nel loro sito. Chiedo notizie dei progetti implementati dalla IHH in varie parti del mondo. Così scopro che la Ong turca è molto attiva nel settore del proselitismo, nel senso che condiziona i suoi aiuti al fatto che chi li riceve sia musulmano o, quanto meno, sia disposto a convertirsi. Sfido chiunque a mettere una bistecca davanti a uno che non mangia da settimane e dirgli: la puoi mangiare se diventi musulmano. Chi rifiuterebbe? Il mio capo la chiama “teologia del container”, la stessa usata anche dai missionari cristiani molti anni fa in Africa e oggi rispolverata dalla “carity islamica”.
Chiedo alcune spiegazioni sulla loro “politica umanitaria” così come descritta sul sito della IHH. Quello che mi interessa è sapere cosa intendono quando, parlando della loro mission, sostengono di “voler perpetrare il bene sempre e ovunque”. Chiedo se quella definizione non si scontri con il sostegno ad Hamas o a qualsiasi gruppo combattente (non uso deliberatamente il termine “terrorista”). La risposta è lapidaria: “per bene si intende la diffusione della religione islamica in ogni parte della terra e la conseguente lotta contro il male rappresentato da quei credo che non si riconoscono nelle parole del Profeta”. Detto in parole povere, l’Islam è il bene, tutto il resto è il male e va combattuto (annientato). Se per fare questo occorre supportare Hamas o altri gruppi combattenti, ebbene, che sia. A questo punto chiedo se la IHH supporti anche gruppi del tipo ADF (Allied Democratic Forces), un gruppo islamico giudicato terrorista responsabile di diversi attentati e che opera in Uganda, Ruanda e Congo. Il tipo dell’ufficio stampa della IHH mangia la foglia e si limita a sorridere senza rispondere, ma non si sogna nemmeno di smentire. Ormai sono inquadrata e qualsiasi domanda che rivolga e che non sia volta a beatificare il lavoro della IHH trova il silenzio come risposta.
In conclusione, quelli della IHH vedono la scomparsa di Israele e l’avvento di una Palestina completamente islamizzata (niente ipotesi, quindi, dei due stati per due popoli), vedono il bene nell’islam e il male in tutto il resto, male che va combattuto con qualsiasi mezzo, compreso il supporto a “gruppi combattenti” in qualsiasi parte del mondo. Ora la domanda sorge spontanea: la IHH è presente, tra gli altri paesi, anche in Somalia, Sudan, Burkina Faso, Congo, Uganda ecc. ecc. e naturalmente a Gaza. Vuoi vedere che questi sostengono tutti i gruppi militari che si riconoscono nelle parole del Profeta presenti in queste aree? Vuoi vedere che il nostro concetto di “aiuto umanitario” e di “Diritto” è ormai superato dalla carity islamica e dal concetto islamico di Diritto? Siamo noi occidentali che siamo rimasti indietro o è la IHH che è troppo avanti? A voi l’ardua risposta.
http://www.secondoprotocollo.org/?p=1334