L’antisemitismo dopo l’11 settembre: “Gli ebrei dietro l’attentato alle torri gemelle”
di Dimitri Buffa
Buone per ogni stagione, anche a dieci anni dal “nine eleven”, le teorie che furono gli ebrei a buttare giù le torri non vanno mai né in vacanza né in pensione. Peraltro già 50 anni orsono nel suo saggio ‘The Paranoid Style in American Politics’, del 1964, lo storico Richard Hofstadter sosteneva che la cosiddetta teoria del complotto ha caratterizzato tutta la storia degli Stati Uniti. All’epoca si parlava di Jfk e delle reminiscenze di Pearl Harbour, che secondo alcuni fu voluta e progettata da Roosevelt per convincere gli americani alla guerra totale contro il Giappone. Idiozie di ieri e di oggi, insomma. Quelle di oggi a distanza di dieci anni dal “nine eleven”, le troviamo in una denuncia contenuta in un rapporto diffuso dalla Anti Defamation League (Adl), una delle principali organizzazioni ebraiche americane che si occupano di difesa dei diritti umani.
Secondo la Adl continuano a proliferare, su Internet soprattutto, in siti non di rado apertamente antisemiti, come Veterans Today, Truth Jihad o Re-Discover 9/11, nei forum, nei blog, nei social network, le teorie cospirative anti-semite. Su Facebook ad esempio c’è l’imbarazzo della scelta, tra pagine come ‘Jews Behind 9/11’, ‘Jews did 9/11’ o ‘9/11 was done by the Jews and Illuminatis’.
Queste argomentazioni trovano orecchie attente soprattutto negli ambienti musulmani integralisti, nella destra e nella sinistra estremiste e antisemite. Nel caso delle Twin Towers, fin da subito circolò la voce che 4.000 ebrei americani non fossero andati al lavoro al World Trade Center il giorno dell’attacco, fatto che proverebbe secondo i teorici del complotto un coinvolgimento nell’abbattimento delle torri.
A diffondere la falsa informazione, guarda caso, fu la tv libanese al Manar legata ad Hezbollah. Oggi una delle versioni più in voga è proprio quella che attribuisce ai servizi segreti israeliani la responsabilità degli attacchi. Secondo un’altra teoria di successo, invece, dietro l’attentato ci sarebbero stati funzionari neo-con di origine ebraica dell’amministrazione Bush: cioè Paul Wolfowitz, Richard Perle and Douglas Feith, che avrebbero elaborato il piano. Aiutati dal Mossad ovviamente, allo scopo di fare un favore a Israele. Non si capisce tuttavia quale sarebbe stato il vantaggio, anche se per Jim Fetzer, uno dei fondatori dell’organizzazione ‘Scholars for 9/11 Truth’ proprio “lo Stato ebraico ha beneficiato dell’11 settembre più di ogni altro”. E questo perché “gli ebrei hanno in mano l’America e la finanza mondiale”. Dai tempi del falso zarista dei Protocolli dei savi di Sion poco è cambiato. Purtroppo.
(Fonte: L’Opinione, 7 settembre 2011)
#1Franco Marta
Io parleri piuttosto di anti occidentalismo!……..
#2Franco Marta
Io parlerei piuttosto di anti occidentalismo!……..
#3Parvus
I sostenitori di codeste teorie, oltre ad avere una fantasiosità che va oltre il limite della malattia mentale: debbono essere affette anche da un pesante razzismo antiarabo.
Infatti: arabi ed islamici dovrebbero essere fortemente ritardati per farsi strumentalizzare in questo modo dagli ebrei, uccidendosi per permettere ai loro nemici di scatenare guerre contro i loro popoli.
Se fossi un islamico, sarei fieramente indignato contro questi cervellottici complottisti.
#4Daniel
Le teorie complottiste sull’11 settembre confutate.
Negli ultimi 10 anni i complottisti hanno continuato a sostenere che l’11 settembre fosse parte di una più vasta cospirazione – ma le prove quadrano davvero?
Le teorie del complotto abbondano ancora oggi.
Le torri gemelle furono distrutte da esplosioni controllate
I complottisti sostengono che i filmati del crollo degli edifici fanno pensare alle demolizioni per il modo in cui le torri si piegano prima di crollare. Così come anche le finestre che scoppiano dall’alto verso il basso, un piano dopo l’altro. Un accademico americano sostiene di aver analizzato campioni delle macerie delle torri e di aver rilevato la presenza di residui chimici, indice di probabile impiego di esplosivi.
Ma nelle esplosioni controllate, gli edifici vengono fatti crollare dal basso verso l’alto. Gli esperti spiegano che le finestre esplodevano man mano che un piano collassava su quello sottostante, in una pioggia di detriti e materiale da ufficio.
Piazzare un quantitativo sufficiente di esplosivo lungo tutto il perimetro degli edifici avrebbe richiesto un impegno considerevole, e non sarebbe certo passato inosservato.
Il Pentagono venne colpito da un missile e non da un aereo
La prova di questo, sostengono gli scettici, sta nel fatto che il danno principale all’edificio consiste in un foro circolare da esplosione, mentre le ali di un aereo, secondo alcuni, avrebbero dovuto provocare danni molto più ingenti. I complottisti affermano che i rottami di un aereo, tra cui la coda, vennero trasportati al Pentagono per costruire una messinscena.
Questa teoria non tiene conto di prove evidenti quali i corpi di passeggeri ed equipaggio fotografati sul posto. Migliaia di persone videro l’aereo volare in cerchio e poi andare a schiantarsi sul Pentagono. Alcuni, più veloci, riuscirono a fotografare la scena. Se i rottami fossero stati portati sul posto in seguito vi sarebbero stati dei testimoni.
L’edificio n. 7 del WTC, adiacente alle torri gemelle fu probabilmente distrutto da una esplosione controllata dato che non fu colpito da alcun aereo
Questa teoria si basa in parte su una dichiarazione del proprietario dell’edificio, il quale, temendo un crollo imminente, chiese che i pompieri impegnati all’interno fossero immediatamente evacuati. Utilizzò il termine “tirare giù” che fu interpretato come espressione gergale per ‘demolire l’edificio’. In realtà, il crollo fu causato da incendi molto vasti in una delle torri gemelle adiacenti, che, propagandosi al WTC 7, provocarono il cedimento delle strutture in acciaio e il crollo dell’edificio.
Gli aerei dirottati erano imbottiti di esplosivo e comandati a distanza
Alcuni teorici del complotto sostengono che i presunti passeggeri a bordo degli aerei fossero stati in realtà uccisi altrove, e i corpi gettati in mare, o che facessero parte anch’essi del complotto e vivano oggi sotto nuove identità. La prova chiave di questa teoria sta nel fatto che le chiamate dalle vittime ai propri cari registrate dagli aerei maledetti non potevano essere fatte a causa dell’eccessiva altitudine e quindi si tratta di contraffazioni per mezzo di tecnologie di manipolazione della voce.
Tuttavia, i tabulati dei cellulari indicano che le chiamate partirono dai telefoni satellitari posti sugli schienali dei sedili degli aerei.
Dietro gli attacchi terroristici c’è Israele e la volontà di trascinare l’America in un conflitto contro le nazioni arabe.
La prova di questa teoria starebbe nel fatto che 4000 ebrei presumibilmente impiegati al WTC, non si presentarono al lavoro perché avvertiti dal servizio di intelligence israeliano, il mossad. Si tratta di una cifra basata su una dichiarazione del ministro degli esteri israeliano secondo il quale circa 4000 israeliani si trovavano nelle città al momento degli attacchi. Oltre uno su dieci dei morti dell’undici settembre era ebreo.
Il quarto aereo, apparentemente diretto alla casa bianca, venne abbattuto da un missile.
Il Presidente Bush aveva dato ordine di abbattere l’aereo ove necessario. Ma prima che questo potesseverificarsi, i passeggeri provarono ad attaccare i dirottatori, che portarono l’aereo a schiantarsi in pennsylvania.
Ci furono casi di insider trading nei confronti delle due compagnie aerei coinvolte nei dirottamenti, United e American, il ché fa pensare che gente potente fosse a conoscenza degli imminenti attacchi.
Il trading è stato ricondotto ad altre cause.
http://www.theguardian.com/world/2011/sep/05/9-11-conspiracy-theories-debunked
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10151647337118517&set=a.10151173437978517.454257.46088293516&type=1
#5Parvus
Bisogna avere proprio dei forti ritardi per riuscire ad immaginarsi che una decina di arabi si siano suicidati per fare un favore agli ebrei …
(sono i danni della legge basaglia)
#6Parvus
Credo che con queste accuse gli antisionisti abbiano raggiunto il massimo del loro razzismo e delle loro demenza mentale. Secondo loro undici islamici si sarebbero suicidati per fare un favore agli ebrei. Secondo loro, Al Qaeda, un organizzazione che contava centomila uomini solo in Afganistan, avrebbe accettato una simile accusa e la conseguente guerra, senza riuscire a trovare un giornalista cui lanciare il disperato grido: Siamo Innocenti!!! Le Torri Gemelle neppure sapevamo dove erano… No, gli islamici non si discolpano, tutti gli sceicchi islamici nei giorni precedenti avevano venduto le azioni delle compagnie aeree; ma la demenza antisionista vede lo stesso gli ebrei dietro l’attentato. Questo dimostra che non abbiamo a che fare con persone sane di mente. Perciò il nostro compito sarà dimostrare alla popolazione che sono malati, non cercare di convincerli.
#7Parvus
Qui non si tratta di antisemitismo, ma di tare mentali. Soltanto un tarato potrebbe pensare che una dozzina di arabi vadano a suicidarsi per fare un piacere agli ebrei…