Assad: «Pronto a bombardare Tel Aviv»
L’agenzia Fars: decisa reazione in caso di un attacco Nato nel Paese
Il presidente siriano Bashar al-Assad (sulle cui azioni i pacifinti colpevolmente tacciono da mesi ormai) ha minacciato l’Occidente e il vicino israeliano: nel caso in cui la Siria finisse sotto un attacco Nato, le forze di Damasco metterebbe a ferro e fuoco Tel Aviv.
Lo ha riferito l’agenzia semi-ufficiale siriana Fars, dando conto di un incontro del presidente con il ministro degli Esteri turco, Ahmad Davutoglu. Nel corso di questo vertice, Assad avrebbe dichiarato: «Se una folle misura fosse presa contro Damasco non avrei bisogno di più di sei ore per trasferire razzi e missili sulle alture del Golan per lanciarli contro Tel Aviv». ]
IRAN E LIBANO PRONTI ALL’ATTACCO – Il presidente siriano sarebbe pronto anche a chiedere al movimento sciita libanese di Hezbollah di lanciare contro Israele un attacco «che l’intelligence israeliana non potrebbe nemmeno immaginare». Hezbollah è padrone della regione meridionale del Libano e il suo arsenale viene rifornito anche tramite il corridoio siriano.
Per Assad, «tutto questo accadrà in tre ore, ma nelle successive tre l’Iran attaccherebbe le navi militari nel golfo Persico». Decisiva, in questo senso, la riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu a New York per discutere di una risoluzione di condanna delle repressioni in Siria.
FUOCO DEI CECCHINI CONTRO LE DONNE – Nella giornata del 4 ottobre, intanto, gli scontri hanno fatto altre 11 vittime. A Homs, sono stati uccisi sette civili. Tra questi, secondo gli attivisti dell’Ondus, c’é Layla Sharmini, una donna 45enne di Talbisse, raggiunta mortalmente da un colpo esploso da un cecchino governativo. Quattro siriani, di cui un civile e tre soldati, invece, hanno perso la vita nella regione di Idlib, non distante dalla frontiera turca, durante gli scontri tra le forze fedeli al regime e i militari disertori.
L’ULTIMO DISERTORE FUGGE IN TURCHIA – Le defezioni tra le fila di Assad sono cresciute considerevolmente nelle ultime settimane, culminando con il forfait di Riad al-Assad, ex colonnello delle forze armate, l’ufficiale più alto in grado ad aver disertato finora. Parlando dalla Turchia, dove ha trovato rifugio, l’ex militante del regime ha precisato che la recente e «brutale operazione» a Rastan è stata condotta dall’esercito governativo «per trovarmi e arrestarmi». Riad ha raccontato: «Hanno sostenuto che mi avevano arrestato alla fine dell’operazione. Queste notizie puntano a demoralizzare la popolazione, la gente siriana deve conservare il morale alto».
#1Alberto Pi
06/10/2011 L’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Ron Prosor, ha fortemente criticato il veto posto da Cina e Russia alla proposta di risoluzione che minacciava sanzioni contro il regime siriano per la sanguinosa repressione della dissidenza interna. “La cecità del Consiglio di Sicurezza – ha detto Prosor – è paragonabile a quella dell’oculista Bashar al-Assad, che assassina la sua gente giorno dopo giorno”. Martedì sera Russia e Cina hanno opposto il veto a un progetto di risoluzione approntato da Francia, Germania, Gran Bretagna e Portogallo che condannava la repressione in Siria.
(Fonte: Israele.net)
#2Alberto Pi
05/10/2011 Secondo testimoni locali, carri armati siriani hanno attraversato martedì la frontiera con il Libano, nel settore della Bekaa, vicino alla città di Aarsal. I tank siriani hanno sparato diverse raffiche contro una fabbrica di batterie in cui si erano rifugiati degli oppositori del regime di Bashar al-Assad, e sono poi rientrati in Siria.
05/10/2011 Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa iraniana Fars, ecco cosa avrebbe detto il presidente siriano Bashar al Assad al ministro degli esteri turco, Ahmet Davutoglu, incontrandolo a Damasco: “Le potenze mondiali sanno molto bene che, al primo proiettile che colpisse la Siria per qualunque motivo, non mi ci vorrebbero più di sei ore per trasportare centinaia di razzi e missili sul Golan e lanciarli su Tel Aviv. Entro sei ore avrò incendiato il Medio Oriente, fatto crollare regimi, seminato il caos e appiccato incendi ai pozzi di petrolio del Golfo”.
(Fonte: Israele.net)
#3Alberto Pi
05/10/2011 Siria: almeno tre soldati e un civile sono rimasti uccisi lunedì durante scontri a fuoco tra militari e disertori nel nord-ovest della Siria, mentre un attivista anti-regime è stato ucciso a Homs, secondo quanto riferito dall’Osservatorio siriano dei Diritti Umani. Negli ultimi tre giorni, l’esercito siriano avrebbe arrestato più di 3.000 persone nella sola città di Rastan, teatro dei più pesanti combattimenti da quando sei mesi fa è iniziata la rivolta anti-regime. Lo hanno comunicato lunedì i comitati locali di coordinamento dell’opposizione.
(Fonte: Israele.net)
#4david
Assad pronto a COLPIRE iSRAELE? come ex soldato anche io sono pronto a fare il tiro a segno con qualunque mussulmano mi capita a tiro