Hamas nomina una portavoce donna. Ma è un trucco mediatico: non c’è alcuna “svolta” su Israele

 
Emanuel Baroz
19 novembre 2013
6 commenti

Hamas nomina una portavoce donna. Ma è un trucco mediatico: non c’è alcuna “svolta” su Israele

Israa al-Mudallal è la nuova portavoce dell’organizzazione islamista. Ama i diritti umani, ma non crede che le minoranze siano perseguitate a Gaza. Il suo compito? «Sfatare le menzogne israeliane»

hamas-portavoce-donna-focus-on-israelSe il nuovo portavoce di Hamas fosse stato un signore con la barba lunga nessuno se lo sarebbe filato. Ma Israa al-Mudallal ha un visetto telegenico (truccato all’araba, sostengono i media italiani), non ha perso l’occhio durante il jihad e ha vissuto qualche anno in Inghilterra. Dunque è possibile parlare di svolta di Hamas, anzi di «svolta rosa», come afferma il Secolo d’Italia (e L’Unità)?

UNA “FEMMINISTA” PER HAMAS. La nomina del nuovo portavoce avviene in un momento delicato per Hamas, spiega Daniel J Levy, del Times of Israel, l’unico giornalista israeliano che sia riuscita a intervistarla finora. I leader di Gaza si sentono isolati, dopo la caduta di Mohamed Morsi in Egitto. All’estero cercano nuovi sostenitori, all’interno promuovono la lotta contro il nemico ebraico, promuovendo leggi che incoraggino gli studenti delle scuole pubbliche alla “resistenza ad Israele”. La nuova portavoce di Hamas rappresenta una rottura con il passato? Certo, al-Mudallal parla di «Israele», anziché di «entità sionista» e dice «io non sono di Hamas, sono un’attivista palestinese che ama il suo Paese»; è poi è una donna, ha una figlia, ha studiato in Inghilterra, ha soli 23 anni (e ha già divorziato, come ha spiegato all’Ansa, in un’intervista intitolata “Gaza: Hamas si apre, giovane madre nuova portavoce”), tuttavia secondo Levy le sue idee coincidono in tutto e per tutto con quelle di Hamas. E Hamas non ha cambiato idea su Israele e sulle modalità con cui governa i territori sotto il suo controllo. Durante l’intervista, nota il giornalista del Times of Israel, la nuova portavoce «si è dimostrata ansiosa di sottolineare la sua attenzione verso i diritti umani e il loro deterioramento a causa delle azioni e delle politiche di Israele. Quando però gli è stato chiesto come si sente a lavorare per un governo con un triste record di maltrattamento delle minoranze (una grande preoccupazione per le ONG come Human Rights Watch e Amnesty International ), ha aggirato la questione: “Io non devo credere a quello che l’Occidente crede di Hamas”».

UMANITÀ NON RELIGIONE. In una delle sue prime interviste dopo la nomina, la giovane portavoce ha dichiarato che si rivolgerà ai media occidentali e israeliani adoperandosi «per cambiare il linguaggio e offrire un quadro diverso della Palestina e di Gaza». All’agenzia stampa palestinese Maan ha poi sintetizzato l’obiettivo del suo lavoro: «I media occidentali hanno cominciato a rendersi conto che i giornalisti israeliani falsificano i fatti, e quindi dobbiamo sforzarci di sfatare le loro menzogne».

Secondo la nuova portavoce di Hamas, l’Occidente non comprende il discorso religioso, quanto piuttosto quello umano. Ecco perché vorrebbe «che la stampa occidentale si concentrasse sulle questioni umanitarie. Sui prigionieri in Palestina, sui rifugiati, sulle donne». E sulle questioni politiche? «Lasciatemi studiare, ne riparleremo magari fra un mese», è la sua risposta data all’Ansa. Al-Mudallal deve ancora imparare il mestiere, spiegano i funzionari della striscia. Parla perfettamente l’inglese, e ora, secondo il quotidiano Asharq Al-Awsat, starebbe facendo un corso accelerato di lingua ebraica per essere in grado di seguire i media israeliani.

(Fonte: Tempi.it, 14 Novembre 2013)

Nella foto in alto: Israa al-Mudallal, la nuova portavoce di Hamas

Articoli Correlati
Per il terrorismo palestinese non esiste alcuna tregua

Per il terrorismo palestinese non esiste alcuna tregua

La tregua che non c’è Cittadini e soldati israeliani sott’attacco. Si va verso lo scontro totale. Ieri mattina due poliziotti israeliani sono stati accoltellati nella città vecchia di Gerusalemme, mentre […]

Gaza: folla aggredisce portavoce di Hamas, considerata responsabile delle morti e dei danni alle abitazioni

Gaza: folla aggredisce portavoce di Hamas, considerata responsabile delle morti e dei danni alle abitazioni

PORTAVOCE DI HAMAS PICCHIATO A GAZA DAI CIVILI PER I DANNI CHE HAMAS STESSO STA PROVOCANDO Gaza, 5 Agosto 2014 – Fonti arabe palestinesi hanno confermato oggi che una folla […]

Israele sotto attacco. Anche mediatico

Israele sotto attacco. Anche mediatico

“Orfanatrofio colpito e bimbi morti”. Non è vero di Michael Sfaradi Sderot – Per capire com’è una città che si trova sulla linea del fronte bisogna vedere Sderot. Strade deserte, […]

Hamas nomina il nuovo capo nel mezzo di una “guerra” contro l’Egitto

Hamas nomina il nuovo capo nel mezzo di una “guerra” contro l’Egitto

Hamas nomina il nuovo capo nel mezzo di una “guerra” contro l’Egitto di Daniele Raineri Ieri il gruppo palestinese Hamas ha scelto il suo nuovo “capo politico” con elezioni interne […]

Su Israele il pensiero di Hamas e Fatah è unico

Su Israele il pensiero di Hamas e Fatah è unico

Su Israele il pensiero di Hamas e Fatah è unico Gaza, 15 Maggio 2011 –  “I palestinesi nutrono grandi speranze di porre termine al progetto sionista”. Con queste parole il […]

Lista Commenti
Aggiungi il tuo commento

Fai Login oppure Iscriviti: è gratis e bastano pochi secondi.

Nome*
E-mail**
Sito Web
* richiesto
** richiesta, ma non sarà pubblicata
Commento

  • #1Emanuel Baroz

    A proposito di Hamas riportiamo alcune notizia pubblicate dagli amici di Progetto Dreyfus sulla propria pagina Facebook:

    COME PREGARE ALLAH E RACCOMANDARE LA VITA AGLI ODIATI NEMICI

    La nipote dell’esponente di spicco di Hamas Ismail Haniyeh è stata trasferita di urgenza in un ospedale israeliano nella giornata di oggi.

    Amal è la figlia del figlio più grande di Haniyeh, Abdel Salam, che ha confermato sul suo account di Facebook che la sua bambina di un anno è stata trasferita in Israele.

    “Cari fratelli, Amal è stata trasportata dentro la linea verde” ha scritto il padre. “E prego Allah per la sua salute”.

    Insomma Hamas prima incita al martirio contro i diavoli sionisti e poi quando è in difficoltà, non esita ad affidarsi alle mani degli israeliani, che evidentemente tanto diavoli non sono. Aspettiamo, invano, che qualcuno nel mondo rilevi questa ipocrisia.

    FONTE | http://www.jpost.com/Breaking-News/Hamas-PM-Haniyehs-granddaughter-transferred-to-Israeli-hospital-for-treatment-332153

    https://www.facebook.com/photo.php?fbid=546680628741636&set=a.387495981326769.85422.386438174765883&type=1

    25 Nov 2013, 21:00 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    A proposito di Hamas riportiamo alcune notizia pubblicate dagli amici di Progetto Dreyfus sulla propria pagina Facebook:

    GAZA: HAMAS ACQUISTERA’ PIU’ ELETTRICITA’ DA ISRAELE A CAUSA DEL BLOCCO EGIZIANO

    Oggi Imad al- Daelis, consigliere del leader di Hamas Ismail Haniyeh, fa sapere che sono in corso trattative per aumentare il volume di energia elettrica importata a Gaza da Israele, dopo tre settimane di chiusura totale da parte degli egiziani. La Israel Electric Company già fornisce 1/3 dell’energia elettrica totale di Gaza, nonostante i numerosi attacchi terroristici di Hamas e nonostante le continue minacce di genocidio nei confronti dei cittadini israeliani ed ebrei. Daelis dichiara di aver aperto delle trattative tramite il settore privato, e che l’accordo servirà a risolvere la crisi e a riaprire una centrale elettrica rimasta inutilizzata per mancanza di carburante. Intanto un esponente del Fronte Popolare Egiziano ha criticato la scelta dell’associazione terroristica, definendo la mossa di Hamas “ipocrita” perché utilizza le risorse di Israele, pur non riconoscendo il suo diritto ad esistere. L’egiziano ha poi sostenuto che l’organizzazione di Haniyeh non è all’altezza di una vera resistenza nei confronti dello Stato ebraico, e lo attacca infine per aver portato la nipotina di 1 anno in un ospedale israeliano, pur continuando a invocare la distruzione di Israele.

    https://www.facebook.com/photo.php?fbid=548590245217341&set=a.387495981326769.85422.386438174765883&type=1

    25 Nov 2013, 21:00 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    A proposito di Hamas riportiamo alcune notizia pubblicate dagli amici di Progetto Dreyfus sulla propria pagina Facebook:

    ISRAELE: ESPONENTE DI HAMAS SUGGERISCE A NETANYAHU DI SCAPPARE FINCHÈ È IN TEMPO. I TERRORISTI ANNUNCIANO RAZZI DALLA GITTATA DI 100KM

    Oggi un esponente dell’organizzazione terroristica Hamas, Mushir al-Masri, ha fatto sapere che presto gli israeliani resteranno sorpresi dalle abilità della Brigata Al-Qassam, nota per il lancio di razzi e per gli attentati verso i civili. Già lo scorso lunedì, al-Masri aveva fatto sapere che Hamas è ora in grado di sparare attacchi missilistici dalla gittata di 100 chilometri, in grado cioè di colpire Gerusalemme e Tel Aviv. L’ampliamento dell’arsenale missilistico di Gaza è stato in effetti confermato dal Colonnello dell’IDF Amos Hacohen. Intanto il collega di Ismail Haniyeh alza ancora la voce e suggerisce al Primo Ministro israeliano Bibi Netanyahu di “scappare via prima che arrivi la nuova generazione della Brigata Al-Qassam” – e continua al-Masri – “Si tratta della generazione di giovani di Hamas educata nelle moschee che conosce a memoria ogni parola del Corano”.

    E MENO MALE CHE SONO RAGAZZI ‘EDUCATI’ …

    https://www.facebook.com/photo.php?fbid=548669985209367&set=a.387495981326769.85422.386438174765883&type=1

    25 Nov 2013, 21:00 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    A proposito di Hamas riportiamo alcune notizia pubblicate dagli amici di Progetto Dreyfus sulla propria pagina Facebook:

    GAZA: NASCONO DUE CUCCIOLI DI LEONE NEL PARCO DIVERTIMENTI. I LORO NOMI IN ONORE DEI MISSILI SPARATI CONTRO ISRAELE

    Sono nati questa settimana i due cuccioli di leone del parco divertimenti Bissan di Gaza, un avvenimento molto tenero che renderà felici i tanti bambini della città.
    Ci piacerebbe che la notiza finisse, e tutti continueremmo la nostra giornata con un sorriso. Se non fosse che il parco di divertimenti è gestito da Hamas e che il gestore, Nahed al-Majdub, ha deciso di chiamare i piccoli Fajr e Sijil (Alba e Argilla), in onore dei missili sparati dai terroristi palestinesi lo scorso anno contro i cittadini israeliani. Fajr è infatti il nome dei missili, mentre Sijil è il nome che avevano dato all’operazione terroristica.

    UN’ALTRA OCCASIONE DI STRUMENTALIZZAZIONE. UN ALTRO MESSAGGIO VIOLENTO PER I BAMBINI DI GAZA.

    https://www.facebook.com/photo.php?fbid=548181635258202&set=a.387495981326769.85422.386438174765883&type=1

    25 Nov 2013, 21:02 Rispondi|Quota
  • #5Emanuel Baroz

    A proposito di Hamas riportiamo alcune notizia pubblicate dagli amici di Progetto Dreyfus sulla propria pagina Facebook:

    GAZA: ONU & ONG COMPLICI DI HAMAS E JIHAD ISLAMICA

    Dall’Onu e dalle Ong ci si aspetterebbe sempre una posizione imparziale e soprattutto volta alla protezione dei più deboli. Nel caso della Striscia di Gaza (come in altri casi simili) questo non solo non avviene ma si assiste all’esatto contrario, cioè si assiste alla difesa di Hamas e dei suoi traffici mafiosi a scapito della popolazione.

    L’ultimo lampante esempio si è avuto ieri durante le commemorazioni dedicate all’anniversario della fine dell’operazione “Pillar of defense” che lo scorso anno Israele fu costretto a iniziare per fermare il lancio di centinaia di missili dalla Striscia di Gaza sul suo territorio. Ebbene durante questa commemorazione ha parlato James Rawley, coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per i territori palestinesi il quale ha detto che «la situazione umanitaria a Gaza è peggiorata a causa della distruzione dei tunnel gestiti da Hamas da parte dell’Egitto e di Israele».

    A parte che ci sarebbe da chiedersi cosa ci faccia un rappresentante dell’Onu in una manifestazione organizzata da un gruppo terrorista (Hamas) allo scopo di propagandare una immaginifica vittoria contro Israele. Poi, come può un rappresentante dell’Onu giustificare e difendere un mercato clandestino nelle mani di una organizzazione mafiosa e terrorista come quello implementato da Hamas attraverso i tunnel? E come può un rappresentante dell’Onu ignorare completamente il fatto che tutti (e sottolineo tutti) gli aiuti umanitari che arrivano a Gaza attraverso Israele non vengono gestiti come dovrebbero dalle organizzazioni umanitarie ma vengono sequestrati e venduti da Hamas? E si, perché va detto che contemporaneamente alla distruzione dei tunnel che confinavano con l’Egitto, distruzione implementata dall’esercito egiziano per ragioni di sicurezza, è aumentato il flusso di aiuti da Israele verso Gaza come dimostrano i bollettini rilasciati periodicamente dal IDF. Come mai quegli aiuti la popolazione di Gaza li deve pagare quando invece li dovrebbe avere gratis? Solo di recente questo flusso è rallentato a causa della scoperta di un tunnel del terrore costruito da Hamas con il cemento entrato da Israele. Eppure di tutto questo James Rawley non ne ha fatto parola nonostante ne fosse perfettamente a conoscenza. E sia sa, chi tace acconsente.

    Non da meno sono le Ong che accusano Israele e l’Egitto di isolare Gaza ma non dicono una parola sul motivo delle decisioni israeliane ed egiziane che poi sono le stesse e si chiamano Hamas e Jihad Islamica. Ma la cosa più scandalosa, in merito alle Ong, è che non fanno la minima menzione al fatto che tutte le loro operazioni nella Striscia di Gaza sono soggette all’approvazione di Hamas, cioè devono pagare il gruppo terrorista per l’attuazione di progetti umanitari o di sviluppo. Questo si che è scandaloso perché, nei fatti, degli oltre 300 progetti umanitari o di sviluppo finanziati dalla comunità internazionale nella Striscia di Gaza, solo un decimo vengono realmente implementati. Ma loro continuano ad accusare Israele ed Hamas di isolare Gaza.

    Ora, ammesso che sia vero che la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza è peggiorata, di chi è la colpa? E’ ora di finirla con questa ipocrisia che poi, diciamocelo francamente, è direttamente legata alla richiesta di fondi alla comunità internazionale piuttosto che al reale pensiero delle condizioni di vita della popolazione di Gaza, perché se realmente a Onu e Ong gliene fregasse qualcosa della gente di Gaza denuncerebbero il sistema mafioso di Hamas e non le operazioni di difesa di Israele ed Egitto.

    Sharon Levi

    http://www.rightsreporter.org/gaza-onu-e-ong-complici-di-hamas-e-jihad-islamica/

    https://www.facebook.com/photo.php?fbid=549810618428637&set=a.387495981326769.85422.386438174765883&type=1

    25 Nov 2013, 21:03 Rispondi|Quota
  • #6Daniel

    25 Nov 2013, 21:45 Rispondi|Quota