La bufala dell’inondazione di Gaza «per colpa di Israele»
Agence France Presse (AFP), fra le più grandi agenzie di stampa al mondo assieme a Reuters e Associated Press, ha pubblicato un video falso che mostrerebbe l’inondazione della Striscia di Gaza in seguito al diluvio della scorsa settimana, titolando «interi villaggi a Gaza allagati dopo che Israele ha aperto le porte delle dighe». Peccato che Israele non abbia alcuna diga a sud. L’accusa infondata ha fatto il giro del web e dei media. Più tardi AFP ha ritirato la notizia.
Il video riportava le accuse di Ead Zino, residente a Al-Maghraqa, vicino Gaza: «ogni quattro anni scoppia una guerra, ma qui a Maghraqa ogni anno c’è un’inondazione. L’acqua proviene da Israele. Israele ci vuole distruggere» (in effetti, Ead Zino nell’intervista in arabo si è riferito a «gli ebrei», ma AFP ha tradotto in «Israele»).
Nell’articolo non è stata proposta alcuna replica da parte israeliana, atta a confutare la palese invenzione. L’articolo originario così riportava: «almeno 80 case palestinesi sono state allagate dopo che i livelli di acqua della Gaza Valley sono saliti di quasi tre metri, inducendo le famiglie a cercare altrove riparo, in seguito alla decisione delle autorità israeliane di aprire diverse dighe».
L’agenzia di stampa ufficiale palestinese Al Wafa ha anche aggiunto che Israele «pompa consistenti quantità d’acqua piovana verso la Striscia di Gaza, provocando l’allagamento di diecine, secondo testimonianza raccolte».
Un portavoce del Coordinamento delle Attività Governative a Gaza (COGAT) conferma che l’accusa è totalmente infondata, dal momento che nell’Israele meridionale non c’è alcuna diga. A causa delle recenti forti piogge, le acque hanno defluito in tutta la regione, senza che sia intervenuta alcuna volontà umana.
Il portavoce ha aggiunto che prime delle recenti piogge che hanno devastato l’area, il COGAT ha «autorizzato il trasferimento di quattro pompe idrauliche alla Palestinian Water Authority, che si aggiungono alle 13 già presenti a Gaza per affrontare al meglio le inondazioni che potenzialmente possono colpire la Striscia“.
Nella foto in alto: il titolo del Daily Mail che è riuscito ad unire ben due bugie della propaganda palestinese, una riguardante la inesistente apertura di una fantomatica diga a sud di Israele, e l’altra riguardante una altrettanto inesistente interruzione di fornitura di energia elettrica da parte di Israele nel West Bank (Giudea e Samaria) che avrebbe “lasciato al buio” le case dei palestinesi
#1Emanuel Baroz
“Israele causa alluvione a Gaza”, poi sbagliano la geografia: le gaffe della stampa estera
http://www.progettodreyfus.com/israele-causa-alluvione-a-gaza-poi-sbagliano-la-geografia-le-gaffe-della-stampa-estera/
#2Emanuel Baroz
Facciamola breve: NON esistono dighe nel sud di Israele
https://bugiedallegambelunghe.wordpress.com/2015/02/25/facciamola-breve-non-esistono-dighe-nel-sud-di-israele/
#3Emanuel Baroz
Gaza: tutta la verità su ricostruzione e alluvione
di Noemi Cabitza
Hamas sequestra la quasi totalità del materiale per la ricostruzione di Gaza allo scopo di costruire i tunnel del terrore. Lo ha detto ieri in una conferenza stampa il coordinatore per i rapporti con l’Autorità Nazionale Palestinese per la ricostruzione di Gaza, il Gen. Yoav Mordechai.
«Hamas è l’unico problema che si contrappone tra la ricostruzione di Gaza e l’attuale situazione» ha detto Mordechai ai giornalisti. «Ogni giorno entrano a Gaza 550 camion carichi di merci, alimentari, gas, tessuti e materiali edili. Ad oggi la Striscia di Gaza ha ricevuto 65.000 tonnellate di cemento oltre al materiale edile per la ricostruzione delle abitazioni per un totale di 45.000 abitanti. Nonostante questo grande sforzo nulla è stato fatto per ricostruire Gaza perché cemento e materiali edili vengono sequestrati da Hamas per la ricostruzione dei tunnel del terrore».
La disanima del Gen. Yoav Mordechai è tagliente e precisa soprattutto dopo le notizie inventate ad arte sulla alluvione della Striscia di Gaza che, secondo alcuni media palestinesi, sarebbe stata provocata dalla apertura di alcune dighe in Israele, dighe inesistenti come inesistente è la cosiddetta “Gaza Valley” essendo la Striscia di Gaza un territorio pianeggiante quasi al livello del mare. In realtà, oltre alle condizioni meteo del tutto eccezionali, gli allagamenti sono dovuti in gran parte proprio al fatto che Hamas impedisce qualsiasi ricostruzione e la costruzione delle essenziali infrastrutture. Il COGAT (Coordination of Government Activities in the Territories) rilascia giornalmente rapporti su quello che entra nella Striscia di Gaza e basta dare una veloce lettura a questi rapporti per comprendere come il problema non è la merce che non entra (ne entra sin troppa) ma il sistematico e mafioso depredamento della merce stessa da parte di Hamas. Oltretutto dai rapporti giornalieri del COGAT si evince con chiarezza che ogni giorno centinaia di palestinesi entrano da Gaza in Israele per essere curate nelle strutture israeliane o per attività commerciali, un fatto che troppo spesso gli odiatori evitano accuratamente di menzionare.
«Hamas tassa persino i materiali essenziali per la sussistenza della popolazione per cui molti abitanti di Gaza non possono accedervi perché non hanno il denaro necessario ad acquistare quei beni che la comunità internazionale dona gratuitamente e che Hamas invece fa pagare» ha detto ancora il Gen. Mordechai.
E ci tornano in mente le grida d’aiuto inascoltate della gente di Gaza alla comunità internazionale che invece di liberarli da Hamas ne diventano consapevolmente complici, oppure le denunce degli imprenditori di Gaza strangolati dai taglieggiamenti mafiosi di Hamas, anche quelle inascoltate. E pensare che ci sono giornalisti italiani che si dicono “amici dei palestinesi” che pur di difendere Hamas si inventano persino la notizia che Gaza sarebbe stata “deliberatamente allagata” da Israele. Più che pena fanno schifo.
http://www.rightsreporter.org/gaza-tutta-la-verita-su-ricostruzione-e-alluvione/