Una dichiarazione del sindaco partenopeo sull’occupazione israeliana crea tensioni con la comunità ebraica
Shoah, lervolino litiga con gli ebrei
Il Rabbino di Napoli per protesta diserta la cerimonia della Memoria in Comune
Il consigliere Ucei: «Nessuna solidarietà per i missili da Gaza»
È sceso il gelo tra il rabbino di Napoli, Pierpaolo Pinhas Punturello e il sindaco Rosa Russo Iervolino. E, questa volta, la spazzatura non c’entra proprio. Ieri il Comune di Napoli ha promosso un’inizia- riva in occasione della Giornata della Memoria. Mancava proprio il Rabbino Punturello che in una lettera inviata ad un’agenzia di stampa ha reso noto che la sua assenza era voluta ed era in polemica con le dichiarazioni rilasciate dal sindaco Rosa Russo Jervolino alcuni mesi fa sulla situazione mediorientale. «Non incontrerò il nostro sindaco poiché sarò all’Università Federico II per la presentazione del volume Ebraismo e Letteratura – c’è scritto nella nota – Ad ogni modo non credo che sarei riuscito a incontrare con serenità la Jervolino dopo che Io scorso ottobre, di fronte a una delegazione di pace israelo-palestinese ospite delle nostre amministrazioni comunali, provinciali e regionali, paragonò la situazione politica mediorientale all’occupazione nazista, confondendo le vittime che vorrebbe commemorare con gli ignobili carnefici. Voglio che i morti riposino in pace: per questo non posso incontrare chi è capace ditali affermazioni e sento invece doveroso celebrare la memoria del dolore e della persecuzione del mio popolo attraverso un libro che ricorda l’apporto ebraico alla letteratura mondiale.
Alla lettera del rabbino Punturello è seguita quella di Fabrizio Gallichi, membro della Comunità ebraica di Napoli e consigliere dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei). Anche lui ha disertato l’incontro per «la mancata considerazione degli ebrei di Napoli» da parte del suo sindaco. «il sindaco si ricorda della nostra comunità solo quando occorre celebrare l’apertura dei cancelli della fabbrica della morte scrive Gallichi nella missiva – Non ha invece mai aderito ai nostri inviti». Il consigliere napoletano dell’Ucei ha dichiarato inoltre che a una grande attenzione nei confronti dell’Autorità nazionale palestinese (con l’invio di consiglieri comunali nei Territori) non corrisponde un’altrettanta vicinanza al popoio israeliano. «Abbiamo mai sentito una sola parola di solidarietà verso le vittime dei missili che da Gaza o dal Libano mietevano e mietono vittime e che rinnovano il terrore – si chiede Gallichi – Chi afferma di essere un combattente per la pace ha da praticare la mediazione non l’unilaiteralità partigiana».
Rivolgendosi al presidente della comunità ebralca napoletana Campagnano, Gallichi scrive infine: «Non andrò quiiridi e ti invito a non partecipare al ricordo del tentato nostro genocidio con quanti, tu ne sei stato testimone, fanno inaccettabili paralleli tra la storia di ieri e quella di oggi. Invitiamo invece sindaco, Giunta e Consiglio a festeggiare con noi il Purim, gioiosa ricorrenza. Verranno?»
Il Tempo, 29 Gennaio 2008
#1silverlynx
benissimo hanno fatto i due esponenti della comunità a rifiutare l’invito e a cantarle con estrema chiarezza al sindaco. Ennesimo scempio di un’amministrazione comunale fallimentare.
#2Daniele Coppin
Il Sindaco Iervolino, che in questo secondo mandato si era illusa di poter campare di rendita su quanto fatto dalla sua precedente giunta (poco, ma meglio di niente) e dal suo predecessore Bassolino (molto), ha segnato un altro punto a suo sfavore (sic!). Dopo la pessima figura sui rifiuti, per una raccolta differenziata (competenza dei comuni) mai decollata, un’organzizzazione della viabilità cittadina alquanto discutibile, ecco che dimostra tutta la sua inadeguatezza con frasi piene di luoghi comuni e l’ipocrita iniziativa sulla Giornata della Memoria. Alcuni segnali sull’atteggiamento della Giunta di Napoli erano fin troppo chiari: i viaggi (a nostre spese) dei consiglieri comunali nei territori palestinesi con relative attestazioni di solidarietà ai “poveri” il patrocinio di manifestazioni come “Una Piazza per la Poesia” che nel marzo del 2007 si rivelò, l’ultimo giorno, una manifesto antiisraeliano, con lettura di poesie dei campi palestinesi (alcune delle quali intrinsecamente piene d’odio, altro che dialogo!) che rasentava il negazionismo (vedi l’intervento dal titolo “Quale olocausto? Quanti olocausti?” di Lucio Minervini Ioulia Lagatskaia con esclusione di ospiti ebrei). Per ultimo, l’episodio a cui fa riferimento il Rabbino Punturello. Complimenti, Sindaco!
Daniele Coppin