I giornalisti obiettivi vengono messi all’indice dai pacifinti

 
Emanuel Baroz
15 gennaio 2009
16 commenti

Sembra incredibile, ma pochi giorni fa il quotidiano Il Manifesto, riprendendo così una dichiarazione del signor D’Alemmah che vorrebbe una informazione che seguisse i dettami della disinformazione classica propalestinese che vigeva in questo paese fino a qualche anno fa, e che vige purtroppo ancora oggi in alcune redazioni popolate di pregiudizio antisraeliano per non dire altro, ha pubblicato una lista di editorialisti che avrebbero avuto la colpa di essersi schierati a favore di Israele, quando invece la maggior parte di loro ha solamente riportato i fatti così come sono accaduti esprimendo poi la propria opinione.  Evidentemente per alcuni esponenti della Sinistra italiana redigere delle liste di proscrizione sembra essere diventata una costante….


bandierebruciate

BARUFFE NOSTRANE

di Pierluigi Battista

Ma è possibile svilire una crisi internazionale nelle beghe della provincia italiana? È possibile rimpicciolire la tragedia umanitaria di Gaza alle baruffe politiche italiane, alle rese dei conti nel cortile di casa, alle rivalità che fioriscono all’ombra delle nostre redazioni e negli angoli dei palazzi romani?

Se questo accade, come accade, è un vero peccato. Peccato perché è difficile trovare la strada giusta in un conflitto dove le ragioni e i torti non sono purtroppo concetti astratti e disincarnati. In una guerra che travolge fatalmente ogni confine tra la dimensione militare e l’esistenza di centinaia di migliaia di civili, tra l’incubo dei razzi Qassam che Hamas lancia sulle città di Israele e il terrore che attanaglia la gente di Gaza in balia dei soldati israeliani. Ci si accosta a quella guerra con timore e senza iattanza. Lo sappiamo al «Corriere», dove la comprensione per le ragioni di Israele non ha messo a tacere le voci critiche nei confronti del governo israeliano, da Amos Oz a Saeb Erekat, uno dei principali negoziatori palestinesi, allo scrittore franco-algerino Yasmina Khadra.

È sorprendente, perciò, che per spirito di baruffa polemica, il «manifesto» faccia nomi e cognomi di una pattuglia di editorialisti «pasdaran », deprecati come soldati della penna «allineati e coperti » sulla linea degli «aggressori » israeliani. Una legittima critica politica, beninteso, che tuttavia, visto il contesto, dovrebbe pur porre ai colleghi del «manifesto » il problema di interpretazioni, per così dire, molto più «radicali» e sbrigative.

Come è sintomo di un’incoercibile inclinazione alla rissa la reiterata attitudine del Massimo D’Alema di questi giorni ad accompagnare le sue pur interessanti analisi con battute rancorose sulla «rozzezza propagandistica di certi editorialisti nostrani » e sulla «tv italiana che è di fatto un bollettino israeliano ».

Giudizi sommari, pronunciati con una verve bellicosa in singolare contrasto con la compostezza che, su diversi fronti, stanno conservando il ministro Frattini e tutti, ma proprio tutti gli altri esponenti di spicco del Partito democratico. Parole, queste sì, dall’inconfondibile sapore «nostrano»: mentre il mondo discute del pericolo iraniano o della posizione del presidente eletto Obama, noi invece veniamo investiti da una piccola polemica casalinga, come se il dramma mediorientale si confacesse ai toni adoperati nelle guerricciole che dilaniano il Pd campano.

Rifiutando la rissa, e riflettendo sul D’Alema che equipara l’intervento in Israele a Gaza a una sproporzionata «spedizione punitiva», sarà invece il caso di fare attenzione ai conteggi (s)garbati di Andrea Marcenaro che sul «Foglio», commentando le osservazioni dalemiane secondo cui «non si può definire guerra un conflitto in cui muoiono 900 persone da una parte e 10 dall’altra», ricorda gli oltre 500 civili periti nelle scuole, negli ospedali, nelle ambasciate, negli autobus, nelle redazioni tv, nei treni, nelle carceri durante i «78 giorni di bombardamenti Nato» sulla Serbia e sul Kosovo nella guerra del ’99 notoriamente condivisa dallo stesso D’Alema: 500 vittime contro zero. Per meditare sugli orrori e gli squilibri di ogni guerra, anche di quella più «giusta», e per non disperdersi, attratti dalle ossessioni del cortile, in piccole diatribe «nostrane». Meno cruente, per fortuna.

(Fonte: Corriere della Sera, 14 Gennaio 2009)

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Commento

  • #1Michele

    La guerra…l’ultima mossa delle lobby ebraiche per destabilizzare i governi d’occidente e stimolare la guerra civile costringendo i paesi ad unificarsi sempre più sotto la vigilanza ed il controllo di organismi internazionali come il fondo monetario internazionale…complimentoni !!!

    15 Gen 2009, 18:40 Rispondi|Quota
    • #2Emanuel Baroz

      Quindi ricapitolando: finora Michele nei suoi commenti sparsi per il sito ci ha parlato di lobby ebraica, banche in mano ai sionisti e di una Croce Rossa Internazionale non attendibile per chissà quale motivo……nessun altro luogo comune Michele? Sei sicuro? Guarda che puoi fare di meglio…ne sono certo!!!

      15 Gen 2009, 18:50 Rispondi|Quota
  • #3Michele

    Ti ringrazio Emanuel delle tue risposte sempre pronte. Solitamente chi cerca di ridicolizzare le opinioni altrui come stai facendo te, lo fa perchè cerca di nascondere la realtà.

    15 Gen 2009, 18:55 Rispondi|Quota
    • #4Emanuel Baroz

      non c’è bisogno di ridicolizzarle: sono GIA’ RIDICOLE!

      15 Gen 2009, 18:56 Rispondi|Quota
  • #5Michele

    Sono ridicole per te …magari per tante altre persone non lo sono. Questo blog è per caso sotto regime fascista…sembra quasi che tu non accetti che qualcuno esprima opinioni diverse dalle tue. I tuoi articoli (diktat) giornalieri sono molto interessanti, lascia peròagli utenti la possibilità di commentare liberamente e di scambiarsi opinioni.

    15 Gen 2009, 19:00 Rispondi|Quota
    • #6Emanuel Baroz

      Sono RIDICOLE perchè non hanno alla base alcun fondamento….leggendo quello che scrivi sembra di leggere un Bignami dei Protocolli dei Savi Anziani di Sion!

      15 Gen 2009, 23:35 Rispondi|Quota
  • #7Michele

    Questo blog sembra permeato da antisemitismo ideologico !

    15 Gen 2009, 19:06 Rispondi|Quota
  • #8Samuele

    Michele io credo a quello che dici te

    15 Gen 2009, 19:30 Rispondi|Quota
  • #9Samuele

    ho letto un sacco di articoli di giornalisti competenti a riguardo e devo dire che leggendoli è come se aprissi gli occhi veramente dopo un lungo sogno

    15 Gen 2009, 19:31 Rispondi|Quota
  • #10Samuele

    Queste lobby ebraiche manipolano l’informazione e la trascrizione storica da oltre due secoli

    15 Gen 2009, 19:34 Rispondi|Quota
    • #11Emanuel Baroz

      Ancora con queste lobby ebraiche???? ma almeno cambiate disco!

      15 Gen 2009, 23:33 Rispondi|Quota
  • #12Samuele

    ma perchè i miei commenti non vengono pubblicati ? questa è censura

    15 Gen 2009, 20:01 Rispondi|Quota
    • #13Emanuel Baroz

      Nessuna censura caro Samuele…..in questo sito finchè si esprime la propria idea con educazione e senza volontà di insultare gli altri i commenti vengono inseriti. Certo però che se si prendono come uniche tesi credibile quelle riconducibili ai Protocolli dei Savi Anziani di Sion diventa complicato portare avanti una discussione! Michele finora ha parlato di lobby ebraica e di banche in mano agli ebrei, ed ha denotato un pregiudizio antiebraico in ogni sua affermazione che sinceramente spaventa non poco, e non contento accusa i curatori di questo sito di essere degli antisemiti ideologici!Beh, sinceramente è un pò troppo!

      15 Gen 2009, 23:26 Rispondi|Quota
  • #14Karen

    Non c’entra molto con questo articolo di battista, ma non so se avete avuto modo di vedervi Anno zero ieri sera…uno “spettacolo” vergognoso. Giustamente l’Annunziata se n’è andata, ma a difendere Israele son rimasti solo Zevi, Rubin e una ragazza israeliana “contro” una platea di palestinesi..il solito fazioso Santoro. Dov’era quando il sud veniva bombardato da Hamas?
    p.s. Ho visto che ne avete parlato su facebook.

    16 Gen 2009, 11:55 Rispondi|Quota
  • #15newmediologo

    Insisto col dire che lo Stato di Israele è assolutamente e soprendentemente incapace di mostrare al mondo il suo volto civile, culturale, scientifico e sociale. Quando si propone di boicottare prodotti israeliani bisognerebbe sapere che si parla anche di macchinari oncologici ed elettromedicali in genere, apparecchiature scientifiche, macchinari agricoli ed industriali, sistemi di sorveglianza e sicurezza, di monitoraggio ambientale e gestione dei trasporti, strumentazioni aereonautiche e navali.. Israele non è solo carri armati e checkpoints ma anche progresso, ricerca. civiltà e cultura, tolleranza e multietnicità, comunità senza eguali al mondo.. Credo che una migliore cura della propria immagine sia necessaria per lo stato di Israele proprio per non permettere all’ignoranza e ai pregiudizi di prevalere..

    16 Gen 2009, 22:53 Rispondi|Quota
  • #16Irene

    Sono sconcertata. Lobby ebraiche, banche in mano agli ebrei…Sì, sono sconcertata per come si possa essere oggi così profondamente ignoranti. Perché non ci mettete pure che gli ebrei hanno tutti il naso adunco e la coda?
    Samuele, il tuo pensiero è datato, copiato, per nulla originale, non hai niente di nuovo da dire? Per esempio, perché non ci dai la prova dell’esistenza di una lobby ebraica? Hai mai conosciuto qualcuno farne parte? Strano, tutti ne parlano, nessuno l’ha mai vista.
    Hai sbagliato epoca. O forse programma.
    Sono incappata in questa discussione per sbaglio e volutamente ne esco.
    Ignoranti informatevi, siete solo un mucchio di pecore si uniscono al pensiero del gregge. Quello dove pascola l’ignoranza pura.
    Samuele, povero sognatore disilluso, mi chiedo come faranno gli ebrei senza senza di te, ora che hai aperto gli occhi….Davvero commovente, di fronte a tanta ignoranza mi asciugo una lacrima e sventolo bandiera bianca.

    16 Gen 2009, 23:07 Rispondi|Quota