Alba Dorata va verso il tramonto?

 
Emanuel Baroz
30 marzo 2014
2 commenti

Alba Dorata va verso il tramonto?

Le dimissioni di un deputato dell’estrema destra potrebbero dare il via ad altre defezioni

di Donatella Bogo

Chrysovalantis-Alexopoulos-alba-dorata-focus-on-israelAtene – Chrysovalantis Alexopoulos ha lasciato Alba Dorata. Alexopoulos non era un militante qualunque del partito filonazista greco. Era uno dei suoi più alti rappresentanti in parlamento (dove ha 18 seggi, conquistati con il 6,92 per cento dei voti ottenuti alle elezioni del Giugno 2012).

In una lettera al presidente della Camera, Alexopoulos ha scritto di voler entrare nelle fila degli indipendenti e di aver preso questa decisione dopo essersi reso conto che il partito che lui credeva ispirato al patriottismo e dedito ad attività sociali in realtà si era rivelato un’organizzazione criminale.

Va detto che la sua defezione avviene dopo che i giudici hanno chiesto che sia tolta l’immunità parlamentare ai rappresentanti di Alba Dorata per poter procedere contro di loro. Malgrado questo, e per quanto sia poco credibile che un esponente del livello di Alexopoulos non fosse a conoscenza fin dall’inizio dei principi che ispirano il partito e della violenza dei suoi apparati, per la formazione di estrema destra è l’ennesima sconfitta politica. Soprattutto perchè il gesto di Alexopoulos può far prendere coraggio a molti altri militanti che, secondo alcuni commentatori politici locali, vorrebbero defilarsi dal partito, ma temono le possibili, anzi assai probabili, ritorsioni riservate a chi rompe il codice della lealtà e del silenzio.

(Fonte: Sette, 28 Marzo 2014, pag. 52)

Nella foto in alto: Chrysovalantis Alexopoulos, deputato dimissionario di Alba Dorata

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  • #1Emanuel Baroz

    Grecia:Alba dorata, chiesta fine immunità per tutti deputati

    Magistrati inquirenti intendono interrogarli

    (ANSAmed) – ATENE, 21 FEB – Gli speciali giudici istruttori che stanno indagando sulle presunte attività criminali del partito neo-nazista greco Chrysi Avgì (Alba Dorata) hanno chiesto che sia revocata l’immunità parlamentare di tutti i deputati della formazione politica non ancora indagati. I magistrati Ioanna Klapa e Maria Dimitropoulou hanno chiesto l’applicazione del provvedimento per i nove deputati Eleni Zaroulia (moglie del fondatore e leader di Alba Dorata, Nikos Michaloliakos), Nikolaos Kouzilos, Antonios Gregos, Polivios Zisimopoulos, Konstantinos Barbarousis, Chrysovalantis Alexopoulos, Dimitrios Koukoutsis, Artemis Mattheopoulos e Michael Arvanitis. Nella loro richiesta, i giudici sostengono che le prove sinora accumulate indicano che anche il resto del gruppo parlamentare del partito deve essere interrogato in merito alla sua partecipazione a un’organizzazione criminale ed in particolare per rispondere dell’accusa di detenzione illegale e uso di armi da fuoco.

    Cinque testimoni sotto protezione hanno rivelato informazioni dettagliate sulle attività del partito che disponeva di una struttura gerarchica e para-militare con una precisa divisione di incarichi fra i suoi dirigenti, alcuni dei quali avevano il compito di addestrare militarmente gli iscritti in appositi campi sparsi nel Paese.

    La magistratura ha avviato un’inchiesta sul partito filo-nazista in seguito all’uccisione del rapper antifascista Pavlos Fyssas, avvenuta ad Atene il 18 settembre scorso per mano di Georgios Roupakias, militante di Alba Dorata reo confesso. In prigione si trovano già il leader del partito, Nikos Michaloliakos, e i deputati Christos Pappas, Giorgos Germenis, Ioannis Lagos, Efstathios Boukouras e Panagiotis Iliopoulos, mentre accusati per gli stessi reati ma a piede libero, sono gli altri tre parlamentari Ilias Kassidiaris, Nikolaos Michos e Ilias Panayotaros. (ANSAmed).

    31 Mar 2014, 19:00 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Grecia, Alba dorata verso il tramonto

    Immunità parlamentare a rischio. Un «deputato» disertore. E consensi in calo. I nazionalisti greci perdono appeal.

    di Matteo Forlì

    Lunedì 17 marzo il deputato Chrysovalantis Alexopoulos ha scelto di abbandonare il meandro (il simbolo che ufficialmente richiama i fasti dell’antica Grecia, ma che figura anche stilizzato come una svastica) e sedere in Aula tra gli indipendenti: la certificazione di una frattura all’interno dei ranghi del gruppo parlamentare, che conta 17 eletti.

    LA DISERZIONE DEL PARLAMENTARE. Gli analisti politici dell’Ellade – e non solo – si sono affrettati a definirla una diserzione, segno del mutato spirito e auspicio di una presa di coscienza all’interno del movimento ultranazionalista di estrema destra. Vero o falso che sia, certo è che i segni del declino del movimento esploso alle legislative del giugno 2012 si sono accumulati nei mesi.

    L’ULTRA VIOLENZA CONTRO GLI IMMIGRATI. L’iniziale capacità di catalizzare il malcontento di una società in crisi si è trasformata in un fiume di aggressioni e atti di intolleranza verso immigrati e avversari politici. Fino a diventare, per gli inquirenti, prova di una «organizzazione criminale» nell’ambito dell’inchiesta sull’assassinio del rapper antifascista Pavlos Fyssas nel settembre del 2013. Un caso, quest’ultimo, che aveva portato all’arresto del leader Nikos Michaloliakos e di altri cinque esponenti del partito. Tutti ancora in carcere in attesa di giudizio.

    IL PENTIMENTO TARDIVO. «Mi dispiace di non aver agito prima e di non aver differenziato la mia posizione», ha detto Alexopoulos. «Sono arrivato a questa decisione dopo una serie di rivelazioni sulle attività di Alba Dorata che sono state definite criminali e di cui, naturalmente, non ero a conoscenza. La mia coscienza non mi permette di associare le mie opinioni patriottiche e nazionaliste a tali azioni e pratiche».

    Possibile un effetto domino nel gruppo parlamentare

    Giunta a pochi giorni dal voto col quale il parlamento è chiamato a decidere sulla rimozione dell’immunità per tutti e 18 i rappresentanti del movimento nazionalista (compreso lo stesso Alexopoulos), la diserzione ha naturalmente un valore molto simbolico.
    L’uscita dalla fortezza del movimento da parte di un funzionario di alto rango, come ha scritto il quotidiano ateniese Ekathimerini, rompe innanzitutto l’elemento fondante del partito. Quel «legame basato sulla paura che è insieme il sentimento che si vuole instillare nel cuore dei nemici e il collante che tiene insieme i suoi membri».

    ANCHE LA MOGLIE DI MICHALOLIAKOS A PROCESSO. Tanto che secondo alcuni analisti, citati dal quotidiano britannico Guardian, la posizione critica di Alexopoulos potrebbe infatti provocare un «effetto domino» all’interno del gruppo parlamentare.
    Le sue parole sono un implicito riconoscimento delle attività illegali di cui il partito è accusato e per le quali (oltre ai sei deputati già in attesa di giudizio) il 13 marzo è stata tolta l’immunità ad altri tre esponenti del gruppo neo-nazista. Tra questi ultimi c’è pure la moglie di Michaloliakos, Eleni Zaroulia, già finita sotto la gogna mediatica dopo che in un discorso al parlamento nel 2012 aveva definito gli immigrati come «subumani».

    IL GRUPPO ACCUSA IL COMPLOTTO. «Se qualsiasi altro partito avesse sofferto quello che è stato orchestrato contro Alba dorata non sarebbe stato abbandonato solo da membri del parlamento», ha commentato Ilas Kassiriadis, portavoce del movimento. «Se ne sarebbero andati anche dirigenti, quadri e membri. Portandosi pure dietro scrivanie porte e finestre dei loro uffici».

    Nei sondaggi il partito in calo al 4,5%

    Certamente, con alle porte le elezioni per le amministrative di Atene, dove è candidato proprio Kassiriadis, e le Europee, entrambe in agenda a maggio, la scelta e le parole di Alexopoulos potrebbero assottigliare il consenso popolare di Alba dorata, precipitato dopo la morte di Fyssas e poi risalito dopo l’omicidio di due membri del partito neonazista in una sparatoria in un sobborgo di Atene.

    UNO SCENARIO DI MOLTI PAESI. «Ci troviamo di fronte a uno scenario accuratamente preparato, che presto vedremo in altri Paesi europei. Parliamo di una vera caccia al nazionalista ellenico, una persecuzione politica. Ma siamo sicuri al cento per cento che vinceremo. Non ci sono prove contro di noi e la carcerazione dei nostri camerati è una truffa. Aspettiamo il processo fra 18 mesi»», ha detto Leonidas Stathopoulos, uno dei leader del partito intervenuto a Milano ospite di CasaPound Italia il 16 marzo, a proposito della accuse mosse al partito. Che non sono poche: dal possesso e uso illegale di armi, al racket, dall’associazione a delinquere fino all’omicidio.

    AVANZA IL GRILLO GRECO. Gli ultimi sondaggi dell’istituto di ricerca Public Issue danno il movimento nazionalista in calo al 4,5% contro il 7% raccolto a sorpresa alle elezioni legislative del 2012.
    Ma non è l’unica novità dell’Ellade: nelle intenzioni di voto in vista delle Europee, Alba dorata ha perso il proprio ruolo di terza forza politica del Paese. Dietro agli eurocomunisti di Syriza e al centrodestra di Nea Democratia, dati entrambi al 15,5, sembra collocarsi To Potami (traducibile con il Fiume, arrivato al 7%), il partito fondato dal giornalista televisivo Stavros Theodorakis. Quello che gli analisti hanno etichettato come il «Grillo greco».

    Giovedì, 20 Marzo 2014

    http://www.lettera43.it/politica/grecia-alba-dorata-verso-il-tramonto_43675124958.htm

    31 Mar 2014, 19:01 Rispondi|Quota