Egitto, attacchi in Sinai: chiuso il valico di Rafah

 
Emanuel Baroz
5 luglio 2013
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Egitto, attacchi in Sinai: chiuso il valico di Rafah

golpe-egitto-terrorismo-gaza-sinai-focus-on-israelIl Cairo (Egitto), 5 Luglio 2013 – L’Egitto ha chiuso sino a nuovo ordine il valico di Rafah al confine con la Striscia di Gaza e inviato elicotteri militari a controllare la zona. Lo fa sapere il generale Sami el-Metwali, a seguito dell’attacco di sospetti islamisti contro obiettivi nel nord del Sinai, tra cui posti di blocco dell’esercito, una stazione di polizia e l’aeroporto el-Arish dove si trovano mezzi dell’aviazione. Gli assalitori mascherati hanno attaccato con razzi, mortai, lanciagranate e armi antiaeree. Gli agenti hanno risposto al fuoco, uno di loro è morto e tre sono rimasti feriti.

Gli scontri arrivano due giorni dopo che l’esercito egiziano ha destituito il presidente Mohammed Morsi dei Fratelli musulmani. Alcuni elementi islamisti hanno promesso azioni contro i militari. L’esercito ha in seguito dichiarato alta allerta nei governatorati di Suez e del Sud Sinai, riporta online il giornale al-Ahram, citando il generale Osama Askar. Le forze di sicurezza controllano gli ingressi e le uscite delle città delle zone, mentre vengono istituiti ulteriori posti di blocco.

(Fonte: LaPresse.it, 5 Luglio 2013)

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  • #1Emanuel Baroz

    05/07/2013 Ricoverati giovedì, allo Ziv Medical Center di Safed (Israele), altri due siriani feriti negli scontri della guerra civile che imperversa nel loro paese.

    05/07/2013 Egitto. Sky News in lingua araba ha riferito che è stato arrestato il capo salafita Hazem Salah Abu Ismail, a suo tempo escluso dalle elezioni presidenziali egiziane.

    05/07/2013 Egitto. Le autorità giudiziarie hanno aperto giovedì un’inchiesta a carico del deposto presidente Mohamed Morsi e di altri 15 islamisti accusati di “insulti alla magistratura”. Lo ha detto il giudice inquirente Tharwat Hammad, imponendo a tutti gli interessati il divieto di viaggiare.

    05/07/2013 Con una nota ufficiale, il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) si è congratulato con Adli Mansour, neo presidente ad interim in Egitto dopo la cacciata di Mohamed Morsi. Alcuni esponenti dell’Autorità Palestinese (Fatah) hanno esortato i palestinesi della striscia di Gaza a seguire l’esempio degli egiziani e rovesciare il “governo” di Hamas.

    05/07/2013 Un anonimo esponente di Hamas, citato dall’agenzia di stampa cinese Xinhua, ha detto che la situazione in Egitto è ”pericolosa”, aggiungendo tuttavia che essa ”non influenzerà la situazione nella striscia di Gaza”, sebbene Hamas e il deposto presidente egiziano Morsi siano entrambi affiliati al movimento dei Fratelli Musulmani.

    05/07/2013 Egitto. “Ciò che sta accadendo oggi in Egitto non è un colpo di stato militare sotto nessun punto di vista: è stata piuttosto una decisione necessaria che la dirigenza delle forze armate ha preso per proteggere la democrazia, mantenere l’unità e l’integrità del paese e ripristinare la stabilità”. Lo ha affermato giovedì il Fronte di Salvezza Nazionale, alleanza egiziana di partiti liberali e di sinistra.

    05/07/2013 Egitto. La procura ha ordinato giovedì l’arresto del capo dei Fratelli Musulmani, Mohamed Badie, e del suo vice, Khairat el-Shater. Ne hanno dato notizia fonti giudiziarie e militari. Shater, ricco uomo d’affari considerato il massimo stratega politico della Fratellanza Musulmana, era stato il candidato di prima scelta del movimento alle elezioni presidenziali dell’anno scorso. Secondo l’agenzia egiziana Mena, i due dirigenti, insieme ad altri esponenti del movimento come Saad El-Katatni e Rashad al-Bayoumi, sono stati trasferiti nel carcere di Torah, alla periferia del Cairo, lo stesso dove sono stati incarcerati Hosni Mubarak e i suoi figli Alaa e Gamal (Mubarak è sotto processo con l’accusa di complicità nell’uccisione di manifestanti durante la rivolta del 2011 che lo ha spodestato). Secondo Ahmed Aref, portavoce della Fratellanza, lo stesso presidente deposto Mohamed Morsi è trattenuto dalle autorità, insieme al suo collaboratore Essam El-Haddad, in un luogo non precisato.

    05/07/2013 Egitto. Il capo della Corte Costituzionale Adli Mansour si è insediato come capo di stato provvisorio. Durante la cerimonia di giuramento, Mansour ha detto che lo stato “ha corretto il corso della grande rivoluzione”, grazie alle proteste di massa che hanno invocato la cacciata di Mohamed Morsi. Mansour ha detto che intende indire elezioni, ma non ha specificato una data.

    05/07/2013 Turchia/Egitto. Il vice primo ministro turco Bekir Bozdag, citato dal giornale Hurriyet, ha detto che il pronunciamento militare al Cairo “non riflette la volontà del popolo egiziano” e ha chiesto che il paese ”torni alla democrazia”. Dal canto suo, il ministro degli esteri turco Ahmet Davutoglu ha affermato che Ankara si oppone all’arresto dei dirigenti dei Fratelli Musulmani. Il partito AK, al governo in Turchia, ha diramato una nota in cui si afferma che la rivolta in Egitto “è un segno di arretratezza”. Secondo il portavoce del partito, Hüseyin Celik, citato da Hurriyet, la rivolta in Egitto è stata sostenuta da molti paesi occidentali che non avevano accettato l’ascesa dei Fratelli Musulmani al potere.

    05/07/2013 Usa/Egitto. Il presidente Barack Obama ha esortato mercoledì i militari egiziani a restituire senza indugi il potere a un governo civile e democratico, ma non ha definito la cacciata del presidente Mohamed Morsi un colpo di stato. In una dichiarazione attentamente calibrata, Obama si è detto ”profondamente preoccupato” per la mossa dei militari di rovesciare il governo di Morsi e sospendere la costituzione, aggiungendo d’aver dato disposizione all’amministrazione di valutare cosa implichino le azioni dei militari egiziani per quanto riguarda gli aiuti Usa all’Egitto.

    05/07/2013 Siria/Egitto. Il presidente siriano Bashar al-Assad (che da più di due anni, sostenuto dall’Iran e dagli sciiti Hezbollah, è in guerra con una rivolta contro i quattro decenni di governo retto da lui e dal suo defunto padre) ha dichiarato mercoledì che la sollevazione in Egitto rappresenta una sconfitta per “l’islam politico”. “Chi usa la religione in politica a favore di un gruppo e a spese di un altro è destinato a cadere, in qualsiasi parte del mondo” ha detto Assad, citato dal giornale ufficiale Thawra.

    04/07/2013 Egitto. I militari hanno deposto mercoledì sera il presidente islamista Mohamed Morsi, lo hanno sostituito con il giudice capo della Corte Suprema Costituzionale, hanno sospeso la costituzione sostenuta dagli islamisti e hanno sollecitato elezioni presidenziali anticipate. Il Capo di stato maggiore, Abdel-Fattah al-Sisi, in un discorso televisivo alla nazione, ha detto che verrà varato un governo di tecnocrati che governi il paese per un periodo di transizione che non ha specificato. Sisi ha inoltre parlato della creazione di un comitato incaricato di rivedere la costituzione e di una commissione di riconciliazione nazionale che comprenderà anche i movimenti giovanili. Ha detto che questa “road map” è stata concordata con una serie di gruppi politici. Le massime autorità religiose musulmani e cristiane copte sono si sono espresse a sostegno della “road map” dei militari.

    04/07/2013 Egitto. Secondo il sito web di Al-Ahram, forze militari si sono schierate mercoledì sera al Cairo per tenere divisi dimostranti pro-Morsi nella moschea di Rabaa al-Adwaya e manifestanti anti-Morsi distribuiti davanti al quartier generale della Guardia Presidenziale. Forze dell’esercito sono schierate anche in altre città del paese.

    04/07/2013 Egitto. L’esercito avrebbe vietato di lasciare il paese al presidente Mohamed Morsi e ad altri importanti esponenti dei Fratelli Musulmani. Lo ha detto mercoledì un funzionario della sicurezza egiziana secondo il quale la direttiva dell’esercito sarebbe ufficialmente legata a un’indagine in corso su un’evasione durante i tumulti del 2011 contro il presidente Hosni Mubarak, durante la quale Mohamed Morsi e altri fuggirono dal carcere.

    04/07/2013 Egitto. Un consigliere per la sicurezza nazionale del presidente egiziano Mohamed Morsi ha dichiarato mercoledì sera che nel paese è in corso un colpo di stato militare, aggiungendo che nessun colpo di stato militare può sperare di avere successo contro la resistenza popolare senza un grande bagno di sangue. Secondo il consigliere, il presidente Morsi avrebbe tuttavia fatto appello a tutti gli egiziani a resistere al colpo di stato in modo pacifico “senza usare la violenza”.

    04/07/2013 Egitto. Ayman Ali, portavoce di Mohamed Morsi, ha detto mercoledì pomeriggio alla Reuters che il presidente preferisce “morire in piedi come un albero” difendendo la legittimità elettorale del suo mandato piuttosto che passare alla storia come colui che ha distrutto le speranze di democrazia degli egiziani.

    04/07/2013 Egitto. Secondo fonti della sicurezza, militari con veicoli blindati avrebbero preso il controllo, mercoledì pomeriggio, degli studi centrali della televisione di stato egiziana al Cairo.

    04/07/2013 Siria/Egitto. Il regime di Damasco ha invitato mercoledì il presidente egiziano Mohamed Morsi a dimettersi a causa delle proteste di massa contro di lui. “Morsi deve capire che la maggior parte del suo popolo si rifiuta di riconoscerlo”, ha dichiarato il ministro della propaganda siriano, Omran a-Zoabi. Il mese scorso Morsi aveva ordinato l’interruzione dei rapporti diplomatici con il regime di Assad, impegnato da più di due anni in una sanguinosa guerra civile interna.

    04/07/2013 Approvato in prima lettura mercoledì dalla Knesset un disegno di legge contro ogni discriminazione degli studenti nelle scuole elementari e superiori sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere. La norma, proposta dal parlamentare dell’opposizione Dov Henin (Hadash) con il sostegno del governo, mira a prevenire danni sociali, verbali e fisici a danno di giovani gay. ”Stiamo facendo un passo importante verso l’eliminazione dell’omofobia – ha spiegato Henin – Le scuole sono il luogo dove la nuova generazione assorbe i valori e l’istruzione plasma i loro comportamenti futuri”. Il disegno di legge sarà ora discusso nella Commissione istruzione, cultura e sport della Knesset.

    04/07/2013 Mentre infuria la guerra civile in Siria e l’Egitto è sull’orlo del caos, il New York Times si è chiesto martedì se l’amministrazione Obama stia facendo la cosa giusta concentrandosi così tanto e proprio in questo momento sul processo di pace israelo-palestinese. ”Il conflitto israelo-palestinese – dice l’editoriale – un tempo simbolo forte e fonte di risentimento nel mondo arabo, è ormai un fatto quasi marginale in un Medio Oriente consumato da conflitti settari, miseria economica e, in Egitto, un leader eletto che si batte per la legittimità contro tanti del suo popolo”. E conclude: ”Con ben poca influenza sull’Egitto e profonda riluttanza a intervenire in Siria, probabilmente gli Stati Uniti vedono nel conflitto israelo-palestinese l’unico luogo dove possono ancora esercitare la propria influenza e magari anche produrre una svolta”.

    04/07/2013 Dopo un acceso dibattito, la Knesset in sessione plenaria ha approvato mercoledì in prima lettura il disegno di legge sulla forma di governo con 60 voti a favore e 44 contro. In base alla nuova legge il quorum minimo per l’elezione alla Knesset verrebbe elevato al 4%, e verrebbe ridotto il numero massimo di ministri a 18 e di vice ministri a quattro. Inoltre, il governo potrebbe rimanere in carica anche nel caso la Knesset non approvasse la legge di bilancio entro il 31 marzo di ogni anno, mentre le mozioni di sfiducia passerebbero con una maggioranza di 65 deputati (su 120), anziché solo 61 come ora.

    04/07/2013 “Abbiamo iniziato con i ‘cieli aperti’ (l’accordo con l’Unione Europea per la liberalizzazione delle rotte aeree commerciali), ora stiamo passando al ‘mare aperto’.” Lo ha detto mercoledì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu presentando al governo la riforma dei porti marittimi. Netanyahu ha spiegato che le gare d’appalto per la costruzione di nuovi approdi, pietra angolare della riforma, hanno già suscitato molto interesse da parte di potenziali contraenti. “L’epoca del monopolio portuale è giunta al termine”, ha aggiunto Netanyahu.

    04/07/2013 In Israele i detenuti omosessuali avranno diritto a visite coniugali con i loro partner secondo le stesse condizioni riconosciute ai detenuti eterosessuali. Ne ha dato notizia mercoledì il Servizio Penitenziario israeliano.

    03/07/2013 “La nostra economia è corretta e responsabile, noi non ci facciamo guidare dal populismo. Israele continua ad affrontare coloro che vorrebbero distruggerlo: continueremo ad agire per difendere noi stessi”. Lo ha detto martedì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in una conferenza di attivisti del partito Likud.

    03/07/2013 Egitto. La preoccupazione dei militari per il modo in cui il presidente Mohamed Morsi governa il paese avrebbe raggiunto il punto di non ritorno quando Morsi ha partecipato a un raduno pieno di integralisti islamici che invocavano la guerra santa in Siria. Lo hanno rivelato martedì fonti militari egiziane citate dalla Reuters. Lo scorso 15 giugno a un raduno di religiosi musulmani sunniti venne usata la parola ”infedeli” per denunciare sia gli sciiti che combattono a difesa del presidente siriano Bashar Assad, sia i non-islamisti egiziani che si oppongono a Morsi. Lo stesso Morsi fece appello a favore dell’intervento straniero in Siria contro Assad, il che portò a una presa di distanze appena velata da parte dell’esercito egiziano che, il giorno seguente, con una dichiarazione sottolineava come il suo unico compito sia quello di difendere le frontiere del paese.

    03/07/2013 Il vice primo ministro turco Besir Atalay, citato martedì dal quotidiano Hurriyet, ha accusato ”la diaspora ebraica” e ”potenze straniere” d’aver innescato i disordini che hanno colpito il paese nell’ultimo mese. Atalay ha anche accusato i mass-media internazionali d’aver svolto un ruolo importante nella ”cospirazione” e d’aver “ben guidato” le sommosse. “Vi sono alcuni circoli – ha detto il vice di Erdogan – che sono gelosi della crescita della Turchia. Ma coloro che cercano di bloccare il cammino della grande Turchia non avranno successo”. Martedì sera Atalay ha diffuso un comunicato in cui dice d’essere stato “intenzionalmente frainteso” dall’agenzia di stampa che ha riferito della sua conferenza a Kirikkale. Tuttavia, il video della conferenza nella quale pronuncia le parole citate è ancora ampiamente disponibile sui siti web turchi.

    03/07/2013 Egitto. Per il secondo giorno consecutivo il presidente egiziano Mohamed Morsi, insieme al primo ministro, ha incontrato martedì il capo delle forze armate. Lo ha comunicato l’ufficio del presidente. Il primo ministro Hisham Kandil era presente anche all’incontro di lunedì tra Morsi e Sisi.

    03/07/2013 In una dichiarazione diffusa martedì, le Forze di Difesa israeliane hanno detto che “l’attività militare egiziana nel Sinai è coordinata con le forze di sicurezza israeliane e autorizzata ai massimi livelli politici in Israele, allo scopo di far fronte alle minacce alla sicurezza nel Sinai che rappresentano un pericolo sia per Israele che per l’Egitto”. In base al Trattato di pace del 1979 tra Israele ed Egitto, il Cairo deve coordinare con Israele i suoi movimenti di truppe nel Sinai.

    03/07/2013 Egitto. La massima Corte d’appello egiziana ha confermato martedì la decisione di una corte inferiore sull’allontanamento del Procuratore generale Talaat Abdallah, nominato dal presidente egiziano Mohamed Morsi. Ne ha dato notizia l’agenzia di stampa statale MENA. La sentenza prescrive la rimozione del procuratore Abdallah e ordina il ripristino dell’ex procuratore Abdel Meguid Mahmoud. La nomina di Abdallah era stata duramente contestata dall’opposizione liberale, che lo accusava di faziosità e di aver approfittato della posizione per perseguire gli avversari politici del presidente, chiudendo un occhio sulle violazioni dei diritti umani.

    03/07/2013 Egitto. Il presidente Mohamed Morsi ha respinto martedì l’ultimatum delle forze armate volto a forzare una soluzione della crisi politica. Morsi ha detto di non essere stato consultato e che intende seguire i propri piani per la riconciliazione nazionale.

    03/07/2013 Un palestinese di 19 anni, cadetto dell’accademia militare dell’Autorità Palestinese, è morto per le ferite riportate nelle prime ore di martedì mattina durante violenti scontri con soldati israeliani in un villaggio a sud del Monte Hebron (Cisgiordania). Secondo le Forze di Difesa israeliane, l’incidente si è verificato quando un gruppo di palestinesi che lanciavano pietre e molotov ha cercato di salire a bordo di una jeep militare nonostante i ripetuti altolà dei soldati. E’ stata avviata un’inchiesta.

    03/07/2013 Egitto. Il ministro degli esteri Mohamed Kamel Amr ha presentato le dimissioni, portando ad almeno cinque il numero di ministri dimissionari a seguito delle proteste di massa di domenica. Ne ha dato notizia martedì l’agenzia di stampa statale Mena. Secondo l’agenzia di stampa turca Anatolia, oltre ai primi cinque si sarebbero dimessi anche il ministro del petrolio, il ministro delle finanze e il ministro della pianificazione.

    03/07/2013 I vicini della Siria stanno chiudendo molti valichi di frontiera lasciando decine di migliaia di siriani in fuga bloccati all’interno di pericolose regioni di frontiera. Lo ha detto lunedì Human Rights Watch che cita Iraq, Giordania e Turchia. Resta aperto solo il Libano, ha spiegato la ong, che ha un controllo limitato sui propri confini e ospita già oltre mezzo milione di profughi. A maggio, le autorità giordane hanno respinto migliaia di siriani bloccati alla frontiera. Da agosto 2012 le autorità irachene di Baghdad hanno fortemente limitato il numero di siriani autorizzati a entrare e i nuovi ingressi sono praticamente cessati da fine marzo. Il semi-autonomo governo regionale del Kurdistan iracheno ha chiuso la frontiera con la Siria a maggio e dalla metà di giugno è stato permesso l’ingresso solo ad alcuni profughi bisognosi di assistenza umanitaria d’emergenza. La Turchia sta bloccando migliaia di siriani a Bab al-Salam, ad Atma e presso altri valichi, consentendo solo sporadicamente l’attraversamento di piccoli gruppi dai campi all’interno della Siria. Tutte queste località di confine vengono periodicamente prese di mira da attacchi aerei del regime siriano.

    (Fonte: Israele.net)

    7 Lug 2013, 16:46 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    7 Lug 2013, 16:47 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    La caduta di Morsi un brutto colpo per Hamas

    di Sarah F.

    Il colpo è di quelli difficili da digerire. La caduta improvvisa e imprevedibile di Mohamed Morsi è un bruttissimo colpo per Hamas, il gruppo terrorista che tiene in ostaggio la Striscia di Gaza e costola della Fratellanza Musulmana.

    Nonostante i leader di Hamas si siano affettati a smentire qualsiasi loro preoccupazione, il fatto che in Egitto i Fratelli Musulmani siano caduti in disgrazia incide e parecchio sul gruppo terrorista palestinese.

    Hamas aveva appena fatto una decisiva scelta di campo scegliendo di stare dalla parte della Fratellanza Musulmana invece che stare con l’Iran. Aveva scelto di osteggiare Assad e quindi di appoggiare la resistenza siriana per tenere fede alla linea egiziana voluta da Mohamed Morsi. Questa decisione aveva attirato su Hamas le ire degli Ayatollah e provocato l’immediato blocco di qualsiasi fornitura militare e degli aiuti finanziari che periodicamente l’Iran inviava ai terroristi palestinesi. Il motivo era semplice: in Egitto comandavano i loro padri putativi, i Fratelli Musulmani, quindi Hamas non aveva più bisogno degli aiuti iraniani. Poi c’erano le promesse dell’Emiro del Qatar che aveva messo la Striscia di Gaza nella sua lunga lista di sostegni al terrorismo islamico, promesse però legate al fatto che in Egitto comandasse la Fratellanza Musulmana. Ora tutto questo castello è crollato e Hamas si ritrova improvvisamente senza amici.

    L’emblema di questa situazione è Khaled Meshaal, capo politico di Hamas. Per vent’anni è stato rifugiato in Siria sotto la protezione di Assad. Quando la Fratellanza Musulmana si è schierata con i ribelli siriani ha pensato bene di scappare a gambe levate per rifugiarsi in Qatar dove Hamas ha aperto un ufficio politico. Ma il suo vero obbiettivo era quello di stabilirsi in Egitto, sotto l’ombrello protettivo dei Fratelli Musulmani. Ora non sa più che pesci pigliare. In Siria non può tornare, in Iran meno che meno. In Qatar non è a suo agio specie per problemi di sicurezza. In un Egitto senza la Fratellanza Musulmana è difficile che possa trovare un angolino dove nascondersi. Povero Meshaal, gira come una trottola senza un rifugio sicuro con un bel bersaglio disegnato sulla fronte.

    Secondo il sito web delle Brigate Ezzedeen al-Qassam , oggi è prevista una riunione dei massimi esponenti di Hamas per discutere sul da farsi dopo la caduta di Morsi e dei Fratelli Musulmani. Nel frattempo l’esercito egiziano ha chiuso il Valico di Rafah e ha posizionato una colonna di carri armati lungo il confine tra la Striscia di Gaza e la Penisola del Sinai. E’ evidente che nemmeno gli egiziani pensano ad Hamas come ad un alleato.

    http://www.rightsreporter.org/la-caduta-di-morsi-un-brutto-colpo-per-hamas/

    7 Lug 2013, 16:48 Rispondi|Quota