Nucleare Iran, ora il regime di Teheran minaccia anche l’Europa: “Siamo pronti ad aumentare la gittata dei nostri missili”

 
Emanuel Baroz
26 novembre 2017
3 commenti

Iran, sfida nucleare all’Europa: “Siamo pronti ad aumentare la gittata dei missili”

Le Guardie della rivoluzione: “Se ci sentiremo minacciati, non ci manca la tecnologia per colpire fino a oltre duemila chilometri”. Nella loro gittata rientrano perfino Grecia e Puglia

iran-nucleare-minaccia-europa-focus-on-israelL’Iran lancia una minaccia nucleare al’Europa: “Siamo pronti a incrementare la gittata dei nostri missili fino a oltre duemila chilometri“, afferma il generale Hossein Salami, vice capo delle Guardie delal rivoluzione. Una distanza che metterebbe a rischio la Grecia e persino la Puglia. In una dichiarazione riportata dall’agenzia Fars, l’alto ufficiale dichiara che a Teheran “la tecnologia non manca” e aggiunge: “Se finora non ci siamo spinti fino a tanto è per una scelta strategica, ma se dovessimo percepire che l’Europa può diventare una minaccia ci attrezzeremo di conseguenza”.

Il riferimento è al sostegno espresso da diverse nazioni alla linea di Washington rispetto al programma nucleare iraniano. La Francia, ad esempio, ha chiesto che il dialogo sia “intransigente” e che ci sia una negoziazione separata rispetto all’accordo di Teheran del 2015. Ma l’Iran ha più volte dichiarato che il proprio programma missilistico è difensivo e non negoziabile. E le Guardie della rivoluzione avevano già inviato messaggi nelle settimane scorse: “L’Europa dovrebbe decidere se può seguire una politica indipendente dagli Stati Uniti, che stanno cercando di indebolire le nostre risorse di difesa per promuovere la loro trama del grande Medio Oriente, insieme agli interessi di Israele. È un fatto spiacevole che negli ultimi anni abbiamo visto gli europei incapaci di rompere l’incantesimo americano su di loro. Se l’Europa seguirà lo stesso percorso degli Stati Uniti riguardo ai nostri programmi missilistici e di difesa, li tratteremmo ovviamente come facciamo noi negli Stati Uniti“.

http://www.repubblica.it/esteri/2017/11/26/news/iran_sfida_nucleare_all_europa_siamo_pronti_ad_aumentare_la_gittata_dei_missili_-182171999/?refresh_ce

La rappresentante della UE Federica Mogherini e il ministro degli Esteri iraniano Are Zarif, il giorno dell’accordo sul nucleare siglato tra l’Europa e l’Iran nel Marzo scorso

La nuova sfida missilistica alza il livello di tensione anche nei confronti di Washington, che ha già ha imposto sanzioni unilaterali all’Iran contestando la violazione di una risoluzione Onu che invita Teheran a non intraprendere attività legate a missili in grado di supportare testate nucleari. Il capo delle Guardie Mohammad Ali Jafari ha dichiarato nel mese scorso che a dettare i limiti della gittata missilistica è il leader supremo del Paese, l’ayatollah Ali Khameini.

Repubblica.it

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  • #1Emanuel Baroz

    Iran: nuove gravissime minacce a Israele e la UE continua a tacere

    Il capo della Guardia Rivoluzionaria, il Generale Mohammad Ali Jafari, dice che i terroristi devono essere ben armati per «eradicare Israele» mentre la guida suprema iraniana, Ali Khamenei, torna a parlare di «estirpare il cancro israeliano», il tutto nel silenzio più assoluto dell’Europa che tace e acconsente

    di Sarah G. Frankl

    Ancora gravissime minacce a Israele da parte dell’Iran. Questa volta a minacciare di distruzione lo Stato Ebraico è il capo della Guardia Rivoluzionaria, il Gen. Mohammad Ali Jafari, il quale tra le altre cose ammette anche che Hezbollah e Hamas stanno collaborando.

    Parlando con i giornalisti iraniani il Generale Jafari ha detto che «ogni nuova guerra in Medio Oriente porterà all’eradicazione del regime sionista (Israele n.d.r.)».

    Il capo della Guardia Rivoluzionaria sostiene che l’obiettivo di Israele è il Libano e che quindi gli Hezbollah vanno pesantemente armati per mantenere la sicurezza del Libano. Da notare che il generale iraniano non parla minimamente dell’esercito libanese che, in caso di minaccia israeliana (del tutto inventata) sarebbe l’unico deputato a difendere il Libano, non Hezbollah. Quindi ormai è chiaro che per gli Ayatollah iraniani il Libano è una provincia iraniana e che la sua difesa deve essere affidata ai terroristi che dipendono da Teheran e non al suo esercito regolare.

    Ma la cosa più interessante il Generale iraniano la dice quando afferma che «il grande fronte della resistenza è stato formato» dove per “grande fronte della resistenza” intende Hezbollah, Hamas e la Jihad Islamica. «Il destino del fronte della resistenza è unito, se Israele ne attacca una parte le altre componenti del fronte attaccheranno il regime sionista» ha detto Jafari.

    Nella conferenza stampa il Generale Jafari ha parlato anche della richiesta saudita di disarmare le milizie di Hezbollah. «Hezbollah deve essere armato per combattere il nemico della nazione libanese che è Israele. Naturalmente dovrebbero avere le migliori armi per proteggere la sicurezza del Libano. Questo non è negoziabile» ha detto Jafari.

    Sempre ieri ha fatto sentire nuovamente la sua voce anche la guida suprema iraniana, Ali Khamenei, il quale ha affidato i suoi sproloqui di distruzione a Twitter. «Oggi la Palestina è il problema principale per il mondo musulmano poiché è un paese islamico usurpato e trasformato in un mezzo per sabotare la sicurezza di diversi paesi della regione. Questo tumore canceroso [il regime sionista] deve essere combattuto» ha scritto Khamenei su Twitter.

    Ricapitoliamo per gli ignoranti europei e i sostenitori del regime iraniano
    I più alti livelli militari, politici e religiosi iraniani da diversi mesi non lasciano passare giorno senza minacciare Israele di distruzione. Hanno ammesso di armare Hezbollah, Hamas e la Jihad Islamica che sono tre gruppi terroristici, hanno ammesso che il loro obiettivo principale è «eradicare Israele». Ora, come si dovrebbe comportare Israele? Non stiamo parlando di battute pronunciate “en passant” ma di dichiarazioni ufficiali, vere e proprie dichiarazioni d’intento politiche e militari. Per quanto tempo l’Europa continuerà a sorvolare allegramente sulle gravissime minacce iraniane alla democrazia israeliana? Per quanto tempo l’Europa continuerà a fare affari con gli Ayatollah arricchendoli e permettendo loro di finanziare il terrorismo islamico? Perché l’Alto Rappresentante per la Politica Estera della UE, Federica Mogherini, fa finta di non vedere e di non sentire? Come si comporterebbe l’Europa se domattina Netanyahu dicesse di voler distruggere l’Iran ed estirpare il cancro degli Ayatollah? Starebbe zitta come sta facendo con le minacce iraniane a Israele oppure farebbe sentire la sua voce, magari minacciando sanzioni economiche? E’ l’Iran che sta portando il medio Oriente verso un’altra devastante guerra regionale, non Israele.

    http://www.rightsreporter.org/iran-nuove-gravissime-minacce-israele-la-ue-continua-tacere/

    26 Nov 2017, 13:48 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    L’Iran mostra i muscoli

    Se necessario, Teheran aumenterà la portata dei suoi missili per difendersi dall’Europa

    L’Iran potenzierà il raggio di azione dei suoi missili oltre i 2’000 chilometri in caso di minaccia da parte dell’Europa. L’avvertimento è giunto dai vertici dell’esercito della Repubblica islamica. I Guardiani della rivoluzione ribadiscono che il programma di difesa è un affare interno alla nazione legittimo e non negoziabile.

    Ancora di recente, Parigi si era impegnata a rilanciare il dialogo con Teheran. L’Eliseo aveva esortato ad avviare negoziati specifici in materia di riarmo al di fuori dall’accordo sullo sviluppo nucleare, sottoscritto nel 2015 con le grandi potenze internazionali.

    https://www.rsi.ch/news/mondo/LIran-mostra-i-muscoli-9830779.html

    26 Nov 2017, 13:50 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    L’Iran è sempre più minaccioso e l’Europa sempre più indifferente

    di Loredana Biffo

    L’accordo nucleare con il regime degli Ayatollah, è servito prevalentemente a superare alcuni punti critici per la massimizzazione delle relazioni economiche tra l’Europa e l’Iran. Questa settimana è previsto l’incontro a Ginevra tra i banchieri europei e le banche iraniane, con lo scopo di massimizzare la cooperazione finanziaria tra Europa e Repubblica Islamica; in particolare che le banche iraniane rispettino i canoni finanziari europei. Questa riunione non è che un ulteriore prova di quanto l’Europa sia indifferente non solo alle gravi violazioni dei diritti umani in Iran – dove le impiccagioni proseguono indisturbate e che ricordiamolo, è secondo solo alla Cina per il numero di esecuzioni capitali – ma anche aella minaccia nucleare rivolta in primis a Israele e poi all’America.

    Il sostegno degli Ayatollah ai diversi gruppi terroristici quali Hezbollah (che ha dichiarato apertamente di essere un’organizzazione terroristica), jihad islamica, Hamas e altri, passa attraverso il controllo totale dei Pasdaran, detti anche Guardiani della Rivoluzione Islamica. Per tale motivo è grave che vi sia un sistema produttivo commerciale che ha rapporti con la Banca Centrale Europea in numerose collaborazioni tra questa e le banche iraniane.

    Sono numerosi gli investitori intenzionati a fare investimenti in Iran, per esempio la Oberbank austriaca e la danese Danske Bank. E’ evidente che il business viene prima del codice etico, mentre le minacce degli Ayatollah che non sono meno importanti di quelle della Corea del Nord, passano in secondo piano. Tutto questo è stato favorito dalla corsa degli investitori extra UE ad aprire linee di credito in Iran. La export-Import Bank of Korea ha aperto all’Iran una linea di credito ammontante a otto miliardi di euro, i Cinesi hanno stipulato contratti finanziari di 35 miliardi di dollari e anche le piccole banche europee hanno aperto linee di credito. Tutti hanno intenzione di fare affari con il regime iraniano, sono stati fino ad ora ostacolati dalle sanzioni che Trump potrebbe rimettere all’Iran, ma la maggior parte degli investitori pensa di investire indipendentemente da quello che decidono gli Stati Uniti.

    Maryam Rajavi la leader del Consiglio della Resistenza Iraniana sollecita il presidente americano a sostenere il rovesciamento del regime da parte della Resitenza dissidente che ha da anni fondato quello che considera il “governo legittimo all’estero” con sede a Parigi. Da parte sua Rouhani nel discorso al parlameno iraniano del 29 ottobre ha esternato la sua rabbia e il timore nei confronti del PMOI (movimento dei resistenti in Iran) ribadendo di volere proseguire con l’accumulo di missili balistici e la produzione di uranio, ha dichiarato: “noi produciamo, stiamo producendo e produrremo, non esiteremo a produrre e ad accumulare qualunque arma di cui possiamo aver bisogno a ad utilizzarla al momento opportuno per difenderci”. Ha inoltre affermato che gli Stati Uniti stavano minacciando la sicurezza della Siria, la sicurezza del Libano, la sicurezza dell’Iraq e la stabilità dell’Afghanistan e volevano dividere l’Iraq, ma che i mullah hanno aiutato il popolo della Siria e dell’Iraq e non hanno permesso che venisse minacciata l’integrità territoriale.

    Tali dichiarazioni di Rouhani giungono in un momento in cui ogni giorno vengono rivelati dettagli sulle relazioni del regime iraniano con al-Quaeda, l’Isis e i talebani, nonché il supporto finanziario e logistico che questo fornisce loro. Questo atteggiamento dimostra quanto siano ingannevoli le pretese di moderazione del regime del velayat-e faqih (identificazione totale tra religione e politica) e quando sia pericolosa la politica di accondiscendenza da parte europea. La Resistenza Iraniana ha più volte dichiarato che tutti gli esponenti del regime, di qualunque fazione, sono direttamente responsabili delle esecuzioni, delle torture e dei massacri dei prigionieri politici, delle uccisioni e della guerra in Iran e nella regione mediorientale, che devono essere inclusi nella lista dei terroristi e sottoposti a sanzioni internazionali.

    http://caratteriliberi.eu/2017/10/31/in-evidenza/liran-sempre-piu-minaccioso-leuropa-sempre-piu-indifferente/

    26 Nov 2017, 13:52 Rispondi|Quota