La propaganda e il suo rovescio

 
Emanuel Baroz
2 novembre 2015
1 commento

La propaganda e il suo rovescio

Alla fine il documentario «Israele, il cancro» è stato proiettato nell’aula che l’Università di Firenze ha concesso a un gruppo di studenti

di Tommaso Ciuffoletti

israele-cancro-film-focus-on-israel«Israele, il cancro». Alla fine il documentario (sic!) con questo titolo è stato proiettato nell’aula che l’Università di Firenze ha concesso al solito gruppo di studenti che ormai non vale più neanche la pena inquadrare con tanti aggettivi. Quelli sono, in perenne replica, ed è una storia vecchia quanto il nostro Ateneo. Semmai son diventati ancor più marginali e autoreferenziali. Tanto che, non sembri un paradosso, è perfino un bene che abbiano proiettato quel documentario. Peraltro giustificandone goffamente il titolo, definito «provocatorio», quando invece le parole sono importanti, specie per chi intende sostenere di fare il narratore. E la retorica di Israele come cancro è una retorica che, lungi dall’essere provocatoria, viene da lontano. Dal peggio della propaganda razzista, negazionista e antisemita. Israele come cancro è stato uno slogan che andava forte in Iran ai tempi della premiata ditta Ahmadinejad e Khamenei, che tra la lapidazione di una donna fedifraga e l’impiccagione di qualche minorenne, non mancavano di condannare l’esistenza stessa di Israele, anzi dell’entità sionista. Ma ben prima di loro svariate genìe di predicatori ed ideologi hanno giustificato l’esistenza in Medio Oriente di una terra dove agli ebrei è concesso vivere, al pari di cristiani e musulmani, solo come cancro da estirpare.

A forza di avere a che fare con la retorica dell’odio antisraeliano s’impara a riconoscerne gli slogan, a capire da dove arrivano, se chi li ripete ha coscienza delle loro implicazioni. E s’impara anche che iniziative tipo quella di giovedì a Firenze non sono altro che il cascame più rozzo di una matassa assai più grande e più sottile di antisionismo ideologico, che non di rado incrocia gli argomenti dell’antisemitismo e che attraverso una narrazione distorta dei fatti crea un clima di ostilità preconcetta verso Israele e i suoi abitanti. Paradossalmente la grettezza di un richiamo alla retorica degli Ahmadinejad si rivolta contro coloro che lo impiegano. Anzi, svela le connessioni malate tra la propaganda antisemita, purtroppo così forte, così radicata e così predicata nel mondo arabo e musulmano, e la presunta «critica legittima contro il governo d’Israele», che è la formula di comodo usata di solito da chi non ha nemmeno idea del dito dietro il quale si sta nascondendo. Per dirla semplice, trovo molto meno pericolose iniziative come quella di giovedì, rispetto alle parole ipocrite, più che politicamente corrette, con cui parte dell’informazione l’ha raccontata.

Corriere Fiorentino.it

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  • #1Emanuel Baroz

    Film contro Israele, FI: “Umiliante per il popolo ebraico e l’Università”

    «Brutta pagina per la città di Firenze. Con amarezza apprendiamo che anche oggi avrà luogo l’ennesimo insulto al popolo ebraico ed all’Università. È davvero inaudita ed indecente la proiezione al Polo di Novoli di documentari di chi spalleggia il terrorismo militante». Lo dichiarano il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Jacopo Cellai, assieme al Capogruppo al Quartiere 5, Guido Castelnuovo Tedesco, a proposito dell’annunciata proiezione del documentario “Israele – Il cancro”, produzione indipendente di Samantha Comizzoli, estimatrice di Hamas e di altre organizzazioni palestinesi.

    «Ci sentiamo di ribadire che un simile documentario esprime tutta l’inopportunità e la grave faziosità nel voler delegittimare l’esistenza dello Stato di Israele e del suo popolo – spiegano Cellai e Castelnuovo Tedesco – e per mistificare anni di terribili conflitti, buttando così gratuitamente benzina sul fuoco in modo disdicevole e lesivo della dignità dell’Università di Firenze quale luogo d’incontro del sapere e della vita».

    «Avevamo apprezzato molto la posizione del Magnifico Rettore nel merito di questa vicenda – proseguono Cellai e Castelnuovo Tedesco – ed anche se ora come ora non ci risulta che si sia riusciti ad evitare una iniziativa i cui contenuti riteniamo essere gravi, vogliamo essere fiduciosi fino all’ultimo. E soprattutto chiediamo con forza che simili episodi non possano e non debbano più accadere».

    Gli esponenti azzurri rimarcano ancora come l’organizzazione terroristica Hamas, riconosciuta come tale a livello internazionale, di cui Samantha Comizzoli è dichiaratamente estimatrice, proponga la cancellazione dello Stato di Israele, professando altresì la “non esistenza di una soluzione alla questione palestinese se non nella Jihad”, nonché il vergognoso negazionismo in merito all’Olocausto degli ebrei.

    «Esprimiamo la nostra solidarietà alla comunità ebraica fiorentina ed al popolo di Israele. Siano fiduciosi – concludono Cellai e Castelnuovo Tedesco – che non tutti la pensano come i Collettivi fiorentini e la signora Comizzoli, bensì apprezzano il confronto e non l’indottrinamento come solida base per coltivare una propria opinione, così come d’altronde è indispensabile quando si parla di conflitti così terribili ed annosi». Fonte: Comune di Firenze – Ufficio Stampa

    http://www.gonews.it/2015/10/29/film-contro-israele-fi-umiliante-per-il-popolo-ebraico-e-luniversita/

    3 Nov 2015, 13:33 Rispondi|Quota