Grazie alla guerra in Siria l’arsenale di Hezbollah diventa sempre più potente

 
Emanuel Baroz
20 febbraio 2016
3 commenti

Così la guerra siriana sta armando Hezbollah. Le preoccupazioni di Israele

Nuovi sistemi d’arma provenienti da Teheran e Mosca finiscono nelle mani del gruppo terroristico libanese

di Gabriele Carrer

hezbollah-arsenale-iran-focus-on-israelL’agenzia di stampa israeliana Walla ha scritto che, grazie a un’avanzata tecnologia radar acquisita dopo l’ingresso della Russia nella guerra civile siriana, l’organizzazione terroristica libanese di Hezbollah è ora in grado di agganciare i jet spia israeliani impegnati in voli di ricognizione e acquisizione informazioni al confine con Israele. Secondo quanto riportato dall’agenzia israeliana, che cita fonti della sicurezza di Gerusalemme, la nuova tecnologia è in grado di identificare tutti gli aerei da combattimento rendendoli così possibili target per i missili di Hezbollah.

I radar sono il frutto della collaborazione tra Hezbollah, Iran e Russia, alleate sul campo nella guerra in Siria. Fonti di intelligence riferiscono che in questo modo l’organizzazione politico-militare libanese si prepara alla fase successiva della guerra a Israele, acquisendo tecnologie antiaeree avanzate da Iran e Siria. Una conseguenza dei pessimi risultati conseguiti dell’antiaerea libanese durante l’ultimo conflitto contro Israele del 2006, quando l’unico velivolo colpito da Hezbollah fu un jet da combattimento israeliano a terra.

Solo un mese fa, il Daily Beast aveva raccontato degli sforzi russi per rifornire Hezbollah con armi sofisticate, tra cui missili di precisione terra-terra, missili tattici a lungo raggio, razzi a guida laser e armi anticarro. I militanti di Hezbollah citati dal giornale americano hanno riferito di un “rapporto di totale coordinamento” tra il gruppo terroristico, il governo del presidente siriano Bashar el Assad e l’Iran, oltre a una crescente interdipendenza con Mosca: “Siamo alleati strategici in medio oriente in questo momento. I russi sono nostri alleati e ci danno le armi”, ha riferito uno degli ufficiali di Hezbollah.

Stati Uniti e Unione Europea hanno inserito l’organizzazione di Hassan Nasrallah tra i gruppi terroristici con portata globale e l’accusano essere agli ordini e agli interessi di Teheran. Il viceministro degli esteri russo Mikhail Bogdanov, invece, lo scorso novembre ha rilasciato una dichiarazione chiarendo che la Russia non considera l’organizzazione un gruppo terroristico. Per questo Mosca mantiene con Hezbollah contatti e relazioni, ha riferito Bogdanov. Mentre il gruppo armato libanese addestra l’esercito siriano di Assad, la Russia non ha imposto alcuna restrizione all’utilizzo delle sue armi da parte di Hezbollah, nemmeno nei confronti di Israele. “Quando si tratta di Israele, Hezbollah non prende ordini da nessuno”, aveva riferito al Daily Beast Assir, un reclutatore dell’organizzazione.

Il Foglio.it

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  • #1Emanuel Baroz

    Facebook blocca Hezbollah

    Tutti i principali account legati al movimento libanese sono stati bloccati dal social network di Mark Zuckenberg. Il motivo è di aver pubblicato la foto di Hassan Nasrallah, leader del partito considerato un terrorista dai governi di Israele, Stati Uniti e Arabia Saudita

    http://www.ilgiornale.it/news/mondo/facebook-blocca-hezbollah-1224197.html

    21 Feb 2016, 17:34 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Bastonato dalla guerra in Siria, Nasrallah sfodera il solito vecchio tema: Israele

    Nella migliore tradizione dell’estremismo arabo, per nascondere i guai in casa propria il capo Hezbollah lancia bellicose minacce allo stato ebraico

    di Avi Issacharoff

    http://www.israele.net/bastonato-dalla-guerra-in-siria-nasrallah-sfodera-il-solito-vecchio-tema-israele

    21 Feb 2016, 17:34 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    Hezbollah: «Colpiremo la fabbrica di ammoniaca e faremo 800mila morti»

    di Fiamma Nirenstein

    Una minaccia hitleriana: non può essere definito diversamente il discorso del leader degli Hezbollah Hassan Nasrallah dal bunker-nascondiglio. Ha detto dallo schermo che, se vorrà, userà i suoi missili sulla fabbrica di ammoniaca di Haifa, la seconda città costiera di Israele e causerà un’esplosione che farà 800mila morti.Il discorso è stato tenuto nella giornata «della fedeltà ai martiri e ai leader». «È un fatto matematico – ha detto Nasrallah -. Pochi missili su pochi impianti di ammoniaca equivalgono allo stesso numero di morti che farebbe una bomba atomica… voi (israeliani) avete la più grande forza aerea, i missili, e altri mezzi, ma noi possiamo fare lo stesso con pochi missili a poche fabbriche di ammoniaca». Ma non funziona questa presentazione degli hezbollah come un Davide contro Golia: il numero dei loro missili ormai, premio di fedeltà per la guerra di Assad in cui gli hezbollah hanno collaborato a fare 250mila morti, ammonta ormai, si calcola, a 150 mila. E infatti Nasrallah si è contraddetto: «I leader di Israele capiscono che la resistenza (lui la chiama così, ndr) ha la capacità di coprire l’intera Palestina occupata (e chiama così Israele, ndr) di missili». E poi di nuovo però un passo indietro: «…non vogliamo la guerra… ma conserviamo questa capacità deterrente».Il vero motivo del discorso di Nasrallah, del quale si è scritto che abbia una malattia grave e che sia in cura a Teheran presso specialisti russi, risiede nella complessa situazione degli hezbollah. La scelta ormai quadriennale di fiancheggiare Assad come maggiore strumento egemonico iraniano, ne ha migliorato le capacità di combattimento dopo le esperienze da protagonisti di Qusayr, Qalamoun, Arsal. Ne ha fatto il protettore del libano dalla minaccia jihadista sunnita. L’esperienza di combattimento ha attratto molti giovani libanesi, la loro influenza si è espansa fino a diventare in certi casi consiglieri degli Houthi filoiraniani in Yemen. Le sue strutture militari, il numero dei suoi missili puntati su Israele si è enormemente ampliato. Ma i morti in battaglia (si parla di ben 2000) sono troppi, c’è un capillare ritiro in atto. Inoltre la Siria ha dominato per decenni il Libano con la forza, per molti libanesi, il ruolo di fiancheggiamento della Siria è sgradito; e la vicinanza all’Iran ha creato una faccia puramente iraniano-sciita, troppo per un gruppo terrorista che ha sempre cercato di giocare la carta della resistenza antimperialista antisraeliana come quella maggiore, e ne ha fatto una fonte di egemonia nel mondo arabo. Nasrallah ha paralizzato la vita interna del Libano, fra l’altro impedendo l’elezione del presidente; le sue fonti di finanziamento potrebbero subire un cambio di rotta nella leadership iraniana dopo le elezioni. Ed ecco quindi che per rafforzare l’immagine, Nasrallah ricorre all’odio antisraeliano.

    21 Feb 2016, 17:35 Rispondi|Quota