Aiuti umanitari per i palestinesi utilizzati da Hamas per finanziare il terrorismo

 
Emanuel Baroz
5 agosto 2016
3 commenti

Aiuti umanitari per milioni di dollari dirottati da Hamas verso usi terroristici

Dall’indagine su un alto funzionario palestinese di World Vision emerge che Hamas ha rubato persino i pacchi alimentari e i soldi destinati a bambini indigenti e disabili

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Nel corso di diversi anni l’organizzazione terroristica Hamas ha dirottato alla propria ala militare “decine di milioni di dollari” dell’organizzazione umanitaria internazionale World Vision, che ha sede negli Stati Uniti ma opera in 100 paesi (Italia compresa) e impiega 46.000 persone. In Israele e territori è attiva dal 1975. Lo hanno comunicato giovedì i servizi di sicurezza israeliani. I fondi – che ammonterebbero al 60% del bilancio totale della ong – sono stati utilizzati per acquistare armi, scavare tunnel e costruire installazioni militari.

Muhammad Halabi, un ingegnere di 38 anni membro di Hamas e responsabile delle attività di World Vision nella striscia di Gaza, è stato incriminato giovedì davanti al tribunale di Beersheba per dodici capi d’accusa relativi alla sicurezza legati al suo ruolo nella mega-frode. Halabi era stato arrestato lo scorso 15 giugno al valico di Erez mentre cercava di rientrare nella striscia di Gaza. Affiliato a Hamas sin da giovane, Halabi venne scelto nel 2005 dall’organizzazione perché si infiltrasse in World Vision (grazie a un parente dipendente dell’Onu) con il compito di rubare i soldi a favore dell’organizzazione terroristica. “Si tratta di un’indagine importante e molto significativa – affermano i servizi di sicurezza israeliani in un comunicato – soprattutto perché mette in luce il modo cinico e senza scrupoli con cui Hamas approfitta di fondi e risorse delle organizzazioni internazionali di aiuto umanitario. Le dimensioni di questo caso sono insolite, ma esso rispecchia uno schema ben preciso”.

In una dichiarazione diffusa dopo il rinvio a giudizio, World Vision ha preso le difese di Halabi negando le accuse a suo carico. “In base alle informazioni a nostra disposizione – vi si legge – allo stato attuale non abbiamo motivo di credere a queste accuse”. In effetti, secondo i servizi israeliani World Vision poteva non essere a conoscenza del fatto che veniva sfruttata per convogliare i fondi ai terroristi. Tuttavia, dicono gli investigatori, “durante un raid condotto negli uffici della ong all’Augusta Victoria Compound, Gerusalemme est, abbiamo trovato della corrispondenza interna in cui il controllore dell’organizzazione, uno straniero, affermava di temere per la propria vita se il caso fosse venuto alla luce”.

Dopo aver scalato la gerarchia dentro World Vision, Halabi è diventato il responsabile delle attività di World Vision nella striscia di Gaza. “In tale veste, aveva il controllo su bilanci, equipaggiamenti e pacchi di aiuto umanitario per decine di milioni di dollari”, spiegano gli investigatori. E’ così che, stando alla sua stessa deposizione, ha potuto incanalare verso Hamas circa il “60% del bilancio annuale della World Vision nella striscia di Gaza” per un totale di circa 7,2 milioni di dollari. Il sistema funzionava per lo più lanciando false gare d’appalto. “L’azienda ‘vincente’ era consapevole del fatto che il 60% dei fondi del progetto erano destinati a Hamas”. Secondo gli investigatori, tra i progetti umanitari “fittizi” figurano la costruzione di serre, il rinnovamento di campi agricoli, progetti per la salute fisica e mentale, una falsa associazione per aiutare i pescatori, un centro per il trattamento di handicap fisici e mentali, la creazione di organizzazioni agricole. “Sono stati tutti utilizzati come canali per trasferire denaro a Hamas”, spiegano i servizi. Nei falsi programmi, l’organizzazione terroristica riusciva a gonfiare bilanci, far assumere operativi di Hamas come dipendenti, riciclare denaro. Per ogni 1.000 dollari investiti nello sviluppo di un acro di terreno agricolo, in pratica solo 700 arrivavano agli agricoltori, mentre i rimanenti 300 finivano all’ala militare di Hamas. Questi stessi campi venivano poi usati da Hamas per installare postazioni militari, nonostante il fatto che essi cadessero sotto l’egida dei programmi di sviluppo delle Nazioni Unite.

Secondo i servizi israeliani, circa il 40% dei fondi di World Vision destinati a progetti civili – 1,5 milioni di dollari all’anno – è stato dato in contanti alle Brigate Izz ad-Din al-Qassam, le formazioni militari di Hamas, insieme a circa 4 milioni all’anno che erano destinati all’aiuto dei più bisognosi.

Stando alla deposizione di Halabi, i fondi trasferiti con questi trucchi sono stati “usati dall’ala militare [di Hamas]” per scavare tunnel, acquistare armi, costruire postazioni militari. Alcuni dei fondi rubati sono stati utilizzati per pagare gli stipendi degli attivisti di Hamas. In altri casi, grosse somme di denaro sono state prese da alti esponenti dell’organizzazione terroristica per le loro “esigenze personali”.

Spesso i camion inviati dalla ong attraverso il valico di Kerem Shalom venivano scaricati nel cuore della notte dai terroristi direttamente nei magazzini di Hamas. Con questo sistema Hamas è riuscita a procurarsi attrezzature altrimenti proibite. Un progetto per la costruzione di serre ha permesso al gruppo di esplorare i luoghi adatti per lo scavo di tunnel, mentre l’inesistente programma di assistenza ai pescatori è stato utilizzato per acquistare barche a motore destinate al contrabbando e mute destinate ai sommozzatori di Hamas per attacchi contro Israele. Hamas ha dirottato decine di milioni di dollari di aiuti umanitari verso spese militari come i tunnel per infiltrazioni terroristiche in Israele

Durante l’inchiesta, Halabi ha ricostruito il metodico trasferimento di denaro al gruppo terroristico: ad esempio, nel 2012 vennero trasferiti 50.000 dollari in assegni agli attivisti di Hamas mentre nel 2014, al culmine degli scontri armati con Israele, Halabi ha distribuito bonus per decine di migliaia di dollari agli attivisti di Hamas, tra i quali il comandante dell’ala militare. Durante il governo in Egitto dell’islamista Mohamed Morsi, Halabi ha incanalato decine di migliaia di dollari dagli aiuti di World Vision all’acquisto di armi per Hamas nel Sinai.

Oltre ai fondi, Halabi avrebbe anche rubato apparecchiature acquistate da World Vision per aiutare gli agricoltori. Ferro, utensili per scavare, tubi e materiali da costruzione sono stati utilizzati da Hamas per i suoi scopi militari.

A volte il meccanismo è arrivato a togliere letteralmente il pane di bocca ai palestinesi bisognosi. Secondo l’indagine, almeno 2.500 cartoni di cibo del valore di 100 dollari l’uno, oltre a 3.300 cartoni di prodotti per l’igiene (80 dollari l’uno), sono stati rubati a World Vision e consegnati ai terroristi di Hamas. Di più. Il denaro destinato alle cure dei bambini feriti nei conflitti è stato intascato da famiglie di membri di Hamas che avevano falsamente registrato i loro figli nel programma. Stando alle parole di Halabi, gli aiuti umanitari destinati da World Vision ai residenti della striscia di Gaza sono stati dati “quasi interamente” a operativi di Hamas e relative famiglie. Il che, è appena il caso di specificare, “è contrario al regolamento ufficiale delle organizzazioni umanitarie che operano nella striscia di Gaza”, ricordano i servizi di sicurezza israeliani nel comunicato.

Dopo la notizia dell’incriminazione, il coordinatore delle attività governative israeliane nei Territori Yoav Mordechai ha diffuso una dichiarazione-video in arabo indirizzata alla popolazione di Gaza, dove spiega cosa faceva Halabi. “Oggi vi parlo dell’organizzazione terroristica Hamas – dice Mordechai – che ruba il vostro denaro per far promuovere il terrorismo. Grazie a una lunga indagine abbiamo scoperto che Hamas utilizza costantemente i fondi che i paesi occidentali versano alle organizzazioni internazionali, come l’organizzazione World Vision a Gaza: milioni di dollari che dovevano servire per progetti di costruzione, per sostenere economicamente i residenti, persino i pacchi alimentari per i bisognosi sono stati dati all’ala militare di Hamas per costruire postazioni, pagare bonus salariali, scavare i tunnel della morte che a voi e alla striscia di Gazae hanno portato solo distruzione”.

Questo caso mette in luce i debolissimi controlli esercitati da queste organizzazioni internazionali, al punto da permettere l’appropriazione indebita di milioni di dollari – affermano ufficiali dei servizi israeliani – Queste organizzazioni fanno un buon lavoro e non abbiamo alcun dubbio circa le loro intenzioni. Siamo convinti che Hamas ha approfittato della loro estrema ingenuità. Ci muoviamo sempre con grande prudenza quando si tratta di queste organizzazioni internazionali, nonostante i rischi, perché conosciamo la loro importanza. Hamas è interessata solo alla sua ala militare, e non a ciò che conta per il palestinese della strada”. Le ong internazionali farebbero bene a capirlo una volta per tutte.

In questo senso Emmanuel Nahshon, portavoce del Ministero degli esteri israeliano, ha accusato World Vision di grave “negligenza” per aver permesso un tale finanziamento indiretto del terrorismo. “Come avete potuto essere così negligenti – ha twittato Nahshon – Denaro per i bambini utilizzato dai terroristi!”.

Posso immaginare che alla World Vision, una ong molto anti-israeliana, abbiano chiuso un occhio – ha detto giovedì sera il ministro israeliano della pubblica sicurezza Gilad Erdan, parlando a radio Galei Tzahal – La connection scoperta oggi fa parte di un fenomeno molto più ampio e molto grave. Israele non intende permetterlo, e agiremo contro le derive di queste organizzazioni e dei loro attivisti. Ci aspettiamo che i paesi donatori e le organizzazioni internazionali controllino attentamente la destinazione del denaro”.

Un’organizzazione che riceveva sostegno delle Nazioni Unite è stata colta a finanziare il terrorismo – ha detto giovedì sera a New York l’ambasciatore d’Israele all’Onu, Danny Danon – Invece di costruire serre, il direttore a Gaza della World Vision finanziava incubatori di terrorismo e aiutava Hamas a minacciare i cittadini israeliani. Le Nazioni Unite devono garantire che altre organizzazioni sostenute dalla comunità internazionale non aiutino i terroristi”.

(Fonte: Times of Israel, YnetNews, Jerusalem Post, Israel HaYom, 4 Agosto 2016)

Israele.net

Nelle foto in alto: Muhammad Halabi, responsabile delle attività di World Vision nella Striscia di Gaza, ed esponenti di Hamas

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  • #1Emanuel Baroz

    7 agosto 2016 – L’Australia ha sospeso venerdì i suoi finanziamenti per progetti nei territori palestinesi alla ong umanitaria World Vision, alla quale aveva dato in passato oltre 3,8 milioni di dollari. Dal canto suo la Germania ha deciso di congelare fino a nuovo ordine i suoi finanziamenti a World Vision per 1,6 milioni di dollari. Le decisioni sono venute in seguito alla scoperta che a Gaza un funzionario locale di World Vision destinava
    ai terroristi di Hamas gran parte degli aiuti.

    (Fonte: Israele.net)

    8 Ago 2016, 11:30 Rispondi|Quota
  • #2HaDaR

    ERANO STATI AVVISATI DA ANNI!!!
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    L’Australia ha già BLOCCATO ogni donazione a World Vision…mentre in Italia gli lasciano fare pubblicità su RAI 2 DURANTE LE OLIMPIADI IN PRIMA SERATA…
    La differenza fra la gente seria e i pagliacci.
    Shavu’a Tov.

    8 Ago 2016, 12:25 Rispondi|Quota
  • #3HaDaR

    ERANO STATI AVVISATI DA ANNI!!!
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    L’Australia ha già BLOCCATO ogni donazione a World Vision…mentre in Italia gli lasciano fare pubblicità su RAI 2 DURANTE LE OLIMPIADI IN PRIMA SERATA…
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    Shavu’a Tov.
    S.

    8 Ago 2016, 12:25 Rispondi|Quota