Il Cairo: presa d’assalto l’ambasciata israeliana

 
Emanuel Baroz
10 settembre 2011
6 commenti

Diplomatici pronti a lasciare il Paese

Presa d’ assalto l’ ambasciata israeliana al Cairo

di Francesco Battistini

Il Cairo, 9 Settembre 2011 – L’ hanno rifatto, come promesso. Stavolta, anche peggio: centinaia di persone hanno preso d’assalto ieri sera l’ ambasciata israeliana al Cairo. Un attacco premeditato. Prima, con l’invito d’ un gruppo su Facebook a «urinare sul muro» alto due metri e mezzo che qualche giorno fa, proprio nel timore di quel che è accaduto, le autorità egiziane avevano costruito intorno alla rappresentanza diplomatica. Poi, con una manifestazione di 4mila persone in piazza Tahrir per chiedere riforme più rapide, ma soprattutto la completa rottura dei rapporti con lo Stato ebraico. Infine, intorno alle nove di sera, con l’ assalto. Il secondo in un mese: se l’ altra volta ci si era «limitati» al furto della bandiera con la stella di David, ieri la folla è andata ben oltre, arrampicandosi sulla barriera di protezione, in parte sfondandola, entrando poi nel palazzo cairota e cercando di raggiungere il piano dell’ ambasciata. Gli uffici erano vuoti, i manifestanti si sono abbandonati ad atti di vandalismo. E secondo testimoni oculari, la polizia sarebbe intervenuta solo più tardi, quando la folla s’ era già sfogata, con qualche lancio di lacrimogeni: la stampa israeliana sostiene che, pur presenti all’ assalto, gli agenti avrebbero ricevuto l’ ordine d’ abbandonare la zona.

E’ la prima volta, dalla pace di Camp David del 1979, che i rapporti fra Israele ed Egitto scendono a questo punto. Il ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman, convocata nella notte una riunione d’ emergenza nonostante il riposo del sabato, avrebbe disposto l’ immediato rientro dell’ ambasciatore israeliano: quasi una rottura delle relazioni, seguita al richiamo (minacciato, ma nei fatti mai eseguito) del rappresentante egiziano a Tel Aviv (magari sarebbe opportuno farlo abitare a Gerusalemme…..potrebbe essere un inizio per dimostrare la volontà di riconoscere i diritti dello Stato di Israele!) , tre settimane fa, da parte della giunta militare cairota. Il premier israeliano Netanyahu ha telefonato al presidente Usa Barack Obama per informarlo della gravità del gesto.

La tensione con l’ Egitto, già elevata in questi mesi del dopo-Mubarak, ha avuto un’ impennata in agosto dopo l’ attacco terroristico a Eilat, nel Sud d’ Israele: all’ inseguimento di alcuni membri del commando, le forze israeliane hanno sconfinato nel Sinai e, negli scontri a fuoco, 5 guardie di frontiera egiziane sono rimaste uccise. Di qui, la protesta diplomatica del Cairo, la rabbia popolare, le nuove manifestazioni di piazza. Nei mesi scorsi, per due volte sono state fatte saltare cariche esplosive al gasdotto che, dall’ Egitto, rifornisce Israele e la Giordania. E più volte, in piazza Tahrir ma anche per bocca dell’ ex ministro degli Esteri, è stata chiesta una revisione degli accordi di pace. La nuova crisi complica la posizione d’ Israele, a due settimane dal voto Onu sullo Stato palestinese: la scorsa settimana, anche la Turchia ha preso a pretesto il rapporto sulla strage della nave Marmara, dove gl’ israeliani uccisero nove attivisti turchi che li avevano aggrediti, per espellere l’ ambasciatore ad Ankara e abbassare al rango minimo la rappresentanza diplomatica israeliana.

(Fonte: Corriere della Sera, 10 Settembre 2011)

Nella foto in alto: l’assalto all’ambasciata israeliana al Cairo

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  • #1Marco

    L’egitto buono, l’Egitto democratico.

    11 Set 2011, 21:44 Rispondi|Quota
  • #2david

    IL brutto è che i tonti e sono tanti sia a destra che sinistra e rinnegati come Ovadia e Lerner credono alla primavera araba

    12 Set 2011, 17:03 Rispondi|Quota
  • #3michael

    Niente di inatteso, purtroppo.
    Camp David l’ha firmato Sadat, mica gli egiziani.
    Che hanno a casa le foto di Nasser (gran campione/cazzone del panarabismo) e non di Sadat.

    12 Set 2011, 18:46 Rispondi|Quota
  • #4HaDaR

    Non v’è un briciolo di dignità in chiunque sia pronto a diffondere le MENZOGNE che in Piazza Tahrir non si bruciavano bandiere Israeliane e non vi erano slogan anti Ebraici, quando 1) si bruciavano e ve n’erano; 2) hanno persino STUPRATO IN BRANCO UNA GIORNALISTA AMERICANA DI, la Logan, all’urlo di “Ebrea, Ebrea!”; vi erano innumerevoli foto di Mubarak con disegnate Stelle di Davide sulla fronte; il capo ideologico dei Fratelli Musulmani, sceicco di merda, che il suo nome sia cancellato, di fronte a 2 milioni di Egiziani ha invitato al genocidio degli Ebrei, “figli di porci e scimmie”…
    Altro che “primavera araba”. D’inverno musulmano si tratta. Un altro passo verso la rivincita che sognano contro i “crociati e sionisti” (cosí chiamano cristiani ed ebrei) da quando se le sono prese l’ultima volta alle porte di Vienna nel 1683…
    Che possano colpirli epidemie e morte.

    12 Set 2011, 23:09 Rispondi|Quota
  • #5autores

    ha fatto finta l’Egitto di essere diventato contro Israele ma io penso che di sicuro ha da fare con la Libia considerato che la Libia e’ uno vero Vietnam di continuo ed e’ solo l’Egitto che manda il proprio commerciante. Io non posso credere che i commercianti d’Egitto al proprio ritorno dalla Libia potrebbero essere retribuiti dalla propria vendita ma penso che potrebbero essere solo che derubati valutata la potente guerra e da come si e’ ridotta la Libia.

    27 Set 2011, 20:11 Rispondi|Quota
  • #6Emanuel Baroz

    L’ambasciatore israeliano torna al Cairo

    Yitzhak Levanon è rientrato oggi in Egitto dopo che, lo scorso settembre, una folla inferocita aveva preso d’assalto l’ambasciata dello Stato ebraico al Cairo. Migliaia di dimostranti avevano attaccato il muro di protezione costruito poco prima attorno all’ambasciata; la manifestazione causò la morte di tre persone e il ferimento di altre mille – tutti egiziani – oltre a una grande preoccupazione per l’incolumità del corpo diplomatico.

    L’ambasciatore, la sua famiglia e altri membri dello staff erano stati fatti evacuare sotto protezione e il Primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, aveva disposto un ponte aereo militare per ricondurli in patria. A scatenare l’assalto era stata l’uccisione per errore di cinque poliziotti egiziani da parte dell’esercito israeliano, che era avvenuta poche settimane prima durante una serie di raid punitivi contro Gaza.

    (Fonte: FocusMO, 20 novembre 2011)

    27 Nov 2011, 14:05 Rispondi|Quota
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