Esplosione al confine tra Israele e Libano: feriti alcuni militari dello stato ebraico. Hezbollah rivendica l’attacco

 
Emanuel Baroz
7 ottobre 2014
5 commenti

Esplosione al confine tra Israele e Libano: feriti alcuni militari dello stato ebraico. Hezbollah rivendica l’attacco

I soldati israeliani sono stati colpiti da un ordigno esploso al passaggio di un blindato

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Gerusalemme, 7 Ottobre 2014 – Alcuni soldati israeliani sono stati feriti da un’esplosione avvenuta sul Golan, nel nord del paese, nei pressi del confine con il Libano e, secondo i media, l’esercito israeliano avrebbe risposto. L’artiglieria israeliana sta bombardando con “decine di colpi” il territorio libanese in risposta ad una carica esplosiva che aveva colpito un mezzo blindato dello Stato ebraico nel territorio delle Fattorie di Shebaa, ferendo tre soldati, riferisce il corrispondente sul posto della televisione Al Manar, del partito sciita Hezbollah.

Secondo la stessa fonte, l’esercito israeliano ha risposto lanciando alcuni razzi nella zona delle colline vicino alle Fattorie di Shebaa e la localita’ di Kfarshuba. Il portavoce militare israeliano ha parlato di due soldati feriti dall’esplosione di un ordigno attivato contro di loro. La televisione libanese Al Mayadin, vicina all’Iran e al partito sciita Hezbollah, parla non di due ma di tre soldati israeliani feriti.

Il fatto di oggi segue quello di due giorni fa quando l’esercito annuncio’ di aver aperto il fuoco contro ”persone sospette” che avevano tentato di infiltrarsi dal Libano nel territorio controllato da Israele. ANSAmed).

Nel pomeriggio le milizie del partito sciita libanese Hezbollah hanno rivendicato l’attacco. Lo riferiscono i media libanesi, precisando che l’operazione e’ stata compiuta da un gruppo intitolato al “martire” Ali Hassan Haidar

(Fonte: Ansamed, ASCA 7 Ottobre 2014)

Nella vignetta in alto: la reale intenzione di Hamas ed Hezbollah (vignetta presa qui)

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  • #1Emanuel Baroz

    Libano, due soldati Israele feriti in attacco di Hezbollah

    (ASCA) – Beirut, 7 ott 2014 – Due soldati israeliani sono rimasti feriti da una bomba nascosta sul lato della strada che e’ esplosa vicino la linea di cessate-il-fuoco libanese, un attacco rivendicato dal movimento sciita Hezbollah.

    E’ stato il primo attacco del Partito di Dio contro le forze israeliane da marzo, quando un altro ordigno esplosivo aveva preso di mira le truppe senza provocare feriti. L’incidente e’ avvenuto nelle Fattorie Shebaa, una zona ‘calda’ nel settore controllato da Israele delle Alture del Golan che si trova vicino alla congiunzione della frontiera tra Siria e Libano. Israele ha denunciato l’esplosione come una palese violazione della sua sovranita’ e le truppe hanno risposto con il fuoco di artiglieria contro due posizioni di Hezbollah nel sud del Libano. Abbiamo dimostrato di rispondere con la forza a ogni tentativo di danneggiarcdi, sia nel nord, sia nel sud o in qualsiasi altro settore, ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu.

    7 Ott 2014, 19:49 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Hezbollah: armi dall’Iran con il consenso dell’Onu. Israele allarmato

    di Sarah F.

    La risoluzione 1701 delle Nazioni Unite che teoricamente avrebbe dovuto impedire il riarmo di Hezbollah, anche se nella realtà non lo ha mai impedito, da ieri è diventata ufficialmente carta straccia quando l’Iran ha annunciato che fornirà le proprie armi all’esercito libanese per combattere lo Stato Islamico, ISIS.

    Di fatto è un modo legale per aggirare in maniera aperta e palese quello che la risoluzione 1701 vieta, cioè il riarmo di Hezbollah. Infatti appare assai improbabile che Teheran, da sempre il controllore di Hezbollah, armi quello che teoricamente dovrebbe essere l’unico ostacolo per i terroristi libanesi all’ottenimento del controllo militare del Libano.

    Ad annunciarlo attraverso l’Agenzia IRNA è stato Ali Shamkhani, segretario del Consiglio supremo di sicurezza nazionale dell’Iran, il quale ha detto che Teheran “fornirà aiuto e attrezzature al glorioso e coraggioso esercito libanese per combattere lo Stato Islamico”. Peccato che, a parte qualche episodio, a combattere lo Stato Islamico non sia l’esercito libanese ma Hezbollah. A chi andranno quindi quelle attrezzature e quell’aiuto di cui parlava Ali Shamkhani e, soprattutto, di cosa si tratta?

    Il sospetto è che sia una mossa per compensare l’aiuto dato dall’Arabia Saudita all’esercito libanese (questa volta veramente) nel mese di agosto quando a seguito di alcuni scontri tra Esercito libanese e ISIS, Riyad ha inviato aiuti militari per 2,4 miliardi di dollari e bilanciare così l’aumentata potenza di fuoco dell’esercito libanese nei confronti di Hezbollah. Sempre nel mese di agosto i libanesi hanno ricevuto aiuti militari anche dagli Stati Uniti i quali hanno inviato loro missili Hellfire e aerei leggeri. Non si capisce quindi di quali ulteriori aiuti avrebbe bisogno l’esercito libanese dall’Iran.

    La intelligence israeliana sospetta che quello iraniano sia un espediente per aggirare i seppur miseri controlli collegati alla risoluzione 1701 e che Teheran tenti di mandare armi e tecnologia militari (droni e missili) a Hezbollah, il tutto con il consenso dell’Onu.

    Al momento non si registrano obiezioni nemmeno da parte americana che, anzi, attraverso il Dipartimento di Stato fa sapere di “apprezzare il gesto iraniano” mentre da Istanbul, dove si teneva il World Economic Forum, José Manuel Barroso ha detto che l’Unione Europea ritiene che “i paesi musulmani si debbano unire contro l’ISIS” e quindi “di apprezzare gli interventi in aiuto di chi combatte l’ISIS sul terreno”. Sostanzialmente un via libera alla operazione iraniana.

    La cosa più assurda di tutta questa operazione è che si stanno armando gruppi terroristici che a parte qualche episodio nemmeno combatto contro l’ISIS (Hezbollah in Siria sta combattendo contro il Fronte Al-Nusra) mentre si negano armi tecnologicamente avanzate a chi combatte veramente l’ISIS come i Peshmerga curdi. Orami la questione dello Stato Islamico è diventata la scusa per qualsiasi tipo di operazione in Medio Oriente, anche per quelle più pericolose come quella appena annunciata dall’Iran.

    http://www.rightsreporter.org/hezbollah-armi-dalliran-con-il-consenso-dellonu-israele-allarmato/

    7 Ott 2014, 19:49 Rispondi|Quota
  • #3Daniel

    8 ottobre 2014 – Due soldati israeliani sono rimasti feriti da schegge per l’esplosione di un ordigno, martedì, in prossimità di un avamposto israeliano sul Monte Dov, al confine con il Libano. Una seconda esplosione si è verificata mezz’ora più tardi nello stesso posto, ma senza causare ferriti. Hezbollah ha rivendicato la responsabilità per i due attentati. Le Forze di Difesa israeliane hanno reagito con 40 colpi di artiglieria contro due obiettivi Hezbollah nel sud del Libano. I soldati feriti, portati in elicottero al Rambam Medical Center di Haifa, stavano cercando ordigni dopo lo scambio di colpi avvenuto domenica scorsa nella zona, quando i soldati israeliani avevano aperto il fuoco contro una cellula infiltrata in territorio israeliano. Il Libano è tecnicamente in guerra contro Israele, ma il confine di 80 km fra i due paesi è rimasto relativamente tranquillo dopo la guerra anti-Hezbollah dell’estate 2006.

    (Fonte: Israele.net)

    8 Ott 2014, 09:37 Rispondi|Quota
  • #4Daniel

    8 ottobre 2014 – “Hezbollah è responsabile degli ordigni e delle esplosioni di oggi al confine con il Libano – ha detto martedì pomeriggio il ministro della difesa israeliano Moshe Ya’alon – Per questo sono stati colpiti suoi obiettivi. Qui siamo di fronte a uno stato dentro uno stato, per cui consideriamo responsabile di questo incidente anche il governo libanese”.

    (Fonte: Israele.net)

    8 Ott 2014, 09:37 Rispondi|Quota
  • #5Daniel

    8 ottobre 2014 – Commentando le esplosioni di martedì sul versante israeliano del confine con il Libano (due soldati israeliani feriti), il vice segretario generale di Hezbollah Naim Qassem ha detto che l’incidente è avvenuto “in territorio occupato” e che “abbiamo il diritto di effettuare operazioni per liberarlo”. “Anche se al momento siamo impegnati in Siria – ha aggiunto Qassem – siamo pronti a combattere il nemico israeliano”.

    (Fonte: Israele.net)

    8 Ott 2014, 09:38 Rispondi|Quota