Nel mirino i luoghi affollati in prossimità di edifici «simbolici»
Nel Maghreb con i metodi di Al Zarkawi
Le azioni del gruppo algerino sempre più simili a quelle dei terroristi che operano in Iraq
WASHINGTON – Al Qaeda nella terra del Maghreb ha giurato fedeltà ad Osama ed ha impiegato i sistemi di Al Zarkawi. Le azioni del gruppo algerino sono sempre più simili a quelle dei terroristi che operano in Iraq. Un segnale di potenza distruttiva ma anche di debolezza militare. Poiché è difficile colpire installazioni ben difese, gli estremisti attaccano la popolazione inerme. Il massacro di Algeri dimostra che la fazione, malgrado abbia subito perdite rilevanti, è comunque capace di uccidere. Alle fine di novembre la polizia era, infatti, riuscita a catturare Abu Bassir, «emiro» della capitale. Nell’operazione erano stati sequestrati ottocento chilogrammi di esplosivo destinati – secondo la confessione del terrorista – ad attacchi indiscriminati. Nel mirino i luoghi affollati in prossimità di edifici «simbolici». Ed è quello che è avvenuto. Secondo le autorità Abu Bassir aveva libertà d’azione ma doveva coordinarsi con il leader qaedista Abdelmalek Droukdel, responsabile della svolta stragista del movimento.
Uno spostamento radicale criticato da altri esponenti e che ha provocato forti divisioni. Droukdel ha deciso di alzare il tiro per bilanciare la cattura di molti suoi luogotenenti e rispondere alla controffensiva delle autorità. La polizia ritiene probabile che oltre a seminare morte tra la popolazione Al Qaeda cercherà di colpire la presenza straniera in Algeria, in particolare quella legata al settore petrolifero.
Droukdel aspira a fare da ombrello a tutti gruppi integralisti in Nord Africa. Non avendo seguito politico è costretto ad usare tattiche estreme, imitando i seguaci di Al Zarkawi. E la strage di queste ore ha, infatti, tutti gli «indicatori qaedisti»: 1) Azione multipla con autobombe. 2) Bersagli civili e ufficiali (Onu e Corte Suprema). 3) Uso di kamikaze.
Guido Olimpio
11 dicembre 2007