Falso il disarmo delle Brigate al-Aqsa di Fatah

 
admin
8 gennaio 2008
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Falso il disarmo delle Brigate al-Aqsa di Fatah

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Da un articolo di Khaled Abu Toameh

La massiccia operazione delle Forze di Difesa israeliane a Nablus (Cisgiordania) dei giorni scorsi ha dimostrato che, contrariamente a quanto sostenuto dall’Autorità Palestinese, l’ala armata di Fatah non è stata affatto smantellata. Ed ha dimostrato che, in Cisgiordania, decine di miliziani armati di Fatah non hanno affatto deposto le armi e continuano anzi a preparare attacchi contro Israele.

Nel corso dell’operazione, iniziata giovedì scorso, le Forze di Difesa israeliane hanno arrestato diciannove terroristi affiliati all’ala militare di Fatah, le Brigate Martiri di al-Aqsa. Hanno anche arrestato Shadi al-Sakhel e Ahmed Hisham, due ufficiali della sicurezza sui libri paga della Forza di Intelligence Militare dell’Autorità Palestinese. I due ufficiali sono sospettati d’aver aiutato le Brigate al-Aqsa nella città. I soldati israeliani hanno inoltre scoperto e demolito un’officina, nella parte vecchia di Nablus, dove il gruppo palestinese ha fabbricato almeno due missili.

L’azione anti-terrorismo è stata effettuata pochi giorni dopo che il ministro degli interni dell’Autorità Palestinese Abdel Razak Yahya aveva ufficialmente annunciato che le Brigate Martiri di al-Aqsa in Cisgiordania avevano cessato di esistere, e mentre numerosi servizi giornalisti parlavano di Nablus come di una città nella quale le forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese erano ormai riuscite a imporre legge e ordine.

Per la verità, le stesse Brigate Martiri di al-Aqsa avevano apertamente sbeffeggiato le dichiarazioni del ministro Yahya, etichettandolo come “collaborazionista” d’Israele e chiedendone la destituzione. Il gruppo continua a diffondere dichiarazioni quotidiane sulle attività dei suoi membri sia in Cisgiordania che nella striscia di Gaza. E a Gaza, le Brigate al-Aqsa continuano a rivendicare molti lanci di missili contro Israele.

Alcune settimane fa l’Autorità Palestinese, con l’aiuto di Israele e Stati Uniti, aveva schierato a Nablus circa 300 poliziotti. Intervistati nei giorni scorsi, molti palestinesi di Nablus dicono che, sebbene le forze dell’Autorità Palestinese abbiano effettivamente imposto un giro di vite alla criminalità locale, tuttavia non hanno fatto quasi nulla per fermare le bande armate di Fatah che continuano a operare nella città. E aggiungono che molti membri delle Brigate al-Aqsa, benché nei mesi scorsi siano stati reclutati come ufficiali in varie branche delle forze dell’Autorità Palestinese, continuano a operare nella cornice del loro gruppo armato.

Abdullah Kmeil, comandante delle Forze di Intelligence Generale a Nablus, conferma che la maggior parte dei terroristi arrestati dalle Forze di Difesa israeliane nell’ultima operazione appartengono effettivamente alle Brigate Martiri di al-Aqsa. Secondo Kmeil, tutti i miliziani di Fatah sono stati incorporati nelle forze dell’Autorità Palestinese. Kmeil accusa comunque Israele di voler “ostacolare”, con le sue operazioni anti-terrorismo, gli sforzi dell’Autorità Palestinese di imporre legge e ordine a Nablus, e di voler “minare il processo di pace”.

Paradossalmente, invece, l’operazione delle Forze di Difesa israeliane fa probabilmente gli interessi dell’Autorità Palestinese, che non è stata capace di mettere sotto controllo le bande armate di Fatah. Le Brigate al-Aqsa pongono infatti una seria sfida alla leadership dell’Autorità Palestinese. La settimana scorsa, un volantino distribuito dal gruppo nella città di Gaza invocava l’uccisione del primo ministro palestinese Salaam Fayad. Inoltre, numerosi membri delle Brigate al-Aqsa hanno apertamente sfidato l’invito dell’Autorità Palestinese a deporre le armi in cambio di posti e stipendi. Si tratta di miliziani che preferiscono continuare a operare come una “forza di sicurezza” indipendente nella maggior parte delle città di Cisgiordania, dove possono guadagnare di più con il ricatto e l’estorsione.

Un’ulteriore prova della persistenza del gruppo in Cisgiordania è emersa lo scorso primo gennaio quando molti membri del gruppo hanno partecipato a pubblici raduni in occasione del 43esimo anniversario dell’esordio terroristico di Fatah.

(Da: Jerusalem Post, 6.1.08)

Membri delle forze di sicurezza palestinesi i terroristi dell’ultimo attentato 2007

Israele.net

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