Washington, spari nel Museo della Shoah: neonazista uccide una guardia

 
Emanuel Baroz
10 giugno 2009
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Un uomo armato è entrato nell’edificio e ha sparato ad un vigilante che ha risposto al fuoco

Washington, spari nel Museo della Shoah. Anziano antisemita uccide una guardia

L’aggressore, un filonazista di 89 anni, è rimasto ferito nel conflitto a fuoco

washington-holocaust-museumWASHINGTON – Una sparatoria è avvenuta al museo dell’Olocausto di Washington (uno dei più importanti al mondo dedicati alla Shoah) che si trova a poca distanza dalla Casa Bianca. L’uomo che ha aperto il fuoco con una carabina contro una guardia rimasta uccisa, si chiama James Von Brunn, un 89enne legato al movimento dei suprematisti ariani e noto per le sue posizioni filonaziste è stato poi ferito da un collega dell’uomo ucciso.

Il sindaco di Washington, Adrian Fenty, in una conferenza stampa all’esterno del luogo della sparatoria, ha spiegato che l’autore dell’aggressione è in condizioni “critiche” mentre l’addetto alla sicurezza rimasto ferito è poi morto in ospedale. Secondo il capo della polizia della capitale, Cathy Lanier, l’autore avrebbe agito da solo “e non ci sono indizi di partecipazione da parte di altri”.

Gli investigatori per il momento non confermano ufficialmente l’identità dell’uomo. Un portavoce dell’Fbi ha sottolineato che non c’erano indicazioni su possibili attacchi o rischi al museo dell’ Olocausto. “Stiamo valutando qualsiasi legame dell’episodio con il terrorismo domestico”, afferma l’Fbi.

Alla Casa Bianca, lo staff del presidente ha tenuto informato minuto per minuto Barack Obama, che solo pochi giorni fa aveva lanciato un messaggio contro l’antisemitismo e i negazionisti visitando il campo di concentramento di Buchenwald, in Germania.

Von Brunn è entrato armato di un fucile poco prima delle 13 locali (le 19 in Italia) nel museo dove ogni anno oltre un milione e mezzo di persone vanno a ripercorrere la storia della Shoah. Gli addetti alla sicurezza hanno visto l’arma e gli hanno urlato di gettarla, ma l’uomo ha aperto il fuoco, abbattendo una guardia che è finita sul pavimento in un lago di sangue. La reazione degli altri addetti alla sicurezza è stata immediata e l’uomo è stato ferito, disarmato, arrestato e condotto in ospedale.

La sparatoria ha provocato il panico tra le centinaia di persone che si trovavano nel museo, tra grida degli addetti alla sicurezza che esortavano tutti a lanciarsi “faccia a terra” e procedure d’evacuazione. Il museo è uno dei più protetti di Washington, con metal detector all’entrata e un gran numero di guardie armate. “Abbiamo sentito cinque, sei spari, poi le urla e il caos”, ha raccontato David Unruh, un testimone che si trovava con i nipoti nel museo al momento della sparatoria. “Pochi minuti dopo, ci hanno gridato di correre e uscire”.

Il museo, inaugurato nel 1993 e visitato da allora da 28 milioni di persone, sorge nel centro di Washington, sull’altra lato del spianata del Mall rispetto alla Casa Bianca. L’intera area è stata invasa in pochi minuti da un imponente schieramento di polizia, squadre antiterrorismo dell’Fbi e anche militari. Due elicotteri hanno sorvegliato la zona, mentre una larga fetta del centro di Washington veniva chiusa al traffico e anche ai pedoni.

James Von Brunn, che ha combattuto nella Seconda guerra mondiale, è autore di diversi libri antisemiti come “Kill the best gentiles”, ovvero “Uccidete i migliori gentili” (l’appellativo con il quale gli ebrei chiamavano i non ebrei), in cui ha avanzato la tesi del complotto degli ebrei volto a distruggere i geni della razza bianca, ha scritto anche “Il peggiore errore di Hitler”.

Von Brunn, nato a St.Louis e discendente di immigrati austriaci, è sostenitore della supremazia della razza bianca, e il suo sito ha toni chiaramente antisemiti. Scrivendo di recente su un blog Von Brunn ha sostenuto che “il peggiore errore di Hitler era stato di non aver gassato gli ebrei”. Nel 1981 l’uomo era entrato nel palazzo della Fed a Washington affermando che aveva intenzione di prendere in ostaggio i membri del Board per puntare i riflettori su quella che lui riteneva la loro peggior responsabilità, l’aumento dei tassi di interesse.

L’uomo, che afferma sul suo sito di essere membro di Mensa, l’associazione delle persone con altissimo quoziente di intelligenza, era stato catturato mentre cercava di salire al primo piano, dove si trova la sala del Board, con un fucile a canne mozze. E’ stato in prigione per sei anni, condannato, a suo dire, “da una giuria di neri e da un giudice ebreo”.

Repubblica.it

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