Khamenei: “Israele cancro sionista”

 
Emanuel Baroz
20 settembre 2009
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Nel discorso per la fine del Ramadan la guida suprema della Repubblica islamica si scaglia anche contro l’amministrazione Obama accusandola di “iranofobia”

Khamenei: “Israele cancro sionista”. Duro attacco ai media occidentali

khameneiTEHERAN – Nuovo duro attacco della guida suprema iraniana contro Israele, definito il “cancro sionista”. Le pesanti parole dell’ayatollah Ali Khamenei arrivano nello stesso giorno in cui viene annunciato che martedì a New York si terrà un vertice tra il presidente Usa Barack Obama, il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas) per un rilancio del processo di pace in Medio Oriente.

Forti proteste si sono levate in Occidente, ma anche in Russia, dopo che venerdì il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, che la prossima settimana sarà anch’egli a New York per intervenire all’assemblea annuale dell’Onu, era tornato a mettere in discussione l’Olocausto e aveva affermato che Israele è “alla fine” dei suoi giorni. Ma Khamenei, parlando davanti a migliaia di persone nella festa per la fine del mese di digiuno del Ramadan, ha detto che “la nazione iraniana è oggi orgogliosa di resistere alla potenza arrogante più insolente e barbara del mondo”, cioè Israele, sebbene abbia negato ogni intenzione di Teheran di cercare di eliminare lo Stato ebraico.

La guida suprema ha detto che le manifestazioni a sostegno dei palestinesi e contro Israele svoltesi venerdì, come ogni anno, in occasione della Giornata di Qods (Gerusalemme), sono state “un chiaro grido dei musulmani contro il distruttivo cancro sionista”, nonostante “i complotti delle potenze arroganti” per cercare di fare fallire queste iniziative.Complotti in cui, secondo la Guida, hanno avuto un ruolo centrale i mass media occidentali.

In occasione della Giornata di Qods decine di migliaia di oppositori sono tornati a manifestare per la prima volta dopo un mese e mezzo nelle strade di Teheran. Il comandante della polizia della capitale, Azizollah Rajabzadeh, ha reso noto oggi che 35 persone sono state arrestate negli scontri tra dimostranti e forze di sicurezza.

Nel suo discorso Khamenei ha attaccato anche gli Stati Uniti dicendo che l’amministrazione americana del presidente Obama, come quella del suo predecessore George W. Bush, segue una “politica iranofoba” e che a questo si devono le accuse rivolte dagli Usa a Teheran di volersi dotare di armi nucleari. “La Repubblica islamica – ha detto Khamenei – basandosi sull’ideologia islamica, vieta la produzione di armi nucleari e il loro uso ed è rimasta ferma in questa convinzione. Anche le autorità americane lo sanno, ma ripetono le loro accuse spinti dalla loro politica iranofoba”.

(Fonte: La Repubblica, 20 Settembre 2009)

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  • #1Emanuel Baroz

    SCONTRI A TEHERAN PER GIORNATA ANTI-ISRAELIANA

    TEHERAN – Sfidando i moniti della Guida suprema, ayatollah Ali Khamenei, e dei Pasdaran, decine di migliaia di oppositori iraniani sono tornati oggi in piazza, scandendo slogan in favore dell’ex candidato moderato alle presidenziali, Mir Hossein Mussavi. Ne sono nati scontri con le forze di sicurezza e miliziani islamici sostenitori del presidente Mahmud Ahmadinejad.

    Secondo i testimoni, vi sono stati almeno una decina di arresti e alcuni feriti. Anche l’ex presidente riformista Mohammad Khatami, riferisce il suo sito, è stato aggredito da alcuni elementi ultra conservatori che hanno fatto cadere a terra il suo turbante di religioso sciita. Ma i suoi sostenitori lo hanno protetto. Mussavi, scrive l’agenzia Irna, ha dovuto allontanarsi quando la sua auto è stata attaccata da sostenitori di Ahmadinejad. Il raduno è avvenuto in occasione della ‘Giornata di Qods’, la ricorrenza in cui, nell’ultimo venerdì del mese di Ramadan il regime iraniano organizza manifestazioni a sostegno dei palestinesi e contro Israele. Mussavi, Khatami e l’ex candidato riformista Mehdi Karrubi avevano invitato i loro sostenitori a partecipare in forze ai raduni. Ed essi non hanno mancato di esprimere nuovamente la loro opposizione alla rielezione di Ahmadinejad nel voto del 12 giugno, di cui contestano la regolarità. Ahmadinejad invece, parlando all’università di Teheran al termine delle manifestazioni ufficiali, ha affermato che sono state “le elezioni più libere nella storia dell’umanità” e ha detto di non temere nemmeno gli attesi raduni di protesta al suo arrivo la settimana prossima a New York, dove interverrà all’annuale assemblea dell’Onu. Il presidente iraniano è tornato a mettere in dubbio l’olocausto affermando che è stato “un pretesto” per fondare Israele, e ha aggiunto che “il regime sionista è arrivato alla fine” dei suoi giorni. Al discorso erano presenti il capo dell’Ufficio politico di Hamas, Khalid Mashal, e il segretario generale della Jihad, Ramadhan Abdullah.

    (Fonte: ANSA, 19 Settembre 2009)

    22 Set 2009, 09:30 Rispondi|Quota
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