Sequestro di armi destinate ai terroristi: l’IDF mostra il video dell’abbordaggio alla nave “Francop”

 
Emanuel Baroz
5 novembre 2009
4 commenti

Sequestro di armi destinate ai terroristi: l’IDF mostra il video dell’abbordaggio alla nave “Francop”

Su YouTube le forniture di armi iraniane agli Hezbollah

TEL AVIV, 5-11-2009 – Il video è lì, sulla pagina YouTube dell’esercito israeliano: descrive un abbordaggio fulmineo, eseguito in alto mare dai reparti speciali della marina israeliana, che sono riusciti a mettere le mani su una nave imbottita di missili e munizioni di provenienza iraniana, nascosti sotto un innocuo carico-merci e destinati a quanto pare alle milizie sciite libanesi di Hezbollah attraverso la Siria: una micidiale Santabarbara pari a oltre 500 tonnellate di ordigni, secondo le stime dei militari israeliani, incluso “materiale sofisticato mai posseduto finora” dai gruppi islamico-radicali della regione.

Il movimento sciita libanese Hezbollah, naturalmente, oggi ha negato “categoricamente” qualsiasi collegamento col carico di armi. In un comunicato letto stamani dalla sua tv al Manar, il Partito di Dio “smentisce categoricamente ogni relazione con le armi che il nemico sionista sostiene di aver sequestrato sulla nave Francop”.

L’operazione si è consumata a circa cento miglia a nord-ovest dalla costa mediterranea d’Israele, non lontano da Cipro. E ha portato al fermo del ‘Francop’, un mercantile di 8622 tonnellate di stazza battente bandiera dello staterello caraibico di Antigua, ma di proprietà tedesca. L’armamento – ha rivelato piu’ tardi il portavoce militare Avi Benayahu, squadernando immagini di razzi di tipo katyusha, missili terra-aria, proiettili anticarro e altro – è saltato fuori da diversi container sigillati, sistemati nella stiva accanto a merci varie. Il blitz non ha avuto intoppi: le unità di commando sono salite a bordo senza ostacoli, come per una banale ispezione, e nessuno ha opposto resistenza, tanto meno quando l’armamento e’ stato scovato e la nave dirottata verso il porto di Ashdod, a sud di Tel Aviv.

L’armatore tedesco si è dichiarato naturalmente all’oscuro di tutto, cosi’ come l’equipaggio (polacco) che le autorità israeliane hanno annunciato di voler rilasciare al piu’ presto, al pari del mercantile: non appena completato lo sbarco delle armi.

Il carico, secondo il viceministro della Difesa Matan Vilnai, era destinato senza dubbi a Hezbollah – bersaglio tre anni or sono d’una guerra scatenata da Israele in Libano per fermare i lanci di razzi contro la Galilea – e ne avrebbe “rafforzato la capacita’ di fuoco a lungo raggio”. In totale, 5-600 tonnellate di attrezzature belliche: 10 volte quanto sequestrato nel 2002 nel clamoroso caso della ‘Karine A’, il vascello accusato da Israele di trasportare armi iraniane a gruppi palestinesi impegnati nella seconda Intifada.

La ‘Francop’, a quanto s’e’ potuto ricostruire, avrebbe imbarcato il materiale incriminato nel porto egiziano di Damietta dove un’altra nave – proveniente dall’Iran attraverso il mar Rosso e il canale di Suez – l’aveva trasbordato nelle settimane scorse. Per dirigersi poi verso nord prima d’essere intercettata in extremis dall’azione della marina israeliana fra Cipro e Libano. Azione cui l’Iran ha risposto col silenzio e la Siria – approdo di transito del carico clandestino – negando di essere a conoscenza di alcun trasporto di armi.
Ma il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak ha viceversa salutato l’accaduto come “un successo” dello Stato ebraico e delle sue forze armate “nella lotta incessante contro i tentativi di traffico di armi e mezzi da combattimento destinati a elementi terroristi che agiscono a nord di Israele”.

Mentre il premier Benyamin Netanyahu ha messo in guardia dalla minaccia che un simile arsenale avrebbe potuto rappresentare per “le citta’ israeliane”, lasciando peraltro trapelare il timore che altre spedizioni possano essere andate a segno negli ultimi mesi malgrado la presenza del contingente Unifil (attualmente sotto comando italiano) schierato nel sud del Libano sin dalla fine del conflitto del 2006 con compiti di sorveglianza dei confini.

Teheran e Damasco tramano per “distruggere il Medio Oriente”, ha accusato infine il presidente Shimon Peres. Denunciando l’episodio di oggi come una prova in più “dell’enorme fossato che si squarcia fra cio’ che Iran e Siria dicono e cio’ che fanno”.

Il ministro degli esteri iraniano Manoucher Mottaki e il suo collega siriano Walid Mouallem, tuttavia, hanno negato qualsiasi collegamente improprio con il mercantile intercettato dalla marina israeliana al largo della coste cipriote. In una conferenza stampa congiunta, Mottaki ha negato che a bordo vi fossero armi e Mouallem ha aggiunto che il mercantile trasportava manufatti siriani per il mercato iraniano.

(RaiNews24, 5 novembre 2009)

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  • #1Tullia Vivante

    Le sono grata per avermi spedito il video e l’articolo, che dimostra come la Marina Israeliana sia riuscita a bloccare lo sbarco sul suo territtorio di armi iraniane, inviate alle milizie libanesi degli Hezbollah, adesso che ci sono i documenti che dimostrano come “onorano” le tregue e gli accordi i terroristi, forse ci sarà qualcuno che farà il “mea culpa” dopo aver infangato gli Israeliani che hanno il “difetto” di voler sopravvivere pacificamente, attorniati da pirania e pescecani!
    Tullia Vivante – http://www.circolothatcher.org

    5 Nov 2009, 19:43 Rispondi|Quota
  • #2Roberto Martinelli

    Bravi i militari Israeliani come al solito, ma. come forse voi conoscete meglio di me, il problema maggiore del traffico delle armi a favore dei terroristi palestinesi e’ quello che arriva dal sud, dal Sudan, e che attraversa tutto l’Egitto prima di arrivare a Rafah e passare a Gaza attraverso i tunnels. Dovete insistere con l’Egitto per fermare questo traffico. Saluti

    5 Nov 2009, 22:26 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    MO: BLITZ NAVE, PROTESTA ISRAELIANA ALL’ONU

    (ANSA-REUTERS) – NEW YORK, 6 NOV – L’ambasciatore israeliano all’Onu Gabriela Shalev ha ieri presentato una nota di protesta al Palazzo di vetro dopo l’intercettazione di un mercantile al largo di Cipro che, secondo le autorità dello stato ebraico, trasportava 500 tonnellate di armi e munizioni provenienti dall’Iran e dirette agli Hezbollah libanesi via la Siria. “Si tratta di una grave violazione che costituisce una minaccia alla pace e alla sicurezza, oltre che del mancato rispetto delle norme del diritto internazionale”, ha scritto l’ambasciatore in una lettera indirizzata al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon. Copia del messaggio è stata inviata anche all’ambasciatore austriaco Thomas Mayr-Harting, attuale presidente di turno del Consiglio di sicurezza. “Israele chiede al Consiglio di adottare misure adeguate dio fronte a simili violazioni e di fare ulteriore luce sull’episodio”, ha detto la diplomatica israeliana. Iran, Siria e gli stessi Hezbollah hanno respinto ogni accusa negando che il mercantile intercettato due giorni fa dalla marina israeliana trasportasse armi.

    8 Nov 2009, 12:59 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    06/11/2009 In conferenza stampa giovedì presso il ministero della difesa il capo dell’intelligence militare di Israele ha tenuto a precisare che la nave Francop “non è che un esempio dei tentacoli della piovra iraniana” e ha ribadito che il contrabbando di armi prosegue in questo stesso momento “con tutti i mezzi: per cielo, via mare e via terra”. Dal canto suo, il capo di stato maggiore Gaby Ashkenazy ha detto che questa operazione fa parte delle incessanti attività, spesso segrete, che le Forze di Difesa israeliane svolgono per impedire il contrabbando di armi ai terroristi.

    06/11/2009 Le autorità israeliane giovedì hanno finito di scaricare nel porto di Ashdod tutto il carico di armi sequestrate a bordo della nave Francop, riempiendo 32 camion. La nave e gli 11 membri dell’equipaggio, non implicati nel traffico d’armi, hanno ripreso il mare. Il primo ministro siriano Walid al-Moallem, in visita a Teheran, ha affermato che la nave intercettata dalla marina israeliana “stava trasportando merci in Siria e non armi iraniane”. Israele ha mostrato giovedì ai diplomatici stranieri le armi accumulate nel porto di Ashdod.

    06/11/2009 A proposito del cargo Francop pieno di armi iraniane intercettato dalla marina israeliana, il ministro degli esteri Avigdor Lieberman ha dichiarato: “Questa non è nemmeno la classica pistola fumante. Questa è una pistola che spara, purtroppo. Spara in Afghanistan, spara in Pakistan, spara in Iraq, spara a Gaza e spara nel sud del Libano”.

    06/11/2009 Il capitano della Francop, la nave su cui è stato confiscato un grande carico di armi clandestine iraniane, si è detto sconcertato nel venire a sapere che container pieni di armi erano stati collocati accanto a barili di petrolio, mettendo in grave pericolo l’ignaro equipaggio.

    (Fonte: Israele.net)

    8 Nov 2009, 13:00 Rispondi|Quota
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