La svolta dello studioso palestinese «La Spianata? Sacra prima agli ebrei»

 
Emanuel Baroz
29 novembre 2009
3 commenti

La storia Sari Nusseibeh rompe il tabù in un libro e riceve minacce

La svolta dello studioso palestinese «La Spianata? Sacra prima agli ebrei»

di Francesco Battistini

jerusalem focus on israelGERUSALEMME – L’ invito alla prima era una mail inviata con largo anticipo. E a largo raggio: «In occasione della presentazione della raccolta di ricerche storiche “Dove Cielo e Terra s’ incontrano”, presso L’ École Biblique di Gerusalemme, interverranno gli autori…». Un’ occasione: non sempre capita che vicino alla Porta di Damasco si trovino a discutere studiosi israeliani e palestinesi. Un’ occasione unica: fra quegli autori, era annunciato anche Sari Nusseibeh. L’ Amos Oz arabo. La coscienza di Gerusalemme est che mai tace. O quasi mai: rispettoso del pubblico accorso, Nusseibeh non ha declinato l’ invito. S’ è presentato puntuale nel giardino dell’ École. S’ è accomodato in platea. Ma quand’ è venuto il suo turno, chiamato a spiegare il capitolo che aveva scritto, dove sostiene quel che nessun arabo sosterrebbe e cioè che gli ebrei hanno più d’ una ragione per celebrare la loro memoria nel cuore di Gerusalemme, lì Nusseibeh ha esercitato il diritto al silenzio. Riluttante. Forse spaventato. Ha sorriso, s’ è protetto con una mano, se l’ è cavata con quattro parole – «mi spiace, non posso» – e se n’ è andato.

Ha detto l’ indicibile, il professor Nusseibeh. Il suo studio s’ intitola «Al-Haram Al-Sharif», come i musulmani chiamano la Spianata delle Moschee e il luogo dell’ assunzione in cielo del Profeta, lo stesso che per gli ebrei è il Monte del Tempio, l’ angolo di mondo più conteso fra le grandi religioni. Nusseibeh – presidente dell’ Al Quds University, «il palestinese più pericoloso della Terra» secondo la definizione (e l’ omaggio) d’ un destrorso israeliano come Reuvlen Rivlin – in poche decine di pagine argomenta una tesi rivoluzionaria e senza precedenti, per la bocca che l’ esprime: c’ è un legame storico e documentato fra gli ebrei e la Spianata, dice, la tradizione biblica va riconosciuta, così com’ è innegabile l’ esistenza del Tempio in quel punto. E i musulmani? Per Nusseibeh, Maometto giunse dov’ è ora l’ Al Aqsa proprio perché era già una città sacra agli ebrei e ai cristiani, «il suo viaggio aveva lo scopo di fondere Ebraismo e Islam, unire tutti i veri fedeli dell’ Unico Dio».

Sari Nusseibeh focus on israelNaturalmente, nel saggio si dice pure che tutto questo non giustifica l’ atteggiamento degli ebrei ultraortodossi quando respingono il culto della Spianata. E non può passare nemmeno «il reciproco rifiuto dell’ archeologia dell’ altro» che quotidianamente si consuma sulle pietre di Gerusalemme. Ma per qualcuno, su quel libro c’ è già scritto troppo. Ci sono state minacce di morte di fondamentalisti islamici, dicono i colleghi, soprattutto per la collaborazione accademica con un istituto israeliano, Yad Ben Zvi: ecco spiegata la ragione del silenzio all’ École, il rifiuto d’ interviste, nonostante una delle collaboratrici dello studioso, Hoda Rajani, s’ affanni a spiegare che «il professore non ha voluto parlare solo perché era un po’ stanco».

A 60 anni, questo sì, Nusseibeh è stanco. Siriano di nascita, di ricca famiglia terriera, studi a Oxford e Harvard, moglie inglese, ha impegnato il suo rispettato nome nelle battaglie più scomode: rappresentante dell’ Anp a Gerusalemme, quand’ era da raccogliere l’ eredità di Faisal Husseini, e contemporaneamente vicino ai laburisti di Ami Ayalon; docente alla Hebrew University e intanto anima della Bir Zeit, l’ università delle intifade; avverso ad Arafat e, insieme, primo a dialogare con la destra Likud; accusato dagl’ israeliani, e per questo incarcerato, e apertamente contrario alla strategia dei kamikaze; vicino a Peace Now e intanto malmenato nei vicoli bui della casbah… Osa spesso verità scorrettissime: «Gerusalemme è persa – disse l’ anno scorso, facendo imbestialire Abu Mazen -. Gaza è persa. C’ è rimasta solo Ramallah. In un panorama di corruzione e d’ inefficienza». Rompere il tabù dei tabù, ora, gli costa in tranquillità. Ma è una catarsi: «Mi sento prigioniero di Gerusalemme – è la sua idea – e piano piano me ne voglio liberare. L’ enfasi dei simboli e delle pietre ha ridotto al minimo le persone». Il Monte del Tempio, ma anche il Santo Sepolcro: da secoli, su mandato ottomano, è alla famiglia Nusseibeh che spetta aprire e chiudere il portone di legno della Basilica, ogni giorno. Una volta, la chiave del luogo santo l’ ha maneggiata anche lui. Ma per poco. Il professore, lo ritrae il giornale Ma’ ariv, ha solo un modo per sopravvivere dove Cielo e Terra s’ incontrano: scrivere e poi svanire, perché un bel tacer non fu mai scritto.

(Fonte: Corriere della Sera, 28 Novembre 2009, pag. 15)

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  • #1Emanuel Baroz

    Spianata sacra a ebrei e musulmani, Nusseibeh rompe un tabù

    GERUSALEMME – Un testo accademico di 400 pagine dedicato alla storia della Spianata di Gerusalemme e scritto congiuntamente da studiosi israeliani e palestinesi sta destando la attenzione della stampa locale anche perché include un intervento giudicato “non-conformista” da parte del professor Sari Nusseibeh, presidente della Università al-Quds di Gerusalemme est.

    Questi infatti – contrariamente alla visione degli integralisti islamici – riconosce un legame storico e religioso fra gli ebrei e la Spianata, dove oggi si trovano la moschea al-Aqsa e il Duomo della Roccia.

    Il libro è stato presentato di recente alla Scuola Biblica di Gerusalemme. In quell’evento, nota il quotidiano Maariv, Nusseibeh ha preferito non prendere la parola e ha evitato di rispondere alle domande dei giornalisti. Da fonti accademiche il giornale ha appreso che Nusseibeh è adesso minacciato sia per aver cooperato in una iniziativa culturale con un istituto israeliano (Yad Ben-Zvi) sia per il contenuto del suoi essai.

    Una collaboratrice dello studioso palestinese ha tuttavia negato che egli sia sottoposto a pressioni.

    Il libro in questione si chiama: ‘Dove il Cielo e la Terra si incontrano: la Sacra Spianata di Gerusalemme’ e contiene testi storici che ne ripercorrono la storia millenaria.

    Secondo Maariv in questo contesto Nusseibeh ha assunto una posizione non-conformista fra i ricercatori palestinesi ed islamici quando ha affermato che Maometto è giunto a Gerusalemme proprio perché in precedenza era sacra agli ebrei e ai cristiani. “Il suo viaggio a Gerusalemme – prosegue Nusseibeh – aveva per scopo una fusione fra Ebraismo ed Islam, fra tutti i veri fedeli della Divinità “.

    Scopo dell’ intervento di Nusseibeh, spiega Maariv, è di convincere ebrei e musulmani a riconoscere gli uni i legami degli altri con la contesa Spianata. Ma quando il giornale gli ha chiesto di spiegare meglio il suo pensiero, Nusseibeh ha preferito declinare l’offerta.

    (swissinfo.ch, 27 novembre 2009)

    30 Nov 2009, 11:31 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Il palestinese più pericoloso della Terra!

    “Il palestinese più pericoloso è il professor Nusseibeh” così lo definì paradossalmente e scherzosamente l’israeliano Reuvlen Rivlin.
    Il professor Nusseibeh è il presidente dell’Al Quds University ed è autore di uno studio tanto destabilizzante per la storiografica ufficiale palestinese quanto logicamente inconfutabile per la sua razionalità. La sua ultima fatica si chiama “Al-Haram Al Sharif”, ossia la Spianata delle Moschee.
    In sostanza, secondo Nusseibeh, Maometto giunse dove oggi sorge Al Aqsa, la Spianata delle Moschee, per il semplice ed unico motivo che quello era un luogo sacro per ebrei e cristiani. Di conseguenza, forse per la prima volta, uno dei maggiori storici e più qualificati intellettuali palestinesi, riconosce che il Monte del Tempio esisteva da molto prima rispetto alla Spianata e, pertanto, gli ebrei hanno un diritto temporalmente e moralmente antecedente rispetto ai musulmani su quel luogo tanto conteso. Di più. La tesi dell’illustre storico, però, addiviene ad una conclusione assolutamente rivoluzionaria.
    Secondo il professore palestinese, lo scopo del viaggio di Maometto era quello di “fondere Ebraismo ed Islam, unire tutti i fedeli dell’Unico Dio”.
    Purtroppo il professor Nusseibeh, a seguito di questa pubblicazione, è stato oggetto di pesanti minacce e, secondo alcuni, potrebbe essere costretto ad una prossima pubblica ritrattazione.
    Il pericolo è più che serio. E’ rivoluzionario. L.C.

    (Abruzzo Liberale, 29 novembre 2009)

    30 Nov 2009, 11:33 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    19/05/2011 – Nel suo rapporto annuale, il controllore di stato israeliano Micha Lindenstrauss rileva gravi carenze nella supervisione dei lavori effettuati dal Waqf (l’ente di custodia del patrimonio religioso islamico) sul Monte del Tempio, a Gerusalemme, e spiega che, di conseguenza, sono stati danneggiati importanti reperti archeologici. Secondo il rapporto, i lavori del Waqf, specie nelle cosiddette “Scuderie di Salomone” (sotto la moschea di al-Aqsa), sono stati fatti senza alcun coordinamento con le autorità, senza permessi né autorizzazioni, senza rispetto per gli standard archeologici e usando persino macchinari pesanti in un’area di altissimo e delicatissimo valore culturale, religioso e archeologico.

    (Fonte: Israele.net)

    20 Mag 2011, 12:12 Rispondi|Quota
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