Razzi dalla Giordania verso Eilat, in Israele

 
Emanuel Baroz
22 aprile 2010
4 commenti

Razzi dalla Giordania verso Eilat, in Israele

Due razzi sono stati lanciati oggi in direzione di Eilat (localita’ israeliana sul Mar Rosso, all’estremo sud del Paese), ma sono caduti entrambi fuori bersaglio, in territorio giordano

eilat-focus-on-israelAmman, 22-04-2010 – Due razzi sparati stamani dalla Giordania verso la localita’ costiera israeliana di Eilat, sono andati fuori bersaglio, esplodendo in territorio giordano, senza causare vittime. Lo hanno riferito all’ANSA testimoni oculari.

Secondo la tv panaraba al Jazira, un razzo caduto in mare mentre l’altro e’ esploso alla periferia del porto giordano. Nonostante le smentite diffuse da fonti vicine al governo di Amman, i razzi sarebbero partiti da Aqaba. La polizia ha circondato l’area dell’esplosione.

Quello odierno e’ il secondo attacco quest’anno tentato dalla Giordania contro un obiettivo israeliano, dopo che nei mesi scorsi un convoglio diplomatico israeliano era stato colpito da un ordigno sul ciglio della strada mentre era diretto nella Valle del Giordano.

Da tempo i lanci di razzi contro Israele provengono infatti dalla Striscia di Gaza (l’enclave palestinese controllata da Hamas) o, a nord, dalle zone del Libano controllate dagli sciiti di Hezbollah.

(Fonte: Rainews24, 22 Aprile 2010)

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  • #1Emanuel Baroz

    Razzi Katyusha contro Israele: nessuna vittima, e nessun colpevole

    DIARIO DAL WEB – A nove giorni dall’avvertimento di Israele ai propri cittadini in vacanza nel Sinai egiziano, oltre il confine di Eliat – località stretta tra Giordania ed Egitto -, di tornare in patria per un allarme rapimenti, vengono lanciati due missili contro Israele.

    Il primo è esploso nella cittadina giordana di Aqaba, fortunatamente senza causare vittime. Il secondo è finito in mare. Difficile scoprire da dove siano partiti i due razzi: Israele accusa l’Egitto, altre fonti anonime la Giordania, i presunti responsabili negano ogni coinvolgimento, ma gli israeliani sono certi che l’obiettivo dei due razzi fosse quello di colpire Eliat.

    Missili in Giordania: partono le indagini (Le Monde)

    di Claudia Astarita, Giovedì 22 Aprile 2010

    http://blog.panorama.it/mondo/2010/04/22/razzi-katyusha-contro-israele-nessuna-vittima-e-nessun-colpevole/comment-page-1/

    23 Apr 2010, 11:08 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    La minaccia su Eilat

    Due Katyushe partono dall’Egitto esplodendo in Giordania per errore

    Dopo alcuni giorni di calma relativa ieri i palestinesi hanno trovato un modo spettacolare e di grande impatto per risvegliare l’attenzione dei media internazionali. Spettacolare per due motivi: il primo perché i razzi contro Israele sono stati lanciati dalla penisola del Sinai, cioè dal territorio egiziano, ed avevano come obiettivo la città di Eilat, il secondo perché non si è trattato di Qassam, ma di due Katyusha a lunga gittata e ad alto potenziale. Di grande impatto perché, probabilmente per la fretta di agire, la mira è stata così errata che il primo ordigno è finito in mare, mentre il secondo ha colpito la zona industriale del porto di Aqaba in Giordania. Anche se gli unici danni per Israele sono stati alcuni vetri infranti delle finestre di abitazioni private e di qualche hotel, bisogna ammettere che, almeno nelle intenzioni degli autori dell’odierno attentato, l’obiettivo preso di mira era estremamente importante, sensibile e delicato. E’ necessario ricordare che nella zona di confine fra le due città portuali di Eilat ed Aqaba, come se ci fosse un accordo non scritto fra Amman e Gerusalemme, non sono mai stati aperti fronti, né durante la guerra dei sei giorni né in quella dello Yom Kippur. Tentare di alzare la tensione proprio in quella zona deve essere visto come un vero e proprio salto di qualità nelle intenzioni dei dirigenti di Hamas che, nella politica del “tanto peggio tanto meglio”, tentano ora di coinvolgere l’Egitto, ed anche la Giordania, nella guerra di attrito terroristico che portano avanti contro Israele fin dalla fine dell’operazione “piombo fuso”. Anche se nel tentativo di ieri fortunatamente non si registrano vittime e i danni sono limitati, per il solo fatto di essere riusciti a far arrivare le rampe e i razzi a ridosso del confine fra Egitto e Israele ed aver avuto il tempo di approntarli e lanciare, ci saranno, inevitabilmente, ripercussioni a livello diplomatico fra l’Egitto e lo Stato ebraico.

    Nei giorni scorsi il ministero del turismo di Gerusalemme, facendo seguito ad un rapporto dei servizi segreti che prevedevano un’imminente azione terroristica, aveva chiesto ai cittadini israeliani in vacanza nelle zone turistiche della penisola del Sinai di rientrare nel più breve tempo possibile all’interno dei confini nazionali. Da mesi le autorità israeliane si lamentano della mancanza di controllo egiziano della parte di confine con la striscia di Gaza, e il lancio di ieri è la conferma che le lamentele espresse, a diversi livelli e a più riprese, erano totalmente giustificate. D’altro canto per il governo del Cairo, sempre più assediato dalla forte minoranza religiosa ed estremista dei “fratelli musulmani”, che appoggiano apertamente la politica di Hamas, è sempre più difficile impedire il traffico di materiale bellico dalla penisola del Sinai verso la striscia di Gaza e viceversa. Un altro aspetto, anche questo estremamente inquietante, è la data che è stata scelta per effettuare questo spettacolare lancio, che non deve essere visto come un fatto a se stante ma come la parte di una manovra a più ampio raggio che vede coinvolte, oltre ad Hamas, anche Hezbollah, Siria e Iran. Infatti, nelle stesse ore che i due Katyusha segnavano la loro parabola in cielo, le forze navali iraniane inauguravano nel Golfo Persico la più importante manovra degli ultimi 10 anni. La quasi totalità dei mezzi a disposizione della marina iraniana, aerei militari e batterie missilistiche di ultima generazione, si sono dati battaglia per testare la loro operatività. Questo in previsione di un possibile “riscaldamento” della regione mediorientale nel caso in cui dovessero essere attuate dalla comunità internazionale serie sanzioni nei confronti di Teheran, causa il suo programma nucleare o nel caso di un attacco, da parte israeliana o statunitense, alle centrali nucleari. M.S.

    (Fonte: L’Opinione, 23 aprile 2010)

    25 Apr 2010, 17:27 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    23/04/2010 – Il ministro dell’informazione giordano, Nabil al-Sharif, ha confermato che vi è stata un’esplosione su un magazzino, all’ingresso nord della città di Aqaba, che ha causato “leggeri danni, ma nessun ferito”. Il portavoce giordano non ha specificato l’origine dell’esplosione, ma ha annunciato l’apertura di un’inchiesta. Secondo un alto funzionario della sicurezza giordana, i due razzi Katyusha di giovedì mattina potrebbero essere stati lanciati da territorio giordano. Cinque anni fa, dalla Giordania terroristi vicini ad al-Qaida avevano sparato tre razzi verso Eilat, mancando il bersaglio.

    23/04/2010 – Due razzi tipo Katyusha da 107 mm sono stati lanciati nelle prime ore di giovedì mattina verso la città di Eilat (sul Mar Rosso, nell’estremo sud di Israele, a pochi km dal confine col Sinai egiziano, a ovest, e a ridosso di quello giordano a est). Uno dei razzi si è abbattuto sulla zona industriale della adiacente città giordana di Aqaba, l’altro sembra sia caduto in mare.

    (Fonte: Israele.net)

    25 Apr 2010, 17:30 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    25/04/2010 – L’ordigno scoperto da sommozzatori di fronte alla costa di Eilat è risultato essere effettivamente un razzo Grad da 122 millimetri lanciato dal Sinai egiziano. Un funzionario della sicurezza israeliana ha detto che, secondo le stime, “organizzazioni palestinesi affiliate alla jihad globale sarebbero responsabili di questo lancio dal Sinai”.

    (Fonte: Israele.net)

    26 Apr 2010, 09:17 Rispondi|Quota