Il fascista Ciarrapico attacca Fini: “Traditore, ordini le kippah!”

 
Emanuel Baroz
30 settembre 2010
14 commenti

Cosa altro aggiungere ad una dichiarazione del genere?! Niente, se non insulti! Per fortuna ci sono personaggi come Massimo Gramellini che su La Stampa riescono in poche righe ad esprimere il loro ed il nostro sdegno per la presenza di certi personaggi in Parlamento.

L’intervento dopo le comunicazioni di Berlusconi sulla situazione del governo

”Fini traditore ordini le kippah”, bufera su Ciarrapico. Premier: ”Mi sento israeliano”

Roma, 30 Settembre 2010 – (Adnkronos/Ign) – Il senatore del Pdl nel corso del dibattito a Palazzo Madama ha fatto riferimento al copricapo usato dagli Ebrei: “….Gianfranco Fini fonderà un partito, speriamo che abbia già ordinato le kippah con le quali si presenteranno, perché di questo si tratta: chi ha tradito una volta, tradisce sempre….Fini è un transfuga, parlamentari Fli rinnegati”.

Infuria la polemica, anche alla Camera. Ruben: ”Chiedo al premier in qualità di presidente del Pdl, e al presidente del Senato Schifani, di prendere dei provvedimenti nei suoi confronti. Le sue parole offendono la dignità degli ebrei italiani e insultano tutta l’Italia”  Ma lui replica: ”Mie parole strumentalizzate, nessuna intenzione antisemita”

Nella foto in alto: il fascista Ciarrapico, Senatore del PDL

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  • #1Emanuel Baroz

    ma…sono il solo e ritenere assurde e inaccettabili le affermazioni del Primo Ministro Berlusconi e del Ministro della Difesa La Russa?!

    Ciarrapico contro Fini: “Traditore, ordini le kippah”. E’ bufera

    Interviene Berlusconi: “Un equivoco, io mi sento israeliano”

    Roma, 30 set. (Apcom) – Gianfranco Fini “fonderà un partito, speriamo che abbia già ordinato le kippah con le quali si presenteranno, perché di questo si tratta: chi ha tradito una volta, tradisce sempre”. Suonano profondamente “antisemite” ai più le parole che il senatore del Pdl Giuseppe Ciarrapico usa nell’Aula di Palazzo Madama per attaccare il presidente della Camera.

    In pochi minuti, l’editore ciociaro stigmatizza non solo la decisione recente dell’ex leader di An di separarsi da Silvio Berlusconi ma anche la decisione con la svolta di Fiuggi del 1995 di rinnegare l’eredità fascista e il progressivo avvicinamento a Israele e alla comunità ebraica. E’ bufera. La notizia rimbalza in Aula alla Camera dove Ciarrapico è tacciato di “razzismo e antisemitismo” e dal governo i commenti sono incerduli: “Sono frasi inaccettabili”, dice il ministro degli Esteri, Franco Frattini, aggiungendo che “il fatto che Fini abbia compiuto gesti importanti di riconciliazione verso lo stato di Israele non dove essere una cosa per cui lo si biasima, lo si insulta”.

    Lo condanna anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che invita Ciarrapico a chiedere scusa per le dichiarazioni “incomprensibili e offensive, anche se penso che lui volesse attaccare più i finiani che gli ebrei“. “Nelle mie parole di oggi, fraintese o addirittura strumentalizzate, non vi era alcuna intenzione antisemita”, assicura il senatore del Pdl in una nota diffusa nel pomeriggio ma il peso delle sue dichiarazioni è tale che interviene il presidente del Consiglio,

    Silvio Berlusconi, in persona, nel corso del suo intervento di replica al Senato: “Una parola di troppo sfuggita a un nostro senatore” rischia di “generare equivoci. Sono sempre stato un amico di Israele, i sentimenti, i valori e le ragioni che ci legano a quel popolo sono tanti e fortissimi”. E dopo la visita ad Auschwitz “anch’io mi sento israeliano“.

    4 Ott 2010, 09:56 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Chissà chi Kippah

    di Massimo Gramellini

    Mentre Bossi si scusa con i romani (li aveva chiamati «porci», ma era una battuta), Ciarrapico insulta gli ebrei. Non è facile star dietro al dibattito culturale del centrodestra italiano. Dai banchi austeri del Senato di cui fa parte (e questa davvero non è una battuta), il Ciarra della libertà si chiede se Fini abbia già ordinato la kippah, il copricapo ebraico. Non occorre un grande sforzo di esegesi: secondo un senatore della Repubblica nata dalla lotta al fascismo e a maggior ragione dal rifiuto dell’antisemitismo, gli ebrei vanno tutti accomunati al traditore per antonomasia, Giuda Iscariota. Neanche il cardinal Lefebvre nei giorni di luna piena si era mai spinto a tanto.

    Come è triste dover parlare di queste persone e di questi argomenti. Però fino a quando si continuerà a considerare un esercizio di folklore lo scempio dei valori con i quali siamo cresciuti, che credevamo condivisi? E col tricolore bisogna pulirsi il sedere, e il Risorgimento fu un complotto dei poteri forti, e la Resistenza non parliamone, e la Costituzione è comunista, e Roma è porca e ladrona, e i neri puzzano, e gli ebrei tradiscono, e i rom attaccano il malocchio. Non so voi, ma io non lo trovo divertente. E neppure innocuo. Qualcuno dirà che certa gente ha sempre pensato certe cose, senza trovare il coraggio di dirle. Ecco, vorrei tanto sapere chi glielo ha dato, adesso, quel coraggio. Forse ci siamo distratti un attimo. Per favore, non distraiamoci più.

    http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=878&ID_sezione=56&sezione=

    4 Ott 2010, 09:58 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    Frase senza scusanti, va messo alla porta

    di Giorgio Israel

    Va bene che ormai siamo abituati a un livello del discorso politico da suburra.L’uno parla di«roma­ni porci», l’altro invita un mini­stro a «non rompere i coglioni agli insegnanti», l’altro ancora usa un linguaggio da trivio. contro il presidente del Con­siglio, ma con il senatore del Pdl Ciarrapico si è passato ogni limite. Le agenzie riferiscono che questo signore ha pronunciato in Sena­to queste frasi: «Fini ha fatto sa­pere che presto fonderà un nuo­vo partito. Spero che abbia già or­dinato le kippah, perché è di que­sto che si tratta. Chi ha tradito una volta, tradisce sempre».

    Ci possiamo chiedere a cosa abbia inteso alludere. Al fatto che Fini si mise in testa la kippah per visitare lo Yad Vashem, il mausoleo dello sterminio degli ebrei d’Europa? E questo, per Ciarrapico sarebbe un «tradi­mento »? Tradimento di che? Del negazionismo, dell’antisemiti­smo, del «nobile» passato delle leggi razziali fasciste? Se questo è il tradimento che questo signo­re rimprovera, da un lato ha reso un onore a Fini e, dall’altro, ha messo in luce nel modo più chia­ro quali pensieri osceni alberghi­no nella sua mente. Ma forse è peggio di così.

    Perché l’unica al­tra possibile interpretazione è che egli alluda al nuovo partito di Fini come un’opera degli ebrei, il frutto di una congiura pluto-demo-giudaico-massoni­ca. «Di questo si tratta», ha detto. Il partito di Fini è una questione di kippah. Non ritengo utili altri commen­ti, perché mi rivolgo alle persone oneste. Gli altri, quelli che si vol­tano dall’altra parte, appartengo­no a quella melma razzista e anti­semita irrecuperabile che que­sto ineffabile senatore è riuscito a smuovere dal fondo in cui bruli­ca. Basta navigare su internet per leggere commenti del tipo: «Ha detto quel che altri non han­no il coraggio di dire». E molto di peggio.

    La frase di Ciarrapico, nella sua voluta ambiguità che som­ma le due interpretazioni, è un’offesa atroce nei confronti sia degli ebrei morti che degli ebrei vivi. A pochi giorni di di­stanza dalla manifestazione che si terrà a Roma il 7 ottobre «Per Israele, per la verità», questo si­gnore ha voluto dare una testi­monianza vivida di come scorra potentemente il nuovo odio con­tro gli ebrei. A quella manifesta­zione parteciperanno persone oneste di tutti gli schieramenti politici.

    È da augurarsi che gli esponenti del Pdl possano parte­ciparvi con l’onore di aver mes­so alla porta un simile personag­gio. Non basta dire che quelle fra­si sono inaccettabili o prendere le distanze, né basterebbero scu­se tardive che peraltro mentre scriviamo non sono ancora arri­vate. In certi casi, le distanze van­no prese fino in fondo, senza mezzi termini. Non avere il co­raggio di pagare il prezzo politi­co del levarsi di torno certi perso­naggi ha come conseguenza di pagare un prezzo molto più alto sul piano morale.

    http://www.ilgiornale.it/interni/frase_senza_scusanti_va_messo_porta/01-10-2010/articolo-id=477133-page=0-comments=1

    4 Ott 2010, 10:02 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    Finiani e kippah, bufera bipartisan. Polemiche per frasi di Ciarrapico

    E’ comune a tutte le forze politiche la condanna alle affermazioni al Senato di Giuseppe Ciarrapico (Pdl), che ha fatto riferimento alle “kippah”, il tradizionale copricapo degli ebrei, per i parlamentari finiani. “Chi tradisce una volta tradisce sempre. I finiani hanno già ordinato le kippah?”, aveva chiesto Ciarrapico. “Riferimento spiacevole”, ha commentato il capogruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri. Sdegnata l’opposizione.

    “Chi tradisce una volta tradisce sempre”, ha ripetuto il senatore Pdl. In particolare, all’anziano senatore proprio non è andata giù la scena di Fini che, per le strade di Gerusalemme, passeggiava avendo sul capo la kippah. “Io – spiega Ciarrapico – mi metto la kippah quando vado al Museo dell’Olocausto, non per passeggiare. Fini, a Gerusalemme, quando disse che il fascismo è il male assoluto, passeggiava con la kippah”. Ciarrapico ha precisato di “non avere nulla contro gli ebrei. La mia famiglia ha l’albero dei giusti perché abbiamo difeso e nascosto gli ebrei quando erano perseguitati. Conta la storia personale, è quella che resta”.

    Nirenstein: “Intollerabile antisemitismo”
    “Erano decine d’anno che non sentivamo risuonare in un’Aula Parlamentare parole del genere, parlare del copricapo degli ebrei come di un disvalore. Forse Ciarrapico teme che ci sia quello che lui stesso direbbe, c”è un complotto demo-pluto-giudaico. E’ una vergona. Quel Ciarrapico fascista e antisemita si deve vergognare”, ha dichiarato Emanuele Fiano. Che ha ricevuto subito l’appoggio di Fiamma Nirenstein: “Quelle di Ciarrapico sono parole intollerabili anche per noi del Pdl; noi dobbiamo opporci a qualunque tipo di antisemitismo, è intollerabile questo atteggiamento, è una questione di civiltà”, ha detto, mentre Giancarlo Lehner ha chiesto l’espulsione di Ciarrapico dal Senato.

    Solidale anche Luca Barbareschi di Fli secondo cui “parole scandalose e di tale imbecillità sono una offesa per il nostro Paese”. Silvano Moffa: “Non intendo rispondere a queste volgarità, ma chiedo formalmente al presidente del Consiglio di prendere le distanze da un senatore che tratta così volgarmente una questione così delicata”.

    Gasparri: “Riferimento spiacevole”
    “E’ stato un riferimento spiacevole, l’ho notato anch’io. Gli estremi per cacciarlo dal Pdl? Chiedetelo al partito”. Così il capogruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri sul caso Ciarrapico.

    Frattini: “Frasi inaccettabili”
    “Frasi inaccettabili”. Così il ministro degli Esteri Franco Frattini. “Il fatto che Fini abbia compiuto gesti importanti di riconciliazione verso lo stato di Israele – ha aggiunto – non deve essere una cosa per cui lo si può biasimare e insultare”.

    http://www.tgcom.mediaset.it/politica/articoli/articolo492172.shtml

    4 Ott 2010, 10:08 Rispondi|Quota
  • #5Emanuel Baroz

    30 settembre – Magiar (Ucei): “Sincero sentimento di disprezzo”

    “Non mi sorprendono le parole di Ciarrapico. Chiunque conosca la sua storia si puo’ aspettare di tutto. Mi auguro fortemente che il parlamento e il governo sappiano prendere provvedimenti adeguati”. Questo il commento con rilasciato all’Ansa dell’assessore alla cultura dell’Unione delle Comunita’ Ebraiche Italiane Victor Magiar. Gli uffici dell’Unione, come quelli delle altre istituzioni ebraiche, sono chiusi per le festività ebraiche di Sheminì Azeret oggi e Simchat Torà che chiudono un lungo periodo di ricorrenze cominciate all’inizio di settembre con Rosh Hashana (l’anno nuovo). Magiar, incontrato mentre passeggiava, ha dato il suo commento a voce. “E’ grave – ha aggiunto riferendosi a Ciarrapico – che una persona del genere con il suo passato e storia possa sedere nel Senato della Repubblica. E’ comunque inaccettabile che nell’aula si possano impunemente sostenere certe affermazioni”. “Da parte nostra – ha concluso Magiar – un sincero sentimento di disprezzo per cosi’ tanta ignoranza”.

    30 settembre – Ruben: “Parole vergognose”

    «A questo punto credo di dover dire qualcosa anch’io, visto che toccherebbe a me andare a comprare le kippah, essendo ebreo e di Futuro e libertà…». Alessandro Ruben nasconde a stento l’indignazione sotto una patina d’ironia. Le parole pronunciate nell’aula del Senato da Giuseppe Ciarrapico a proposito delle ‘kippah ordinate da Finì, hanno scatenato un putiferio nell’emiciclo di Montecitorio e il deputato Fli, dopo il minidibattito in Aula, torna sul caso del giorno. «Chiedo al presidente del Senato, del quale conosco la vicinanza alla comunità ebraica italiana, di prendere provvedimenti contro le vergognose parole di Ciarrapico. Chiedo al presidente del Consiglio – aggiunge Ruben – di spiegare al senatore Ciarrapico, che ha amabilmente presentato tempo fa come ‘il nostro Aldo Fabrizi’, che questo film non ha fatto ridere proprio nessuno e che non deve fare queste… Battute, tantomeno in Parlamento». «Qui – prosegue il deputato Fli – non si tratta di un’opinione politica ma di un’offesa intollerabile contro cittadini italiani di religione ebraica. Non c’entra neanche Israele, non è una questione di politica estera, è razzismo contro una minoranza». Ruben ringrazia Silvano Moffa «per aver da subito espresso la posizione del gruppo Fli in Aula», ma tiene a stigmatizzare quello che considera «un fatto gravissimo»: «Davvero nessuno si aspettava di sentire più nel nostro Paese, per di più in un’aula parlamentare, parole così inaccettabili. Parole che spiegano come mai – osserva – gli ebrei italiani abbiano avuto difficoltà a partecipare alla vita politica. Pensavamo che il centrodestra avesse contribuito ad archiviare un simile modo di pensare che non di può liquidare come semplici battute».

    30 settembre – Fiano: “Parole di un fascista antisemita”

    «Le parole di oggi di Giuseppe Ciarrapico, che nel corso dell’ultima campagna elettorale si è definito orgogliosamente fascista, ricordano da vicino i più infausti modi di argomentare dell’antisemitismo fascista». Lo sottolinea il deputato del Pd Emanuele Fiano, criticando le parole dette dal senatore del Pdl oggi al Senato. «Era probabilmente da circa 70 anni -prosegue Fiano- che non risuonavano nelle aule del Parlamento parole che utilizzano un simbolo classico della religione ebraica come la kippah per offendere un avversario politico e che sono ancora più offensive perché sottintendono un accordo tra politici di destra e gli ebrei. Siccome queste cose le abbiamo già viste e sentite -conclude Fiano- noi le parole di un fascista antisemita non le passeremo mai più sotto silenzio».

    30 settembre – Nirenstein: “Opporci all’antisemitismo”

    «Voglio esprimere tutta la mia disapprovazione per le dichiarazioni di Giuseppe Ciarrapico. Tutti dobbiamo opporci a qualsiasi forma di antisemitismo e oggi in particolare, dal momento che questo fenomeno è in ascesa esponenziale nel mondo, in primis in Europa. È intollerabile che nel nostro Parlamento si possa presentare un atteggiamento di questo genere». Sono le parole con le quali Fiamma Nirenstein, parlamentare del Pdl e vicepresidente della commissione Esteri della Camera, ha stigmatizzato in aula a Montecitorio le affermazioni fatte al Senato da Ciarrapico «Tutti e penso che i deputati del mio gruppo condividano la mia posizione, condanniamo le affermazioni di Ciarrapico. La guerra contro l’antisemitismo è una questione di civiltà. Per questo -ha concluso Nirenstein- appoggio in pieno l’intevento del collega del Pd Emanuele Fiano».

    3 ottobre – Nahum: “Un’ingiuria agli ebrei italiani”

    «Siamo molto stupiti dal fatto che il Pdl non abbia preso provvedimenti nei confronti di Ciarrapico, noi questi provvedimenti li pretendiamo. Mi rivolgo al capo dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, affinché Ciarrapico venga espulso dal gruppo del Pdl in Senato. Noi chiediamo un atto politico concreto perché non è possibile che nel maggior partito italiano, cioè il Pdl, senatori o deputati possano benissimo ingiuriare cittadini di religione ebraica con frasi antisemite. Se questi provvedimenti non verranno presi noi constateremo che nel Pdl vengono giustificati comportamenti antisemiti». Lo dice a Radio Radicale Daniele Nauhm, vicepresidente della comunità ebraica di Milano ed ex presidente dei giovani ebrei italiani. «Spero davvero che Gasparri ci dia una risposta – dice Nauhm – e che non ci si dica in maniera capziosa che il governo italiano è il miglior amico dello stato di Israele. Non dobbiamo confondere i piani, l’ingiuria di Ciarrapico è stata rivolta ai cittadini italiani di religione ebraica, non bisogna confondere il piano tra ebrei ed Israele. In questo caso l’ingiuria è venuta nei nostri confronti, siamo cittadini di questi Paese, cittadini italiani e crediamo nelle istituzioni della Repubblica italiana. Il presidente del consiglio ha dato una risposta confusionaria, avrebbe dovuto dire che Ciarrapico doveva essere espulso seduta stante dal gruppo del Pdl. Nel 2008 avevamo avvertito il Pdl che Ciarrapico non era nuovo a questo tipo di posizioni. Questa volta ci aspettavamo dal presidente del Consiglio un atto politico concreto, non è concepibile che un parlamentare della Repubblica possa ingiuriare cittadini di religione ebraica, ma non solo di religione ebraica, e che comportamenti di stampo razzista siano ben venuti e impuniti nel Parlamento».

    2 ottobre – Luzzatto: “Chi ha incarichi badi a quello che dice”

    “Chi ha incarichi istituzionali dovrebbe fare attenzione a cio’ che dice soprattutto quando si tratta di ebrei, rom ed extracomunitari”. E’ il monito dell’ex presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Amos Luzzato, al presidente del Consiglio Berlusconi riguardo alla barzelletta sugli ebrei. Luzzato, in un’intervista a La Stampa, ammette che episodi del genere avvengono anche perché “non siamo stati capaci di trasmettere all’opinione pubblica la gravità dell’Olocausto e delle persecuzioni che abbiamo subito” e poi rileva “l’illogicità della storiella di Berlusconi, il cui presupposto è clamorosamente antistorico”. “Gran parte degli italiani – prosegue Luzzato – crede che di fronte all’Olocausto, gli ebrei fossero in condizione di mettersi al sicuro. Purtroppo a questa visione falsata hanno contribuito anche i numeri gonfiati degli ebrei salvati per iniziativa di Pio XII che in realtà furono una percentuale minoritaria”. L’ex presidente invita alla prudenza anche perché “un secolo fa negli Stati Uniti si facevano sugli italiani le stesse battute che oggi in Italia si fanno sugli ebrei o sugli stranieri che delinquono. Con barzellette del genere su finisce per smentire e offendere la memoria di tanti nostri poveri connazionali emigrati in giro per il mondo”.

    (Fonte: Rassegna Ucei, 3 Ottobre 2010)

    4 Ott 2010, 10:13 Rispondi|Quota
  • #6Emanuel Baroz

    Espressioni di antisemitismo, Gattegna: “Rabbia e sconforto”

    Il Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha dichiarato: “Gli ebrei italiani nel vedere e ascoltare l’esternazione del senatore Ciarrapico hanno provato rabbia e sconforto. Ciarrapico non ha sorpreso, perché tutti sanno che egli si è limitato, in un momento di sincerità, a dire ciò che ha sempre pensato degli ebrei, coerentemente con la sua formazione e la sua mentalità”.

    “Lo sconforto è nato da ciò che si è potuto cogliere intorno a lui: sorrisi, consenso, evidente soddisfazione di altri senatori che si compiacevano del fatto che qualcuno trovasse il coraggio di sfidare la correttezza politica e di ingiuriare nuovamente gli ebrei. Nessuno dei presenti ha avuto la sensibilità, l’intelligenza e la prontezza per reagire, come sarebbe stato necessario, per tutelare soprattutto la dignità e l’onorabilità del Senato. Così, all’incomprensibile silenzio del Presidente dell’Aula, si è aggiunta la replica del Presidente del Consiglio che non ha colto la gravità delle affermazioni di Ciarrapico e ha risposto in maniera assolutoria alle offese agli ebrei rinnovando la sua amicizia allo Stato di Israele, cioè confondendo due diverse entità. E’ sconfortante dover verificare l’alto prezzo che le istituzioni stanno pagando per il grave errore commesso da chi ha proposto e sostenuto l’elezione di una persona che si è sempre rivelata pronta a calpestare i valori fondamentali dello stato democratico”.

    “Siamo in attesa di vedere se il Presidente del Senato e il Presidente del Consiglio adotteranno provvedimenti diretti a sanzionare quella grave offesa che è stata rivolta non solo agli ebrei ma alle Istituzioni nazionali, soprattutto per evitare che simili episodi si possano ripetere”.

    http://moked.it/blog/2010/10/03/rabbia-e-sconforto-per-le-espressioni-di-antisemitismo/

    4 Ott 2010, 11:43 Rispondi|Quota
  • #7Emanuel Baroz

    Per una singolare evoluzione degli eventi, negli ultimi giorni la kippah è diventata nella società civile un simbolo opposto alla rozzezza e alla volgarità della politica. E’ un messaggio molto impegnativo, sia per chi la porta sempre, che per chi la mette ogni tanto e per chi non la mette mai.

    Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma

    http://moked.it/blog/2010/10/04/kippah/

    4 Ott 2010, 12:33 Rispondi|Quota
  • #8Parvus

    Con sincera onestà:
    Le parole volano.
    Il sostegno della sinistra ai terroristi arabi resta.

    4 Ott 2010, 21:12 Rispondi|Quota
  • #9sergio HaDaR tezza

    Ma di che cosa vi stupite?
    L’Italia è stata per secoli il posto dei roghi, dell’Inquisizione, dei catecumeni, dei Talmud bruciati e proibiti.
    In Italia la libertà non è di casa, il che vuol dire che non è posto per gli ebrei, checché ne diciate!
    È in Italia che furono passate SENZA ALCUNA PROTESTA le leggi antisemite peggiori al mondo (sí: ben peggio delle Leggi di Norimberga), dove il papa tacque davanti allo sterminio degli Ebrei di cui era a conoscenza sin dal 1941, dopo non solo essersi ben guardato dallo scomunicare il nato e morto cattolico Adolf Hitler, i”s, mentre i papi han sempre scomunicato ogni progressista, persino se sacerdote (cito ad esempio Ernesto Cardenal).
    È la stessa Italia dove il Guardasigilli del dopoguerra, il Signor Palmiro Togliatti, scelse come suo braccio destro al Ministero di Grazia e Gustizia lo schifoso antisemita Gaetano Azzariti, che era stato responsabile a livello centrale dell’ufficio incaricato dell’applicazione delle leggi antisemite dal 1938 in avanti; e lo stesso Azzariti, a dimostrare che l’antisemitismo è quanto mai bi-partizan, fu fatto Cavaliere del Lavoro da un presidente DC e divenne anche Presidente della Corte Costituzionale!!!
    Poi vi raccontano balle tipo che Mussolini non era antisemita perché aveva l’amante ebrea, mentre persino Ciano, nel suo diario il 14 luglio 1938 scrive che l’articolo che apparirà l’Indomani sul Popolo d’Italia a proposito della Razza, che iniziò la campagna, era stato scritto da Mussolini di suo pugno, come aveva venuto a comunicargli lui stesso al telefono!
    È l’Italia il PRIMO PAESE AL MONDO che diede, nel 1977, un’ambasciata non a uno stato ma ad un’organizzazione, l’OLP, che tutto il mondo libero considerava un’organizzazione terrorista!
    Quindi, perché stupirsi di uno dei tanti fascisti non pentiti che, tanto quanto i comunisti non pentiti, i democristiani non pentiti, Forza Milan e i fascistelli del Bar Sport in camicia verde, eccetera, associano, da buoni cristiani, traditore con ebreo, sí, Giuda, e persino il Capo del governo fa battute sugli ebrei tirchi e avidi… sinonimo di rabbini, no?
    Un paese dove – controllatevi i dizionari voi più giovani, io me lo ricordo in uso comune! – per dire “cadavere” si dice “maccabeo”… e dove la letteratura “più alta” (Tasso, eccetera) insegnata ai licei glorifica i massacri di Gerusalemme dove i crociati buttavano le donne ebree incinte dalle mura, e usa termini come “vil marrano”…
    SVEGLIA!
    D’accordo la mentalità da ghetto e da galut, ma in Italia da tempo sputano sugli ebrei, non è pioggia!

    sergio HaDaR tezza
    [email protected]

    5 Ott 2010, 00:03 Rispondi|Quota
  • #10Alberto Pi

    CIARRAPICO: FIANO, SCUSE PEGGIORI DELL’OFFESA

    (ANSA) – ROMA, 4 OTT – “Come italiano ebreo ritengo che le scuse del senatore Ciarrapico inviate alle comunità ebraiche italiane siano, se possibile, peggiori nel contenuto delle parole dallo stesso utilizzate in Senato la settimana scorsa”, dice Emanuele Fiano. “Ciarrapico dice infatti che ‘la contestata espressione era finalizzata esclusivamente a sottolineare una delle tante contraddizioni dell’on. Finì. Il senatore evidentemente non capisce o non vuole capire che continuare a indicare l’amicizia di Fini con gli ebrei come un elemento di contraddizione conferma un’offesa incomprensibile e gravissima. Errare è umano ma perseverare è diabolico”.

    5 Ott 2010, 19:33 Rispondi|Quota
  • #11Alberto Pi

    alef/tav

    Roberto Della Rocca, rabbino

    La ricorrente quanto mai abusata ostentazione di amicizia nei confronti dello Stato di Israele, soprattutto da parte di alcuni esponenti di una certa area politica, richiama alla mente quell’immagine talmudica di colui che cerca, in modo surrettizio, di purificarsi nel Miqwè, bagno rituale, tenendo tra le mani un verme impuro. E’ un po’ la stessa logica di chi dopo averci sferrato colpi bassi e proditori tenta di giustificarsi rinfacciandoci di aver salvato tanti ebrei durante la Shoà. Se prendessimo sul serio le tante e millantate storie di salvezza di questi sedicenti mitomani alla bisogna il popolo ebraico avrebbe dovuto contare nel 1945 sei milioni di persone in più anziché in meno! Sono molto pochi però, fra questi “mitici salvatori”, che per dovere di verità menzionano dei denari versati dai disperati fuggiaschi ebrei costretti molte volte a togliersi dalle tasche gli ultimi spiccioli rimasti per poter dare un pezzo di pane e pochi centimetri di pavimento dove far trascorrere una nottata ai loro piccoli. E questa sì che non è una barzelletta…! Storia vera dalla quale non fanno eccezione neppure i caritatevoli conventi ed enti ecclesiastici, che pure hanno aperto le loro porte. Con un singolare paradosso negli anni ’70 e in quelli immediatamente successivi siamo stati testimoni di una logica asimmetrica ma figlia di una stessa e identica filosofia. Quanti compagni di liceo abbiamo ascoltato nella varie assemblee accanirsi velenosamente contro lo Stato di Israele e magari a soli pochi giorni di distanza erano quegli stessi compagni che portavano corone di fiori alle Fosse Ardeatine e sulle lapidi dei nostri morti nella Shoà! Talvolta anche indossando le kippòt sulla testa! Quali dei due meno peggio? Non saprei dire. Entrambi forme di alibi e rifugi di coscienze che mal sopportano gli ebrei vivi, testimoni attivi di una cultura di minoranza che vive e che lotta affinché ci siano sempre culture di minoranza. Quanto suona attuale, in un’epoca che vede la nostra Comunità sempre più corteggiata e pressata dalle varie forze politiche contrapposte, quella espressione del Profeta Geremia riportata nel verso 6 del capitolo 5 del Libro di Ekhà, le Lamentazioni: “ …l’ Assiria (Babilonia) avrebbe dovuto darci una mano e l’Egitto (l’altra potenza politica dell’epoca ) avrebbe dovuto sfamarci…!” Il Profeta, cosciente del grave disorientamento in cui versa il popolo ebraico abbandonato e deluso da coloro che sarebbero dovuti essere i suoi “amici”, non fa che ribadire quella tanto amara quanto realistica constatazione della Torah (Numeri, 23; 9): “… il popolo ebraico se ne sta da solo…”… costretto a prendere coscienza che vi sono situazioni in cui deve cavarsela da solo e basarsi essenzialmente sulle proprie forze.

    (Fonte: Rassegna Ucei, 5 Ottobre 2010)

    5 Ott 2010, 19:38 Rispondi|Quota
  • #12Alberto Pi

    CIARRAPICO:DI STEFANO(PDL), INIZIATIVA DELLA SETA OFFENSIVA

    (ANSA) – ROMA, 6 OTT – «L’iniziativa del senatore Della
    Seta, di inviare ai colleghi del Pdl una kippah invitandoli ad
    indossarla in Aula lascia perplessi». Il senatore del Pdl
    Fabrizio Di Stefano critica l’idea del collega del Pd e
    sottolinea come «per il popolo ebraico la kippah non è un
    semplice copricapo ma un simbolo che ha un significato di alta
    sacralità, affondando le sue origini nelle radici storiche di
    questo popolo». «Utilizzarlo come strumento di polemica, in
    primis da parte del collega Ciarrapico, ritengo sia offensivo e
    quindi sbagliato. Ma è altrettanto sbagliato – osserva Di
    Stefano – utilizzarla in maniera strumentale al punto che, se
    non pensassi di offendere la sensibilità della Comunità
    ebraica, definirei questa iniziativa pagliaccesca o squallida. E
    questo è ancora più vero se, come dovrebbe sapere anche il
    senatore Della Seta, la kippah non è indossata a caso dagli
    ebrei, ma solo all’interno dei luoghi di culto».
    «Evidentemente a Della Seta, pur di far polemica ,questo poco
    importa. Per questa regione renderò al senatore il suo dono,
    non apprezzando il simbolismo e la finalità della sua
    iniziativa» conclude il senatore del Pd.(ANSA).

    9 Ott 2010, 22:39 Rispondi|Quota
  • #13Alberto Pi

    CAMERA: FINI, INGIURARE EBREI E DIRE ‘GLI SONO AMICO’COMPORTA BESTIALITÀ

    Roma, 7 ott. (Adnkronos) – «Ingiurare gli ebrei e poi dire ‘io
    sono amico di Israele’ vuol dire che non si è capito nulla, perché
    significa considerare gli ebrei italiani meno italiani: è una
    bestialità». Lo ha detto Gianfranco Fini, rispondendo alle domande
    della platea del Festival delle giovani idee. Il presidente della
    Camera, invece, ha sottolineato che «c’è una presenza autenticamente
    nazionale dell’ebraismo in Italia».

    9 Ott 2010, 22:43 Rispondi|Quota
  • #14Alberto Pi

    CIARRAPICO: FINI, DIRE ‘AMICO DI ISRAELE’ È CAPIRE NULLA

    (ANSA) – ROMA, 7 OTT – «Di fronte ad un’ingiuria agli ebrei,
    quando si dice ‘ma io sono amico di Israele’, vuol dire che non
    si è capito nulla. Considerare gli ebrei italiani meno italiani
    è una bestialità». Lo ha detto il presidente della Camera,
    Gianfranco Fini, incontrando un gruppo di giovani studenti al
    convegno di ‘Diregiovani Direfuturò’. (ANSA).

    9 Ott 2010, 22:43 Rispondi|Quota
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