Teramo, Claudio Moffa colpisce ancora: lezione negazionista all’Università. Fino a quando dovremo sopportare tutto questo?!

 
Emanuel Baroz
8 ottobre 2010
11 commenti

Finalmente, dopo ANNI in cui in molti abbiamo denunciato la VERGOGNA della presenza di questo personaggio, autore già negli anni ’90 di un libello antisemita dal titolo “La lente di Marx”, all’interno del mondo accademico, qualcuno sembra si sia accorto di come il fatto stesso che questo presunto professore tenga lezioni universitarie getti discredito sulla credibilità dell’Università medesima.

Shoah/ A Teramo professore recidivo tiene lezione ‘negazionista’

Tenuta 25/9: docente rivede l’Olocausto ed elogia Ahmadinejad

Roma, 7 ott. (Apcom) – Tutte le tesi revisionistiche della Shoah riassunte in una lezione universitaria: l’artefice della ricostruzione negazionista è Claudio Moffa, professore dell’università di Teramo, facoltà di Scienze politiche, in occasione della chiusura di un master.

La lezione, risalente al 25 settembre scorso, è ripresa da una videocamera e riportata integralmente sul sito personale del docente accademico, lo stesso che contiene non pochi articoli inneggianti alla difesa della libertà di espressione che, nel caso della storia del Novecento, si esprimono con la facoltà di contestare la Shoah. Nel video il professor Moffa parla di racconti “non fedeli” da parte dei sopravvissuti dei lager e del “cosiddetto Olocausto”.

In una circostanza si lascia andare anche ad un elogio nei confronti di Ahmadinejad. Non è la prima volta che il docente negazionista fa parlare di sé: alcuni anni fa venne sospeso per aver inserito tra i docenti del master Robert Faurisson, uno dei massimi artefici internazionali delle tesi revisionistiche della Shoah.

Molto significativo è anche il lungo titolo della lezione tenuta da Moffa il 25 settembre: “Il tema-tabù del mondo accademico, la questione della ‘Shoah’, della difesa del suo dogma da parte della Inquisizione del III millennio, e del suo uso politico nel complesso contesto della ‘guerra infinita’ del Vicino Oriente”. Durissimo il commento delle associazioni dei superstiti all’Olocausto e delle comunità ebraiche Italiane.

Nella foto in alto: Claudio Moffa, professore negazionista

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  • #1Emanuel Baroz

    IL CASO

    Lezioni di negazionismo: “Così sfruttano la Shoah”

    Il “cosiddetto Olocausto”, le falsità di Auschwitz, i racconti “non fedeli” dei sopravvissuti. Tutto da una cattedra dell’Università di Teramo. Con un elogio ad Ahmadinejad

    di MARCO PASQUA

    IL NEGAZIONISMO della Shoah sale in cattedra. Una delle pagine più buie della storia dell’Uomo, riscritta e riletta seguendo le orme di chi nega l’esistenza delle camere a gas o chi contesta i dati dello sterminio messo in atto dai nazisti. Tocca a Claudio Moffa, professore ordinario presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’università di Teramo, dare spazio alle tesi revisionistiche della Shoah, durante una lezione choc tenuta nell’ateneo. Tutto è messo in discussione dal docente, persino il racconto di Shlomo Venezia, sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. “Non c’è alcun documento di Hitler che dicesse di ‘sterminare tutti gli ebrei'”, dice Moffa, parlando agli studenti dell’università abruzzese. Duro il giudizio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, tramite il presidente, Renzo Gattegna: “Mettere in dubbio o negare la Shoah significa offendere la Memoria delle vittime. Invito queste persone a visitare lo Yad Vashem e a studiare la documentazione che là è depositata”. Il presidente dell’Aned (associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti), Gianfranco Maris, deportato nel 1943 nel campo di Mauthausen, si dice “disgustato”.

    E’ il 25 settembre, e nell’aula 12 della facoltà di scienze politiche, Moffa tiene l’ultima lezione dell’edizione 2009/2010 del master “Enrico Mattei in vicino e Medio Oriente”, di cui è coordinatore. La presentazione ufficiale di questo corso, giunto alla quinta edizione, come ricorda il docente sul suo sito, risale al 6 maggio scorso, e avvenne nella sala polifunzionale di Palazzo Chigi. L’ora e mezza di lezione viene ripresa con una telecamera, e il video è pubblicato sulle pagine web del docente, sulle quali appaiono frequentemente articoli in difesa della libertà di espressione, fatta coincidere, in questo caso, con la libertà di negare l’Olocausto. Tra i professori del suo master figurano anche famosi storici negazionisti: è il caso di Serge Thion e di Robert Faurisson. Quest’ultimo venne invitato da Moffa a tenere una lezione all’università abruzzese già nel 2007, tra le proteste della comunità ebraica, e dello stesso rettore dell’epoca. Lezione cancellata, polemiche, e una petizione-appello contro la presenza dei negazionisti nelle università italiane. Moffa, però, non si è fermato e ha continuato a divulgare le sue tesi.

    Il titolo della lezione del 25 settembre lascia chiaramente intuire come verrà sviluppato l’argomento: “Il tema-tabù del mondo accademico, la questione della ‘Shoah’, della difesa del suo dogma da parte della Inquisizione del III millennio, e del suo uso politico nel complesso contesto della ‘guerra infinità del Vicino Oriente”. Per Moffa, che cita Norman Finkelstein (autore del testo “L’industria dell’Olocausto”), c’è un legame tra la Shoah e la guerra in Medio Oriente. Parla di uno “sfruttamento dell’Olocausto”, avvenuto “a fini politici ed economici”: “E’ un’arma ideologica indispensabile, grazie alla quale una delle più formidabili potenze al mondo ha acquisito lo status di vittima. Da questo specioso status di vittima derivano dividendi considerevoli, in particolare l’immunità alle critiche”. Concetto difeso dallo stesso Moffa, che argomenta così la sua tesi: “Nella lotta plurisecolare tra cristianesimo ed ebraismo, c’è stato bisogno, al di là del fatto che il fatto sia vero o no, della creazione di una crocifissione. Di un episodio paragonabile ad una crocifissione di un intero popolo. Visione religiosa dello sterminio e delle sofferenze che indubbiamente ci sono state”.

    Quanto alle camere a gas, il docente cita un’intervista videoregistrata a Faurisson, in cui il negazionista arriva a contestare l’uso del Zyklon b per sterminare gli ebrei: “L’edificio che viene mostrato ai ragazzi delle scuole ad Auschwitz è un edificio che non ha nessuna delle caratteristiche tecniche atte ad essere stato una camera a gas. Il Zyklon B veniva usato per disinfestare gli abiti dei reclusi: se usato al fine di ‘gassarè i deportati, nelle quantità previste e raccontate da Rudolph Höss (comandante di Auschwitz, ndr) al processo di Norimberga, sarebbe stato tecnicamente impossibile. La cifra e i tempi forniti da Höss, di 2000 persone gassate al giorno, non fanno tornare i conti”. Non c’è alcun contraddittorio e, anzi, Moffa chiosa: “Faurisson fa considerazioni in modo consequenziale e convincente”. Moffa punta anche al dato dei sei milioni di ebrei sterminati, un “numero con una valenza cabalistica. Non si capisce perché lo si debba sempre ripetere”. Una cifra ufficiale, dice Moffa, “ormai ampiamente messa in discussione”.

    Il professore si spende anche per la difesa dei colleghi accusati di revisionismo. A cominciare dal professor Roberto Valvo, del liceo di via di Ripetta (accusato di aver detto che “la Shoah è stata una montatura”): “Come ai tempi dell’Inquisizione, non è concepibile che chi, argomentando o comunque parlando al bar o facendo una battuta in un consiglio di classe dice ‘non credo a questa cosa’, ‘credo che siano state 300mila le vittime’, venga sanzionato. Questo tipo di linciaggio e persecuzione è qualcosa di assolutamente inconcepibile”. Contenuti che si ritrovano nelle pagine web del docente, sulle quali oscilla tra il lodare “la grandezza umana e politica di Ahmadinejad” , il presidente iraniano, mentre quello che lui chiama “il cosiddetto Olocausto”, un “dogma ossessivamente ripetuto in tutti i suoi intoccabili e sacri tasselli” viene messo in correlazione con “il potere di condizionamento di Israele su quasi tutte le potenze e i poteri forti del pianeta”.

    “Con tutte le prove documentali e testimoniale che sono emerse, e con la tragica contabilità dei deportati uccisi – osserva Gattegna – nessuna persona che sia in buona fede può sollevare dubbi sulle dimensioni della Shoah. Mettere in dubbio quella che è stata una delle più grandi tragedia dell’umanità non è qualcosa di sostenibile. Questi negazionisti vogliono screditare il lavoro dei familiari dei deportati e degli storici. Un lavoro, quello dei testimoni, molto difficile”. Gattegna si chiede anche perché “i negazionisti vogliano colpire la Memoria di chi ha sofferto e quale sia la loro reale intenzione”: “Così facendo – osserva – ridimensionano le colpe del nazismo”. Infine, un invito: “Queste persone vadano allo Yad Vashem o in altri luoghi dove si trova tutta la documentazione della Shoah, invece di fare queste illazioni”.

    Gianfranco Maris, classe 1921, sopravvissuto al campo di sterminio di Mauthausen, dice: “Non riesco a provare odio. Queste persone non lo meritano. E’ gente che non sa o non vuole vedere quello che è stato un fatto reale. Se penso che un’università ha ospitato una lezione del genere, viene da piangere”.

    (06 ottobre 2010)

    http://www.repubblica.it/cronaca/2010/10/06/news/lezioni_di_negazionismo_falsit_ad_aushwitz-7784921/

    8 Ott 2010, 16:45 Rispondi|Quota
  • #2Alberto Pi

    SHOAH:ANPI,PROF.MOFFA OFFESA A MEMORIA VITTIME E UNIVERSITÀ INVITIAMO TUTTI A STUDIARE E VISITARE LUOGHI STERMINIO

    (ANSA) – ROMA, 7 OTT – Il professor Claudio Moffa, con le sue
    tesi negazionistiche, offende la memoria delle vittime della
    Shoah e l’istituzione universitaria. «Invitiamo tutti,
    soprattutto gli studenti, a studiare e a visitare i luoghi dello
    sterminio». Così lo storico dell’Anpi di Teramo, Costantino Di
    Sante, commenta in una nota le dichiarazioni del docente
    dell’Università di Teramo.

    «Non ci stupisce il fatto che il prof. Moffa continui a
    negare la Shoah, visto che non è la prima volta che, senza
    nessun contraddittorio, riferisce tesi scientificamente
    insostenibili, citando studiosi inattendibili e screditati dal
    mondo accademico. Come Associazione partigiana – spiega lo
    storico -, le parole del prof. Moffa ci indignano maggiormente
    perché pronunciate all’interno dell’Ateneo di una regione nella
    quale il fascismo attivò ben quindici campi di internamento. In
    diverse di queste strutture, oltre ad antifascisti e partigiani,
    vi furono rinchiusi centinaia di ebrei. Molti di essi furono
    deportati e sterminati ad Auschwitz».

    «Il prof. Moffa offende la loro memoria e la storia
    personale di tanti partigiani e patrioti d’Abruzzo che li
    aiutarono, a rischio della propria vita, a sfuggire alla
    persecuzione dei nazifascisti. Offende un’istituzione
    universitaria, come quella teramana nella quale mi sono formato,
    che ha sempre valorizzato la ricerca storica basata su fonti
    certe e scientificamente attendibili. Per questo – conclude Di
    Sante – invitiamo, soprattutto gli studenti, a documentarsi, a
    studiare e a visitare i luoghi dello sterminio. Noi, come Anpi
    teramana, siamo e saremo sempre pronti a promuovere iniziative
    ed attività culturali, che possano arricchire la conoscenza
    della Shoah, come unico antidoto contro l’ignoranza». (ANSA).

    9 Ott 2010, 22:41 Rispondi|Quota
  • #3Alberto Pi

    SHOAH:PROF.UNIVERSITÀTERAMO NEGA OLOCAUSTO;CHIODI,ORA BASTA . INTERVENTO DURANTE MASTER; SU DOCENTE GIÀ IN PASSATO POLEMICHE

    (ANSA) – PESCARA, 7 OTT – «Sono sempre di più senza parole,
    Moffa mi sembra l’ultimo giapponese sull’isola del
    Pacifico…». È il laconico commento del presidente della
    Regione Abruzzo, il teramano Gianni Chiodi, dopo le ultime
    ‘sparate’ dello storico negazionista Claudio Moffa, docente
    all’Università di Teramo, che durante una lezione all’Ateneo
    abruzzese ha contestato lo sterminio degli ebrei, negando ancora
    una volta l’esistenza delle camere a gas.

    «Capisco la ricerca della visibilità, ma ora ci vuole un
    bel coraggio a cercarla con argomenti privi di verifica storica
    – ha proseguito Chiodi.

    La lezione incriminata dello storico, che già nel 2007 aveva
    creato polemiche e incidenti di piazza con le sue tesi, è stata
    ripresa oggi dal quotidiano «la Repubblica». Moffa, che
    insegna alla Facoltà di Scienze Politiche, ha nuovamente
    esposte le sue tesi durante l’ultima lezione del master di cui
    è coordinatore. Tra i docenti anche altri famosi storici
    negazionisti

    «Fa specie che dopo sessant’anni, con migliaia di
    testimonianze -aggiunge Chiodi- ancora si dica che la Shoah non
    è esistita; ma la cosa più grave è che non si capisce dove si
    vuole arrivare. Se mira allo scontro tra scienziati, che il
    dibattito resti sui libri di storia, ma se vuole rinfocolare
    certe tesi si rischia di creare un vulnus nel sentimento di
    condanna senza se e senza ma di un crimine contro l’umanità».
    «Cacciarlo dall’Università? No, bisogna difendere la
    libertà di espressione, ma poi Moffa non si lamenti se quando
    esprime le sue aberrazioni c’è una levata di scudi…« ha
    concluso sdegnato il presidente della Regione, Chiodi. (ANSA).

    9 Ott 2010, 22:42 Rispondi|Quota
  • #4Alberto Pi

    SHOAH: GELMINI, PAROLE PROF. MOFFA INACCETTABILI E OFFENSIVA PER MEMORIA EBREI. MINISTRO AL TG5, NON È POSSIBILE CHE IN NOSTRE UNIVERSITÀ CI
    SIANO DOCENTI CHE SEMINANO ODIO

    Roma, 7 ott. (Adnkronos) – «Le parole pronunciate sono
    inaccettabili, offendono profondamente la memoria degli ebrei morti
    nelle camere a gas. Non è possibile che nelle università italiane
    insegnino professori che seminano odio». È la dichiarazione al Tg5
    del ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, in merito alla
    lezione sul revisionismo e la negazione della Shoah tenuta dal
    professor Claudio Moffa, ordinario di Scienze Politiche
    all’Università di Teramo.

    9 Ott 2010, 22:44 Rispondi|Quota
  • #5Alberto Pi

    SHOAH: RETTORE TERAMO, MIO DISTACCO PER DICHIARAZIONI MOFFA . SENATO ACCADEMICO ESAMINERÀ POSIZIONE DOCENTE E SUO MASTER

    (ANSA) – TERAMO, 8 OTT – Il rettore dell’Università di
    Teramo, Rita Tranquilli Leali, ha espresso «con fermezza il
    più totale distacco dalle affermazioni del professor Moffa»,
    il quale, nel corso di una lezione, ha contestato lo sterminio
    degli ebrei, negando una volta l’esistenza delle camere a gas.
    Il rettore ha annunciato che ‘martedi’ prossimo il Senato
    Accademico «valuterà il comportamento del professor Moffa e
    assumerà le opportune determinazioni sia nei suoi confronti sia
    in ordine al coordinamento del suo Master, ‘Enrico Mattei in
    Vicino e Medio Oriente’». «Come persona – afferma il rettore –
    sono pervasa da sentimenti di profondo dissenso e disagio
    morale».

    Il master di Moffa era stato attivato per la seconda volta
    l’8 ottobre 2009; nel biennio precedente Moffa era stato al
    centro di polemiche per l’invito dello storico negazionista
    francese Robert Faurisson, che fu aggredito in un bar di Teramo
    e il cui intervento in ateneo fu poi negato dal collegio di
    facoltà per motivi di ordine pubblico. In quella circostanza
    Moffa affermò che «quanto avvenuto dipende dall’atteggiamento
    irresponsabile dell’Università di Teramo e da una campagna di
    stampa allarmista».

    Ora il rettore afferma che lo scorso anno, «nell’esaminare
    la proposta di attivazione del Master – pervenuta con il parere
    favorevole unanime della Facoltà di Scienze Politiche – il
    Senato accademico aveva deliberato di dare mandato alla stessa
    Facoltà di attuare ogni possibile cautela affinché fossero
    correttamente perseguiti gli obiettivi formativi e gestionali».
    «D’altro canto – prosegue il rettore – le ‘affermazioni’,
    come quelle esternate dal Moffa, non possono trovare
    giustificazione nel principio costituzionale della libertà di
    insegnamento, la cui portata ha radici e contenuti che non
    sembrano circoscrivibili nell’ambito di quanto apoditticamente
    divulgato dal Moffa». (ANSA).

    9 Ott 2010, 22:46 Rispondi|Quota
  • #6Alberto Pi

    SHOAH: CDEC, RITIRARE PATROCINI AL ‘MASTER’ DI TERAMO
    CENTRO EBRAICO DOCUMENTAZIONE, UNIVERSITÀ ASSICURI STUDI SERI

    (ANSA) – ROMA, 8 OTT – La Fondazione Centro di Documentazione
    Ebraica Contemporanea (Cdec) ha chiesto che siano
    «immediatamente revocati tutti i patrocini e tutte le
    autorizzazioni al ‘Master Enrico Mattei’». La Fondazione – che
    che conserva la memoria della Shoah in Italia ed ha pubblicato
    ‘Il Libro della Memoria’ con i nomi degli ebrei d’Italia uccisi
    – ha richiesto anche che «l’università di Teramo provveda ad
    assicurare percorsi di studio imperniati sulla serietà
    scientifica delle conoscenze trasmesse e sulla consapevolezza
    che a nessuno è concesso di mutare la storia del Novecento e la
    tragica realtà dello sterminio degli ebrei». (ANSA).

    9 Ott 2010, 22:47 Rispondi|Quota
  • #7Daniel

    Teramo, il senato accademico dà lo stop a Moffa

    Censurato il negozionismo e master da cancellare

    L’università teramana entra a gamba tesa sul docente, che ha tenuto una la lezione su revisionismo e negazione della Shoah. Il senato accademico, riunito ieri fino a tarda sera, ha censurato ogni posizione negazionista non suffragata da studi scientifici e invitato il preside della facoltà di Scienze politiche a cancellare il Master

    Il senato, presieduto dal rettore Rita Tranquilli Leali, si è riunito alle 15 di ieri ed è andato avanti fino a sera inoltrata. L’argomento Moffa, il più scottante, è stato affrontato e trattato a lungo a metà pomeriggio. E chi pensava che la montagna partorisse solo un topolino, cioè che tutto finisse a tarallucci e vino con una sorta di buffetto sulle spalle di Moffa, sarà smentito questa mattina da un comunicato dettagliato, e pesato in ogni aggettivo, che l’Ateneo pubblicherà sul proprio sito.

    I tre passaggi chiave del documento, partorito sull’onda di un’indignazione generale che ha spinto anche il ministro Gelmini ha pronunciarsi contro chi insegna l’odio, si riassumono così: il senato censura ogni posizione negazionista che non sia suffragata da studi scientifici. E si riserva di prendere drastici provvedimenti non prima però di accertare le responsabilità di Moffa, trascrivendo il testo della lezione del 23 settembre scorso, l’ultima del Master su Enrico Mattei, per verificare se il docente si sia limitato a divulgare tesi negazioniste sostenute da altri – come lui afferma – oppure se ha fatto proprie queste tesi.

    L’ultimo passaggio è sostanziale perché riguarda il futuro del Master che si è rivelato contro gli ebrei e che lo stesso professor Moffa ha riproposto per l’anno che sta per cominciare pur avendo avuto finora un parziale stop da parte del nucleo che ne ha valutato i crediti.

    Ma ieri il senato accademico è stato molto chiaro, andando oltre la mancanza dei crediti formativi sufficienti (che peraltro sarebbe facilmente superabile da Moffa), perché ha invitato la facoltà di Scienze Politiche, presieduta dal primo ottobre dal professor Enrico del Colle, a cancellare il Master del divulgatore del negazionismo Moffa.

    Il documento porta la firma dei componenti del senato accademico: Rita Tranquilli Leali (rettore), Luigi Renzullo (direttore amministrativo), Fulvio Marsilio (pro-rettore vicario e preside della facoltà di Veterinaria), Floriana Cursi (preside di Giurisprudenza), Enrico Del Colle (preside di Scienze Politiche), Dino Mastrocola (preside di Agraria), Luciano D’Amico (preside di Scienze della Comunicazione), dai rappresentanti delle varie strutture di ricerca Piero Antonio Bonnet, Francesco Bonini, Marcello Fantoni, Augusto Carluccio, Giovanna Suzzi, Franco Serra, e infine dei rappresentanti degli studenti Michele De Seneen, Sara Volpini e Francesco Greco.
    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    13 ottobre 2010

    http://ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/2010/10/13/news/teramo-il-senato-accademico-da-lo-stop-a-moffa-censurato-il-negozionismo-e-master-da-cancellare-2515394

    13 Ott 2010, 11:58 Rispondi|Quota
  • #8Daniel

    Caso Moffa, vittima della Shoah scrive al rettore
    “Condannatelo a un tour ad Auschwitz o Dachau”
    Lettera-appello di una vittima dell’Olocausto al rettore dell’Universita di Teramo dopo la notizia pubblicata da Repubblica della nuova lezione sul revisionismo e la negazione della Shoah tenuta dal docente negazionista Claudio Moffa. “Non comprendo, come possa essere possibile, venga permesso tale abominio presso una Università della Repubblica Italiana”

    università teramoteramo..+-di Lorenzo Colantonio
    TERAMO. Tra le decine di reazioni di sdegno per il caso Moffa (il video di Repubblica.it) ce n’è una che spicca su tutte. È la più indignata perché scritta da chi la Shoah l’ha vissuta sulle pelle dei propri parenti. È una lettera-appello al rettore di Teramo, Rita Tranquilli Leali. La riportiamo integralmente.

    «Mi chiamo Grazia Di Veroli, sono famigliare di circa 80 persone decedute nei lager nazisti, mi occupo di Memoria della Shoah da vari anni. Leggere questa mattina le pagine (di Repubblica, ndr) relative alle “lezioni svolte” nell’ Ateneo dal famigerato professor Moffa mi fanno accapponare la pelle. Non comprendo, come possa essere possibile, venga permesso tale abominio presso una Università della Repubblica Italiana che, nonostante le sue mille difficoltà e ristrettezze economiche, eccelle nella trasmissione del sapere avendo a suo favore una storia che risale al 1400.

    Ilustrissimo rettore sarebbe cosa gradita a me, e sono certa anche a tutti i famigliari delle vittime dei campi di sterminio (non parlo solo di Shoah), che la sua Università, la sua persona e il senato Accademico esprimino il loro sdegno e condannino l’operato di questo professore, se così lo possiamo chiamare, seduto su una cattedra italiana, che si permette di infangare la memoria di coloro che hanno avuto come solo destino il passaggio per camino di Auschwitz.

    Si avvicina la data del 16 ottobre, 67 anniversario, della Grande Razzia di Roma, che segnò l’inizio delle deportazioni in Italia, che vide vittime oltre 1000 persone – solo 16 tornarono alle loro case – di cui 200 bambini, un messaggio dell’Università sarebbe, certamente, un messaggio di speranza che il negazionismo venga sempre e comunque condannato e chi si permette di negare le evidenze venga condannato… forse ad un Tour ad Auschwitz, Flossemburg, Mauthausen, Bergen Belsen, Dachau, Rawensbruck e alle migliaia di sottocampi sparsi per l’Europa».
    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    13 Ott 2010, 11:59 Rispondi|Quota
  • #9sgrz

    ritengo opportuno inserire il reato di negazionsimo.
    La libertà di ricerca non ha nulla a che fare con una le tesi che negano milioni di morti allo scopo di trasformare gli ebrei da vittime in autori di una cospirazione sulla falsa riga dei vecchi pregiudizi antisemiti. Per costruite una menzogna occorre poco tempo. E ancora più breve è lo spazio necessario per utilizzarla come arma ideologica di oppressione.
    Quanto alla capacità del mondo accademico di opporsi a queste derive occorrerebbe un minimo di autocritica. Pur essendo a conoscenza del fatto che il Moffa da anni propagandava le sue posizioni negazioniste dagli illustri cattedratici non si sono alzati le doverose rimostranze salvo quando la polemica ha assunto rilevanza pubblica. Non è improbabile pensare che sull’onda di questo malinteso concetto di libertà di ricerca il Moffa continuerà a trovare asilo in qualche università pubblica, lautamente retribuito con i soldi dei contribuenti. vergogna!!

    Il dopo Moffa: è opportuno sanzionare il negazionismo della Shoah come reato?

    16 Ott 2010, 19:16 Rispondi|Quota
  • #10GigiTheGrond

    FATE SCHIFO FATE SCHIFO FATE SCHIFO FATE SCHIFO

    RISPONDETE COI FATTI ALLE TESI DEL PROFESSORE
    SMENTITELO !
    NON POTETE, NON AVETE ARGOMENTI, SE NON POCHE TESTIMONIANZE FARLOCCHE CONTRADDITTORIE ANCHE TRA LORO
    DIMOSTRATE LA POSSIBILITA’ TECNICA DELLE CAMERE A GAS !
    NON POTETE !
    DIMOSTRATE L’IMPOSSIBILE EFFICIENZA DEGLI INCENERITORI !
    NON POTETE !
    DIMOSTRATE CHE IL PROFESSORE HA TORTO !!!!
    NON POTETE !!!!!!!!!!!
    PERCHE’ LE MENZOGNE RESTANO IN PIEDI CO ALTRE MENZOGNE !!!!!!!!!

    15 Feb 2011, 21:13 Rispondi|Quota
    • #11Emanuel Baroz

      la storia parla chiaro: il negazionismo mente.

      17 Feb 2011, 12:58 Rispondi|Quota
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