Libano: Hezbollah rovescia il Governo

 
Emanuel Baroz
14 gennaio 2011
3 commenti

Libano: Hezbollah rovescia il Governo

Mentre il Primo Ministro libanese, Saad Hariri, è negli Stati Uniti per incontrare il presidente americano, Barack Obama, anche per discutere della situazione di tensione che il Libano si appresta a vivere in seguito alla pubblicazione del risultato dell’inchiesta del Tribunale Internazionale dell’Onu sull’omicidio dell’ex premier, Rafik Hariri, in Libano Hezbollah con un colpo di mano rovescia il Governo.

Ad annunciarlo è stato ieri sera il Ministro di Stato, Adnan Sayyed Hussein, il quale durante una conferenza stampa ha annunciato le sue dimissioni e quelle di altri 10 ministri di Hezbollah.

Con questo gesto il gruppo terrorista sciita intende mettere in difficoltà il Governo del paese a seguito del rifiuto del premier di rinnegare le conclusioni del Tribunale speciale per il Libano, così come chiesto (ordinato) dal leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, nei giorni scorsi quando ormai è apparso certo che la conclusione delle indagini sulla morte di Rafik Hariri portavano tutte a Hezbollah. Hariri invece aveva detto che avrebbe rispettato le decisioni del Tribunale e che quindi avrebbe autorizzato l’arresto dei responsabili.

A rincarare la dose il Ministro dell’energia, Jibran Bassil (sempre di Hezbollah), il quale ha affermato che “questo Governo non sta facendo niente per il Paese” e ha chiesto al Presidente, Michel Suleiman, di formare un nuovo governo.

E’ chiaro che Hezbollah sta giocando l’ultima carta per mettere in difficoltà il governo Hariri e quindi di non consegnare i responsabili dell’attentato che uccise il padre dell’attuale Primo Ministro al Tribunale Internazionale. Infatti, se venisse provato (come probabilmente è stato) che a ordinare l’omicidio di Rafik Hariri sia stato Hezbollah, l’attuale governo non potrebbe far finta di niente e dovrebbe ordinare la consegna dei responsabili al Tribunale Internazionale.

Hezbollah da mesi cerca, senza successo, di addossare la colpa di quell’omicidio a Israele. In questo è spalleggiato dall’Iran e, forse, dalla Siria che però sa cercando di defilarsi. Nelle scorse settimane era trapelata la notizia che Hezbollah era pronto a prendere il controllo del Paese con la forza dato che dispone di un esercito più numeroso e molto meglio armato di quello regolare, questo anche grazie all’ombrello fornitogli da UNIFIL 2, la missione di pace Onu che avrebbe dovuto invece impedirne il riarmo.

Per il momento non si registrano reazioni da parte del Premier libanese che però, prevedibilmente, cercherà di formare un nuovo governo senza Hezbollah, ammesso che il gruppo terrorista armato da Iran e Siria glielo permetta. Un fatto è certo, il Libano appare sempre più come un Paese sull’orlo di una sanguinosa guerra civile.

Secondo Protocollo

Nella foto in alto: il leader di Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah

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  • #1Emanuel Baroz

    Perché è caduto il governo in Libano

    Hezbollah ha aperto una crisi politica che potrebbe avere ripercussioni molto pericolose. Il Tribunale Internazionale dell’ONU sta indagando sull’omicidio dell’ex premier Rafiq Hariri.

    Mercoledì Hezbollah ha ritirato i suoi ministri dal governo libanese, facendo cadere l’esecutivo di Saad Hariri e dando inizio a una crisi politica che potrebbe avere ripercussioni molto serie sulle condizioni del paese e sulla stabilità dell’intera area. Per capire che cosa sta succedendo è necessario ripercorrere alcune delle ultime tappe politiche attraversate dal paese, e analizzare meglio quali sono i soggetti coinvolti.

    Che cos’è Hezbollah
    Hezbollah è un partito politico libanese (letteralmente «Partito di Dio») di ispirazione musulmana sciita, con un’ala militante armata. Fu fondato nel 1982, dopo l’invasione israeliana del Libano, inglobando gruppi di resistenza come la Jihad islamica. Gli Stati Uniti lo hanno incluso nella lista delle organizzazioni terroristiche. L’ala militare ha conquistato ampio seguito in tutto il Libano dopo la guerra con Israele nel sud del paese, nell’estate del 2006, quando i suoi miliziani tennero testa all’esercito israeliano. Ma alle ultime elezioni, nel giugno 2009, il partito ha conquistato soltanto 13 seggi su 120. È entrato nel governo di unità nazionale, con due ministri, ma lo ha poi abbandonato nei giorni scorsi. Il movimento fornisce anche prestazioni sociali – scuole, sanità, sovvenzioni agricole – alla popolazione sciita del Libano.

    Perché Hezbollah ha ritirato i suoi ministri
    La scelta di Hezbollah ha a che fare con l’omicidio dell’allora premier libanese Rafiq Hariri, padre dell’attuale primo ministro Saad Hariri. Il Tribunale internazionale dell’ONU sta infatti indagando sul suo assassinio ed è praticamente certo che nelle richieste di incriminazione siano inclusi i nomi di alcuni influenti dirigenti di Hezbollah, coinvolti come mandanti o esecutori dell’attentato del 14 febbraio del 2005. Il movimento sciita pretende che il governo di Beirut prenda le distanze dal Tribunale dell’ONU e ne ignori le decisioni, perché lo considera «al soldo di Israele e degli Stati Uniti», ma l’attuale premier Hariri – figlio dell’Hariri ucciso nel 2005 – si è rifiutato di accettare le richieste dell’opposizione.

    Il governo di Saad Hariri
    Saad Hariri è il leader di un movimento politico filo-occidentale conosciuto come “14 marzo”. La sua coalizione include esponenti liberali, cristiani e drusi (seguaci di una dottrina di derivazione musulmana fondata nell’XI secolo in Egitto) e propone un Libano moderno e neutrale rispetto alle appartenenze religiose. Al contrario di quello che sostiene Hezbollah, per cui il Libano dovrebbe essere una roccaforte della lotta anti-israeliana.

    Il rischio di un conflitto armato
    Hezbollah continua a insistere sull’intoccabilità del suo arsenale, che si pensa sia dotata di circa 50mila missili donati da Siria e Iran. I sostenitori del movimento 14 marzo vorrebbero che venisse smantellato e hanno ottenuto l’appoggio da alcuni stati occidentali – tra cui gli Stati Uniti – per sostenere e rafforzare l’esercito nazionale. Il premier Hariri finora ha sempre cercato di evitare di provocare Hezbollah sul tema delle forze militari e andare incontro ai suoi leader ricucendo almeno parzialmente i rapporti con la Siria, che erano stati tagliati subito dopo l’omicidio di suo padre. La Siria è sempre stata accusata di volersi intromettere negli affari del Libano e in quell’occasione addirittura sospettata di avere partecipato all’omicidio del premier, che era stato al potere per cinque volte. Hezbollah ha condotto una campagna martellante sulla popolazione sciita, convincendo i suoi sostenitori che il Tribunale dell’ONU è corrotto dalle potenze occidentali e che le indagini dovrebbero essere abbandonate in nome della pace e dell’unità nazionale. Ma Hariri non sembra disposto ad accettare nessun compromesso su questo punto.

    Il nuovo governo
    Michel Sleiman, presidente del Libano, ha chiesto a Hariri di restare in carica finché il paese non avrà formato un nuovo governo e al momento si sta consultando con i vari rappresentanti del Parlamento per capire chi potrebbe essere nominato come prossimo premier. Lunedì dovrebbero iniziare le consultazioni ufficiali per creare il nuovo esecutivo.

    (Fonte: Il Post, 15 gennaio 2011)

    18 Gen 2011, 10:46 Rispondi|Quota
  • #2autores

    se le notizie sono vere,anche quelle dello stato Palestinese e sara’ l’ONU a fornire armamenti,droga etc alla Palestina io non posso credere che a Israele potra’ durare ancora per molto. Israele si vedra’ costretto a indietreggiare contro Hamas che viene sempre avanti.

    19 Gen 2011, 18:33 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    18/01/2011 – Il procuratore del Tribunale speciale Onu per il Libano, Daniel Bellemare, ha messo in guardia martedì contro ”ogni speculazione” sul contenuto dell’atto di incriminazione depositato lunedì per l’inchiesta sull’assassinio dell’ex primo ministro Rafik Hariri a Beirut nel 2005. ”I contenuti del documento saranno resi pubblici a tempo debito”, ha detto il magistrato canadese. Hezbollah, che si aspetta di essere messo sotto accusa, da mesi esercita pressioni e minacce sul primo ministro Saad Hariri, figlio di Rafik, perché rifiuti la legittimità del Tribunale, tanto d’aver fatto cadere il governo su questo punto.

    18/01/2011 – Il governo saudita ha messo in guardia le forze politiche in Libano contro i rischi di sedizione e disordini, dopo la caduta del governo, sullo sfondo delle polemiche per l’operato del Tribunale speciale Onu per il Libano. In una dichiarazione diffusa lunedì, il governo saudita ha fatto appello ai “fratelli in Libano a lavorare insieme per preservare l’unità del paese, la sua sicurezza e la sua stabilità”.

    18/01/2011 – Libano. Il procuratore del Tribunale speciale Onu per il Libano ha consegnato lunedì l’atto d’accusa sul caso dell’assassinio dell’ex primo ministro Rafik Hariri. Ne ha dato notizia un’agenzia di stampa libanese. Il contenuto verrà reso noto solo fra sei-dieci settimane.

    18/01/2011 – Libano. Rinviate al 24 gennaio le consultazioni, originariamente previste per lunedì, per la nomina del nuovo primo ministro libanese dopo la caduta del governo di Saad Hariri causato dalle dimissioni dei ministri di Hezbollah e alleati. Lo ha annunciato l’agenzia di stampa ufficiale ANI.

    18/01/2011 – L’emittente libanese ”New TV” ha diffuso domenica una registrazione audio del 2007 nella quale l’attuale primo ministro libanese Saad Hariri affermava, di fronte alla commissione d’inchiesta, d’essere convinto che il regime siriano aveva ordinato l’assassinio di suo padre, Rafik Hariri. La registrazione è stata autenticata dallo stesso Saad Hariri.

    20 Gen 2011, 14:08 Rispondi|Quota