La solita doppia faccia di Hezbollah: grida al massacro in Libia e partecipa alla repressione in Iran

 
Emanuel Baroz
22 febbraio 2011
9 commenti

La solita doppia faccia di Hezbollah: grida al massacro in Libia e partecipa alla repressione in Iran

La rivolta contro Gheddafi che sta montando in Libia e la conseguente (ma non sorprendente per chi conosce bene il personaggio) fortissima repressione del colonnello libico ha causato la reazione di Hezbollah, che ha denunciato i “massacri” commessi dal regime di Gheddafi in Libia, ed ha affermato di “pregare affinché i “rivoluzionari” sconfiggano “il tiranno”.

In effetti questa presa di posizione del gruppo terrorista libanese meriterebbe un plauso, se non fosse che l’opposizione iraniana, che sta cercando disperatamente di rovesciare il regime degli ayatollah da giorni, e che sta subendo una reazione violentissima da parte degli uomini di Ahmadinejad,  ha affermato che almeno 1.500 terroristi libanesi Hezbollah collaborano con le forze di sicurezza del regime nella brutale repressione contro i manifestanti.

La notizia, non confermata da fonti indipendenti, è stata data domenica dal Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, il principale movimento dell’opposizione iraniana in esilio.

(Fonte: Israele.net e TMNews, 21 Febbraio 2011)

Nella foto in alto: i manifestanti anti-regime in Iran

Per ulteriori foto e dettagli cliccare qui, qui, qui e qui

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  • #1Emanuel Baroz

    Scomparso in Iran il capo dell’opposizione Moussavi

    Le figlie dicono di non avere più notizie da martedì

    Roma, 18 feb. (TMNews) – Uno dei principali leader dell’opposizione iraniana, l’ex premier Hossein Moussavi, risulta scomparso. Le figlie hanno infatti denunciato di non avere più notizie di entrambi i genitori da martedì scorso, scrive oggi il New York Times, e temono che possano essere stati arrestati.

    Lunedì scorso, in occasione della manifestazione di piazza dell’opposizione al regime, le forze di sicurezza iraniane hanno bloccato l’accesso alla residenza di Moussavi, tagliando tutte le comunicazioni. Due giorni fa, l’altro leader dell’opposizione, Mehdi Karoubi, anche lui agli arresti domiciliari, ha denunciato l’irruzione delle forze di sicurezza nella casa del figlio maggiore.

    Dopo la manifestazione di lunedì scorso, in cui sono morte due persone, si sono moltiplicati gli appelli al regime per un processo rapido e una “punizione severa” contro i due leader dell’opposizione; i deputati hanno invocato la loro impiccagione e ieri il capo dell’autorità giudiziaria, l’ayatollah Sadegh Larijani, li ha accusati di “tradimento”, chiedendo di “consentire alla giustizia di agire nel rispetto della legge, nell’interesse del regime”.

    Tuttavia, ieri i siti internet di Karoubi e Moussavi, Sahamnews e Kaleme, hanno pubblicato un comunicato del ‘Consiglio per il coordinamento della via verde della speranza’ annunciando una nuova manifestazione per domenica, in “memoria” dei due morti di lunedì. Per oggi è invece in programma un raduno all’Università di Teheran dei sostenitori del regime, al termine della preghiera.

    22 Feb 2011, 11:32 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    «Moussavi e Karroubi saranno processati»: rischiano la forca

    di Roberto Fabbri

    La magistratura iraniana «farà il suo dovere» contro i leader politici dell’opposizione che lunedì ha osato manifestare nelle strade di Teheran e di altre città della Repubblica islamica contro il presidente Ahmadinejad e per la democrazia: Mir Hossein Moussavi e Mehdi Karroubi saranno arrestati e processati. Per punire il loro «atteggiamento sedizioso» alcuni deputati vicini al capo dello Stato hanno già chiesto la pena di morte. Così risponde il potere a quanti in Iran hanno in mente di continuare la protesta sulla scia degli avvenimenti tunisini ed egiziani.

    Lo stesso ex presidente Rafsanjani, che pure nel 2009 aveva indirettamente sostenuto Moussavi nella sua candidatura riformista contro Ahmadinejad, ha bollato «i capi della sedizione» come servi del sionismo e degli americani, l’accusa più grave (e più pericolosa) che possa essere rivolta a un politico nell’Iran teocratico. Rafsanjani oggi presiede l’Assemblea degli esperti religiosi e la sua presa di posizione testimonia che la lotta contro i riformisti è ormai senza quartiere. È evidente dunque che l’invito porto ieri da Karroubi («Il potere ascolti il popolo finché è in tempo») non otterrà ascolto.

    Mentre i suoi deputati più fidati invocavano la forca per i capi dell’opposizione (che pure rifiuta come ha detto Moussavi «il sostegno interessato degli stranieri»), Ahmadinejad esaltava «la fine dei regimi fantoccio» nel mondo arabo e scandiva sfacciatamente che «è diritto di ogni nazione determinare il proprio destino e ottenere giustizia e gloria». Intanto, «contro i crimini selvaggi e ripugnanti di Moussavi e Karroubi», la televisione di Stato iraniana annunciava per domani «una grande manifestazione» a sostegno del governo.

    L’obiettivo è chiaramente quello di mostrare al mondo che la maggioranza degli iraniani sostiene il regime. All’estero però questo regime che in patria usa metodi e linguaggio violenti preferisce offrire di sé un’altra immagine, secondo il collaudato sistema del doppio binario. Così ieri a Roma la delegazione iraniana in visita ufficiale ha cercato di minimizzare gli appelli a impiccare Moussavi e Karroubi: «È stata una reazione spontanea dopo i disordini dei giorni scorsi – ha detto soavemente il presidente della Commissione Affari esteri del parlamento iraniano, Alaeddin Borujerdi -. Forse alcuni parlamentari hanno chiesto che vengano puniti i responsabili dei disordini che hanno messo in pericolo gli interessi della Repubblica islamica dell’Iran».

    Nelle stesse ore due navi da guerra iraniane hanno attraversato il canale di Suez, dirette in Siria. Il ministro degli Esteri israeliano Lieberman ha parlato di «provocazioni che non potremo tollerare per sempre».

    http://www.ilgiornale.it/esteri/moussavi_e_karroubi_saranno_processati_rischiano_forca/atletica-adsl-gllg/17-02-2011/articolo-id=506510-page=0-comments=1

    22 Feb 2011, 11:35 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    Iran: siti opposizione, ucciso studente a Shiraz durante manifestazione

    Teheran, 21 feb. – (Adnkronos/Aki) – Hamed Nurmohammadi, studente della facolta’ di biologia dell’Universita’ di Shiraz, e’ stato ucciso ieri a Shiraz. Lo riferiscono oggi i siti d’opposizione all’estero ‘Herana’ e ‘Iranpressnews’, spiegando che secondo testimoni oculari il giovane, nel corso della manifestazione antigovernativa di ieri, e’ stato catturato dalle forze paramilitari dei basij e, dopo aver subito percosse, e’ stato gettato da un ponte che collega Piazza Namazi e Piazza Daneshju a Shiraz. La notizia della morte di Nurmohammadi non e’ stata ancora confermata da fonti governative. Stando ai siti d’opposizione, il clima politico nel campus universitario di Shiraz e’ molto teso e ieri sera gli studenti hanno lanciato slogan contro la Guida Suprema, l’ayatollah Ali Khamenei.

    22 Feb 2011, 11:37 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    Iran: Teheran, gas lacrimogeni contro i manifestanti

    Berlino, 20 feb. (Adnkronos/Dpa)- La polizia iraniana ha lanciato lacrimogeni contro i manifestanti che hanno protestato oggi a Teheran. Lo riferiscono i siti dell’opposizione, spiegando che le manifestazioni si sono svolte in almeno quattro luoghi separati della capitale, compreso davanti alla sede della televisione di Stato, ritenuta uno dei principali organi di propaganda del regime.

    Il centro delle proteste e’ stato in piazza Vali Asr dove, secondo l’opposizione, si erano radunate migliaia di persone. Poliziotti in assetto anti sommossa hanno lanciato lacrimogeni contro i manifestanti, che sono fuggiti nelle strade adiacenti ma hanno fatto ritorno sulla piazza quando il fumo si e’ diradato. La polizia ha poi bloccato le vie d’accesso alla piazza, riferiscono testimoni citati su Internet.

    22 Feb 2011, 11:39 Rispondi|Quota
  • #6Emanuel Baroz

    Libia: Gaza, a centinaia manifestano contro Gheddafi

    Gaza, 22 feb. (Adnkronos/Dpa)- Centinaia di studenti universitari e sostenitori di Hamas hanno manifestato oggi a Gaza contro il leader libico Muammar Gheddafi, bruciando suoi ritratti e chiedendo le sue dimissioni. Alcuni manifestanti hanno detto di essere arrabbiati con il colonnello perche’ non ha fatto abbastanza per il popolo palestinese.

    Hamas, il movimento islamico palestinese che controlla la Striscia di Gaza dal giugno 2007, ha duramente condannato la repressione in Libia. Hamas “condanna con forza il massacro, i raid aerei e i colpi di artiglieria contro il popolo libico condotti dal

    23 Feb 2011, 13:58 Rispondi|Quota
  • #7Emanuel Baroz

    Intanto il movimento armato libanese Hezbollah denuncia i “massacri” di Gheddafi. Scoccia il confronto coi professionisti, eh.

    http://uomomordecane.blog.unita.it/amici-miei-alzo-zero-1.273591

    23 Feb 2011, 13:59 Rispondi|Quota
  • #8esperimento

    Bisogna fare qualcosa per questi poveri dissidenti iraniani. Li dobbiamo sostenere far sentire loro il nostro appoggio, che non sono soli e che siamo disponibili a fare tutto ciò che possiamo. Sono l’unica speranza che ci è rimasta!

    23 Feb 2011, 17:26 Rispondi|Quota
  • #9autores

    di tutto cio’ la cosa piu’ sicura e’ che Israele ha molto piu’ del disintegrato che altro in futuro constatato che in Libia c’e’ il terrorismo politico armato ed e’ sicuro che e’ il mondo arabo e Islamista contro a Israele con questo principio di guerra. La Libia oggi e’ ancora piu’ terrorista da prima e c’e’ solo che da stupirsi che gli U.S.A. voglia armare gli insorti e non gli Hezbollah,e’ l’identica e stessa cosa.Eppure lo fa solo coi insorti. La Libia e’ contro a Israele e lo dimostra da come si sta costituendo,la sua attuale costituzione e’ Araba,cioe’ quella dei insorti armati e non alleavati dalla difesa di un esercito.Questo e’ terrorismo contro a Israele.

    26 Mar 2011, 21:19 Rispondi|Quota
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