Strage di Firenze, sul web l’estrema destra esalta l’autore: “Onore e rispetto”

 
Emanuel Baroz
13 dicembre 2011
7 commenti

Follia sul web, l’estrema destra: «Onore e rispetto»

Roma, 13 Dicembre 2011 –  «È un complotto», «solidarietà», «rispetto e onore». Così sul sito dell’estrema destra con simpatie razziste e negazioniste Stormfront.org (Orgoglio bianco nel mondo-White pride worldwide) si commenta la morte di Gianluca Casseri, un «eroe bianco», che merita «rispetto e onore» perchè ha avuto il coraggio di «fare pulizia di questa immondizia negra».

Sul web il delirio inizia quando i corpi dei senegalesi uccisi e feriti dall’uomo sono ancora in terra in piazza Dalmazia e al mercato San Lorenzo. Il forum Stormfront, è un portale che ha una croce celtica come simbolo, il motto «l’orgoglio bianco in tutto il mondo» e uno slogan che recita così: «noi siamo una comunità di nazionalisti bianchi. Ci sono migliaia di organizzazioni che promuovono gli interessi, i valori e il patrimonio dei non-bianchi. Noi promuoviamo i nostri».

Un utente che si firma Costantino fa la cronaca di quel che accade a Firenze, quando ancora le notizie sono frammentarie. «forse un italiano esasperato dagli abusivi che non pagano le tasse? I negri stanno cercando di assediare Firenze. Stanno organizzando un corteo per sfasciare tutto. Loro hanno una coscienza di razza. E noi?». Poi quando si capisce meglio cosa è accaduto, precisa: «È terribile, Casseri è morto. Ci sono incidenti in centro, è la guerra etnica come aveva previsto Freda….onore eterno al camerata caduto». Gli risponde un altro utente che si firma “non conforme”: «è il prezzo che ha pagato un eroe, una situazione ormai figlia dell’esasperazione di chi ha creato questa società multietnica che è una bomba a orologeria pronta a esplodere, perchè‚ la storia insegna che tante etnie non possono coesistere insieme» Biomirko si limita a rivolgere a Casseri «rispetto e onore» mentre Glemselves aggiunge: «come pochi ha avuto il coraggio di fare ciò che dovremmo fare tutti in massa; sono più propenso alla loro espulsione anzich‚ al loro assassinio, ma la vedo piuttosto dura come soluzione». ‘Longobard è ancora più esplicito: «Casseri eroe bianco vittima di un complotto volto a nascondere la verità, e cioè che Firenze è ormai contesa tra bande di sporchi negri criminali. È ora che qualcuno faccia pulizia di questa immondizia negra!». Nel folle, assurdo e inaccettabile delirio di messaggi c’è anche chi ammette che il gesto di Casseri «è sbagliato» e «queste cose non vanno esaltate». Perchè, scrive Blutfahne1970, «uccidere non è la soluzione».

Il Messaggero.it

In alto: la pagina del forum di estrema destra Stormfront.org

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  • #1Emanuel Baroz

    FIRENZE: ATTENTATORE ERA SCRITTORE CON SIMPATIE NEONAZISTE E RAZZISTE – CREDEVA IN TESI NEGAZIONISTE OLOCAUSTO E COMPLOTTO EBRAICO

    Firenze, 13 dic. – (Adnkronos) – Era un uomo dalla doppia vita il 50enne Gianluca Casseri, l’uomo che oggi ha ucciso due senegalesi, ferendone tre e suicidandosi durante un conflitto a fuoco con la polizia, a Firenze. Nato in provincia di Pistoia, Casseri faceva il ragioniere, ma allo stesso tempo era un appassionato scrittore con simpatie neonaziste, pagane, antisemite e razziste. Aveva fondato la rivista ‘La Soglia’, ed era membro dell’associazione culturale ‘La Runa’. Simpatizzava con CasaPound.

    Amava i fumetti e i film di fantascienza, e i libri di Lovecraft. Nel suo saggio «I protocolli del Savio di Alessandria» rilancia la teoria antisemita del complotto mondiale degli ebrei, e le tesi negazioniste sull’Olocausto. Tra le altre sue passioni letterarie, Nietzsche, Jung e Evola. Ha anche scritto un libro, ‘La Chiave del Caos’, in cui le solite tematiche negazioniste e razziste si intrecciano con esoterismo e magia.

    13 Dic 2011, 22:43 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    FIRENZE: GATTEGNA (UCEI), VIGILANZA COSTANTE CONTRO CHI FOMENTA ODIO

    Roma, 14 dic. (Adnkronos) – «Dal raid che ha distrutto il campo nomadi a Torino alla caccia al senegalese a Firenze. Le cronache italiane degli ultimi giorni segnano il ritorno dell’odio, del pregiudizio e della xenofobia nelle nostre città. Si intensificano gli attacchi, sale drammaticamente il numero delle vittime. A tutti deve essere chiaro che non parliamo di episodi occasionali quanto di manifestazioni di un malessere profondo che emerge giorno dopo giorno dall’ombra, da un sottobosco di intolleranza che corre sulla rete e che si palesa sempre più spesso nella violenza e nel sangue. Sottovalutare questo fenomeno sarebbe un errore gravissimo così come non accorgerci della portata europea di tale recrudescenza come dimostrano i recenti fatti di Liegi, Parigi e Oslo. La risposta a questi attacchi deve essere una vigilanza costante e una lotta senza quartiere contro chi fomenta l’odio. Gli ebrei italiani faranno senz’altro la loro parte». Lo ha dichiarato il Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.

    14 Dic 2011, 22:38 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    FIRENZE: IL RABBINO LEVI, REAGIRE SUBITO CONTRO RAZZISMO

    Firenze, 14 dic. (Adnkronos) – «Il rabbino capo della comunità ebraica di Firenze, Joseph Levi, intervenendo al consiglio comunale straordinario, ha elogiato la reazione della città di fronte »all’odio razzista e xenofobo” che ieri ha insanguinato le strade fiorentine. «La città ha reagito subito e immediatamente. Questo è un fatto molto importante -ha detto Levi- ora e adesso, perchà domani potrebbe essere troppo tardi». Il rabbino capo di Firenze ha ricordato «i tragici avvertimenti fatti nei tempi giusti» subito dopo l’avvento del nazismo, ma che non furono purtroppo ascoltati, tanto che poi arrivò la catastrofe della Shoah.

    La comunità ebraica ha poi espresso le più sentite condoglianze alla comunità senegalese e ai «cofratelli musulmani», ricordando come «ogni giorno» bisogna combattere contro il pericolo del razzismo. Infine Joseph Levi ha ricordato la grande attenzione che la Bibbia dedica allo straniero.

    14 Dic 2011, 22:39 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    RAZZISMO: GATTEGNA, CRONACHE SEGNANO IL RITORNO DELL’ODIO

    IL PRESIDENTE DEGLI EBREI ITALIANI, NON SOTTOVALUTARE FENOMENO

    (ANSA) – ROMA, 14 DIC – «Dal raid che ha distrutto il campo nomadi a Torino alla caccia al senegalese a Firenze. Le cronache italiane degli ultimi giorni segnano il ritorno dell’odio, del pregiudizio e della xenofobia nelle città. Si intensificano gli attacchi, sale drammaticamente il numero delle vittime». Lo dice il presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane
    Renzo Gattegna.

    «A tutti – spiega – deve essere chiaro che non parliamo di episodi occasionali quanto di manifestazioni di un malessere profondo che emerge giorno dopo giorno dall’ombra, da un sottobosco di intolleranza che corre sulla rete e che si palesa sempre più spesso nella violenza e nel sangue. Sottovalutare questo fenomeno sarebbe un errore gravissimo così come non accorgerci della portata europea di tale recrudescenza come dimostrano i recenti fatti di Liegi, Parigi e Oslo». «La risposta a questi attacchi – conclude – deve essere una vigilanza costante e una lotta senza quartiere contro chi fomenta l’odio. Gli ebrei italiani faranno senz’altro la loro parte».

    14 Dic 2011, 22:41 Rispondi|Quota
  • #5Parvus

    Anche se, viste le tesi, sarebbero casi per cui sarebbe necessario più che altro si occupino le autorità sanitarie. I risultati rendono edotti del fatto che certe tesi sono socialmente pericolose.
    Pertanto non mi parrebbe esagerato dire che i pochi sani di mente che si divertono ad esaltare menti deboli o malate, andrebbero perseguiti penamente.

    15 Dic 2011, 11:15 Rispondi|Quota
  • #6Samuel

    Ecco i nazisti di CasaPound: e ora provate a dire che non è antisemita e xenofoba

    Se il killer antisemita Casseri era “solo un simpatizzante” lo stesso non si può dire di Nicola Zanobi, responsabile di Casapound Viterbo, e Ercole Marchionni “Namter” per gli amici, fondatore di Casapound Avezzano e responsabile del gruppo escursionistico “La Muvra”, fondato dallo stesso movimento. Due individui dichiaratamente neonazisti che CasaPound ha deciso di eleggere come responsabili di due diverse sezioni.

    Nicola Zanobi, nazista senza mezzi termini, confermato dal volto di Hitler che ha tatuato in pieno petto, assieme al sole nero (noto simbolo nazista) e il fascio littorio.

    Già noto per aver riscosso l’attenzione dei giornalisti nel 2007 quando fece, assieme ad altri camerati, il saluto romano al funerale di Alessandro Palazzo, noncurante del rispetto verso i famigliari del ragazzo, morto in un incidente stradale, strumentalizzando così il funerale per fare propaganda politica, e quando nel 2009, viene imbrattato il centro storico di Viterbo con scritte di minacce contro l’attore Ascanio Celestini firmate “C. P. Viterbo”, come ha riportato Osservatorio Repressione.

    Ercole Marchionni invece è fondatore di una one-man band NSBM (National Socialist Black Metal) attiva dal 1999, denominata “Gaszimmer” in italiano “Camera a Gas”, nel quale non nasconde minimamente le sue simpatie verso il nazismo e Adolf Hitler. Nel testo della canzone “odio” infatti c’è scritto “Dei pagani per la superiorità dell’essere, Zyclon B per la massa incapace”. Zyclon B era il gas che i nazisti utilizzavano nei campi di concentramento per sterminare i “subumani” nelle camere a gas. Nella traccia “disciplina militiae” invece si esordiscono diverse frasi che parlano di un’ipotetica guerra contro il nemico ebraico, e l’album si conclude addirittura con l’inserimento dell’inno nazista in versione originale “Die Fahne Hoch”, uno dei più importanti del Terzo Reich, che divenne in seguito l’inno ufficiale del partito Nazional-Socialista di Hitler.

    Ovviamente, anche in questo caso, è stato subito ordinato da parte dei vertici di CPI in via Napoleone III di Roma al portavoce avezzanese di CPI Marchionni di rimuovere subito i video su youtube e ogni traccia potesse smascherare il nesso fra l’ideologia antisemita e il movimento, come scritto in un comunicato rilasciato da Casapound Avezzano pubblicato da indymedia abruzzo.

    Si tratta dunque di due individui dichiaratamente nazisti a cui il movimento di Casapound, che secondo i vertici il loro “non è di estrema destra”, “non è antisemita”, “non è xenofobo”, ma forse solo a parole, perché in quanto a fatti ha dato il ruolo di responsabili di due sezioni a individui dichiaratamente tali.

    Ma i collegamenti con l’ideologia Hitleriana e le simpatie verso il nazismo non finiscono qui, addirittura nel libro edito da Rizzoli, recentemente scritto dall’avvocato penalista di CasaPound Domenico Di Tullio “Nessun Dolore, una storia di CasaPound” si parla positivamente di Hitler, precisamente a pagina22, dove la voce narrante del libro accosta se stesso alla figura di Hitler, positivamente intesa: “innocente e puro come un Adolph Hitler di periferia”, come fa notare in un articolo il sito Rete ECO.

    E’ bene ricordare inoltre i legami che Casapound ha avuto con gli SPQR Skins, promotori della sezione italiana Blood&Honour, noto gruppo neonazista di portata internazionale. Prima occupano assieme lo stabile di Colleverde a via Monte Bianco nel 2008, poi collaborano alla realizzazione di diversi concerti e eventi, come la “raccolta fondi per gli orfanotrofi sotto natale”, come lo stesso Iannone ha dichiarato mesi addietro.

    Ci è stato confidenzialmente segnalato inoltre, e confermato da alcuni militanti, che Casapound ha effettuato conferenze “private” alle quali solo ai “fedelissimi”, previo giuramento di tenere la bocca chiusa, è concesso partecipare, dove venivano invitati ex membri delle SS a spiegare la loro causa e i “valori” nazional-socialisti.

    E poi CasaPound parla di un “complotto contro di loro” atto a “screditare la loro immagine” e di “opera di disinformazione da parte dei madia” ma a quanto pare è oramai troppo tardi per tentare di lavare i propri panni sporchi. I collegamenti fra CasaPound e l’ideologia antisemita e razzista sono oramai chiari, è oramai un dato di fatto che accetti nel proprio movimento ideologie di questo tipo, è troppo tardi per chiedere “scusa” e tornare indietro.

    http://giornale-indipendente-la-meteora.blogspot.com/2011/12/ecco-i-nazisti-di-casapound-e-ora.html

    18 Dic 2011, 14:09 Rispondi|Quota
  • #7Samuel

    Il doppio volto di CasaPound Italia in bilico tra solidarietà e violenza

    I militanti del movimento, nato a Roma ma ormai con aspirazioni nazionali, sono protagonisti di numerosi casi di cronaca, ultimo la sparatoria contro i senegalesi a Firenze. Ma Cpi è anche motori di iniziative sociali, dibattiti, convegni: una maschera per nascondere l’anima estremista del gruppo

    di MARCO PASQUA

    ROMA – Spranga e computer. Solidarietà e blocco dell’immigrazione. Botte e dibattiti. Fascismo e antirazzismo. Giocano sulle contraddizioni, puntano allo spaesamento di quanti auspicano la chiusura delle loro sedi, e si sforzano in ogni modo di respingere le etichette. Salvo poi essere i primi a presentarsi, con orgoglio, come i “fascisti del terzo millennio”. Quelli che ‘nel dubbio mena’, dal testo dell’omonima canzone-simbolo degli ZetaZeroAlfa, la band del leader di CasaPound Italia, Gianluca Iannone. Camaleontici, ma neri.

    Per Cpi, il fascismo è un punto di partenza da sottoporre ad una contorta operazione storica e culturale volta a renderlo democraticamente presentabile. Anche da un punto di vista istituzionale, grazie ad una rete di appoggi a livello parlamentare e locale, sempre nel centrodestra – dal Pdl a La Destra.

    La solidarietà – che li ha spinti fino in Africa – sembra quasi un grimaldello da usare per far digerire l’anima neofascista. Tra arresti e accuse di violenze nei confronti di alcuni personaggi di spicco, fagocitano militanti delusi da Forza Nuova e dalla Fiamma – partiti meno abili nella propaganda e, probabilmente, meno radicati sul territorio e tra i giovani – e, mese dopo mese, crescono.

    Occupazioni, sezioni, 15 librerie, 20 pub, un mensile, otto associazioni sportive, ristoranti, radio, e poi una festa nazionale (Direzione rivoluzione), 150 conferenze organizzate, in tutta Italia, alle quali hanno partecipato, tra le polemiche, sottosegretari e giornalisti (e un’esponente del Pd). Tra le loro ultime creature, una speciale sezione di protezione civile: “La Salamandra”. Uno strumento in più per mimetizzarsi e fare proseliti.

    Gli ultimi dati parlano di quattromila iscritti (contro i 2200 del 2010) e un numero imprecisato di simpatizzanti. Come il Breivik toscano, quel Gianluca Casseri 3 che frequentava il loro circolo di Pistoia e che aveva scritto per il loro laboratorio virtuale di idee, il sito Ideodromo (dal quale, però, sono stati fatti sparire i suoi testi, per ragioni di opportunità). E come quei giovani, spesso minorenni fanatici del duce, che si avvicinano al movimento attraverso la sua costola giovanile, il Blocco Studentesco: nato nel 2006 e presente in scuole e università di 40 città.

    E’ qui che si inizia a reclutare la “manovalanza” e si formano quelle che saranno le colonne delle “tartarughe” (la tartaruga è il simbolo di Cpi). Da qui è partita l’esperienza politica di Manfredi Alemanno, figlio sedicenne del sindaco di Roma, che si è conquistato con il Blocco un seggio nella consulta provinciale. A molti ragazzi, che iniziano la loro attività nelle sezioni, vengono anche insegnati i primi trucchi da militanti neri. Come fare, ad esempio, i cosiddetti “rotoli”: una decina di manifesti “rollati” in modo da diventare solidi, e da poter essere usati come fossero un bastone. In questo modo, possono evitare di essere denunciati per possesso di armi bianche.

    I ragazzi di CasaPound sono cresciuti, dal tempo degli incontri, a partire dalla metà degli anni ’90, al pub Cutty Sark di Roma, covo della destra estrema, dove dominavano le celtiche e lo slogan “Boia chi molla”, tatuato o stampato sulle t-shirt dei suoi avventori. Birra e musica, quella degli ZetaZeroAlfa. La band, nata nel 1997 su impulso di Iannone, ha cementato la galassia neofascista romana, a colpi di cinghia.

    Una delle loro (contestate) caratteristiche è la pratica della cinghiamattanza, dal titolo dell’omonima canzone, e sulle cui note, durante i concerti, l’orda nera si colpisce violentemente con le cinghie. Sangue e dolore fortificano. Dalla musica alle occupazioni non conformi: prima Casa Montag, nel 2002 (stabile abbandonato sulla via Tiberina) e poi il più noto palazzo di via Napoleone III. E’ il 26 dicembre del 2003 e questa “Occupazione a scopo abitativo” (Osa) viene battezzata col nome del poeta Ezra Pound.

    Occupare per dare alloggio a famiglie senza casa diventa un’arma – mutuata dai movimenti di lotta per la casa della sinistra: è il primo passo per inserirsi nella vita politica romana e laziale. Altre occupazioni fioriscono nei mesi a venire (ai Parioli, a Boccea e al Torrino), poi sgomberate, tra proteste (dei militanti) e polemiche. Intanto si finanziano grazie al 5 per 1000 e attraverso le attività commerciali a loro legate.

    Il passo per entrare in politica è brevissimo. Prima si candida il non conforme Germano Buccolini con Francesco Storace, alle regionali del Lazio del 2005; l’anno dopo casapound entra nella Fiamma Tricolore. Matrimonio che durerà poco (terminerà con un’espulsione), ma che offrirà un trampolino di lancio del gruppo partito dalla cinghiamattanza del Cutty Sark.

    Nel 2008, il salto: CasaPound dà vita a CasaPound Italia, versione nazionale dell’esperienza romana. Le occupazioni a scopo abitativo – che danno alloggio a famiglie senza casa – sono complessivamente tre: oltre a quella storica nel cuore del multietnico Esquilino, ne nasce una a Latina e un’altra a Colleverde. E in quest’ultima, sede degli “Spqr Skins”, sarebbe dovuta sorgere lo scorso mese di ottobre, la sezione italiana della formazione neonazista “Blood & Honour”.

    Solo le proteste – e una formale presa di distanza di Cpi dagli skinhead, che avevano siglato l’accordo coi neonazisti – riuscirono a impedire che questo progetto andasse in porto. Altre tre, inoltre, le “occupazioni non conformi”, ispirate a quelle dei tradizionali centri sociali di sinistra. Poi ci sono le sezioni, disseminate per tutta Italia (19), che si sommano agli spazi non conformi (41): da Domodossola a Palermo, un’onda nera attraversa la Penisola. Solo nel 2011, si sono aggiudicati 33 nuovi spazi.

    E, poi, c’è il web. Su Facebook vengono fatte circolare locandine e foto, anche per corteggiare i giovanissimi. Tra i simpatizzanti, sul social network, non è difficile imbattersi in ragazzi nati nel 1996, che, tra le loro foto, hanno scatti di Mussolini e di Hitler, o di tatuaggi con le celtiche. La comunicazione è fondamentale per il 38enne Iannone, giornalista pubblicista, pronto a sfidare la stampa “nemica” a colpi di querela. O attraverso altre azioni intimidatorie, come quando, nel novembre del 2008, un manipolo di neofascisti di Cpi, tra i quali lo stesso Iannone (insieme ad alcuni ultrà della Roma), lanciò uova contro le pareti della Rai di via Teulada 4, diffondendo poi le immagini del blitz su Youtube (strumento essenziale nella loro propaganda internettiana).

    Obiettivo del blitz squadrista, vendicarsi dei contenuti della trasmissione “Chi l’ha visto” 5, colpevole di aver mostrato un filmato sull’aggressione compiuta una settimana prima, a piazza Navona, dai militanti di destra ai danni di quelli di sinistra. Un altro blitz, sempre nel 2008, portò all’assalto della “bolla” del Grande Fratello (la casa-acquario che ospitava i concorrenti del reality).

    E’ quest’anno, però, che CasaPound, sempre in bilico tra istituzioni e piazza, continua a diversificare il suo impegno – che si traduce in un aumento degli iscritti. Tra le azioni rivendicate, lo stop allo smantellamento dei monumenti fascisti di Bolzano. E ancora: un blitz a Parigi, alla fontana del Trocadero, le numerose proteste contro Equitalia 6 (e la ripresa delle occupazioni, da Roma a Lamezia Terme).

    I leader del movimento vengono persino invitati in capitali europee a parlare della loro associazione. Si lancia un servizio di doposcuola, per i bambini. Sul fronte solidaristico, si punta sulla “Salamandra”, l’associazione di protezione civile, con squadre operative, munite di una divisa, in varie regioni italiane (anche se, ad oggi, non risulta ancora registrata ufficialmente presso gli elenchi locali o nazionali della Protezione civile). Nasce anche una onlus, Solidarité – Identités, che dà vita a missioni di solidarietà e a progetti di aiuto in Birmania, per le minoranze serbe del Kosovo, per gli orfani del Kenya. Nello sport, viene creata la Fiumana Rugby, che si affianca a “Sette punto uno”, il gruppo motociclistico.

    A settembre viene diffusa una versione aggiornata del programma politico, suddiviso in 18 punti (in cui si parla, tra le altre cose, di stop all’immigrazione, reintroduzione della leva obbligatoria e depenalizzazione dei reati ideologici e associativi). “Vogliamo un’Italia sociale e nazionale, secondo la visione risorgimentale, mazziniana, corridoniana, futurista, dannunziana, gentiliana, pavoliniana e mussoliniana”, scrivono sul loro sito.

    Intanto, possono vantare otto consiglieri comunali eletti: tre in Toscana, tre nel Lazio, uno in Abruzzo e uno in Puglia. Buoni i rapporti col sindaco di Roma, che ha patrocinato anche un loro convegno. A Milano e Napoli, recentemente, CasaPound ha dovuto fare i conti con l’opposizione delle comunità ebraiche locali, che si sono espresse contro due iniziative firmate dall’associazione di promozione sociale.

    Ma al di là della solidarietà, c’è anche un’anima rabbiosa e violenta – sempre taciuta e negata, a livello ufficiale – e che affiora in maniera più o meno esplicita. E non solo nelle parole dei militanti, sui social network, o sul forum “Viva Mafarka”, punto di ritrovo non ufficiale dell’associazione. Anche nelle azioni concrete, come dimostrano alcuni fatti di cronaca. Nel 2006, ad esempio, i carabinieri di Civitavecchia hanno perquisito la sede romana di CasaPound, nell’ambito delle indagini su una rapina in banca. Due degli arrestati, armati di mitraglietta e pistola, frequentavano assiduamente l’associazione di estrema destra.

    Nel gennaio 2008, un giovane di sinistra è vittima di un pestaggio nella stazione Termini da parte di cinque, sei persone: in alcuni riconosce alcuni militanti di CasaPound e della Fiamma. Dieci mesi dopo si registra uno dei casi che, ancora oggi, fa discutere: durante le proteste contro la riforma Gelmini, i giovani del Blocco Studentesco, armati di cinghie, furono protagonisti di alcuni scontri fra studenti a piazza Navona 7. La polizia indagò sia ragazzi di sinistra che militanti del Blocco.

    Nel 2009, lo stesso Iannone, secondo quanto riferiscono le cronache locali, viene condannato a quattro anni in primo grado per lesioni e favoreggiamento, per un’aggressione ai danni di un carabiniere, durante una rissa scoppiata a Predappio (dove si era recato per la guardia d’onore alla tomba del duce).

    Più recentemente, i carabinieri del Ros hanno arrestato per violenza privata aggravata 8, lesioni personali aggravate e detenzione di armi bianche, Alberto Palladino, esponente di Blocco studentesco. Secondo quanto appurato dai militari, il 3 novembre scorso, insieme ad altri, aggredì selvaggiamente 9 al grido di “uccidete i comunisti” un gruppo di militanti del Pd che stavano facendo volantinaggio. Arresto contestato da Iannone, che, all’indomani del pestaggio, si disse pronto a querelare chiunque avesse tirato in ballo Cpi. In carcere, Palladino ha già ricevuto la visita di un deputato Pdl.

    Non sono neanche mancati attacchi violenti nei confronti del movimento e dei suoi esponenti. A cominciare dalle sedi incendiate o danneggiate: è accaduto a Bologna, Pistoia e Cuneo. Lo scorso mese di aprile, un consigliere municipale romano, Andrea Antonini (vice presidente di casapound), viene gambizzato.

    Dopo i drammatici fatti fiorentini, il “modello CasaPound”, come lo definisce il suo capo, è ad un bivio. Dimostrare, non solo attraverso i comunicati stampa, di essere in grado di isolare gli elementi xenofobi e razzisti, oppure continuare a mimetizzare ed edulcorare l’anima fascista con iniziative di tipo propagandistico. Come la foto, fatta circolare su Facebook, dopo la sparatoria fiorentina, in cui due militanti del movimento tengono per mano alcuni bambini di colore, accompagnati dalla didascalia “questa è CasaPound – 0% razzismo 100% identità”. Scatto che, nei commenti di Facebook, è stato accolto con ilarità dagli stessi simpatizzanti del movimento.

    (15 dicembre 2011)

    http://www.repubblica.it/cronaca/2011/12/15/news/doppio_volto_casapound_italia-26647499/

    18 Dic 2011, 14:11 Rispondi|Quota
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