Rho (Milano), il pregiudizio dei pacifinti non si smentisce mai: contestazione antisraeliana alla Fiera del Turismo!

 
Emanuel Baroz
20 febbraio 2012
7 commenti

Picchetto anti-israeliano alla BIT di Milano

Contestazione anti-israeliana alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano. “Una protesta vergognosa” hanno dichiarato il presidente della Comunità di Milano, Roberto Jarach e il vicepresidente, Daniele Nahum.

Rho (Milano), 19 Febbraio 2012 – Si è chiusa fra le contestazioni, la tre giorni milanese della Borsa Internazionale del Turismo (Rho, 16-19 febbraio). Un gruppo di manifestanti pro-Palestina infatti, sabato 18 febbraio ha inscenato una protesta davanti allo stand promozionale di Israele. Un picchetto che non ha provocato incidenti ma che ha richiesto l’intervento delle forze di polizia perchè la manifestazione venisse interrotta.

La notizia è stata diramata solo oggi dalla Comunità ebraica di Milano; la manifestazione è documentata dai video pubblicati sul sito Youreporter.it. Nei video si vede una decina di attivisti, con le kefia palestinese intorno al collo e la bandiera palestinese fra le mani mentre distribuiscono volantini e scandiscono slogan contro Israele: “vergogna, vergogna”; “vogliamo occupare il loro stand come loro occupano la Palestina”.

Il presidente della Comunità di Milano, Roberto Jarach e il vice presidente, Daniele Nahum hanno definito queste scene “una protesta vergognosa: durante la fiera Bit si parla di turismo e di cultura. Evidentemente questi manifestanti non hanno questa sensibilità”. “È strano – proseguono Jarach e Nahum – che questi paladini della giustizia non abbiamo inscenato alcuna protesta contro altri Stati che violano i diritti umani. Questi episodi non devono più accadere. Bisogna dire con forza che chi protesta contro Israele protesta anche contro la causa della democrazia nel mondo”.

Mosaico

Nella foto in alto: un estratto del video pubblicato dal sito Youreporter.it

Per ulteriori dettagli cliccare qui e qui

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  • #1Emanuel Baroz

    A proposito di quei mentecatti che boicottano Israele (e non hanno detto nulla su Libia, Cina, Pakistan, Arabia Saudita, Siria e altro….) vi segnaliamo questo articolo:

    Come si cerca di distruggere Israele

    di Giulio Meotti

    (Traduzione di Yehudit Weisz)

    L’articolo è uscito in inglese il 15/02/2012, su Ynet.com

    La campagna BDS contro Israele cela l’ obiettivo finale: eliminare l’intero Stato Ebraico.

    La settimana dell’ Israele uguale Apartheid, chiamatata dallo scrittore canadese Howard Rotberg “Festival dell’odio antisemita”, si sta di nuovo avvicinando.

    Come ogni anno la campagna di boicottaggio, disinvestimento, sanzioni (BDS) avrà un ruolo chiave nella sua ottava edizione.

    Si è appena svolta a Bologna una grande conferenza del BDS; il forum ha selezionato tre aree in cui concentrare gli sforzi nel 2012: l’industria di armamenti israeliana, quella farmaceutica e il turismo.

    La scelta di BDS delle società da boicottare in Israele, rivela estremismo senza limiti e odio per la reale esistenza di Israele. Infatti gli obiettivi sono il popolo ebraico e la sua nazione, non solo le comunità di Giudea e Samaria. In realtà, BDS boicotta società che semplicemente portano l’etichetta ”Made in Israel”.

    Uno dei principali bersagli della campagna di BDS sono le università occidentali. Durante l’ultimo weekend, si è tenuta una conferenza del BDS all’Università di Pennsylvania, un’istituzione dell’Ivy League nel cuore di Filadelfia, dove alcuni accademici hanno insegnato agli studenti americani come demonizzare Israele “in ogni aula”.

    Alcune settimane fa, lo scrittore israeliano Moshe Sakal fu escluso da una conferenza accademica a Marsiglia, su richiesta del poeta palestinese Najwan Darwish, il maggiore sostenitore di BDS. Lo scorso settembre, il professore israeliano dell’Università di Ariel, Ronen Cohen, fu espulso da una conferenza accademica a Berlino (ma fu riammesso dopo una protesta).

    L’eminente figura della comunità ebraica belga, Jacques Brotchi, si è dimesso dal comitato della Libera Università di Bruxelles dopo aver denunciato diversi seri incidenti di anti-semitismo all’interno dell’università, fra i quali l’installazione di un ‘posto di blocco’ anti Israele nel campus e l’invito al comico francese anti-semita Dieudonné.

    Secondo Brotchi, la situazione a Bruxelles “è paragonabile al boicottaggio accademico delle società israeliane avvenuto in altre università d’Europa e altrove, in cui l’anti-sionismo si è trasformato in anti-semitismo”. Di recente a Rotterdam, l’Università Erasmus ha ospitato eventi in cui Israele è stato considerato alla stregua del regime di apartheid in Sud Africa.

    Il boicottaggio dei Metodisti.

    BDS è avanzato a grandi passi anche nella più importante delle Chiese degli USA. La Chiesa Unita dei Metodisti, la principale delle confessioni cristiane in America, sta per discutere i progetti di dismissione di investimenti nei confronti di Motorola e Hewlett Packard, nell’ambito della Conferenza Generale della Chiesa che si terrà in Florida a fine aprile. E’ da notare che i Metodisti non boicottano altri paesi, solo Israele.

    La richiesta estrema del BDS – la distruzione di Israele, in quanto Stato ebraico – non è immediatamente visibile, ma ad un accurato esame dell’ultimo forum a Bologna, essa diventa evidente. BDS vuol colpire la TEVA, società fondata nel 1901 a Gerusalemme, soltanto perché è una delle più grandi società farmaceutiche del mondo; l’ OREAL, anche se si era presente in Israele già prima del 1967; DELTA GALIL Industries, perché è la più grande industria tessile manifatturiera israeliana; e SABRA, perché, in ordine di grandezza, è la seconda industria alimentare in Israele, che fornisce anche l’Esercito.

    Come nel caso della Lega Araba, che ha usato il boicottaggio per isolare Israele a livello internazionale, BDS non mira a isolare Israele, ma piuttosto distruggerne l’intera esistenza.

    http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=43438

    20 Feb 2012, 11:28 Rispondi|Quota
  • #2HaDaR

    Non sono dei mentecatti.
    Sono semplicemente degli odiatori d’Israele, degli antisemiti: dei nemici. Come tali vanno combattuti.

    20 Feb 2012, 12:38 Rispondi|Quota
  • #3stefano pesce

    anche questa è stata un’altra pagliacciata dei pacifinti,con il concorso dell’estrema sinistra,:se non fosse disgustoso,sarebbe soltanto ridicolo

    20 Feb 2012, 18:11 Rispondi|Quota
  • #4Fede

    mai, e dico mai, che inscenassero una qualche manifestazione contro la dittatura cinese. Si sa, lì vige il comunismo, e non è radical-chic andare a rompere le scatole ai “compagni”.
    Hanno avuto il loro minutino di celebrità… e ora?

    21 Feb 2012, 03:10 Rispondi|Quota
  • #5Emanuel Baroz

    Israele, le contestazioni non fermano l’incontro alla fiera del Bit

    di Rossella Tercatin

    MILANO – Quattro giorni da protagonista per Israele alla Borsa internazionale del turismo di Milano, che ha chiuso i battenti dopo il tradizionale fine settimana aperto al pubblico. Grande l’interesse verso l’offerta turistica dello Stato ebraico. Interesse non scalfito dalla contestazione inscenata nella mattinata di sabato da un piccolo gruppo di visitatori, entrati in Fiera pagando il regolare biglietto, con cori inneggianti alla Palestina e al boicottaggio. Non si sono registrati momenti di violenza. L’episodio è stato condannato dalla Comunità ebraica milanese, che ha ricevuto l’immediata solidarietà dei vertici di Fiera Milano, il presidente Michele Perini e l’amministratore delegato Enrico Pazzali. “E’ stata una protesta vergognosa – hanno dichiarato il presidente della Comunità Roberto Jarach, e il suo vice Daniele Nahum – Durante la fiera del Bit si parla di turismo e di cultura. Evidentemente i manifestanti non hanno questa sensibilità. Vorremmo sottolineare che Israele è l’unica democrazia della regione che rispetta le minoranze, dove i cittadini musulmani godono di maggiori diritti civili e politici di tutti coloro che risiedono nei Paesi arabi dell’area mediorientale. E’ strano che questi paladini della giustizia non abbiano inscenato alcuna protesta contro Stati che violano i diritti umani”.

    Quanto è successo sabato non diminuisce la soddisfazione espressa da Mariagrazia Falcone, responsabile comunicazione dell’Ufficio nazionale israeliano del Turismo, per l’andamento della fiera milanese “È tantissima la gente venuta al nostro stand per chiedere informazioni, per scoprire cosa significa visitare Israele. Persone che non ci sono mai state e persone che vogliono ritornarci. Pochissime domande sulla situazione politica, molte sulle mete turistiche. I più sono interessati al turismo religioso, ma per la prima volta abbiamo avuto tanti visitatori arrivati già con la consapevolezza che Israele offre anche altro, la vita notturna di Tel Aviv, le bellezze naturali del deserto, la Gerusalemme oltre i luoghi sacri. Non vogliamo dare troppo peso a gente che è venuta in Fiera col preciso scopo di compiere gesti politici. Dopo tanto tempo, Israele comincia a essere percepito come un normale e bellissimo paese da visitare e questo è molto importante”.

    (Fonte: Notiziario Ucei, 20 febbraio 2012)

    23 Feb 2012, 11:24 Rispondi|Quota
  • #6Emanuel Baroz

    Nel frattempo in Italia accade anche questo:

    Blitz contro una cellula di Hezbollah. Favorivano l’immigrazione clandestina in Italia

    TERNI – Una rete organizzatissima di criminali riconducibile all’associazione terrorista degli Hezbollah turchi faceva entrare illegalmente in Italia degli affiliati. Il gruppo, che non avrebbe nulla a che fare con gli omonimi libanesi (questi sono sciiti, mentre quelli turchi sciiti) è nato in Turchia negli anni 80, nella regione del Dyiarbakir ,a maggioranza curda. Tra i suoi fondamenti ideologici vi è l’instaurazione del Califfato in Turchia e l’applicazione della Sharia.

    In ogni caso, costoro favorivano l’immigrazione clandestina e con tale ipotesi di reato a carico, nove persone sono state arrestate oggi dalla polizia di Terni, coordinata dal Servizio centrale antiterrorismo dell’Ucigos. Per sette dei nove arrestati, l’ordinanza di custodia cautelare è stata disposta in carcere, mentre agli altri due sono stati concessi i domiciliari. Un donna italiana e sei cittadini turchi sono in galera, mentre i domiciliari sono stati concessi a due donne ucraine.

    L’operazione ha visto la collaborazione tra le forze di diversi Paesi europei – specialmente la Germania – e la Tuchia. Le indagini, che hanno avuto inizio in Lombardia con l’arresto di un cittadino turco destinatario di un provvedimento di cattura internazionale per terrorismo, hanno consentito di far chiarezza sul modus operandi della rete e di portare a 41 perquisizioni nei confronti di presunti esponenti del gruppo.

    I criminali fornivano agli immigrati – per lo più turchi e palestinesi – un pacchetto che comprendeva una serie di servizi quali il viaggio, l’alloggio e un lavoro. Ovviamente dietro lauti compensi. La rete si preoccupava anche di addestrare gli immigrati circa le dichiarazioni da rilasciare alle autorità. Avrebbero dovuto raccontare di esser stati oggetto di persecuzione nei propri paesi di origine e di aver subito delle torture in modo da poter ottenere dal nostro Paese asilo politico e il permesso di soggiorno. Arrivavano in Italia in dei tir o delle auto. Secondo quanto fino accertato, l’attività si limitata al favoreggiamento dell’immigrazione. Nessuno degli affiliati avrebbe messo a punto piani terroristici.

    Con questo sistema, sono riuscite ad entrare in Italia, nell’arco di circa un anno e mezzo, una trentina di persone. Le indagini si sono svolte anche a Trieste, Venezia, Milano, Bergamo, Varese, Como, Roma, Viterbo, Latina e L’Aquila.

    (Fonte: ilsussidiario.net, 21 febbraio 2012)

    23 Feb 2012, 12:01 Rispondi|Quota
  • #7Emanuel Baroz

    Chi sono gli Hezbollah turchi

    ROMA, 21 feb. – Il gruppo terroristico turco ‘Hezbollah’ (in arabo ‘Il partito di Dio), i cui esponenti sono stati arrestati nel corso di un’operazione della polizia di Terni, nasce durante gli anni Ottanta. Nonostante, in apparenza, ideologicamente ispirato all’omonimo movimento islamista libanese, l’hezbollah turco nasce e si sviluppa nella regione, a maggioranza curda, di Dyiarbakir come movimento sunnita, al contrario del gruppo attivo nel Libano meridionale che raggruppa individui aderenti al movimento sciita.

    Secondo quanto riporta la rivista italiana di Intelligence ‘Gnosis’ del Sisde, la denotazione ideologico-religiosa dell’Hezbollah turco sembra rifarsi alle falangi estreme dei Kharigiti, setta islamica risalente al VII secolo, noti per la loro austera interpretazione dell’Islam. Almeno inizialmente questo movimento ricevette supporto e addestramento militare dal Pkk anche se, presto, lo sforzo cooperativo si trasformò in rivalità. Lo stesso Hezbollah rivolse accuse a carico del Partito dei Lavoratori del Kurdistan che fu ritenuto responsabile di collaborare con i leader armeni, servire l’ideale comunista e di aver assassinato fratelli musulmani. Tale lotta si protrasse per molti anni causando la morte di alcune centinaia di persone, tra membri del Pkk e altri gruppi curdi. In questo periodo il gruppo Hezbollah varcò il confine della regione di Dyiarbakir, per espandersi in altre parti della Turchia, dove usò moschee e sedi clandestine per fare proselitismo ed aumentare il numero dei suoi elementi militanti.

    Questo movimento non esitò a ricorrere al crimine per raccogliere le risorse finanziarie necessarie per le sue attività. Tali azioni, di per sé chiaramente contrarie a ogni credo islamico, furono giustificate dall’Hezbollah su basi religiose dal momento che, secondo i leaders del movimento, le vittime furono tutte persone note per comportamenti contrari al credo islamico. Solo nel secondo semestre 1999, più di 200 uomini d’affari curdi furono rapiti da questo gruppo. In aggiunta a tali attività criminose, funzionari governativi turchi hanno affermato di disporre di elementi che confermerebbero il supporto offerto dalle autorità iraniane a tale gruppo, in forma di addestramento militare. Tale gruppo ha continuato a terrorizzare la Turchia portando a termine attacchi, molte volte mortali, tra la popolazione civile.

    (Fonte: Adnkronos, 21 febbraio 2012)

    23 Feb 2012, 12:02 Rispondi|Quota