M5S di Beppe Grillo, Sassoon lascia la Casaleggio Associati: vittima delle calunnie antisemite del Web

 
Emanuel Baroz
24 settembre 2012
3 commenti

Riportiamo qui di seguito la lettera di Enrico Sassoon, uno dei fondatori della Casaleggio Associati (legata al Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo), inviata alla redazione del Corriere della Sera:

Sassoon: lascio la Casaleggio Associati

Sui blog calunnie razziste. «Su decine di siti, da quelli nazifascisti a certi Meet Up di Grillo, torna “il complotto pluto-giudaico-massonico”»

Caro direttore,
le vicende riguardanti Beppe Grillo, il Movimento 5 Stelle e Gianroberto Casaleggio sono state ampiamente riportate dai media nei mesi passati, con una forte accelerazione nelle scorse settimane fino a oggi. Questa attenzione, di norma scarsamente informata, quasi sempre maliziosa e ostile, mi ha toccato marginalmente, ma non lievemente, in quanto socio della Casaleggio Associati. Poiché da oggi lascio la società, ritengo utile chiarirne i motivi, per evitare ulteriori distorsioni dei fatti.

I motivi sono due. Il primo riguarda la mia presenza, come socio di minoranza, nella Casaleggio Associati. I media hanno speculato in merito interpretando il mio ruolo come rappresentante di più o meno precisati «poteri forti» intenzionati a infiltrare, tramite la Casaleggio Associati, il blog di Beppe Grillo e, tramite Gianroberto Casaleggio, il movimento politico. In breve, non rappresento alcun potere forte, né in generale né nello specifico, né ritengo che alcun potere forte si senta rappresentato da me. La prova del contrario la lascio ai maliziosi interpreti che si sono finora beati nel richiamare fantasiose teorie complottistiche degne di romanzi d’appendice più che di una stampa seria e informata.

Non conosco Beppe Grillo, non ci siamo mai incontrati né scambiati telefonate, mail o sms. Non ho partecipato alla gestione del suo blog in seno alla Casaleggio Associati, dove non ho mai ricoperto cariche operative; non ho mai avuto a che fare con il Movimento 5 Stelle, con il quale intrattiene relazioni il solo Casaleggio nelle forme e nei modi da lui stesso ripetutamente chiariti anche su questo giornale. Lascio la società perché i miei interessi personali e professionali sono altrove, ma anche per spezzare il filo delle speculazioni interessate. Mi auguro che serva.

Il secondo motivo è ben più grave e si sostanzia in una valanga apparentemente inarrestabile di diffamazioni e calunnie di violenta intensità, basate su ancor più farneticanti teorie del complotto, che sono apparse e continuano ad apparire in blog e siti di diversa connotazione: da quelli di ispirazione esplicitamente nazi-fascista a quelli di tendenza diametralmente opposta (come i Meet Up di supporto a Grillo) passando per una varietà di blog e siti di varia natura che vanno dai circoli vegetariani a club politici o territoriali delle più diverse tendenze. In questi luoghi la teoria assume i toni foschi del complotto pluto-giudaico-massonico di memoria zarista e hitleriana. L’attribuzione di rappresentante dei poteri forti origina da qui, per assumere contorni decisamente deliranti e razzisti.

Dal mio cognome ebraico si è risaliti a una famiglia con lo stesso nome che operava 250 anni fa nella Compagnia delle Indie che commerciava in droghe e spezie con Cina e India: tanto basta per vedermi associato, un quarto di millennio dopo, a una «potente dinastia di narcotrafficanti». E non si parla di un pazzo isolato: sono decine i siti che riportano queste piacevolezze, associandomi volta a volta a Bilderberg, Massoneria, Mossad, Illuminati, Lobby delle multinazionali, circoli esoterici e altre amenità di questo tipo da far impallidire Dan Brown o l’Umberto Eco del «Cimitero di Praga».

La cosa è seria e va avanti da anni senza che alcuno di questi luoghi di indecenza ne sia mai stato chiamato a rispondere, sotto il profilo della controinformazione e della legge. La questione che va qui sollevata, al di là di quella strettamente personale, è quella della Rete. Luogo democratico per eccellenza, al quale chiunque può accedere per dare voce alle proprie opinioni, può diventare arena di violenza incontenibile, diffamazione incontrastabile, vera e propria delinquenza mediatica.

Il primo punto è dunque come fare in modo che si salvaguardi la libertà di opinione ed espressione con la necessaria tutela di chi, per un motivo o per l’altro, venga preso di mira con intenti diffamatori e, nel caso in specie, anche razzisti. Ma i fatti non si fermano qui, perché la teoria del complotto dei poteri forti, che va avanti in Rete da almeno quattro anni, da un paio d’anni a questa parte è stata acriticamente assunta anche dai media «ufficiali», ossia radio, televisione e carta stampata. Avevo erroneamente giudicato tutto sommato sgradevoli ma innocui quei siti e blog, prevedendone un progressivo declino in funzione della palese idiozia dei riferimenti e argomentazioni.

Mi sono dovuto ricredere quando due anni fa, nel numero 5/2010 di «MicroMega» è stato pubblicato un articolo di una ventina di pagine che riprendeva le elucubrazioni reperibili in Rete, rielaborandole in modo apparentemente neutrale e dando loro un crisma di credibilità. Da lì a filtrare nella stampa «ufficiale» il passo è stato breve. Il teorema dei poteri forti è stato da allora ossessivamente riproposto, sempre in totale assenza di verifica alla fonte, spesso senza nemmeno modificare espressioni e terminologia di altri articoli e servizi, in un trionfo di «copia e incolla». Di recente, ad esempio, ho avuto il dubbio privilegio di sentirmi associato su La7 dal direttore di Rai4 Carlo Freccero ai poteri forti e al Bilderberg, per la felicità degli ospiti presenti. Altri, come l’ex politico Gianni De Michelis, hanno dichiarato a Radio24 che certamente dietro al successo di Grillo si ritrova la «destra americana». Decine di articoli e servizi televisivi hanno sostenuto e sostengono ogni giorno il teorema dei poteri forti dediti a infiltrare il Movimento, non si sa bene se per legittimarlo o delegittimarlo. Un’informazione distorta e malata, che impone una seria riflessione.

Enrico Sassoon

Corriere.it

Nella foto in alto: Enrico Sassoon

Per ulteriori dettagli su questa vicenda cliccare qui, qui, qui e qui

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Commento

  • #1Emanuel Baroz

    Caso Sassoon, sul blog di Grillo molti messaggi di solidarietà

    http://www.blogncc.com/17567/caso-sassoon-sul-blog-di-grillo-molti-messaggi-di-solidarieta.html

    25 Set 2012, 16:14 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    25 Set 2012, 16:16 Rispondi|Quota
  • #3vince

    Anch io avendo la mamma e il papa pugliese ,ma con evidenti in mia madre origini forestieri cosi dicevano in paese dal suo cognome gia allora i suoi bisnonni di mio nonno erano una sorta grandi latifondisti ma sempre contadini alcuni di loro al commercio ambulante la sua famiglia avevano la casa piu grande in paese,,ma col tempo come ha detto questa persona vittima del blog sono solo rimasti i tratti somatici perdendo anche usi e costumi e la lingua perche gia i genitori di mia nonno erano cristiani(forse sefarditi o marrani,una cosa è certa saranno venuti a lecce sotto i veneziani),,,a volte penso che i grilli sono come le cavallette che distruggono e divorano i campi di vercelli,roma,torino,venezia,genova, colpendo sempre la collina e l eterna primavera,la migliore cosa è dialogare io per motivi di sicurezza non diro il cognome di mia madre o forse anche il mio che sembrerebbe romano ma ???’la migliore cosa è dialogare e far capire ai copti e islam che in italia ci sono legami storici come con livorno ma che non c entrano niente con le politiche moderne è rimasta solo come a roma la gastronomia e monumenti,, o come tell aviv sono due termini uno arabo e l altro israeliano,

    18 Apr 2013, 11:00 Rispondi|Quota
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