Per l’ANP di Abu Mazen «L’Europa non ne poteva più dei complotti degli ebrei»

 
Emanuel Baroz
28 gennaio 2013
3 commenti

Autorità Nazionale Palestinese: «L’Europa non ne poteva più dei complotti degli ebrei»

di Itamar Marcus, Nan Jacques Zilberdik

In occasione del 27 gennaio, Giornata internazionale dedicata alla memoria della Shoà, l’istituto Palestinian Media Watch ha voluto ricordare i messaggi antisemiti e di odio e calunnia verso gli ebrei che continuano ad essere diffusi dalla tv dell’Autorità Nazionale Palestinese.

Un esempio recente è il nuovo filmato sulla storia del movimento Fatah di Mahmoud Abbas (Abu Mazen), intitolato “Fatah: rivoluzione fino alla vittoria”, che è stato trasmesso il primo gennaio scorso (qui il video) in occasione delle celebrazioni per il 48esimo anniversario del primo attacco terroristico di Fatah contro Israele.

Gli autori hanno scelto di aprire il filmato con la riproposizione di una classica demonizzazione antisemita secondo la quale l’Europa “patì una tragedia per aver offerto rifugio agli ebrei”. Secondo questa teoria, gli ebrei furono espulsi dall’Europa a causa dei loro “complotti, della loro corruzione e della loro scalata ai posti di potere”, che esasperarono gli europei al punto da non poter più “sopportare i tratti caratteriali” degli ebrei. L’istituto Palestinian Media Watch ha più volte documentato il fatto che da anni le fonti ufficiali dell’Autorità Nazionale Palestinese spiegano il sionismo come un complotto europeo volto a sbarazzarsi degli ebrei. Si veda qui (in inglese).

Il filmato trasmesso all’inizio di questo mese afferma che furono le sofferenze patite dagli europei per colpa degli ebrei la causa che portò, nei secoli passati, all’espulsione degli ebrei dai vari paesi d’Europa dove erano stati “ospitati”. Fino ad arrivare alla Dichiarazione Balfour (per la creazione di una “sede nazionale” per il popolo ebraico) che – secondo il filmato palestinese – sarebbe stata appoggiata dall’Europa perché vide in essa “una soluzione ideale per sbarazzarsi di loro”.

Questa è la traduzione del brano del filmato della tv dell’Autorità Nazionale Palestinese: «Di fronte ai complotti degli ebrei, l’Europa non poteva sopportate i loro tratti caratteriali, le loro prerogative esclusive, la loro corruzione, il loro controllo e la loro scalata alle posizioni di governo. Nel 1290 re Edoardo I emanò un decreto che bandiva gli ebrei [dall’Inghilterra]. Dopo di lui fu la volta di Francia, Germania, Austria, Olanda, Cecoslovacchia, Spagna e Italia. Le nazioni europee ritenevano d’aver patito una tragedia per aver offerto rifugio agli ebrei. Successivamente gli ebrei ottennero la Dichiarazione Balfour, e l’Europa vide in essa una soluzione per sbarazzarsi di loro”.

(Da: PA TV, 1 Gennaio 2013)

Israele.net

Nell’immagine in alto: un estratto del video trasmesso dalla tv dell’Autorità Nazionale Palestinese il 1° Gennaio 2013, e riproposto da Palestinian Media Watch

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  • #1Emanuel Baroz

    29/01/2013 Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, intervenendo domenica a Tehran alla 26esima Conferenza Internazionale dell’Unità Islamica (in coincidenza con la Giornata internazionale della Memoria della Shoah), ha esortato tutto il mondo musulmano a unirsi per “sradicare il sionismo”, che Ahmadinejad ha definito ”corrotto, ignorante e omicida”. Lo ha riferito l’agenzia semi-ufficiale iraniana PressTV.

    29/01/2013 Si apprende che Forze di Difesa e servizi di sicurezza israeliani hanno arrestato, nel dicembre scorso, nel villaggio di Kfar Fadjer, vicino a Betlemme (Cisgiordania), una cellula terroristica appartenente a Fatah che stava pianificando una serie di attentati.

    29/01/2013 Arabia Saudita. I negozi che impiegano uomini e donne dovranno erigere una separazione alta almeno 160 cm per impedire ai due sessi di mescolarsi. Lo ha annunciato lunedì la stampa saudita, che riferisce di un memorandum in questo senso firmato da Abdel Latif Al-Sheikh, capo della potente polizia religiosa incaricata di garantire il rispetto della morale islamica, e dal ministro del lavoro, Adel Faqih.

    29/01/2013 Iran. Arrestati negli ultimi giorni undici giornalisti accusati di ”cooperare con i mass-media stranieri in lingua persiana”. A cinque mesi dalla elezioni presidenziali, le autorità di Tehran sembrano determinate a imbavagliare la stampa per evitare il ripetersi delle proteste che fecero seguito alla contestata rielezione di Mahmoud Ahmadinejad nel giugno 2009.

    29/01/2013 Secondo il partito salafita egiziano Al Nour, ”i sionisti” sarebbero responsabili dei disordini nel paese. ”L’obiettivo di Israele è quello di distruggere l’Egitto, come la Libia e la Siria”, hanno dichiarato gli estremisti islamisti egiziani.

    29/01/2013 Tafferugli, lunedì, nel quartiere arabo Silwan di Gerusalemme, durante la demolizione di un edificio abusivo.

    29/01/2013 La presidente argentina Cristina Kirchner ha annunciato domenica un accordo con l’Iran per la creazione di una commissione indipendente che indaghi sull’attentato contro l’Amia (Associazione di assistenza israelita) a Buenos Aires, nel 1994, in cui morirono 85 persone, e per il quale l’Argentina chiede da tempo l’estradizione di otto sospettati iraniani fra cui l’attuale ministro della difesa di Tehran, Ahmad Vahidi, e l’ex presidente Akbar Hashemi Rafsandjani. “Siamo rimasti sorpresi nell’apprendere questa notizia – ha dichiarato Yigal Palmor, portavoce del ministero degli esteri israeliano – Aspettiamo che gli argentini ci comunichino i dettagli di quanto sta avvenendo, poiché questa vicenda riguarda direttamente Israele”.

    29/01/2013 Nayeh Hawatmeh, capo del gruppo terrorista Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina (FDLP), ha deciso di non entrare nei territori palestinesi di Cisgiordania nonostante le voci che lo davano in procinto di recarvisi. Lo ha detto lunedì l’ufficio politico del gruppo, secondo il quale Israele avrebbe chiesto che la fazione rinunciasse alla “lotta armata” in cambio del permesso d’ingresso per Hawatmeh: una condizione respinta dall’ufficio politico, ha spiegato uno dei suoi membri, Talal Abu Tharifa.

    29/01/2013 A causa dei segni di smottamento del regime di Bashar al-Assad, Hezbollah avrebbe stabilito dei campi militari vicino ai magazzini di armi chimiche siriane. Lo affermano fonti israeliane, secondo le quali vi è il pericolo che l’organizzazione terrorista islamista libanese possa impadronirsi delle armi non convenzionali, approfittando del caos che regna in Siria, per trasferirle in Libano. Nei giorni scorsi Israele ha schierato batterie anti-missile “Cupola di ferro” nella baia di Haifa e presso Tzfat-Safed (nord Israele).

    29/01/2013 Secondo il sito web palestinese Shefa, più di 7.000 uomini armati di Hamas sarebbero penetrati dalla striscia di Gaza in Egitto per recarsi al Cairo a proteggere il palazzo presidenziale di Mohamed Morsi (della Fratellanza Musulmana) dai disordini attualmente in corso nel paese. L’informazione del sito palestinese non è confermata da altre fonti.

    29/01/2013 Un funzionario dei servizi di intelligence israeliani, citato dal Times di Londra, ha confermato che l’esplosione avvenuta il 21 gennaio nel sito della centrale nucleare iraniana sotterranea di Fordo ha causato danni considerevoli. Le autorità iraniane sostengono che l’informazione non ha alcun fondamento.

    28/01/2013 Shahar Waiser e Roi Mor, i due fondatori della start-up israeliana GetTaxi, hanno vinto in Russia il premio per l’innovazione tecnologica del Centro Pubblico Tecnologico Regionale. L’applicazione di GetTaxi permette agli utenti di ordinare un taxi tramite il proprio smartphone. Attualmente funziona in Israele, Gran Bretagna, Stati Uniti e da poco anche in Russia.

    28/01/2013 In occasione della Giornata internazionale della memoria della Shoà, il primo ministro israeliani Benjamin Netanyahu ha insistito sul fatto che l’essenziale, d’ora in avanti, è evitare che lo sterminio si verifichi nuovamente, e ha indicato in particolare la minaccia costituita del regime iraniano.

    28/01/2013 Il governo israeliano ha approvato domenica una proposta del ministro Benny Begin volta a risolvere l’annoso problema degli insediamenti abusivi di beduini nel Negev. Il piano prevede il trasferimento di queste comunità in villaggi autorizzati e il versamento di indennizzi.

    28/01/2013 ”Il governo israeliano cambierà, ma non cambiano le nostre richieste”. Lo ha detto domenica il presidente dell’Autorità Palestinese intervenendo al vertice dell’Unione Africana, dove ha ribadito le pre-condizioni poste dai palestinesi per la ripresa dei negoziati: cessazione di tutte le attività edilizie ebraiche in Cisgiordania e Gerusalemme est, scarcerazione di tutti i detenuti palestinesi, accettazione preventiva delle posizioni palestinesi su Gerusalemme, linee del ’67 e profughi.

    28/01/2013 Lunedì scorso una grande esplosione ha danneggiato l’impianto nucleare di Fordo, in Iran. Avi Dichter, ministro israeliano della sicurezza nazionale: ”Ogni esplosione che danneggia gli impianti nucleari iraniani senza causare vittime è una buona notizia”.

    28/01/2013 I mass-media libanesi hanno riferito di un’esplosione nella valle della Bekaa: interessato probabilmente un deposito di armi di Hezbollah.

    28/01/2013 Arrestati dalla polizia israeliana tre tifosi di calcio che avevano intonato slogan razzisti anti-musulmani contro due giocatori ceceni.

    28/01/2013 Egitto. Nuove violenze, domenica, durante i funerali delle vittime del giorno prima.

    27/01/2013 Maratona di colloqui in programma, questa settimana, per il presidente d’Israele Shimon Peres con i leader di partito eletti alla Knesset, per decidere a chi conferire l’incarico di formare il nuovo governo.

    27/01/2013 Grazie alle piogge particolarmente intense nel mese di gennaio, il livello delle acque del lago Kinneret (principale riserva d’acqua dolce d’Israele) ha raggiunto il dato record di 210,84 m sotto il livello del mare.

    27/01/2013 Almeno 30 persone sono rimaste uccise, sabato in Egitto, nel quarto giorno consecutivo di disordini e violenze innescato dalla condanna a morte di 21 imputati nel processo per la strage dello stadio di calcio di Port Said di un anno fa, e per le proteste contro il potere islamista. Dichiarato lo stato di emergenza.

    (Fonte: Israele.net)

    29 Gen 2013, 13:54 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Arsenale Siria: l’esercito israeliano posiziona batterie missilistiche al confine nord del paese

    GERUSALEMME, 28 gen – Israele e’ sempre piu’ preoccupato della possibilita’ che l’arsenale siriano, comprendente diverse armi chimiche, possa cadere in mano di stati nemici del popolo israeliano. Per questo l’esercito ha posizionato due batterie del sistema missilistico di difesa Iron Dome al confine nord del paese.
    A dichiararlo all’AFP e’ una fonte della sicurezza militare israeliana, che ha spiegato come la preoccupazione principale di Gerusalemme sia quella i militanti sciiti di Hezbollah, che secondo gli ambienti militari israeliani appoggiano attivamente i soldati di Bashar al Assad contro l’opposizaione sunnita, possano entrare in possesso delle armi chimiche del dittatore.

    Se Assad perdesse il controllo sul suo arsenale, a quel punto ”non ci sarebbe tempo per la diplomazia” ha aggiunto la fonte, che ha voluto mantenere l’anonimato.

    Intanto il quotidiano Maariv ha rivelato che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe inviato ”urgentemente” il suo consigleire per la sicurezza nazionale a Mosca per incontrare il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, al quale avrebbe chiesto rassicurazioni sul futuro delle armi del dittatore siriano.

    (Fonte: ASCA, 28 gennaio 2013)

    29 Gen 2013, 13:55 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    di Andrea Jarach

    Cerco sempre di rifuggire troppi accostamenti tra Shoah e Stato di Israele. Ciononostante dopo questa settimana che si è aperta con le celebrazioni del Giorno della Memoria, le relative polemiche a seguito delle dichiarazioni di Silvio Berlusconi, e l’arresto a Napoli di alcuni elementi della destra vicina a Casa Pound, intenzionati a colpire degli ebrei in quanto tali, vorrei condividere alcune riflessioni cui mi porta questo clima.

    “Di fronte ai complotti degli ebrei, l’Europa non poteva sopportate i loro tratti caratteriali, le loro prerogative esclusive, la loro corruzione, il loro controllo e la loro scalata alle posizioni di governo. Nel 1290 re Edoardo I emanò un decreto che bandiva gli ebrei [dall’Inghilterra]. Dopo di lui fu la volta di Francia, Germania, Austria, Olanda, Cecoslovacchia, Spagna e Italia. Le nazioni europee ritenevano d’aver patito una tragedia per aver offerto rifugio agli ebrei. Successivamente gli ebrei ottennero la Dichiarazione Balfour, e l’Europa vide in essa una soluzione per sbarazzarsi di loro”.

    Il virgolettato è parte del testo di un documentario passato molte volte alla Tv Palestinese e registrato da Palestinian Media Watch. Questo ci riporta alle contiguità ideologiche tra i movimenti arabi, e il nazismo e arrivo con un veloce salto logico, che prego i lettori di perdonarmi al cuore di questo mio intervento.

    Esiste senza dubbio uno strato inscalfibile di antisemitismo che accomuna il mondo, parte generato da ignoranza e parte proprio da scelta ideologica. Sulle cui origini sarebbe troppo lungo approfondire in questa sede poichè esse si perdono nella notte dei tempi.

    Si tratta di qualcosa di così radicato che la razionalità nulla può. Addirittura talvolta qualcuno si dichiara “filo” ebreo/israeliano e nel farlo dà voce alle sue profonde incrostazioni antisemite “voi che siete intelligenti…”.

    Esso emerge in tutto l’atteggiamento dell’Europa nei confronti della questione mediorientale e anche nella elaborazione delle responsabilità verso l’orrore della Shoah. Emerge ogni giorno alle Nazioni Unite inerti di fronte agli orrori del mondo e sempre in ansia di mettere Israele, ebreo del mondo, fuori dal contesto delle Nazioni.

    Questo antisemitismo ha delle conseguenze pratiche che ben riassume il signor Perugia in una lettera, pubblicata proprio da Informazione Corretta all’inizio di questa settimana, prendendo spunto dalla indignazione giustamente suscitata dalle dichiarazioni di Berlusconi su Benito Mussolini.

    “… quelli che protestano sono (anche) quelli che piangono le loro lacrime di coccodrillo nella Giornata della Memoria e che poi inneggiano alle barche piene di filoterroristi che veleggiano verso Gaza per provocare Israele.
    Sono quelli che vanno a braccetto con terroristi hezbollah, sono quelli che vogliono che l’Europa allacci rapporti ufficiali con Hamas.

    Sono quelli che urlano “Israele non esiste”, sono quelli che, in visita ufficiale in Israele si rifiutavano di andare a Gerusalemme non riconoscendola Capitale di Israele.

    Sono quelli che declinavano l’invito di recarsi allo Yad vaShem per non rinunciare a un incontro con Arafat, sono quelli mai venuti a dare solidarieta’ a Israele in 5 anni di terrorismo quotidiano, quando qui avevamo anche 15/20 attentati al giorno.

    Sono quelli che, al contrario, andavano a dare solidarieta’ a chi ci massacrava, al terrorista Arafat per poi accusare Israele di essere nazista.

    Sono quelli che sbattono docenti e studenti israeliani fuori dalle universita’ e licenziano i ricercartori israeliani.

    Sono quelli che possono dire che Israele sia “un piccolo paese di merda” senza suscitare nessun tipo di indignazione se non la nostra di israeliani.

    Sono quelli che definiscono “innocui sigaretti” i missili che hamas spara contro Israele e si mettono a urlare quando Israele reagisce.

    Sono quelli che ci accusano di aver derubato i palestinesi delle loro terre.

    Sono quelli che tappezzavano i muri di Roma con manifesti che li raffiguravano abbracciati ad Arafat mentre lui ci stava massacrando col terrorismo.

    Sono quelli che negli anni del peggior antisemitismo dei governi italiani, facevano fuggire terroristi palestinesi dopo che avevano assassinato cittadini ebrei italiani.

    Sono quelli che hanno definito “coloni” i bambini, la piu’ piccola di tre mesi, sgozzati a Itamar.

    Sono quelli che non hanno voluto fare un solo minuto di silenzio alle Olimpiadi per ricordare la strage di Monaco.

    Sono quelli che hanno smesso di parlare della strage di bambini ebrei a Tolosa appena saputo che l’assassino era arabo.

    Sono quelli che dicono “sti ebrei non hanno imparato niente, fanno ai palestinesi quelli che hanno patito dai tedeschi”

    Sono quelli che definiscono Gaza una prigione a cielo aperto.

    Sono quelli che si sono imbarcati sulla Mavi Marmara e le altre barche piene di innamorati degli assassini di ebrei.

    Sono quelli che vorrebbero che Israele diventasse Palestina.

    Sono quelli che dicono che l’11 settembre e’stata opera di Israele.

    Sono quelli che deridono la nostra attenzione al pericolo Iran che potrebbe portare a una seconda e definitiva Shoa’.

    Sono quelli che considerano hezbollah un “partito politico”.

    Sono quelli che disegnano vignette raffiguranti Netaniahu, col nasone da ebreo delle vignette naziste, che costruisce un muro col sangue e pezzi di corpi dei poveri palestines, pubblicata esattamente il 27 gennaio.

    Sono quelli che dicono “anche l’ONU vi condanna” e non gliene frega niente che Le condanne contro Israele siano centinaia contro ZERO nei confronti di paesi che commettono massacri e genocidi.

    Sono quelli che non si indignano se gli ebrei europei devono tenere un basso profilo per non farsi riconoscere.

    L’elenco dell’ipocrisia sarebbe infinito”

    Spero di aver risvegliato l’attenzione su questa lettera nella parte riservata alla ipocrisia antisemita.

    E concludo con un appello per chi, anche assolutamente insospettabile di antisemitismo, insiste per gesti unilaterali da parte di Israele sulla via della trattativa: i responsabili della Autorità Palestinese devono dichiarare in lingua araba e inglese di fronte alle telecamere arabe e mondiali che sono disposti a cercare una convivenza con Israele e accettano l’esistenza entro confini sicuri dello Stato di Israele, e che con reciprocità il futuro Stato di Palestina offrirà la possibilità di vita e lavoro agli ebrei nella misura in cui lo fa lo Stato di Israele con gli arabi fin dalla sua creazione. Solo così sarà possibile sperare in una vera pace e non in una replica della storia ispirata dalle medesime folli ideologie antisemite.
    Solo così la questione degli insediamenti ebraici riprenderà un aspetto non viziato dai pregiudizi.

    Comunque sia mi auguro che la futura Palestina non debba essere dichiarata Judenrein (libera da ebrei) e mi dichiaro fin da ora pronto a combattere in tutte le sedi nazionali e internazionali perchè la storia non possa ripetersi. Come invece ha stabilito l’ONU in una delle ultime risoluzioni che condannano gli insediamenti israeliani come lesivi dei diritti umani dei palestinesi, non so se vi rendete conto della follia di questa dichiarazione la cui conseguenza pratica è che ora il tribunale penale internazionale dell’Aia potrà condannare i dirigenti israeliani per delitti contro l’umanità. Pazzesco e immorale. Ma perchè gli ebrei non possono abitare in Palestina? Anche qualora i confini post bellici dovessero includere gli attuali insediamenti?

    Un vero schifo. Mentre in Siria si muore nelle code per il pane o nelle fosse comuni. Arabi per mano di altri arabi. E il mondo guarda, come guardò nel tragico periodo della Shoah.

    http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=47962

    5 Feb 2013, 08:18 Rispondi|Quota