Hamas: niente donne alla maratona. E l’Onu cancella la corsa a Gaza

 
Emanuel Baroz
6 marzo 2013
4 commenti

Hamas: niente donne alla maratona. E l’Onu cancella la corsa a Gaza

La terza edizione si sarebbe dovuta tenere il 10 Aprile nella Striscia.

gaza-maratona-hamas-focus-on-israelGAZA – Uomini e donne non possono correre insieme». È questo il diktat di Hamas che ha costretto l’Onu a cancellare la terza maratona internazionale che doveva tenersi il 10 aprile nella Striscia di Gaza.

Lo ha annunciato «con rammarico» la stessa agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) che stava organizzando la corsa, precisando in una nota che si erano già iscritti (oltre ai 1500 scolari) 807 partecipanti adulti, di cui metà – 385 – donne, e tra queste 266 palestinesi della Striscia. Un numero record, secondo l’Unrwa, per un «evento annuale volto a dimostrare solidarietà al popolo palestinese e a raccogliere fondi per i campi estivi dell’Onu che ospitano almeno 250 mila bambini», ha detto il portavoce dell’agenzia Adnane Abu Hasna.

«È una giornata no per lo sport, un enorme passo indietro», ha commentato amareggiato Mario Pescante, “ministro degli esteri” del Cio. Al suo rammarico, si è aggiunto lo sconcerto di Fiona May, l’ex campionessa azzurra. «L’Onu ha fatto bene a cancellare la maratona internazionale di Gaza dopo il rifiuto di Hamas di far partecipare le donne», ha detto. «Lo sport e specialmente la maratona sono una occasione per unire e non per dividere. Non capisco proprio perché le donne non possano partecipare a questa manifestazione. Quella di Hamas è una decisione contro lo spirito dello sport».

L’Unrwa ha spiegato che la «deludente decisione è stata presa dopo discussioni con le autorità di Gaza che insistevano affinché nessuna donna partecipasse» alla maratona. Una condizione posta da Hamas qualche giorno fa: «Abbiamo negoziato a lungo ma abbiamo fallito», ha spiegato Abu Hasna. «Non abbiamo chiesto noi all’Unrwa di cancellare la maratona e non l’abbiamo impedita. Abbiamo posto delle condizioni: non vogliamo che uomini e donne corrano insieme», ha ribadito dal canto suo all’Afp Abdessalam Siyam, segretario generale del governo di Hamas, citando la legge e le tradizioni islamiche e senza spiegare perché non vi fosse stato lo stesso divieto nelle edizioni precedenti. Negli anni scorsi infatti, le donne avevano potuto correre senza ostacoli, anche se con alcuni accorgimenti nel vestire: le straniere indossavano abbigliamento sportivo lungo, mentre centinaia di palestinesi correvano con il capo coperto e ampi abiti.

Quest’anno invece Hamas ha vietato alle maggiori di 16 anni di partecipare alla competizione in virtù della separazione degli uomini. Ma dopo la cancellazione la delusione è forte anche tra le più giovani. «Perché vietare alle ragazze di correre alla maratona? Sanno benissimo che le ragazze nuotano in mare accanto ai maschi. Qual è la differenza?», si chiede Noura Boulboul di 13 anni. Un altro ragazzo, Aymane Abdallah, di 16 anni, che aveva partecipato all’edizione del 2012, si è rammaricato per la cancellazione della corsa che rappresentava «l’espressione della libertà e che dimostra che a Gaza siamo un popolo civile». La decisione di Hamas va nettamente in controtendenza con quanto sta accadendo nel mondo dello sport. «Alle Olimpiadi di Londra 2012 tutti i paesi arabi avevano almeno una donna in squadra», ricorda Pescante. «E proprio dai palestinesi mi è appena arrivata una richiesta di far disputare un’amichevole tra la loro nazionale di calcio femminile e quella italiana». La vicenda Gaza «sarà discussa approfonditamente a Losanna nella prossima riunione degli affari internazionali del Cio, che presiedo, prevista a maggio», annuncia Pescante. «E sicuramente questo fatto grave sarà argomento di analisi in un forum che terremo all’Onu con il segretario generale Ban Ki Moon».

(Fonte: La Stampa, 5 Marzo 2013)

Nella foto in alto: la partenza della Maratona di Gaza del 2012

Articoli Correlati
L’ombra dell’Isis su Gaza: “Le donne della Striscia mettano il velo”

L’ombra dell’Isis su Gaza: “Le donne della Striscia mettano il velo”

L’Isis alle donne di Gaza: “Dovete mettere il velo” Sui volantini distribuiti nella Striscia si minacciano punizioni verso le donne palestinesi. Intanto L’Isis rapisce una giovane donna andata a combattere […]

L’Egitto boicotta l’Adidas: “Ha sponsorizzato maratona d’Israele”

L’Egitto boicotta l’Adidas: “Ha sponsorizzato maratona d’Israele”

L’Egitto boicotta Adidas: «Ha sponsorizzato maratona d’Israele» Il Cairo, 20 Aprile 2012 – Il presidente dell’Associazione del calcio egiziano Anwar Saleh ha annunciato che le squadre di calcio dell’Egitto boicotteranno […]

A Gaza donne kamikaze pronte a entrare in azione

A Gaza donne kamikaze pronte a entrare in azione

Un reportage della Cnn A Gaza donne kamikaze pronte a entrare in azione Gaza, 04-01-2011 – Con il volto coperto e armi pesanti in pugno, un gruppo di militanti palestinesi […]

Gaza, esplosione in campo di addestramento di Hamas: feriti donne e bambini

Gaza, esplosione in campo di addestramento di Hamas: feriti donne e bambini

M.O./ Gaza, esplosione in complesso Hamas: feriti donne e bambini Gaza City, 20 Ottobre 2010 (ANSA) –  Una potente esplosione si e’ verificata in un campo di addestramento militare del […]

Israele libererà 20 donne Hamas in cambio notizie soldato Shalit

Israele libererà 20 donne Hamas in cambio notizie soldato Shalit

Israele libererà 20 donne Hamas in cambio notizie soldato Shalit GAZA, 30 Settembre 2009 (Reuters) – Israele libererà 20 donne palestinesi per avere in cambio notizie da Hamas sulle condizioni […]

Lista Commenti
Aggiungi il tuo commento

Fai Login oppure Iscriviti: è gratis e bastano pochi secondi.

Nome*
E-mail**
Sito Web
* richiesto
** richiesta, ma non sarà pubblicata
Commento

  • #1Emanuel Baroz

    Medico israeliano rischia la vita per un lanciatore di pietre palestinese

    di Ryan Jones

    Durante la violenta rivolta dei palestinesi in Giudea e Samaria, lo scorso fine settimana, sono emerse le solite accuse. Stando alle cronache, gli israeliani si sono scagliati brutalmente contro i palestinesi. Un rapporto apparso sui giornali israeliani mostra invece quanto sia preso sul serio in Terra Santa il comandamento biblico di amare i propri nemici. Al culmine degli scontri, un medico israeliano si è arrischiato ad entrare di nascosto nella città biblica di Sichem (oggi Nablus), controllata dall’Autorità Palestinese.

    Ha rinunciato alla prevista scorta di soldati israeliani al fine di salvare la vita di un giovane lanciatore di pietre palestinese che era rimasto gravemente ferito durante gli scontri con i soldati israeliani e gli insediati. Le sue ferite erano così gravi che i medici dell’ospedale di Nablus, non potendo aiutarlo, hanno chiesto l’aiuto dei loro colleghi israeliani. Il dr. Micah Shamir, medico esperto di pronto soccorso dell’Ospedale Haddasah a Gerusalemme, non ci ha pensato molto: “Era chiaro che dovevamo assolutamente aiutare il giovane, ma entrare a Nablus non è stato facile, e in alcuni momenti ho avuto davvero paura”, ha detto in seguito.

    Il sindaco di Nablus aveva dato il consenso al piano di salvataggio, ma per i gruppi di terroristi locali sarebbe stato facile attaccare il medico ebreo o rapirlo. L’azione coraggiosa alla fine ha avuto successo: il giovane gravemente ferito è stato portato senza dare nell’occhio in una clinica a Gerusalemme. Secondo i medici adesso è in via di guarigione.

    (Fonte: israel heute, 28 febbraio 2013)

    6 Mar 2013, 13:38 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    I palestinesi rinunciano a ricevere i missili libici

    Il gruppo palestinese Hamas poco fa ha rinunciato ai missili portati dagli arsenali della Libia. Le armi erano piene di dispositivi di spionaggio elettronico che permetterebbero di individuare i luoghi di stoccaggio e dislocazione dei missili, comunica il giornale egiziano Al-Youm Al-Sabaa con riferimento alle “fonte che si occupano del contrabbando delle armi a Gaza”.

    Secondo la versione delle fonti, 28 missili sono stati portati dalla Libia e nascosti sulle montagna delSinai in attesa di essere trasportati a Gaza. Il giorno prima del trasporto è giunto uno specialista di Hamas e ha scoperto i dispositivi di spionaggio

    (Fonte: La Voce della Russia, 4 marzo 2013)

    6 Mar 2013, 13:38 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    06/03/2013 Il presidente d’Israele Shimon Peres da martedì in Europa per una settimana di visite ufficiali a Bruxelles, Parigi e Strasburgo. Previsti incontri con il primo ministro belga Elio de Rupo, il presidente francese Francois Hollande, il presidente bulgaro Rosen Plevniev, il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, il presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy, il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen e il segretario generale dell’Ocse Angel Gurria.

    06/03/2013 L’agenzia Onu per i profughi palestinesi Unrwa ha annunciato la cancellazione della terza Maratona annuale di Gaza, che si sarebbe dovuta tenere il 10 aprile, dopo che le autorità di Hamas a Gaza hanno vietato la partecipazione delle donne. La maratona era stata organizzata per raccogliere fondi a favore delle attività estive organizzate dall’Unrwa per i bambini di Gaza. “Noi non abbiamo detto all’Unrwa di annullare la maratona né l’abbiamo impedita – si è giustificato Abdessalam Siyam, segretario generale del governo di Hamas a Gaza – Abbiamo solo fissato delle condizioni: non vogliamo che uomini e donne si mescolino”.

    06/03/2013 Le forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese avrebbero arrestato in Cisgiordania almeno 66 sostenitori di Hamas durante il mese di febbraio. Lo ha affermato martedì un rapporto di Hamas secondo il quale tra gli arrestati vi sarebbero 32 ex detenuti in Israele, tre studenti universitari, un giornalista e un insegnante. Altri 38 sostenitori di Hamas sarebbero stati convocati per interrogatori.

    06/03/2013 Re Abdullah II di Giordania ha esortato le nazioni del mondo ad aiutare la Giordania, la Turchia e il Libano a reggere ”il peso tremendo” dell’assistenza a centinaia di migliaia di profughi fuggiti dalle violenze in Siria. Allo stato attuale la Giordania ospita più di 420.000 profughi siriani, di cui 110.000 alloggiati in un campo nel deserto vicino al confine con la Siria; la Turchia ospita più di 180.000 rifugiati in 17 campi, mentre il Libano ne ha accolti circa 317.000.

    06/03/2013 L’auto del Console generale britannico a Gerusalemme, sir Vincent Finn, è stata oggetto di un’aggressione, martedì, all’Università palestinese di Birzeit (Ramallah) dove Finn avrebbe dovuto tenere una conferenza agli studenti. L’evento è stato annullato. Il console e i membri del suo staff sono rientrati illesi a Gerusalemme.

    06/03/2013 Migliaia di tonnellate di mele prodotte da agricoltori drusi delle alture del Golan vengono esportate in questi giorni in Siria attraverso il valico di Quneitra, sotto la supervisione delle Forze di Difesa israeliane e il coordinamento della Croce Rossa. È la prima volta dal 2011 che le mele del Golan tornano ad attraversare il valico fra i due paesi (che sono formalmente in stato di guerra fra loro).

    06/03/2013 Siria. I terroristi islamisti libanesi filo-iraniani Hezbollah addestrano militanti in Libano e li inviano in Siria in aiuto alle forze del presidente Bashar Assad. Lo ha scritto il quotidiano saudita al-Watan, citando fonti libanesi. Un portavoce dell’Esercito Libero Siriano ha detto martedì al canale Sky News in lingua araba che forze di Hezbollah si stanno schierando nei villaggi siriani lungo il confine con il Libano.

    06/03/2013 Gerusalemme ha avvertito lunedì il Consiglio di Sicurezza dell’Onu che non ci si può aspettare da Israele che “se ne stia con le mani in mano” mentre la guerra civile siriana deborda dal confine. L’ambasciatore d’Israele alle Nazioni Unite, Ron Prosor, ha ricordato ai 15 membri del Consiglio gli ordigni che si sono abbattuti sul versante israeliano del confine e ha aggiunto: ”Sinora Israele ha dimostrato il massimo autocontrollo”.

    06/03/2013 I passanti a Tel Aviv hanno trovato martedì mattina una testa di capra in piazza Dizengoff accanto a un cartello con una scritta rossa contro la macellazione di animali. Una testa di mucca è stata trovata in via Ibn Gvirol con un cartello analogo, e una di pecora nel complesso Noga a Giaffa. Si tratterebbe di una protesta da parte di non meglio identificati animalisti.

    06/03/2013 “Il senso del negoziato è quello di discutere seriamente e razionalmente e porre impegni chiari per tutti, e non quello di permettere a qualcuno di prendersi gioco di noi e imbrogliarci”. Lo ha detto, parlando dell’Iran, il ministro degli esteri saudita Saud Al-Faisal incontrando il segretario di stato Usa, John Kerry, in visita in Arabia Saudita. “Gli iraniani – ha continuato Faisal, citato dal quotidiano pan-arabo edito a Londra al-Hayat – non hanno dimostrato serietà nei negoziati con nessuno, e hanno continuato a negoziare solo per continuare all’infinito ”. Faisal ha concluso dicendo che, se i negoziati proseguiranno in questo modo senza che venga fissato un preciso calendario, l’Iran finirà col produrre un’arma nucleare.

    06/03/2013 “Israele è pronto a fare concessioni significative, ma come primo ministro di Israele non potrò mai scendere a compromessi sulla nostra sicurezza”. Lo ha detto Benjamin Netanyahu intervenendo lunedì al congresso di AIPAC a Washington in collegamento satellitare da Gerusalemme. Netanyahu ha sottolineato che Israele si è già ritirato dal sud del Libano e da Gaza “e per tutta risposta abbiamo avuto solo terrorismo: questo non può accadere per la terza volta. Israele – ha continuato Netanyahu – vuole la pace con i vicini palestinesi, una pace che ponga fine al conflitto una volta per tutte. Ma questa pace deve essere fondata nella realtà e nella sicurezza. In Medio Oriente, una pace che non può essere difesa non dura neanche cinque minuti”.

    05/03/2013 “La lotta armata per la libertà della Palestina è il migliore asse per l’unità del mondo islamico”. Lo ha detto domenica il segretario del Supremo Consiglio di Sicurezza Nazionale iraniano, Saeed Jalili, citato dal canale iraniano Press TV. Rivolgendosi al vice presidente del politburo di Hamas, Mohammed Mousa Abu Marzouk, Jalili ha spiegato che la strategia della lotta armata contro Israele può “prevenire i conflitti interni nel mondo musulmano”.

    05/03/2013 Siria. Sono stati uccisi lunedì in un’imboscata almeno 42 soldati siriani respinti al confine dalle autorità irachene, dopo che avevano tentato di mettersi in salvo in Iraq da un attacco dei ribelli. Ne hanno dato notizia funzionari iracheni.

    05/03/2013 “Le parole da sole non fermeranno l’Iran”, ha detto lunedì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu rivolgendosi alla conferenza di AIPAC in corso a Washington. Ed ha aggiunto: “Le sanzioni da sole non fermeranno l’Iran. Le sanzioni devono essere accompagnate da una minaccia militare chiara e credibile”. Nel corso del collegamento, Netanyahu ha anche detto che “gruppi come al-Qaeda e Hezbollah stanno cercando di mettere le mani sulle armi chimiche della Siria, e Stati Uniti e Israele hanno un interesse comune ad impedirlo”.

    05/03/2013 Il direttore dell’AIEA, Yukiya Amano, ha esortato lunedì l’Iran a permettere accesso immediato al sito militare di Parchin, dove gli ispettori Onu sospettano che si siano tenuti test esplosivi rilevanti per sviluppo di armi nucleari.

    05/03/2013 Parlando alla conferenza AIPAC a Washington, il ministro della difesa israeliano Ehud Barak ha detto che un accordo di pace “vero e proprio” con i palestinesi allo stato attuale è impossibile, e ha proposto la firma di un accordo provvisorio che garantisca la sicurezza di Israele, avvertendo che, se sarà impossibile arrivare a un tale accordo, Israele sarà costretto a prendere misure unilaterali per evitare di scomparire come stato ebraico. Barak ha aggiunto: ”Una iniziativa di pace coraggiosa per una soluzione a due stati è l’unica soluzione possibile a lungo termine. Non è un favore ai palestinesi è l’unica soluzione possibile”. Il ministro ha sottolineato che z suo tempo il primo ministro Benjamin Netanyahu ha compiuto passi coraggiosi, come il congelamento degli insediamenti per quasi un anno, senza ottenere una risposta adeguata da parte dei palestinesi.

    05/03/2013 Hamas vuole prendere il controllo su uno dei valichi più importanti che collegano Israele e striscia di Gaza. L’organizzazione ha notificato a Nahed Shuhaiber, il concessionario che gestisce il passaggio di Kerem Shalom sul versante palestinese, che le sue responsabilità sono state revocate e che, a partire da lunedì mattina, il nuovo concessionario è Muhisan Sharafi. Lunedì mattina 70 camion carichi erano bloccati al valico in attesa di entrare. Israele, che per anni ha cooperato con Shuhaiber perché operava per conto dell’Autorità Palestinese, aveva annunciato domenica la riapertura del valico, ma a quanto pare Hamas preferisce interrompere la ripresa del passaggio di merci. Hamas ha anche preso la decisione di esigere dal concessionario un pedaggio su ogni camion che entra nella striscia.

    04/03/2013 Il valico di Kerem Shalom fra Israele e striscia di Gaza riapre lunedì al traffico merci. L’attraversamento era stato chiuso martedì scorso, dopo che un lancio di razzi palestinesi dalla striscia di Gaza su Ashkelon.

    04/03/2013 I rinnovati sforzi internazionali per frenare il controverso programma nucleare iraniano hanno sortito l’effetto contrario dando più tempo all’Iran per lavorare alla costruzione di una bomba. Lo ha detto domenica il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu commentando il fallito incontro del 26-27 febbraio tra Iran e sei potenze mondiali. L’alto diplomatico Usa Wendy Sherman si è recato in Israele per riferire sui colloqui, durante i quali è stato invano offerto a Teheran un allentamento delle sanzioni in cambio della cessazione dell’arricchimento di uranio a livello medio.

    04/03/2013 Secondo il quotidiano egiziano Al-Youm Al-Sabea di domenica, Hamas avrebbe recentemente rifiutato una fornitura di armi proveniente dalla Libia nel timore che potesse contenere dispositivi israeliani di localizzazione.

    04/03/2013 L’Iran sta costruendo circa 3.000 centrifughe tecnologicamente avanzate per l’arricchimento dell’uranio. Lo hanno riferito domenica i mass-media iraniani. L’Iran aveva già annunciato all’inizio di quest’anno che avrebbe installato la nuova generazione di centrifughe nel suo impianto di arricchimento di Natanz, ma le notizie diffuse domenica dalle agenzie iraniane sarebbero la prima volta che viene data una cifra specifica per il numero di nuovi dispositivi.

    04/03/2013 Previsto per lunedì l’avvio di due nuove linee di autobus per i lavoratori palestinesi che entrano in Israele attraverso il valico di Eyal, nei pressi della città cisgiordana di Kalkilya. Le due linee sostituiranno i trasporti abusivi che servono i lavoratori in modo illegale e a prezzi esorbitanti. Ad esempio, la tariffa per Ra’anana o Kfar Saba sarà di 5.10 shekel e quella per Tel Aviv di circa 10,60 shekel, contro i 40 shekel che fanno pagare i pulmini abusivi. Le due nuove linee mirano ad incrementare il servizio per i lavoratori palestinesi, che naturalmente possono comunque servirsi di tutti i mezzi pubblici israeliani, ha precisato il ministero dei trasporti smentendo la notizia che si trattasse di linee “riservate per palestinesi”.

    04/03/2013 La città di Tel Aviv è risultata seconda in un concorso mondiale per la “città innovativa dell’anno”, dietro la vincitrice Medellin (Colombia) e prima di New York. Più di 200 città sono state prese in considerazione per il titolo, conferito da Citi-Wall Street Journal, con il patrocinio di Urban Land Institute.

    04/03/2013 Siria. Secondo la tv al-Jazeera, più di 3.370 persone, tra cui 42 bambini e 18 neonati, sono state uccise dalle forze del presidente siriano Bashar Assad nel solo mese di febbraio. Si tratterebbe del più pesante numero mensile di bambini vittime delle ostilità.

    04/03/2013 Secondo fonti diplomatiche, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si sarebbe incontrato la scorsa settimana ad Amman con re Abdullah II di Giordania per discutere lo stallo del processo di pace.

    04/03/2013 Il ministro delle finanze dell’Autorità Palestinese, Nabil Qassis, ha rassegnato le dimissioni, che sono state accettata dal primo ministro Salam Fayyad. La mossa, legata al crescente deficit di bilancio dell’Autorità Palestinese, sarebbe stata provocata dalle critiche subite dal ministro da parte dei sindacati dei lavoratori dopo che aveva dichiarato l’intenzione di ridurre le loro gratifiche. La lettera di dimissioni, tuttavia, non è stata resa pubblica.

    (Fonte: Israele.net)

    6 Mar 2013, 13:39 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    Hamas vieta la maratona alle donne, l’Onu la blocca in nome della parità. Ma a chi fa bene l’educazione preventiva?

    di Davide Frattini

    «La decisione di cancellare la corsa è stata loro, noi abbiamo solo chiesto di rispettare le consuetudini locali».

    Quello che i signorotti di Hamas hanno chiesto all’ONU è intollerabile per l’organizzazione che nel preambolo del suo statuto proclama:

    «Noi, popoli delle Nazioni Unite, decisi (…) a riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nella eguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne».

    Così l’UNRWA, l’agenzia che si occupa dei rifugiati palestinesi, ha scelto di rinunciare alla maratona di Gaza prevista per il 10 aprile: le donne questa volta non avrebbero potuto partecipare.

    Che l’evento fosse stato organizzato per raccogliere fondi da usare nei campi estivi per i bambini non ha fermato l’ostruzionismo del movimento fondamentalista. Sarebbe stata la terza edizione e avrebbero corso anche atleti internazionali. Tra i 551 palestinesi già iscritti 266 erano donne, come Jumana al-Shihri, insegnante, che ha detto al quotidiano britannico Guardian:

    «Quando ho gareggiato l’anno scorso, mi hanno insultata e molestata. Non m’importa, ero pronta a rifarlo».

    Da quando Hamas ha preso il potere nella Striscia sette anni fa, la lista dei gesti o delle attività considerati non islamici si allunga. L’ideologia integralista è arrivata a denigrare i disperati che si danno fuoco perché non hanno i soldi per mantenere la famiglia. «La loro è una miseria morale, non economica», ha sancito il vice-ministro Mustafa al-Sawwaf.

    http://27esimaora.corriere.it/articolo/hamas-vieta-la-maratona-alle-donne-lonu-la-blocca-in-nome-della-parita-ma-a-chi-fa-bene-leducazione-preventiva/

    6 Mar 2013, 13:41 Rispondi|Quota