Ungheria, antisemitismo senza freni: intimidazioni all’Università di Budapest contro docenti ebrei

 
Emanuel Baroz
20 marzo 2013
7 commenti

Ungheria, antisemitismo senza freni: intimidazioni all’Università di Budapest contro docenti ebrei

jobbik-antisemitismo-ungheria-focus-on-israelBudapest, 19 Marzo 2013 – Continua la diffusione degli episodi di antisemitismo in Ungheria: dopo le onorificenze conferite dal premier Viktor Orban a tre “intellettuali” notoriamente antisemiti e vicini al partito di estrema destra Jobbik, che con il 17% raggiunto alle ultime elezioni politiche del 2010 è diventato uno dei partiti più importanti nel parlamento magiaro, è notizia di oggi l’ignobile intimidazione contro docenti di religione ebraica dell’Università di Budapest, che hanno trovato sulle porte dei loro uffici slogan come “Ebrei! Quest’università è nostra, non la vostra. Attenti!”.

Fra gli accademici colpiti dalle intimidazioni, ci sono la filosofa Agnes Heller, allieva di Gyorgy Lukacs, il professore di Estetica Peter Gyoergy ed altri docenti di origine ebraica.

Il rettore dell’Università di Budapest ha denunciato le intimidazioni alla polizia, che ha avviato un’indagine. Recentemente, la stampa ha scoperto che la direzione dell’organizzazione studentesca dell’ateneo è finita nelle mani di estremisti nazionalisti, appartenenti al partito Jobbik, che hanno schedato gli studenti membri: registrando se siano di origine ebraica oppure no, e quale sia l’orientamento sessuale.

(Fonte: Ansa, 19 Marzo 2013)

Thanks to Progetto Dreyfus

Nella foto in alto: una “sfilata” del partito di estrema destra ungherese Jobbik. Ricorda niente?…

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  • #1Emanuel Baroz

    Orban, il “nemico” ungherese creato dall’Unione Europea

    di Stefano Magni

    La notizia è di quelle che provocano terremoti. Nel cuore dell’Europa, in un Paese membro dell’Ue, un governo assegna tre premi a tre razzisti e antisemiti dichiarati. Stiamo parlando, manco a dirlo, dell’Ungheria. Il governo del conservatore Viktor Orbàn, ormai, pare divertirsi a violare sistematicamente tutte le regole del politicamente corretto. E così ha dato il premio Tancsics per il giornalismo a Ferenc Szaniszló, noto per aver paragonato i Rom alle scimmie e per aver detto che “gli ebrei hanno occupato l’Ungheria o comunque la stanno per occupare”, fra le tante altre cose dello stesso tenore. Poi è stato assegnato l’Ordine al Merito a Kornel Bakay, archeologo, noto per le sue tesi antisemite sulla storia, fra cui quella secondo cui gli ebrei avrebbero organizzato loro la tratta degli schiavi, dal Medio Evo sino al secolo scorso. Infine, la Croce d’Oro al Merito è andata a Janos Petras, frontman della band ultranazionalista Karpatia.

    Sotto attacco della stampa ungherese per il premio assegnato a Ferenc Szaniszló, il ministro delle Risorse Umane Zoltàn Balog ha accampato scuse quasi surreali: “Ho preso questa decisione senza sapere che questo editorialista e giornalista di esteri, i cui lavori precedenti erano di qualità ineccepibile, abbia violato la dignità umana con le sue dichiarazioni più recenti”. Che, paragonato alla realtà italiana, sarebbe un po’ come dire “Non sapevo che Santoro fosse di sinistra”. Il ministro Balog, comunque, non ha alcuna intenzione di ritirare il prestigioso premio a Szaniszló, perché “Le regole non me lo consentono. Posso solo rammaricarmi di aver preso una pessima decisione”.

    In questa vicenda si possono evidenziare tre aspetti, che troppo spesso sfuggono. In Ungheria l’antisemitismo è evidentemente dilagante nella cultura, anche se si verificano meno assalti antisemiti rispetto alla vicina Russia. Il 63% della popolazione ungherese, secondo un sondaggio della Anti Defamation League, esprime idee e posizioni antisemite. Il pericolo è tanto grave che, per solidarietà con la grande comunità locale (150mila individui), il prossimo maggio il Congresso Mondiale Ebraico si terrà a Budapest. E sarà un evento storico, una delle rare volte che si svolgerà fuori da Gerusalemme. Ciò che troppo spesso sfugge di mente è che in Ungheria, per mezzo secolo, ha regnato un regime comunista, che si professava vincitore della lotta contro il nazismo e predicava la fratellanza dei popoli. Se questi sono i risultati, evidentemente il vecchio regime ha lasciato un buco enorme nella memoria storica collettiva degli ungheresi. Non è un caso i Paesi europei in cui, negli ultimi due decenni, si registra un’impennata di razzismo, siano tutti ex comunisti: Germania orientale, Slovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria (con i Rom), per non parlare della Russia, che “vanta” attualmente la società più razzista di tutte. La fratellanza ideologica, ipocrita nell’applicazione, è da individuare proprio fra le cause dell’impennata di odio etnico. Costretti a coesistere sotto lo stesso sistema totalitario, i vicini e i popoli coesistenti hanno iniziato a odiarsi, in un modo che noi non abbiamo sperimentato neppure fra meridionali e settentrionali d’Italia. Disabituati a ragionare in termini economici, in sistemi pianificati, i cittadini dell’Est hanno continuato a covare antichi rancori e leggende nere contro gli ebrei, come ai tempi del nazismo. Il giornalista Szaniszló è proprio l’esempio giusto: comunista della prima ora, educato a Mosca, corrispondente ungherese in Unione Sovietica, non gli ci è voluto molto per convertirsi in un razzista antisemita.

    Seconda cosa che si tende a dimenticare: l’Ungheria è nell’Unione Europea dal 2004 e da allora ad oggi sta diventando sempre più razzista. Prova ne è la crescita di voti presi dal partito di estrema destra Jobbik: 2,2% nel 2006, 14,8% nel 2009, 16,7% nel 2010. Il 2009 è l’anno della crisi economica. La vecchia ideologia nazionalista è tornata ad ardere, ma l’Ue ha fatto da carburante invece che da estintore, evidentemente. Jobbik intercetta buona parte del voto euroscettico ed ha sempre più successo anche per quel motivo. Un percorso analogo lo si trova solo in Grecia, con la crescita del partito neonazista Alba Dorata. L’Ue, insomma, rischia di svolgere lo stesso ruolo che svolse l’Urss a suo tempo: predicando ipocritamente la fratellanza, finisce per alimentare l’odio etnico.

    La novità dell’assegnazione di questi premi è la partecipazione del governo di Viktor Orbàn. Finora il suo partito Fidesz, era sempre stato attento a non mischiare le carte con i nazionalisti di Jobbik. Orbàn stesso ha difeso la comunità ebraica in più di un’occasione, mantiene buoni rapporti con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, ha fatto parte dell’American Enterprise Institute (un think tank conservatore statunitense che, sul Medio Oriente, esprime posizioni filo-sioniste) ed è stato premiato dall’ex presidente George W. Bush, uno dei maggiori alleati di Israele in tempi recenti. Dall’altra parte, Jobbik non ha mai sostenuto Orbàn: ha boicottato la sua riforma della Costituzione nel 2011 e quest’anno si è astenuto dal votare gli ultimi emendamenti alla legge suprema ungherese. Paradossalmente è proprio l’Unione Europea che sta spingendo Orbàn nelle braccia di Jobbik. Perché Bruxelles, del premier conservatore ungherese, ha condannato tutto, ma veramente tutto quello che ha detto, scritto e fatto. Accusandolo di populismo ed euroscetticismo, bocciando tutte le sue misure economiche anti-crisi, arrivando a parlare di rischio di violazione dei diritti umani per una riforma della Costituzione che (almeno finora) non viola alcun diritto individuale. Bruxelles (e la grancassa dei media) ha fatto di Orbàn un mostro, esattamente come ha fatto con Geert Wilders in Olanda, attribuendogli un fascismo che esiste solo nella mente dei suoi avversari socialdemocratici. E alla fine il mostro lo hanno creato. Contro un’Ue nemica e incombente, Viktor Orbàn dovrà cercare il consenso di Jobbik. E questi tre premi sono un sintomo che lo stia già facendo.

    (Fonte: l’Indipendenza, 20 marzo 2013)

    20 Mar 2013, 19:24 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Data e ora: 19-03-2013 19:29 Agenzia: A ANSA B Categoria: ESTERI

    UNGHERIA: BUDAPEST, INTIMIDAZIONI ANTISEMITE ALL’UNIVERSITÀ SLOGAN CONTRO DOCENTI ‘EBREI, ATTENTI! QUESTO E’NOSTRO ATENEO (ANSA)’

    BUDAPEST, 19 MAR: «Ebrei! Quest’università è nostra, non la vostra. Attenti!». Queste parole sono apparse oggi all’università di Budapest, dove alcuni sconosciuti hanno attaccato slogan intimidatori alla porta dell’ufficio di alcuni docenti. Dopo lo scandalo dell’alta onorificenza statale conferita ad un giornalista televisivo estremista razzista, quello di oggi è un altro allarmante segnale di un crescente sentimento antisemita in Ungheria.(ANSA).

    YY9-PGL 19-MAR-13 19:28 NNN (ANSA) – BUDAPEST, 19 MAR – Fra gli accademici colpiti dalle intimidazioni, ci sono la filosofa Agnes Heller, allieva di Gyorgy Lukacs, il professore di Estetica Peter Gyoergy ed altri docenti di origine ebraica. La settimana scorsa tre esponenti di estrema destra: un giornalista televisivo, un cantante rock ed un archeologo sono stati decorati con onorificenze statali dal ministro della Cultura. In segno di protesta, una decina di noti giornalisti che in passato sono stati insigniti con questo premio hanno riconsegnato alle autorità il riconoscimento. Il rettore dell’Università di Budapest ha denunciato le intimidazioni alla polizia, che ha avviato un’indagine. Recentemente, la stampa ha scoperto che la direzione dell’organizzazione studentesca dell’ateneo è finita nelle mani di estremisti nazionalisti, appartenenti al partito Jobbik, che hanno schedato gli studenti membri: registrando se siano di origine ebraica oppure no, e quale sia l’orientamento sessuale.(ANSA). YY9-PGL 19-MAR-13 19:31 NNN

    20 Mar 2013, 19:25 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    Data e ora: 19-03-2013 19:30 Agenzia: A ANSA A Categoria: ESTERI

    UNGHERIA: LEADER ESTREMA DESTRA CONTRO AMBASCIATORE ISRAELE DIPLOMATICO HA CRITICATO ONORIFICENZA A GIORNALISTA ANTISEMITA

    (ANSA) – BUDAPEST, 19 MAR – Il leader del partito di estrema destra ungherese ‘Jobbik’, Gabor Vona, ha criticato l’ambasciatore d’Israele a Budapest, Ilan Mor, che ha chiesto al governo di Budapest di ritirare l’alta onorificenza concessa al giornalista Ferenc Szaniszlo, definendolo «apertamente antisemita». In una missiva – pubblicata anche sul sito ufficiale di Jobbik – inviata al diplomatico, Vona definisce «oltraggiosa» la presa di posizione di Mor contro Szaniszlo, ritenuto uno dei «pochi giornalisti magiari a toccare temi tabù». «Lei – scrive Vona – ha il diritto di avere la sua opinione e chi è interessato può ascoltarla, ma come osa dare ordini alle istituzioni ungheresi? Sono affari suoi se qualcuno riceve qui un premio o meno?. Lei è un diplomatico di uno Stato che ha la lobby internazionale più potente: armi, soldi, media, potere, tutto è dalla sua parte. Io sono solo un ungherese». Sostenendo nella lettera di non essere un antisemita, il leader di Jobbik cita i propri contatti con il rabbino Moshe Ber e definisce «sconcertanti gli sforzi di ogni persona o nazione per l’egemonia mondiale, inclusi quelli degli ebrei e vedo questo tipo di arroganza nel suo comportamento». Infine, nell’ipotesi che Jobbik – terzo partito al voto politico del 2010 – dovesse vincere le elezioni del 2014, Vona avvisa l’ambasciatore che «le chiederemo gentilmente di tornare a casa. Quanto prima, quanto meglio». (ANSA) Y0T-BUO/MST 19-MAR-13 19:30 NNN

    20 Mar 2013, 19:26 Rispondi|Quota
  • #4Diemme

    Ho rivisto “Gli ultimi giorni” da poco: sono le testimonianze di alcuni ebrei ungheresi sopravvissuti ai lager.

    Ecco, se in Ungheria sono potute accadere simili cose – ma anche l’Italia, ahimé, non è che possa uscirne a testa alta! – è perché un terreno fertile comunque c’era.

    21 Mar 2013, 09:13 Rispondi|Quota
  • #5Emanuel Baroz

    Gioisce per l’uccisione di turisti ebrei in Bulgaria

    SVIZZERA – Maurus Candrian, caposezione al Dipartimento delle costruzioni del canton San Gallo ed ex deputato del PPD in Gran Consiglio, è stato condannato per discriminazione razziale e rischia ora anche il posto di lavoro. In una email all’ambasciata israeliana a Berna aveva espresso la sua gioia per l’uccisione di ebrei nell’attentato a un bus di turisti israeliani avvenuto il 18 luglio 2012 in Bulgaria.

    “Ebrei uccisi in Bulgaria. Magnifico. Un buon giorno nella mia vita. Sono orgoglioso degli eroi che hanno ucciso gli ebrei”, avrebbe scritto Candrian secondo l’ultimo numero della “SonntagsZeitung”, che ha rivelato la notizia domenica senza fare il nome del funzionario (ci hanno subito pensato altri media). La condanna, tramite decreto d’accusa, risale allo scorso dicembre: la Procura di San Gallo ha inflitto a Candrian una pena pecuniaria di 90 aliquote giornaliere con la condizionale e 1200 franchi di multa.
    Il capo del Dipartimento delle costruzioni sangallese Willi Haag, interpellato dal giornale regionale per la Svizzera orientale della radio svizzerotedesca SRF, si è detto indignato per due ragioni: in primo luogo per il contenuto della email, poi perché Candrian non lo ha informato subito della condanna.

    Secondo il “St. Galler Tagblatt” di oggi il dipartimento sta attualmente valutando con l’ufficio del personale se Candrian può ancora lavorare per il Cantone oppure no. La decisione dovrebbe essere presa ancora questa settimana. Jörg Frei, presidente del PPD del canton San Gallo, ne ha chiesto il licenziamento.

    (Fonte: Swisscom, 19 marzo 2013)

    21 Mar 2013, 12:31 Rispondi|Quota
  • #6corrada cardini

    Parlano i fatti… Spero che questa gente venga messa fuori dall’Europa. Dovrebbe essere fuori dal mondo. La destra cresce e si traveste da “nuovo”, da “patria”, da “anticapitalismo”,da “populismo”,da “antipolitica”..e chi più ne ha più ne metta… Sarebbe gravissimo sottovalutare questi fenomeni. Le crisi economiche se male affrontate danno fuoco alle micce. Dunque. Attenzione!!

    21 Mar 2013, 16:19 Rispondi|Quota
  • #7Daniel

    UNGHERIA:PREMIO A REPORTER RAZZISTA. MINISTRO,LO RESTITUISCA

    ESPONENTE GOVERNO ORBAN AMMETTE ERRORE DOPO SLOGAN ANTISEMITI

    (ANSA) -BUDAPEST, 20 MAR – Aveva consegnato un prestigioso premio a un giornalista razzista. Ma oggi, sulla scia dell’ondata di indignazione suscitata a livello internazionale dal riconoscimento, e dopo le intimidazioni antisemite comparse ieri all’università di Budapest contro alcuni docenti ebrei, il ministro della Cultura ungherese, Zoltan Balog, ha chiesto la restituzione del premio Tancsics.

    In una lettera pubblicata anche sul sito internet del ministero, Balog ha dichiarato di riconoscere il suo errore, e salvo altro mezzo a disposizione, ha chiesto a Ferenc Szaniszlo, il giornalista televisivo premiato, di restituire l’onorificenza. Il giornalista in questione, 52 anni, ha scatenato polemiche in passato per le sue affermazioni razziste ed antisemite. Recentemente aveva ad esempio affermato che «i rom non sono altro che scimmie». Non solo. In un’altra occasione aveva sostenuto che i governi socialisti in Ungheria sono promossi dalla «cospirazione mondiale degli ebrei», e che Israele è «una bastione dell’ovest contro i musulmani».

    L’ambasciatrice americana e l’ambasciatore di Israele a Budapest hanno protestato e si sono rammaricati per il premio. Inoltre, molti giornalisti ungheresi, insigniti negli anni scorsi, hanno riconsegnato alle autorità il riconoscimento in segno di protesta. (ANSA).

    21 Mar 2013, 21:04 Rispondi|Quota