Raid israeliano sulla Siria: colpito un altro carico di armi per Hezbollah

 
Emanuel Baroz
5 maggio 2013
6 commenti

Raid israeliano sulla Siria, colpito un carico per Hezbollah

Obiettivo del blitz dell’aviazione di Gerusalemme un rifornimento di armi, forse diretto in Libano al movimento libanese sciita alleato al regime di Bashar al-Assad

armi-siria-hezbollah-raid-focus-on-israelDamasco, 3 Maggio 2013 – Israele avrebbe condotto nella notte tra il 2 e il 3 maggio un raid aereo sulla Siria per colpire un trasferimento di “missili sofisticati”. La notizia, lanciata per prima dalla Cnn e smentita dall’ambasciatore siriano all’Onu, viene ora confermata da una fonte della sicurezza dello stato israeliano riportata dalla Reuters. La fonte avrebbe inoltre rivelato che l’attacco ha avuto luogo dopo l’approvazione ottenuta nel corso di una riunione segreta del governo israeliano presieduto da Benjamin Netanyahu.

Venerdì 3 maggio le autorità libanesi avevano registrato un’attività inusuale dell’aviazione israeliana sopra il proprio territorio, attribuendolo però al normale monitoraggio per evitare eventuali passaggi di armi dai territori siriani verso gli Hezbollah libanesi. Già lo scorso gennaio, secondo le autorità di Damasco, le forze israeliane avrebbero colpito un convoglio in Siria che trasportava armi agli Hezbollah. Attacco però mai confermato da Gerusalemme, dove recentemente sono aumentati i timori che la rivolta contro Assad possa venire guidata da forze islamiste vicine ad Al Qaeda. Israele è anche spaventata dall’ipotesi che gli Hezbollah, ora alleati di Assad, possano ottenere le sue armi chimiche nel caso di una caduta del regime.

(Fonte: Sky.it, 4 Maggio 2013)

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  • #1Emanuel Baroz

    03/05/2013 Un razzo palestinese lanciato giovedì sera dalla striscia di Gaza verso Israele si è abbattuto vicino a una zona residenziale, nella regione di Eshkol.

    03/05/2013 Al rientro giovedì da una visita ufficiale in Italia, dove ha incontrato a Roma il presidente Giorgio Napolitano e il primo ministro Enrico Letta e in Vaticano Papa Francesco, il presidente Shimon Peres ha dichiarato: “Torno con la consapevolezza che lo Stato di Israele ha un vero amico in Vaticano e veri amici nella leadership italiana”.

    03/05/2013 Siria. Forze governative e milizie fedeli al presidente Bashar Assad “hanno commesso un massacro”, ha comunicato giovedì l’Osservatorio Siriano per i diritti umani, quando hanno preso d’assalto il villaggio costiero di Baida: almeno 50 persone, tra cui donne e bambini, sarebbero state uccise con armi da fuoco e da taglio, ma il bilancio finale potrebbe superare i 100 morti.

    03/05/2013 Turchia/Siria. Un agente di frontiera turco è stato ucciso, altri sei feriti giovedì in uno scontro al confine siriano con uomini armati descritti da un funzionario turco come contrabbandieri e da fonti dell’opposizione siriana come combattenti ribelli, due dei quali sarebbero morti nello scontro. Vi sarebbero stati anche feriti civili. Secondo l’emittente privata NTV, i siriani erano in attesa di attraversare il confine e hanno aperto il fuoco quando sono state respinti.

    03/05/2013 Assad, padre di Salam Zaghal, il palestinese che martedì ha ucciso a sangue freddo l’israeliano Evyatar Borovsky a una fermata di autobus, ha affermato a nome dei famigliari che il loro congiunto “ha fatto il proprio dovere” e che i famigliari ”ne sono fieri”. ”Quello che ha fatto – ha aggiunto – è il dovere di ogni palestinese”. Le forze di sicurezza israeliane stanno vagliando la possibilità che l’attentato sia stato compiuto per “ripulire il nome” della famiglia dopo che un fratello dell’assassino era stato accusato di collaborare con gli israeliani.

    03/05/2013 Da un sondaggio del Pew Research Center condotto fra i musulmani di 21 paesi del mondo emerge che il 40% dei palestinesi ritiene che gli attentati suicidi contro civili ”a difesa dell’islam” siano talvolta giustificati. E’ il dato più elevato rispetto al 29% di egiziani che giustificano attentati suicidi, il 15% di giordani e di turchi, il 39% di afghani. Su altri temi testati, risulta che l’89% dei palestinesi ritiene l’omosessualità immorale, pensa che le donne debbano sempre ”obbedire” al marito e che si debba favorire l’imposizione della sharia nella società. Il 45% dei palestinesi intervistati ritiene inoltre che il ”delitto d’onore” sia a volte giustificabile.

    03/05/2013 Se si arriverà a un accordo di pace con i palestinesi, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu intende sottoporne il testo a un referendum fra i cittadini. Lo ha detto lo stesso Netanyahu incontrando giovedì il ministro degli esteri svizzero Didier Burkhalter.

    03/05/2013 Il ministero israeliano di energia e acqua ha lanciato un programma di sovvenzioni per promuovere la sostituzione da parte dei privati cittadini dei condizionatori d’aria vecchi e inefficienti. Con un investimento di circa 50 milioni di shekel (quasi 11 milioni di euro), il ministero intende sovvenzionare l’acquisto di circa 45.000 condizionatori d’aria nuovi, compreso smontaggio e montaggio. L’operazione dovrebbe comportare un risparmio energetico di circa 50 milioni di chilowattora l’anno.

    03/05/2013 Sira/Libano. Un leader dell’opposizione libanese ha detto al quotidiano Asharq Alawsat che un alto ufficiale di Hezbollah è stato ferito nei combattimenti tra l’esercito di Damasco e le forze ribelli nei pressi della città di al-Qusayr, al confine fra Libano e Siria. Secondo la fonte, l’ufficiale ferito è ricoverato in un ospedale nel sud del Libano insieme a una decina di altri miliziani Hezbollah feriti nella guerra civile siriana, giunti mercoledì nello stesso ospedale.

    (Fonte: Israele.net)

    5 Mag 2013, 14:49 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Israele: dopo il raid in Siria minacce iraniane e ipocrisia oltre ogni limite

    di Miriam Bolaffi

    “Non verrà tollerato il trasferimento di armi dalla Siria a Hezbollah o ad altri gruppi terroristici”. A parlare così è stato il vice consigliere per la sicurezza nazionale USA, Ben Rhodes, che ha anche confermato che gli Stati Uniti erano stati messi al corrente dei raid israeliani sulla Siria e li avevano approvati intuendo la pericolosità di un trasferimento di armi tecnologicamente avanzate ad Hezbollah.

    Almeno sul fronte americano sembra quindi che Israele abbia ritrovato il suo alleato di sempre anche se si è attirato addosso gli strali della Lega Araba e di altri paesi filo-islamici, silenti sul massacro in Siria oppure sulla reazione turca al lancio di proiettili di mortaio sul suolo ottomano, ma pronti a organizzare riunioni di emergenza e a minacciare interventi quando è Israele a muoversi anticipatamente allo scopo di difendersi. C’è un solo termine per questo atteggiamento: ipocrisia.

    Sono invece prese in seria considerazione le minacce arrivate ieri dall’Iran, se non altro per possibili attentati contro obbiettivi israeliani nel mondo. Teheran ha ammonito che “ci saranno dure conseguenze per la città di Tel Aviv” alludendo a un attentato nella città israeliana mentre Damasco ed Hezbollah hanno fatto sapere che da ieri si sentono autorizzati a portare attacchi a sorpresa contro Israele e contro obbiettivi israeliani in tutto il mondo.

    Preoccupata per l’attacco preventivo israeliano in Siria si è detta la Russia che però si è guardata bene dal condannare l’azione difensiva israeliana limitandosi ad una protesta formale per altro indebolita dalla ammissione sulla mancanza di riscontri ufficiali sul fatto che siano stati aerei israeliani a colpire, chiaramente una scusa per rimanere defilati nel coro di condanna dei Paesi Arabi.

    E in tutto questo mare d ipocrisie non poteva mancare la dichiarazione del Segretario Generale dell’Onu, Ban ki-Moon, anche lui silente per mesi di fronte a massacri in Siria ma pronto a salire sul carro dei “preoccupati” per l’intervento difensivo israeliano. Peccato però che nessuno ammetta che Israele ha fatto il lavoro che avrebbe dovuto fare UNIFIL, cioè la forza che rappresenta proprio le Nazioni Unite, schierata nel sud del Libano per impedire il riarmo di Hezbollah e che in tanti anni non ha mai svolto seriamente il lavoro per cui è stata istituita. E perché ,piuttosto, Ban ki-Moon non si chiede cosa sarebbe successo se quel convoglio di armi fosse arrivato in Libano e cosa succederebbe se le armi chimiche siriane finissero nelle mani di Hezbollah?

    Ecco in che clima deve districarsi Israele per difendere il proprio Diritto all’esistenza, un clima che oltre a essere rigonfio di ipocrisia è portatore di gravi pericoli. In stato di massima allerta le truppe israeliane schierate sui confini nord. Massima allerta anche per l’aviazione e la marina. Un rapporto dei servizi segreti consegnato ieri sera parla di “considerevole aumento delle attività” anche da parte della Jihad Islamica nella Striscia di Gaza, il che fa pensare ad una imminente ripresa del lancio di missili sul sud di Israele.

    http://www.rightsreporter.org/israele-dopo-il-raid-in-siria-minacce-iraniane-e-ipocrisia-oltre-ogni-limite/

    5 Mag 2013, 15:00 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    Attacco aereo di Israele in Siria contro carico di armi per Hezbollah

    La conferma di un funzionario: c’era il via libera di Netanyahu. Retate ed esecuzioni di massa a Banias: trovate decine di cadaveri

    Israele ha confermato di aver bombardato in Siria nelle prime di venerdì un carico di missili presumibilmente diretto in Libano ai miliziani Hezbollah, alleati del regime di Bashar al-Assad. Lo ha riferito un funzionario israeliano, spiegando che il raid era stato autorizzato giovedì sera dal premier Benjamin Netanyahu, al termine di una riunione con i responsabili della sicurezza.

    IL BOMBARDAMENTO – La notizia del bombardamento era stata data dalla Cnn e poi dalla Nbc. Secondo fonti americane citate dalla Nbc, il carico colpito era di missili in grado di portare armi chimiche, ma senza la presenza di queste ultime. L’intelligence statunitense e occidentale ritiene che i velivoli dello Stato ebraico non siano entrati nello spazio aereo siriano per sferrare l’attacco. L’esercito libanese aveva riferito che venerdì una coppia di caccia israeliani è entrata per tre volte nello spazio aereo del Paese dei cedri, restandovi ogni volta per 2-3 ore. A gennaio Israele aveva già bombardato in territorio siriano colpendo un carico di armi diretto ai miliziani sciiti Hezbollah, in Libano.

    IL MASSACRO – Intanto, almeno 62 cadaveri sono stati trovati in un sobborgo sunnita a Banyas, la città costiera della Siria che sorge in un’area dominata dagli alauiti che sostengono il regime di Bashar al-Assad. Lo ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani spiegando che si tratta di esecuzioni di massa. Tra le vittime ci sono 14 bambini e 22 donne. I cadaveri sono stati scoperti nel sobborgo di Raas Nabea. Secondo la Commissione generale della rivoluzione siriana i morti sono invece 87. Il quartiere è stato prima bombardato dalle forze di Bashar al Assad e poi rastrellato dalle milizie filo-governativa shabiha che hanno fatto irruzione in diverse abitazioni, hanno condotto i residenti in strada e li hanno massacrati. Alcune persone sono state giustiziate dentro casa e i loro corpi non sono stati ancora recuperati né identificati a causa della presenza delle forze lealiste.

    GLI USA PRENDONO TEMPO – Barack Obama, comunque, non prevede pre il momento di inviare soldati americani sul territorio siriano: un intervento militare non sarebbe un bene né per il Paese né per gli Usa. Il Presidente, che ha ribadito la cautela da parte dell’amministrazione statunitense in merito al conflitto, ha comunque ricordato che, qualora venisse dimostrato in maniera incofutabile l’utilizzo di armi chimiche da parte del regime di Bashar Al Assad contro l’opposizione, gli Stati Uniti sarebbero obbligati a cambiare «drasticamente» la loro posizione.

    http://www.lastampa.it/2013/05/04/esteri/i-media-usa-bombe-di-israele-in-siria-LzgsY1HE0jcnAm4fKqM6BN/pagina.html

    5 Mag 2013, 15:01 Rispondi|Quota
    • #4Parvus

      @Emanuel Baroz:
      Conoscendo i sunniti, mi sa che fra poco verranno colpiti da una provvidenziale strage di bambini effettuata con armi chimiche.

      5 Mag 2013, 20:04 Rispondi|Quota
  • #5Parvus

    I convogli per i terroristi vanno colpiti.
    Però secondo me Israele dovrebbe tentare una segreta alleanza con Assad.
    E’ il destinato alla sconfitta nella guerra civile.
    Però con l’appoggio di Israele, potrebbe costituire in un enclave una specie di “israele” cristiano-maronita.

    5 Mag 2013, 20:02 Rispondi|Quota
  • #6Daniel

    06/05/2013 Su disposizione delle autorità di difesa, chiuso fino a giovedì lo spazio aereo del nord di Israele ai voli civili. La compagnia aerea Arkia ha sospeso di conseguenza i voli interni sulla linea di Haifa-Eilat.

    06/05/2013 Secondo un alto funzionario siriano citato domenica dal sito web della tv Al Mayadeen, vicina al regime, Damasco avrebbe posizionato batterie di missili rivolti contro Israele. Il ministro dell’informazioni siriano Omran Zoabi ha dichiarato domenica che gli attacchi aerei (attribuiti a Israele) alla periferia di Damasco “aprono la porta a tutte le possibilità”.

    06/05/2013 ”Certo che non ci fa piacere che il nostro paese venga bombardato, ma la Siria viene bombardata ogni giorno: dalle forze di Bashar al Assad”. Lo ha dichiarato domenica un esponente dei ribelli dell’Esercito Libero Siriano.

    06/05/2013 “L’attacco condotto [in Siria] accorcerà la vita del fittizio regime sionista”. Lo ha detto domenica il ministro della difesa iraniano, Ahmad Vahidi, al sito web delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, citato da Al-Manar. Dal canto suo, il portavoce del ministero degli esteri iraniano, Ramin Mehmanparast, ha fatto appello per una reazione regionale contro Israele. “Il regime sionista e i suoi alleati – ha detto – cercano di gettare discordia etnica e religiosa tra i paesi musulmani”.

    06/05/2013 La tv Al-Manar affiliata a Hezbollah ha riconosciuto che uno dei bersagli del raid aereo attribuito a Israele era un deposito di armi.

    06/05/2013 Israele non permetterà a Hezbollah di sfruttare il caos siriano per armarsi con armi strategiche, cosa che aumenterebbe la capacità del gruppo terrorista libanese filo-iraniano di lanciare attacchi contro Israele. Lo ha detto domenica il parlamentare israeliano ed ex presidente della commissione esteri e difesa della Knesset, Tzahi Hanegbi. “Non abbiamo alcun interesse ad essere coinvolti [nella guerra civile siriana] – ha aggiunto Hanegbi – ma Israele non può vedere missili sofisticati finire nelle mani di Hezbollah”.

    06/05/2013 Due batterie del sistema anti-missili “Cupola di ferro” sono stati schierati a Safed e Haifa, nel nord del paese. Lo ha detto un’alta fonte della difesa israeliana sottolineando che “questa non è la prima volta che i sistemi vengono schierati nel nord”. Una misura analoga era stata presa nel gennaio scorso in coincidenza col raid attribuito a Israele contro un convoglio di armi sofisticate diretto dalla Siria a Hezbollah, in Libano.

    06/05/2013 Fonti di intelligence occidentali e israeliane hanno confermato sia il raid di domenica mattina che quello di venerdì, in Siria, contro carichi di missili iraniani Fateh 110 da 300 km di gittata destinati a Hezbollah.

    05/05/2013 Il presidente Usa Barack Obama ha detto sabato che Israele ha il diritto di difendersi dal trasferimento a Hezbollah di armi sofisticate. In un’intervista con la rete in lingua spagnola Telemundo, pur non esprimendosi sul fatto se i raid siano stati effettivamente compiuti da Israele, Obama ha detto che sarebbero comunque giustificati. “Ho detto in passato e continuo a pensare – ha spiegato – che gli israeliani giustamente stanno in guardia contro il trasferimento di armi avanzate a organizzazioni terroristiche come Hezbollah”.

    05/05/2013 Una fonte americana citata dal New York Times ha confermato che il bersaglio dell’azione aerea di venerdì in Siria attribuita a Israele era un carico di moderni missili iraniani terra-terra tipo Fateh 110 da 300 km di gittata, immagazzinati presso l’aeroporto di Damasco pronti per essere inviati ai terroristi Hezbollah in Libano.

    05/05/2013 Siria. Almeno 62 corpi (fra cui 14 bambini) sono stati trovati sabato in un quartiere di Banyas, nella Siria nord-occidentale, un giorno dopo che le forze di Bashar Assad avevano preso d’assalto la zona. Ma il numero delle vittime potrebbe essere superiore a 100. Lo ha detto l’Osservatorio Siriano per i diritti umani, il quale specifica che la popolazione locale è prevalentemente sunnita. In precedenza era già stato segnalato che centinaia di famiglie avevano abbandonato l’area temendo per la propria vita. Gli Stati Uniti, con un comunicato diffuso sabato dal portavoce del Dipartimento di stato, si sono detti ”sconvolti” e ”inorriditi” dalla notizia del massacro commesso giovedì dalle forze di Assad a Bayda, avvertendo che ”i responsabili saranno chiamati a risponderne”. Il Dipartimento di stato ha citato notizie secondo cui il regime del presidente Assad e le forze pro-governative avrebbero distrutto Bayda a colpi di mortaio per poi prendere d’assalto la città sterminando intere famiglie.

    05/05/2013 Il pesante coinvolgimento di Hezbollah in Siria potrebbe essere l’ultima goccia che spinge l’Unione Europea a inserire il gruppo nella sua lista delle organizzazioni terroristiche. Lo hanno detto fonti diplomatiche europee citate venerdì dal quotidiano arabo edito a Londra Asharq Al-Awsat. Secondo il reportage, gli europei stanno prendendo in considerazione tre possibili opzioni: sanzionare singoli membri dell’organizzazione bloccando i loro fondi e i loro permessi d’ingresso nell’UE, bandire l’ala militare dell’organizzazione come per Hamas, oppure inserire l’intera organizzazione sulla lista dei terroristi.

    05/05/2013 Libano. Divieto assoluto di proiezione del film libanese “The Attack” in tutti i cinema di tutto il paese. “Mi spiace informarvi – ha scritto il regista Ziad Doueiri su Facebook – che il ministro dell’interno libanese, Marwan Charbel, ha deciso di punirci vietando il film in tutto il paese, e il motivo principale è che ho passato qualche tempo in Israele per girare la pellicola. È vero, parte del film è stato girato a Tel Aviv, ma solo perché la storia è ambientata anche lì ed è per questo che ho usato anche attori israeliani. Non mi pento di nulla e non mi sento di chiedere scusa”. Doueiri ricorda come altri film, di realizzazione palestinese “ma con i soldi delle istituzioni cinematografiche israeliane”, siano stati “regolarmente proiettati nei cinema libanesi”. Basato su una storia dell’algerina Yasmina Khadra, “The Attack” racconta la storia di un chirurgo arabo che vive a Tel Aviv e che, dopo un attentato suicida, scopre un segreto inquietante sulla moglie. Il film si è aggiudicato tre premi al Colcoa French Film Festival (premio del pubblico, premio della critica e riconoscimento “Nuovi arrivi”).

    (Fonte: Israele.net)

    6 Mag 2013, 13:24 Rispondi|Quota
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