Diritti popolo palestinese: l’ONU accredita una ONG presieduta da un uomo “felice d’essere definito antisemita”

 
Emanuel Baroz
7 agosto 2013
6 commenti

Accreditata all’Onu la ong di Mohamad, quello “felice d’essere definito antisemita”

Il ministero degli esteri israeliano: “Una decisione che purtroppo non sorprende nessuno”

onu-diritti-popolo-palestinese-matahir-mohamad-focus-on-israelNew York (USA) – Il comitato Onu preposto alla tutela dei diritti dei palestinesi ha accreditato, fra le altre, un’organizzazione non governativa (ong) presieduta dall’ex primo ministro della Malesia Mahathir Mohamad, personaggio noto per essersi detto “felice” d’essere definito antisemita.

Nel corso di una sessione a New York la scorsa settimana, il Comitato delle Nazioni Unite per l’Esercizio degli Inalienabili Diritti del Popolo Palestinese (Committee on the Exercise of the Inalienable Rights of the Palestinian People- CEIRPP) ha ufficialmente concesso il proprio accredito a cinque organizzazioni della società civile, tra le quali la Perdana Global Peace Foundation, fondata e presieduta da Mahathir Mohamad.

Mohamad, che è stato primo ministro della Malesia dal 1981 fino al 2003, è stato più volte al centro di vivaci polemiche per le sue dichiarazioni anti-occidentali e anti-semite. In un discorso del 2003 affermò che “gli ebrei governano il mondo per interposta persona” e fanno “combattere e morire gli altri per loro”. Nello lo stesso discorso dichiarò inoltre che gli ebrei “hanno inventato il socialismo, il comunismo, i diritti umani e la democrazia affinché perseguitarli appaia sbagliato e loro possano godere di pari diritti come gli altri. E con questi, adesso hanno ottenuto il controllo sui paesi più potenti”.

Tutt’altro che turbato dall’indignazione generale suscitata da questi suoi commenti, l’anno scorso – all’indomani della sentenza di un tribunale israeliano che definiva accidentale e involontaria la morte nella striscia di Gaza della manifestante americana anti-israeliana Rachel Corrie – Mohamad rincarava la dose proclamando: “Sono felice d’essere chiamato antisemita. Come potrei non esserlo quando gli ebrei, che parlano così tanto degli orrori che hanno subito durante l’Olocausto, mostrano la stessa crudeltà e spietatezza dei nazisti non solo verso i loro nemici, ma anche verso i loro alleati se appena qualcuno cerca di fermare l’insensata uccisione dei loro nemici palestinesi?”.

Durante la riunione martedì scorso a New York del Comitato Onu per i diritti dei palestinesi, il presidente del Comitato, il senegalese Abdou Salam Diallo, ha elogiato Mohamad per i successi conseguiti in tutta la sua vita dicendo che è giunto momento di “ringraziarlo e congratularsi con lui per tutto quello che ha fatto nel corso della sua carriera politica a favore del popolo palestinese”.

Il Comitato delle Nazioni Unite per l’Esercizio degli Inalienabili Diritti del Popolo Palestinese, il cui obiettivo ufficiale è “due stati, Israele e Palestina, che vivano fianco a fianco all’interno di frontiere sicure e riconosciute”, ha esaminato la candidatura di otto organizzazioni della società civile che hanno richiesto l’accredito respingendone tre e accettandone cinque, tra cui la Perdana Global Peace Foundation di Mahathir Mohamad.

“Il Comitato – ha detto domenica al Times Yigal Palmor, portavoce del ministero degli esteri israeliano – è noto da sempre per la spudorata faziosità che lo ha trasformato in uno dei principali strumenti della propaganda palestinese. L’unica attività di questo organismo è stata, sin dal primo giorno, quella di alimentare l’ostilità verso Israele e promuovere le posizioni palestinesi più intransigenti. Non è mai stato coinvolto negli sforzi di pace, nemmeno da lontano. Il fatto che adesso accolga con tutti gli onori la ong di Mahathir Mohamad, purtroppo, non sorprende nessuno”.

(Da: Times of Israel, 4 Agosto 2013)

Israele.net

Nella foto in alto: Matathir Mohamad, ex primo ministro della Malesia ed attuale presidente della ONG denominata Perdana Global Peace Foundation

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  • #1Emanuel Baroz

    4 agosto 2013

    “La Palestina deve tornare ai suoi proprietari e per Palestina noi intendiamo la Palestina che si estende dal mare (Mediterraneo) al fiume (Giordano)”. Lo ha proclamato venerdì il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, in una rara apparizione in pubblico fuori dal suo bunker a Beirut sud, in occasione della Giornata al-Quds (Gerusalemme). “Nessun re, presidente, sceicco, stato o paese ha il diritto di rinunciare a una sola zolla di terra, a una sola goccia d’acqua, a una sola goccia di olio dalla Palestina” ha continuato Nasrallah, aggiungendo che la definizione data a suo tempo dall’ayatollah iraniano Khomeini di Israele come di una “crescita cancerosa” è la più esatta: “Come sapete – ha detto – l’unica soluzione per il tumore è sradicarlo”.

    (Fonte: Israele.net)

    8 Ago 2013, 15:37 Rispondi|Quota
    • #2barbara

      @Emanuel Baroz: Giusto, ognuno a casa sua! E tanto per cominciare, GLI ARABI IN ARABIA! Ossia fuori da Marocco, Mauritania, Tunisia, Algeria, Egitto, Libia, Siria, Giordania, Pakistan, Iraq, Quwait, Libano… e ovviamente Palestina!

      10 Ago 2013, 20:02 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    6 agosto 2013

    Siria. “Non c’è nessuna soluzione col terrorismo, se non colpirlo con il pugno di ferro”. Lo ha dichiarato il presidente Bashar Assad in un raro intervento alla tv di stato siriana durante il quale ha anche respinto ogni opposizione politica al suo regime definendola un “fallimento” che non potrebbe svolgere alcun ruolo nella soluzione della guerra che imperversa nel paese.

    6 agosto 2013

    Egitto. Due santuari islamici sono stati gravemente danneggiati da attentati dinamitardi, domenica nella penisola del Sinai, uno vicino alla città settentrionale di Bir el-Abd, l’altro più a sud, nella zona di el-Maghara. Lo ha riferito l’agenzia di stampa statale, dicendo che nella regione i militanti islamisti hanno intensificato i loro attacchi da quando l’esercito egiziano ha deposto il presidente Mohamed Morsi.

    6 agosto 2013

    Dopo essere stati accusati d’aver sostenuto Hosni Mubarak ed anche di non averlo sostenuto, ora gli Stati Uniti vengono accusati – dalle diverse parti – sia di aver fatto rovesciare il deposto presidente Muḥammad Morsi, sia di averne preso le difese. Ultimo esempio, un nuovo video-clip lanciato su internet la settimana scorsa in cui la cantante egiziana Sama Elmasry interpreta una canzone che attacca il presidente Usa, Barack Obama, accusandolo di parteggiare per gli estremisti islamici contro l’esercito. La canzone attacca anche l’appoggio di Obama alla Turchia a guida islamica, oltre naturalmente al sostegno ad Israele. Caratterizzato da toni molto nazionalisti, il video si conclude con una foto del generale Abdel Fattah al-Sisi, che ha guidato il colpo di stato anti-Morsi.

    6 agosto 2013

    L’anti-israeliano Solidarity Movement ha diffuso un video girato sabato scorso a Hebron in cui si vede un soldato israeliano che dà un calcio e uno schiaffo a un ragazzo palestinese. Stando a quanto si vede nel filmato (che, come sempre in questi casi, parte a incidente già iniziato per cui non è facile capirne il contesto) e a quanto riferito da Yosef Hartuv, un testimone oculare residente nella zona, i soldati sembra che stessero separando dei ragazzini palestinesi in lite fra di loro. Il portavoce delle Forze di Difesa israeliane ha rilasciato una nota in cui definisce l’evento “anomalo” e afferma che l’incidente sarà oggetto di indagine. Intanto l’organizzazione per i diritti umani B’Tselem ha diffuso un video in cui si vede una rissa, in Cisgiordania, con lancio di sassi fra civili israeliani e palestinesi. Il lancio di sassi da parte palestinese sarebbe iniziato quando alcuni israeliani hanno detto loro di non fare il bagno in un bacino d’acqua della zona (ma anche in questo caso il video diffuso non mostra l’inizio dei fatti). L’incidente è terminato con l’arrivo dei soldati, che hanno fermato sei israeliani.

    6 agosto 2013

    Parlando ai giornalisti, sabato, all’ingresso della Chiesa della Natività a Betlemme, l’esponente di Fatah e capo dell’Associazione Calcio palestinese Jibril Rajoub, dopo aver detto che lo sport è il mezzo migliore per combattere il razzismo, ha esortato tutti a esigere il bando di Israele da ogni incontro sportivo perché colpevole di “aizzare contro tutto ciò che è arabo”.

    (Fonte: Israele.net)

    8 Ago 2013, 15:40 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    7 agosto 2013

    Turchia/Iran. Durante una telefonata per congratularsi con il neo presidente iraniano Hassan Rouhani, il primo ministro turco Tayyip Erdogan ha caldeggiato più estese relazioni bilaterali fra i due paesi. Lo ha riferito martedì la iraniana Press TV.

    7 agosto 2013

    Durante un evento organizzato nel fine settimana a Toronto (Canada) in occasione dell’annuale Giornata al-Quds, Elias Hazineh, già presidente di Palestina House, ha invocato un ultimatum contro gli israeliani. Riprese video mostrano Hazineh che dichiara, davanti a una folla plaudente: “Dobbiamo dare agli israeliani un ultimatum: andatevene da Gerusalemme e dalla Palestina. Andatevene o siete morti. Dobbiamo dare loro due minuti e poi iniziare a sparare, solo in questo modo la capiranno”.

    7 agosto 2013

    Residenti arabi hanno lanciato pietre contro un’ambulanza del Magen David Adom (Stella Rossa di Davide) in servizio d’urgenza, lunedì sera a Gerusalemme est. Il veicolo è rimasto danneggiato.

    6 agosto 2013

    I governi occidentali sospettano che l’Iran stia imboccando una nuova strada verso la bomba nucleare: attraverso la produzione di plutonio per uso militare, anziché la produzione di uranio sul cui arricchimento si sono sinora concentrati gli osservatori internazionali. Lo ha scritto lunedì il Wall Street Journal in un servizio che cita funzionari Onu, Usa e dell’UE. Secondo il reportage, il reattore nucleare iraniano ad acqua pesante di Arak potrebbe essere in grado già dalla prossima estate di produrre plutonio sufficiente per due bombe nucleari all’anno. La grossa differenza, spiega il Wall Street Journal, è che i siti per il plutonio sono teoricamente più vulnerabili a un attacco militare.

    6 agosto 2013

    Non tutti i profughi sono uguali, ha scritto il Christian Science Monitor in un servizio sui rifugiati dalla Siria in Libano. Secondo il reportage, gli aiuti in denaro e servizi garantiti dall’UNRWA ai palestinesi profughi dalla Siria tendono a essere più elevati e più completi di quelli offerti dall’Alto Commissario Onu per i Rifugiati (UNHCR), responsabile per i cittadini siriani sfollati a causa del medesimo conflitto.

    6 agosto 2013

    Quattro agenti di polizia sono rimasti feriti, lunedì sera, da intensi lanci di pietre nel quartiere di Silwan (Gerusalemme est) mentre stavano inseguendo due giovani arabi che avevano cercato di dare fuoco a un’auto nel vicino quartiere di Abu Tor.

    6 agosto 2013

    “Le Forze di Difesa israeliane sono cambiate dai tempi della guerra del Kippur (1973), ma alcuni fatti fondamentali rimangono gli stessi. I nemici intorno ai nostri confini aspettano solo di sorprenderci con la guardia bassa”. Lo ha detto lunedì il ministro della difesa israeliano Moshe Ya’alon intervenendo a una cerimonia in onore di unità di riservisti, presso la residenza del Presidente. “La vittoria del Forze di Difesa israeliane in quella guerra – ha aggiunto Ya’alon – fece capire alla maggior parte dei nostri nemici che non ci possono eguagliare coi carri e i jet, e per questo optarono per il terrorismo con razzi e missili”.

    6 agosto 2013

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    6 agosto 2013

    Una siriana ferita nella guerra civile che infuria nel suo paese è stata ricoverata con un grave trauma cranico nell’ospedale israeliano di Nahariya.

    6 agosto 2013

    Siria. Membri dell’opposizione anti-regime, citati dal quotidiano giordano Assabeel, hanno affermato che l’esercito di Assad ha usato armi chimiche in un attacco a Douma, un sobborgo di Damasco. Lo ha riferito la tv Al-Arabiya, secondo le cui fonti molte persone sarebbero rimaste ferite. La notizia non ha trovato sinora conferme da altre fonti. Un video diffuso su internet mostra quelle che sarebbero le vittime dell’attacco chimico.

    (Fonte: Israele.net)

    8 Ago 2013, 15:41 Rispondi|Quota
  • #5Emanuel Baroz

    8 agosto 2013

    Siria. Sessantadue combattenti ribelli sono stati uccisi in un’unica imboscata dall’esercito di Assad all’alba il mercoledì presso la città di Adra, a est di Damasco, stando a quanto riferito dall’Osservatorio siriano per i diritti umani. L’agenzia di stampa statale Sana, dal canto suo, non ha fornito il numero dei morti, ma ha detto che il gruppo di ribelli, completamente debellato, apparteneva al qaedista Fronte al-Nusra.

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    7 agosto 2013

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    7 agosto 2013

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    7 agosto 2013

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    7 agosto 2013

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    (Fonte: Israele.net)

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  • #6Emanuel Baroz

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    (Fonte: Israele.net)

    8 Ago 2013, 15:43 Rispondi|Quota