Gerusalemme: sventato attentato palestinese al centro commerciale Mamila

 
Emanuel Baroz
2 settembre 2013
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Gerusalemme: sventato attentato palestinese al centro commerciale Mamila

gerusalemme-sventato-attentato-palestinese-al-centro-commerciale-mamila-focus-on-israelGerusalemme, 1 Settembre 2013 – Si apprende che polizia di Gerusalemme, polizia di frontiera e servizi di sicurezza israeliani hanno arrestato nelle scorse settimane Ahmad Rishak, 23 anni e Ismail Abu Mfalfal, 27 anni, due palestinesi dei quartieri Shuafat e Ras al-Amud (Abu Dis) che hanno ammesso d’aver progettato attentati esplosivi nel centro commerciale Mamila, nei pressi della Città Vecchia, presso il quale lavorano come addetti alle pulizie, con l’intento di “uccidere un gran numero di ebrei”.

L’esplosione avrebbe dovuto avvenire durante le prossime grandi festività ebraiche, quando molte persone si muovono tra il centro Mamila e la Porta di Giaffa. Secondo fonti israeliane, la mente del progettato attacco è un uomo di 22 anni di Ramallah, in contatto con l’organizzazione islamica terroristica di Hamas. Nella sua casa le forze di sicurezza hanno trovato esplosivi e istruzioni per fabbricare bombe. I due arabi arrestati erano in possesso di carte d’identità israeliane e avevano ricevuto l’incarico di introdurre esplosivi nella capitale israeliana, ed erano impiegatim in uno dei negozi del centro commerciale all’aperto Mamila.

Secondo quanto reso noto dal servizio di sicurezza la bomba doveva essere prima nascosta nei bagni e poi fatta esplodere in un ristorante. Alla bomba erano state collegate 40 sfere di metallo per aumentare il numero di morti e feriti.

(Fonte: Israele.net)

Per ulteriori dettagli sulla notizia cliccare qui e qui

Nella foto in alto: il centro commerciale all’aperto Mamila di Gerusalemme

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  • #1Emanuel Baroz

    2 settembre 2013 – Le Forze di Difesa israeliane hanno rimandato a casa alcuni dei riservisti che erano stati richiamati nei giorni scorsi dalla difesa civile, dalla difesa aerea e dall’intelligence a causa delle tensioni sulla Siria.

    2 settembre 2013 – Egitto. Il pubblico ministero Hesham Barakat ha formalmente incriminato domenica il deposto presidente Mohamed Morsi e altri 14 membri dei Fratelli Musulmani davanti a un tribunale penale del Cairo con l’accusa “d’aver commesso atti di violenza e istigato uccisioni e teppismo”. Ne ha dato notizia l’agenzia di stampa statale egiziana.

    2 settembre 2013 – Egitto. Il governo sostenuto dai militari ha presentato domenica un’assemblea costituente quasi priva di esponenti islamisti, dandole 60 giorni di tempo per esaminare gli emendamenti che dovrebbero cancellare gli articoli islamici apportati dai Fratelli Musulmani e dai partiti islamisti più intransigenti. La revisione costituzionale fa parte della “road map” presentata dal governo che ha assunto il potere dopo la destituzione del presidente Mohamed Morsi ad opera dell’esercito il 3 luglio scorso.

    2 settembre 2013 – Il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan, citato domenica da NTV, ha detto ai giornalisti che un limitato attacco americano contro la Siria non sarebbe sufficiente. Secondo Erdogan, l’obiettivo dovrebbe essere quello di rovesciare il regime di Assad e l’intervento dovrebbe essere configurato sull’esempio del Kosovo.

    2 settembre 2013 – Egitto. Le autorità hanno espulso domenica tre giornalisti di al-Jazeera (Wayne Hay, Adil Bradlow e Russ Finn), pochi giorni dopo che la tv del Qatar aveva mandato in onda appelli dei capi dei Fratelli Musulmani per proteste a sostegno del deposto presidente Mohamed Morsi e contro il governo sostenuto dai militari.

    2 settembre 2013 – “I siriani sono stati oggetto di attacchi chimici dal proprio governo e ora devono anche aspettarsi un attacco da parte di stranieri”. Lo ha affermato domenica l’ex presidente iraniano Akbar Hashemi Rafsanjani, secondo l’agenzia semi-ufficiale ILNA, la quale successivamente ha diffuso una seconda versione della dichiarazione, da cui è scomparsa l’accusa al regime di Damasco (“Da una parte il popolo siriano è bersaglio di un attacco chimico, e ora deve aspettarsi un attacco da parte di stranieri”).

    2 settembre 2013 – Il Segretario di stato John Kerry ha affermato domenica che gli Stati Uniti hanno le prove dell’uso di gas sarin in Siria. In una serie di interviste Kerry ha detto che nelle ultime 24 ore l’amministrazione ha avuto le prove dell’uso di sarin attraverso campioni di capelli e di sangue forniti a Washington dai primi soccorritori a Damasco.

    2 settembre 2013 – “Israele è calmo e fiducioso. I nostri cittadini sanno che siamo ben preparati per qualsiasi scenario”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aprendo domenica mattina la riunione settimanale del consiglio dei ministri. E ha aggiunto: “I cittadini israeliani devono sapere che i nostri nemici hanno ottime ragioni per non mettere alla prova la nostra forza”.

    2 settembre 2013 – Secondo un quotidiano saudita citato domenica da Israel Radio, il presidente russo Vladimir Putin avrebbe proposto al presidente e alleato siriano Bashar Assad di dimettersi e lasciare il paese. L’offerta di Putin sarebbe arrivata dopo che gli Stati Uniti si erano mostrati decisi a lanciare un attacco militare a causa dell’uso di armi chimiche da parte del regime siriano.

    2 settembre 2013 – Siria. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani (anti-Assad), il bilancio dall’inizio della rivolta, 29 mesi fa, è di 110.371 persone uccise, di cui almeno 40.146 civili (comprese quasi 4.000 donne e più di 5.800 bambini).

    2 settembre 2013 – Iraq. La missione Onu ha registrato 807 persone uccise nel mese di agosto nelle violenze interne in tutto il paese (317 nella sola Baghdad): meno dei 1.057 morti del mese di luglio, ma comunque uno dei più pesanti bilanci mensili degli ultimi anni.

    2 settembre 2013 – Il Libero Esercito Siriano (anti-Assad), citato da vari mass-media arabi, ha affermato d’aver ucciso il generale Muhammad Aslan, a capo dell’unità sospettata d’aver attuato l’attacco chimico di due settimane fa alla periferia di Damasco. La notizia non ha ricevuto conferme indipendenti.

    2 settembre 2013 – Secondo l’editoriale di domenica del quotidiano siriano Al-Thawra, la decisione del presidente Usa Barack Obama di chiedere l’approvazione del Congresso prima di intraprendere un’azione militare contro il regime di Damasco segna “l’inizio della storica ritirata americana”. La riluttanza di Obama ad effettuare attacchi contro la Siria, scrive l’editoriale, deriva dal suo “senso di implicita sconfitta e dalla scomparsa dei suoi alleati”.

    2 settembre 2013 – Si apprende che polizia di Gerusalemme, polizia di frontiera e servizi di sicurezza israeliani hanno arrestato nelle scorse settimane due palestinesi dei quartieri Shuafat e Ras al-Amud che hanno ammesso d’aver progettato attentati esplosivi nel centro commerciale Malha Mall (Mamila), presso il quale lavorano come addetti alle pulizie, con l’intento di “uccidere un gran numero di ebrei”. Sarebbero stati reclutati da un palestinese di Ramallah affiliato a Hamas.

    1 settembre 2013 – Lanciato nello spazio, sabato dal Kazakistan, il satellite israeliano Amos 4, che va ad aggiungersi ai satelliti Amos 5, 2 e 3 già operativi. Amos 6 dovrebbe essere pronto per il lancio nel 2014.

    1 settembre 2013 – La completa valutazione delle prove raccolte dagli ispettori che indagano sul probabile attacco con armi chimiche della scorsa settimana in Siria potrebbe richiedere fino a tre settimane. Lo ha comunicato sabato la quadra di ispettori dell’Onu e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, arrivati presso la sede all’Aia dell’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche, dopo aver lasciato la Siria nelle prime ore del mattino.

    1 settembre 2013 – Siria. “Obama ha fatto marcia indietro e deve ammettere la vittoria della Siria”. Lo ha detto il mufti di Siria, sceicco Ahmad Badr Al-Din Hassoun, aggiungendo che la Siria sta vincendo “grazie al suo leader, alla sua gente e al suo esercito”.

    1 settembre 2013 – Egitto. Le forze di sicurezza egiziane hanno comunicato d’aver arrestato sabato nella penisola del Sinai Adel Muhammad Ibrahim, capo di un gruppo terrorista affiliato ad al-Qaeda accusato della strage a sangue freddo di 25 poliziotti fuori servizio due settimane fa tra El-Arish e Rafah. Già arrestato in passato per altri attacchi nel Sinai, Muhammad Ibrahim era riuscito ad evadere ed è stato condannato a morte in contumacia.

    1 settembre 2013 – Il capo di stato maggiore dell’esercito iraniano, Hassan Firuzabadi, citato dall’agenzia di stampa Fars, ha dichiarato che “se la Siria verrà attaccata, verranno attaccati i sionisti”.

    1 settembre 2013 – Forze di Hamas nella striscia di Gaza hanno fatto irruzione in un centro culturale della comunità egiziana e arrestato tutti i presenti. L’ha riferito l’agenzia di stampa Ma’an aggiungendo che le forze di Hamas hanno anche sequestrato computer e documenti.

    (Fonte: Israele.net)

    2 Set 2013, 21:39 Rispondi|Quota