Mondiali di nuoto in Qatar: Israele c’è ma non può comparire!

 
Emanuel Baroz
23 ottobre 2013
4 commenti

Mondiali di nuoto in Qatar: Israele c’è ma non può comparire!

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Doha (Qatar), 22 Ottobre 2013 – Lo sport dovrebbe unire i popoli ed oltrepassare le frontiere tra le nazioni. Con questo spirito dovrebbero essere disputate tutte le competizioni sportive a qualsiasi livello, nazionale ed internazionale, ma a quanto pare se c’è di mezzo lo Stato di Israele per qualcuno (sempre gli stessi in realtà…) questa regola non è valida. Ultimo esempio è quanto accaduto ai Mondiali di nuoto a Doha, in Qatar, dove la semplice esposizione della bandiera israeliana fuori dall’arena in cui vengono disputate le gare ha creato forti problemi agli organizzatori, che a causa delle proteste ricevute sono stati costretti a rimuoverla.

Tutto è partito da un messaggio lasciato su Twitter dall’utente “@SaraAlDisi” in cui ci si lamentava per la partecipazione di Israele ad un evento sportivo in un paese musulmano. Inoltre la presenza della bandiera con la Stella di David fuori dagli edifici ove si tenevano le gare era causa di notevole imbarazzo per gli organizzatori, visto che in molti si fermavano a fotografarla (!!!!!).

Ma ancora peggio è capitato durante la finale dei 100 metri, in cui era impegnato l’attuale migliore nuotatrice israeliana Amit Ivry, per la quale la tv di stato – durante la trasmissione in diretta –  ha preferito inserire uno spazio bianco al posto della bandiera israeliana sul display della corsia (vedi foto), mentre le bandiere degli stati degli altri atleti comparivano regolarmente. L’incredibile situazione era già stata denunciata sabato scorso tramite il proprio profilo Facebook da Gal Nevo, altro nuotatore israeliano, che aveva descritto come ai redattori dell’emittente televisiva era stato ordinato di far sparire la bandiera israeliana e di non visualizzare i risultati di altre nelle quale erano coinvolti altri atleti dello stato ebraico. ” Eravamo lì – conclude Nevo -, ma non eravamo lì”. Non è la prima volta che ai Mondiali di nuoto va in scena un boicottaggio degli atleti israeliani, ma anche in questo caso la FINA (Federazione Internazionale di Nuoto) si sta distinguendo per il suo vergognoso silenzio.

Ricordiamo ai nostri lettori che il Qatar si è “aggiudicato” l’organizzazione dei Mondiali di Calcio 2022.

Thanks to Progetto Dreyfus

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  • #1Daniel

    Coppa del Mondo di Nuoto in Qatar: sbianchettata la bandiera israeliana
    Vi sono paesi che non reggono la vista della Stella di Davide nemmeno in una gara sportiva

    Quiz: dov’è finita la bandiera israeliana?

    La nazionale di nuoto israeliana ha iniziato le gare di stagione nel Golfo Persico dove partecipa a due tornei, nel Dubai e nel Qatar. Mentre i nuotatori israeliani conseguivano diversi successi stabilendo anche qualche record, gli organizzatori della manifestazione sono apparsi in grave difficoltà per la presenza della inconfondibile bandiera bianca e blu d’Israele. E hanno deciso di “sbianchettarla”.

    Lunedì sera, secondo giorno della Coppa del Mondo di Nuoto 2013 a Doha, nel Qatar, la bandiera israeliana è ripetutamente scomparsa dagli schermi durante le trasmissioni in diretta in arrivo dal paese arabo. Al suo posto, accanto ai nomi dei nuotatori israeliani, si poteva vedere un’anonima bandiera incolore.
    2011: Amit Ivry in gara in un paese non arabo

    2011: Amit Ivry filmata dalla tv durante una gara in un paese non arabo

    Il caso più evidente è stato quello di Amit Ivry, la migliore nuotatrice israeliana. Gli organizzatori non hanno avuto problemi a ricordare i suoi successi della scorsa settimana, tra cui un argento, ma il suo nome era accompagnato da un drappo bianco senza nessuna stella di Davide. Stesso trattamento per i nuotatori maschi che, pur non vincendo medaglie, hanno ottenuto buoni tempi e piazzamenti.

    Non basta. A quanto risulta da varie foto circolate su Twitter, la bandiera israeliana lunedì è stata rimossa anche dall’asta su cui sventolava, allineata con quelle delle altre nazioni partecipanti, davanti alla sede delle gare. Nel frattempo si scatenava su Twitter una serie di messaggi contro la partecipazione israeliana alla manifestazione sportiva, sotto l’hashtag (in arabo): #la_normalizzazione_con_l’entità_sionista_non_mi_rappresenta.

    Il Codice Etico della FINA, Federazione Internazionale Nuoto, afferma che nei tornei non deve esservi “alcuna discriminazione in base a sesso, razza, religione o opinione politica”. Dice inoltre che “i funzionari devono rimanere politicamente neutrali, in conformità ai principi e agli obiettivi della FINA, delle confederazioni, delle associazioni, delle federazioni e dei club, e in generale devono agire in modo compatibile con la loro funzione e l’integrità morale”.
    Gal Nevo: “Una cosa che dappertutto è normale, per noi qui è una grande vittoria”

    Gal Nevo: “Una cosa che ovunque è normale, per noi qui è una grande vittoria”

    “Quando arrivammo nel Dubai tre anni fa per il campionato mondiale – ha scritto su Facebook uno degli atleti israeliani, Gal Nevo – restammo sorpresi nel vedere che, nonostante l’immagine di emirato moderno ed evoluto, si tratta comunque di un paese musulmano che si rifiuta di riconoscere Israele. Il nome di Israele non venne mai menzionato: durante tutte le gare venivamo presentati come nuotatori ISR, e ai curatori della trasmissione tv venne data istruzione di evitare accuratamente ogni inquadratura in cui venissimo visti con la nostra bandiera. Alcuni giorni fa siamo tornati, questa volta per la Coppa del Mondo, e all’inizio è sembrata una replica: ISR al posto di Israele, e di nuovo grandi sforzi per escluderci da ogni inquadratura”. Nevo aggiunge però che, almeno in Dubai, in tre anni sembra esserci stato qualche timidissimo miglioramento. “Alle prime finali eravamo ancora la squadra ISR; poi, in qualche punto durante le nostre quattro finali e la medaglia di Amit, siamo finalmente diventati la squadra di Israele. Per la prima volta in assoluto il nostro nome è stato citato nel Dubai. Insomma, un piccolo record”. L’ultimo giorno, conclude l’atleta, i nuotatori israeliani sono stati finalmente mostrati in tv con la loro bandiera “sul berretto, sulla maglietta e sul tabellone. E’ difficile descrivere come qualcosa che ovunque sembra del tutto normale, per noi qui diventa una grande vittoria”.

    Nel 2022 il Qatar sarà il primo stato arabo a ospitare i mondiali di calcio.

    (Da: YnetNews, Israel HaYom, 22.10.13)

    http://www.israele.net/coppa-del-mondo-di-nuoto-in-qatar-sbianchettata-la-bandiera-israeliana

    23 Ott 2013, 15:17 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Qatar: rimossa bandiera Israele a gare internazionali nuoto

    Precedente per futuri mondiali calcio 2022?

    (ANSAmed) – DOHA, 23 OTT – Il Qatar ha rimosso la bandiera di Israele esposta al Centro Acquatico Hamad di Doha durante i campionati di nuoto FINA Swimming World Cup 2013 a cui partecipano anche nuotatori israeliani. La notizia riportata da Doha News è stata accolta con entusiasmo dalla popolazione qatarina contraria alla partecipazione di Israele a un evento sportivo in Qatar, ma la cosa ha suscitato critiche da parte di molti addetti ai lavori, convinti che questa sia una discriminazione inammissibile soprattutto in ambito sportivo. L’organizzazione Qatar Youth Opposed to Normalization (QAYON) aveva chiesto in una lettera indirizzata al presidente della Qatar Swimming Association di boicottare Israele. L’ostilità dell’emirato verso Israele non è una novità. Nel 2011 durante la conferenza delle sedi regionali per il boicottaggio di Israele, Abdul Latif Khalid Al Rumaihi, un ufficiale del servizio doganale del Qatar, dichiarò che il Qatar era stato fra i primi Paesi a richiedere di imporre un blocco totale dei prodotti israeliani nel mercato locale. Molti residenti in Qatar si chiedono se il Paese intenda applicare queste discriminazioni a tutti gli eventi sportivi internazionali che si terranno a Doha, in particolare ai Mondiali di Calcio del 2022. (ANSAmed). “Cosa farà la gente quando ci saranno i Mondiali? Si chiamano Mondiali. Non si può vietare a un Paese di partecipare” scrive un commentatore qatarino sul web.

    A novembre verrà discussa l’introduzione di una legge che impone test all’immigrazione per individuare omosessuali e trans e vietare loro di entrare nel Paese. Molti si chiedono se queste norme discriminatorie siano compatibili con l’organizzazione di un evento sportivo internazionale aperto a tutti e richiedono l’intervento delle associazioni sportive di tutto il mondo per garantire il rispetto di diritti fondamentali e di standard internazionali.(ANSA)

    23 Ott 2013, 20:19 Rispondi|Quota
  • #3Alberto Pi

    Anche in Italia qualcuno si è accorto del boicottaggio anti-israeliano nel Qatar.
    Ci sarà qualche “grande” giornale che riporterà la notizia?

    Qatar: rimossa la bandiera di Israele da gare internazionali di nuoto

    DOHA, 23 ott – Il Qatar ha rimosso la bandiera di Israele esposta al Centro Acquatico Hamad di Doha durante i campionati di nuoto FINA Swimming World Cup 2013 a cui partecipano anche nuotatori israeliani.
    La notizia riportata da Doha News è stata accolta con entusiasmo dalla popolazione qatarina contraria alla partecipazione di Israele a un evento sportivo in Qatar, ma la cosa ha suscitato critiche da parte di molti addetti ai lavori, convinti che questa sia una discriminazione inammissibile soprattutto in ambito sportivo. L’organizzazione Qatar Youth Opposed to Normalization (QAYON) aveva chiesto in una lettera indirizzata al presidente della Qatar Swimming Association di boicottare Israele. L’ostilità dell’emirato verso Israele non è una novità. Nel 2011 durante la conferenza delle sedi regionali per il boicottaggio di Israele, Abdul Latif Khalid Al Rumaihi, un ufficiale del servizio doganale del Qatar, dichiarò che il Qatar era stato fra i primi Paesi a richiedere di imporre un blocco totale dei prodotti israeliani nel mercato locale. Molti residenti in Qatar si chiedono se il Paese intenda applicare queste discriminazioni a tutti gli eventi sportivi internazionali che si terranno a Doha, in particolare ai Mondiali di Calcio del 2022.
    “Cosa farà la gente quando ci saranno i Mondiali? Si chiamano Mondiali. Non si può vietare a un Paese di partecipare” scrive un commentatore qatarino sul web.
    A novembre verrà discussa l’introduzione di una legge che impone test all’immigrazione per individuare omosessuali e trans e vietare loro di entrare nel Paese. Molti si chiedono se queste norme discriminatorie siano compatibili con l’organizzazione di un evento sportivo internazionale aperto a tutti e richiedono l’intervento delle associazioni sportive di tutto il mondo per garantire il rispetto di diritti fondamentali e di standard internazionali.

    (ANSA, 23 ottobre 2013)

    24 Ott 2013, 10:04 Rispondi|Quota
  • #4Elisabetta

    Mondiali di nuoto . Penso che i nostri politici e la nostra stampa e televisione dovrebbe fare di più per denunciare questi fatti, invece i loro atteggiamenti sono guidati dalla codardia e dall’ opportunismo i presupposti che hanno fatto si che ci potesse essere la shoa’ senza che ci fosse la reazione dei popoli che vivevano accanto al popolo ebreo. Io non sono ebrea, ma considerò gli ebrei i miei fratelli maggiori nella fede e soffro quando vedo e sento queste discriminazioni nei loro confronti

    24 Ott 2013, 20:13 Rispondi|Quota