Iran, Khamenei: “Israele regime illegittimo e bastardo”

 
Emanuel Baroz
4 novembre 2013
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Khamenei, Israele regime illegittimo e bastardo

Tutte le ambasciate Usa sono covo di spie’

khamenei-israele-regime-bastardo-iran-focus-on-israelTeheran, 3 Novembre 2013 – “Non sono ottimista” sui negoziati nucleari ma le trattative non produrranno alcuna perdita per l’Iran. Lo ha detto la guida suprema iraniana Ayatollah Alì Khamenei, in un discorso a studenti a Teheran. Questa “esperienza aumenterà il potenziale della nazione”, ha affermato la guida secondo quanto riferisce il suo sito.

Se i negoziati nucleari arriveranno ad una conclusione, ha detto ancora Khamenei, “sarà un bene”. In caso contrario comunque, ha aggiunto, l’Iran sarà in grado di resistere e “reggersi sulle proprie gambe”. Il leader tra l’altro ha esortato a non indebolire “chi assolve al proprio compito” come fanno i negoziatori nucleari iraniani.

Tutte le ambasciate Usa sono covo di spie – La guida suprema iraniana Alì Khamenei ha detto che “tutte le ambasciate americane dei paesi più vicini” agli Stati Uniti sono “covi di spie”. Alla vigilia del 34/o anniversario della presa dell’ambasciata Usa a Teheran, Khamenei ha aggiunto che la rivoluzione islamica era nel giusto a considerare la sede diplomatica Usa un centro di spionaggio.

Israele regime illegittimo e bastardo  – ”Gli americani devono tenere nella piu’ grande considerazione i sionisti, ma noi non abbiamo questa necessita’ e sin da primo giorno abbiamo detto che il regime sionista e’ illegittimo e bastardo”. Lo ha detto la guida suprema iraniana Ayatollah Alì Khamenei in un discorso a studenti a Teheran riportato sul suo sito, parlando del dossier nucleare.

(Fonte: ANSA, 3 Novembre 2013)

Nella foto in alto: l’Ayatollah iraniano Ali Khamenei

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  • #1Emanuel Baroz

    4 novembre 2013 – La Guida Suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei, ha definito Israele un regime “illegittimo e bastardo” in un discorso a scolari e studenti in vista del dal 34esimo anniversario dell’occupazione dell’ambasciata americana a Teheran.

    4 novembre 2013 – Il Ministro degli esteri sudanese Ali Karti ha detto in un’intervista a un giornale locale, citato da al-Arabiya, che il Sudan ha rifiutato l’offerta iraniana di impiantare sistemi anti-aerei nel paese contro eventuali attacchi israeliani. “Abbiamo rifiutato l’offerta nonostante sia stato attribuito a Israele l’attacco dell’ottobre 2012 contro un arsenale d’armi presso Khartoum”, ha dichiarato Karti.

    4 novembre 2013 – Il portavoce delle Forze di Difesa israeliane ha riferito domenica che un drone (velivolo teleguidato) è caduto nella striscia di Gaza, a causa di un guasto tecnico nel corso di attività di ricognizione. Le Brigate Az a-Din al-Qassam, braccio militare di Hamas, hanno annunciato d’essersi impadronite del drone caduto.

    4 novembre 2013 – Il Segretario di stato Usa John Kerry è giunto al Cairo domenica, alla vigilia dell’inizio del processo al deposto presidente islamista Mohamed Morsi e a 14 altri autorevoli esponenti dei Fratelli Musulmani, per la prima tappa di un viaggio di nove giorni in Medio Oriente, Est Europa e Nord Africa. Nell’occasione, che segna la visita americana di più alto livello da quando al Cairo hanno ripreso il potere i militari, Kerry si è detto ottimista circa il processo di pace tra Israele e palestinesi, dicendo di aspettarsi progressi nei prossimi mesi e ribadendo che gli Stati Uniti investiranno ogni sforzo nel processo.

    4 novembre 2013 – Il ministero dell’istruzione israeliano ha pubblicato i risultati dei test standardizzati Meitzav per l’anno 2012-13, che hanno visto impegnati 113.854 studenti di 1.131 scuole elementari e medie in tutto il paese. Mediamente è stato registrato un punteggio migliore rispetto all’anno precedente in tecnologia, scienze, matematica, lingua araba e inglese, ma un punteggio inferiore in lingua ebraica. I risultati confermano tuttavia un marcato divario fra studenti di diversa estrazione socio-economica.

    4 novembre 2013 – Il quotidiano egiziano Al-Watan ha pubblicato la trascrizione di tre conversazioni fra il deposto presidente Mohamed Morsi, tuttora in carcere, e personaggi politici stranieri. Secondo il reportage, nei colloqui Morsi ha cercato di attribuire colpe a Israele. “Israele non ha a cuore i nostri interessi – avrebbe detto Morsi – Col tempo potrà emergere che ci sono loro dietro alla difficile situazione in cui versa l’Egitto”.

    4 novembre 2013 – Israele ha vivamente protestato con la Casa Bianca per la “conferma” data alla stampa che sarebbero stati jet israeliani a colpire mercoledì scorso una base di missili vicino alla città portuale siriana di Latakia. Non è la prima volta, dicono fonti di Gerusalemme citate domenica da Yedioth Ahronoth, che una tale “fuga di notizie” da Washington rischia di “mettere in pericolo la sicurezza di Israele e la regione nel suo complesso”. Funzionari israeliani citati dal Canale 10 della tv israeliana hanno ribadito che Israele non ha confermato un proprio ruolo nei raid, ma che è “riprovevole”, “impensabile” e “incomprensibile” che un alleato agisca in questo modo. Ha spiegato l’analista militare Roni Daniel, al Canale Due della tv, che il comportamento dell’amministrazione Obama spinge il presidente siriano Bashar Assad sempre più vicino al punto in cui non potrà più ignorare gli attacchi attribuiti a Israele, con tutto ciò che ne potrebbe conseguire. “Imbarazzato” silenzio dell’amministrazione Usa su tutta la questione.

    3 novembre 2013 – “La lotta del popolo di Palestina è la nostra lotta”, ha dichiarato nel fine-settimana la ministra sudafricana per le relazioni internazionali, Maite Nkoana-Mashabane, condannando con forza le annunciate costruzioni israeliane a Gerusalemme est. “Questo – ha commentato il parlamentare ed ex ministro degli esteri israeliano Avigdor Lieberman – è lo stesso governo i cui poliziotti solo un anno fa hanno sparato e ucciso indiscriminatamente 34 minatori sudafricani che avevano osato scioperare e voleva incriminare i minatori sopravvissuti in base a una legge del periodo dell’apartheid, ed è lo stesso governo che non si occupa né preoccupa di ciò che sta accadendo nei paesi vicini, dall’uccisione di giornalisti nel Mali agli attentati in Kenya. Il governo sudafricano – ha concluso Lieberman – crea un’atmosfera da imminente pogrom contro gli ebrei di quel paese”.

    3 novembre 2013 – Il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane ha dichiarato sabato che manterrà in uso i suoi slogan “morte all’America” (e “morte a Israele”) in quanto legittima espressione di “odio rivoluzionario”, nonostante i presunti segnali di disgelo nei rapporti diplomatici tra Teheran e Washington. Lo ha riferito l’agenzia AFP, citando il sito web della struttura militare dei “pasdaran”.

    3 novembre 2013 – Tzipi Livni, ministra della giustizia e capo della squadra negoziale israeliana, ha esortato il partito laburista a entrare nel governo subito dopo le elezioni interne del partito. “Non basta parlare della necessità di un accordo di pace – ha detto Livni – I laburisti devono anche agire ed entrare nel governo per contribuire a promuoverlo, ora che c’è una possibilità che potremmo perdere a causa dell’attuale composizione della coalizione”.

    3 novembre 2013 – Documenti forniti da Edward Snowden, e riportati dal New York Times, descrivono una collaborazione di intelligence elettronica fra Israele e NSA americana, ma per la prima volta parlando anche di un monitoraggio (o spionaggio) da parte dell’agenzia Usa di “obiettivi militari israeliani ad alta priorità”, compreso droni e sistema missilistico.

    3 novembre 2013 – Secondo un’agenzia di stampa tedesca, l’esercito egiziano ha arrestato venerdì un importante membro dell’ala militare di Hamas infiltratosi in Egitto dalla striscia di Gaza attraverso un tunnel del contrabbando al confine del Sinai. L’attivista aveva armi da cecchino, munizioni e un computer portatile.

    3 novembre 2013 – Secondo l’agenzia di stampa palestinese Ma’an, l’Egitto ha riaperto sabato in entrambe le direzioni il valico di frontiera di Rafah con la striscia di Gaza, dopo che era rimasto chiuso per una settimana.

    3 novembre 2013 – Il Ministro israeliano per la protezione dell’ambientale Amir Peretz ha incontrato giovedì alle Nazioni Unite il sotto-segretario generale Wu Hongbo per discutere un programma comune di educazione ambientale per israeliani e palestinesi. “Le questioni ambientali non possono attendere l’accordo finale – ha detto Peretz – I negoziati aprono una finestra di opportunità per promuovere progetti e il Ministero intende investire 35 milioni di dollari coi palestinesi nel campo dell’educazione al trattamento dei rifiuti, dell’acqua e dei parchi solari”.

    3 novembre 2013 – In coordinamento con la Croce Rossa e grazie a una mediazione egiziana, Israele ha permesso a Hamas di recuperare i corpi dei suoi quattro miliziani morti venerdì in uno scontro a fuoco scoppiato con soldati israeliani impegnati al confine con la striscia di Gaza nella demolizione di un tunnel dei terroristi. Lo scontro aveva fatto seguito all’esplosione di un ordigno palestinese che aveva provocato il ferimento di cinque militari delle Forze di Difesa israeliane.

    (Fonte: Israele.net)

    6 Nov 2013, 00:52 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    1 novembre 2013 – “Nella storia, non siamo mai stati nemici del popolo iraniano, né loro nostri nemici. Non saremo nemmeno le loro vittime. Se eserciteranno la forza contro di noi, incontreranno una risposta di potenza inimmaginabile”. Lo ha detto giovedì il presidente israeliano Shimon Peres intervenendo a una cerimonia del Ministero della difesa per il 40esimo anniversario della guerra dello Yom Kippur. Nel suo intervento, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha sottolineato alcuni insegnamenti fondamentali appresi con quella guerra: “Primo, mai sottovalutare il nemico: può sempre sorprenderci. Secondo, l’importanza della profondità strategica: siamo uno dei paesi più piccoli ma anche uno dei più minacciati. Terzo, avere Forze di Difesa pronte ad ogni scenario: le minacce sono cambiate, non scomparse”.

    (Fonte: Israele.net)

    6 Nov 2013, 00:53 Rispondi|Quota
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